Carissime amiche, carissimi amici,
proprio in questi giorni in cui siete impegnati nella celebrazione del Rotary Day, incontriamo maggiori opportunità per riflettere su come il Rotary ci indichi la strada più evidente su come svolgere il nostro servizio.
Ormai il motto di quest’anno “siate dono per il Mondo” è diventato ben più di una frase ispira-trice, si è bene inserita nel nostro modo di giudicare i nostri progetti e le nostre azioni.
Seguendo la traccia che il Rotary stesso ci propone proviamo ad applicare il concetto di “Dono” al nostro pensare e al nostro agire come persone e come rotariani.
Assistiamo oggi a un dominio quasi incontrastato di due paradigmi che obbediscono, uno alla logica del mercato: “dare per avere”, l’altro alla logica dei comportamenti pubblici propri degli ordinamenti statali: “dare per dovere”. Non c’è dubbio che tali modalità siano inevitabili dri-vers di comportamento sociale ed economico, e quando onesti e corretti (dovremmo darlo per scontato ma purtroppo non è sempre così…), sono necessari.
Tuttavia, immaginiamo se, oltre a questi due paradigmi, non ve ne fosse un terzo, quello del “dare perché qualcuno ha bisogno”, certamente perderebbero consistenza e significato positivo anche i due paradigmi di cui abbiamo parlato. La presenza di un dare senza aspettarsi nulla in cambio definisce caratteristiche sociali e personali assolutamente affidabili, orientate alla reci-procità, capaci di trasmettere fiducia e coesione, capaci di incrementare quella solidarietà senza la quale nessuna società può dirsi veramente civile.
Pertanto sia il Mercato che l’Istituzione saranno più forti, più equi, più a misura d’uomo se gli attori saranno affidabili, coesi e solidali, se, cioè, faranno dono di sé alla Comunità. La nostra so-cietà di oggi, apparentemente così autosufficiente, “moderna”, “tecnologica”, ha bisogno di donne e uomini che sappiano essere generosi e sappiano donare, altrimenti gli stessi sistemi economici, politici e sociali non saranno adeguati a soddisfare i bisogni della persona, anzi ne saranno i principali nemici.
Proviamo ad applicare concretamente quanto abbiamo detto or ora: il Rotary ce ne dà l’occasione celebrando, in marzo, il mese dell’acqua e strutture igienico sanitarie.
Durante la Conferenza di Cannes ci si è soffermati sul fatto che la percentuale di morti per ma-lattie infettive su tutte le morti nel mondo è scesa, dal 2000 al 2012, dal 23% al 17%, cioè da 12,1 milioni a 9,5.
Certamente la distribuzione di famaci e vaccini ha fatto la sua parte ma il ruolo preponderante è stato attribuito al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e alla disponibilità di acqua potabile e pulita.
Noi sappiamo che il Rotary ha una parte rilevante in questo processo di miglioramento delle condizioni di vita, soprattutto nella fascia dei Paesi a bassissimo reddito: attraverso il pro-gramma WASH nelle scuole, promosso dall’UNICEF e dal Rotary.
“I Rotariani stanno dedicando tempo e leadership all’esigenza di progetti WASH nelle scuole ed i risultati sono incoraggianti”, secondo John Hewko, Segretario Generale del Rotary International. “Questi programmi creano un ciclo di opportunità. Riducono le malattie correlate alla man-canza d’igiene, aumentano la frequenza scolastica, migliorano il ritmo scolastico e contribui-scono alla dignità degli studenti. Si tratta di un’opportunità per il Rotary per mostrare cosa è in grado di fare, producendo un impatto positivo sulle generazioni a venire”.
Per meglio renderci conto di quanto afferma John Hewko, vi chiedo di accedere al sito wa-srag.org (wasrag è l’acronimo di Water Sanitation Rotary Action Group) e vi renderete conto dei numerosi progetti in corso, tutti utili e creativi destinati a risolvere un problema di enorme gravità per la salute e la vita di tanti milioni di persone. Scoprirete che la mission del WASRAG è “Fornire supporto tecnico, umano e finanziario a Rotary Clubs e distretti per aiutare le comu-nità ad ottenere un accesso sostenibile all’acqua, alla sanificazione e all’igiene”.
E’ solo un esempio per testimoniarci come l’“economia del dono” sia indispensabile premessa a qualsiasi altra forma di economia, è un metodo e una logica che sconfigge le iniziative di vio-lenza e di sopraffazione.
Non abbiamo forse assistito, anche recentemente, alla guerra dell’acqua? Come non ricordare i ripetuti tentativi da parte di forze militari di bloccare le dighe e le riserve d’acqua sull’Eufrate, condannando così tanti innocenti a malnutrizione e gravi malattie?
Noi rotariani attraverso il nostro stesso impegno e la nostra creatività siamo davvero quell’“antidoto alla disumanizzazione” di cui parlava R.R. Denny nel 1911, cioè quel fattore che consente di temperare le distorsioni che si producono nei sistemi economico-sociali anche più evoluti.
Nell’ultimo numero della rivista distrettuale abbiamo voluto testimoniare il nostro motto “Ser-vice above self” attraverso l’attività di rotariani e rotariane nella logica e nella concreta pratica del servire, rappresentanti di tantissimi altri amici che sono impegnati nello sviluppo di progetti e iniziative di grande utilità sociale.
Diffondiamo la Rivista, parliamone con i nostri conoscenti, facciamone oggetto di occasione d’incontro con i non rotariani. Anche questo sarà un servizio alla nostra comunità, anche questo sarà un “dono per il mondo.”
Yours in Rotary!!
Paolo