Venerdì 9 dicembre, alle ore 21, l’Abbazia di San Mercuriale, in piazza Saffi a Forlì, ospiterà il concerto natalizio della Young Musicians European Orchestra diretta dal Maestro Paolo Olmi. Parteciperanno anche alcuni giovanissimi solisti, famosi a livello mondiale: il violoncellista Jonathan Roozeman, il violinista Yury Revich e il contrabbassista Luis Cabrera.
Il concerto, che sarà a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti, è organizzato dall’Istituto Musicale Masini, dal Rotary Club di Forlì, dalla Cooperativa Romagna Musica e dalla Caritas di Forlì-Bertinoro. Il Rotary, in occasione del Natale, promuove tra i suoi soci una raccolta di fondi in favore della Rotary Foundation e il concerto rientra nelle iniziative a sostegno della campagna internazionale “End Polio now” per l’eradicazione della poliomielite nel mondo attraverso il programma “Polio Plus”.
L’iniziativa fa parte di una serie di manifestazioni musicali natalizie internazionali basate sulla musica ma anche sulla solidarietà e sul dialogo culturale tra i popoli. La Young Musicians European Orchestra, creata e guidata dal Maestro Paolo Olmi e gestita della Cooperativa Emilia Romagna Concerti, si costituisce ormai da qualche anno nel mese di dicembre. E’ formata da giovanissimi musicisti provenienti dall’Europa e da altre parti del mondo, che si esibiscono prima del Natale in varie città Italiane e ripetono poi i concerti a Gerusalemme (parte occidentale) e a Betlemme sotto la direzione del Maestro Paolo Olmi. In programma alcune pagine famosissime del repertorio classico, quali le Variazioni Rococò per violoncello e orchestra di Tchaikovsky e la Suite n. 3 per Orchestra di Bach, accompagnate a brani di puro e funambolico virtuosismo strumentale quali le Variazioni di Paganini sopra la Preghiera del Mosè di Rossini e il Gran Duo Concertante per contrabbasso, violino e orchestra di Bottesini.
Dato che la partecipazione al concerto sarà gratuita, gli organizzatori invitano tutti i partecipanti a un gesto natalizio di solidarietà: portare in Chiesa (Abbazia di San Mercuriale), la sera di venerdì 9 dicembre, beni di prima necessità a favore dell’Emporio della Solidarietà (www.emporioforli.it) come pasta, latte, passata di pomodoro, legumi, zucchero, olio (di oliva, di semi), farina, e prodotti per l’igiene personale. Tutti i prodotti raccolti saranno distribuiti alle famiglie in stato di bisogno che usufruiscono dell’Emporio della Solidarietà.
Il congresso professionale Rotaract, tenutosi sabato 19 novembre, è uno degli eventi più importanti e caratterizzanti di un’annata rotaractiana incarnando l’estrinsecazione di una delle vie d’azioni fondanti dell’associazione: infatti, permette ai ragazzi di capire come si muovano davvero e come evolvano le professionalità più varie.
L’impronta che è stata data quest’anno al congresso è, forse, più pratica di qualsiasi altro congresso sia stato organizzato negli ultimi anni. Ha visto, infatti non tanto lectio di professionisti, quanto il riportare esperienze straordinarie come quella del Prof. Alessandro Talamelli, ordinario del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’università di Bologna e direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale sull’Aereonautica o quella del Dott. Filippo Lo Piccolo, commercialista ed esperto contabile da poco diventato rotariano ma con una lunga militanza Rotaract; o ancora quella di Gianluca Vespertino, giovanissimo rotaractiano che ha rivoluzionato la sua vita con una scelta d’impresa decisamente drastica. E ancora il Professor Patrizio Bianchi, assessore al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo scuola, formazione professionale, università ricerca e lavoro della Regione Emilia Romagna; Lorenzo Maria Zorzi, fondatore ed ex presidente della Junior Enterprise di Bologna.
Oltre all’innegabile straordinarietà, alla competenza ed alla professionalità tutti i relatori erano accomunati da una cosa in particolare, un dettaglio che ad un occhio non di famiglia poteva passare inosservato: si tratta di Rotariani e Rotaractiani.
Il presidente della Commissione legata alla via d’azione Professionale, Franco Bevilacqua, ha operato questa scelta al fine di poter avere un congresso che non fosse solo basato sulla realtà imprenditoriale o ancora sulle professionalità quanto più possibile fosse legato a quella professionalità tipica della nostra associazione, ad una competenza fatta non solo di conoscenza ed esperienza ma anche di etica e leadership, idea che sta caratterizzando interamente la sua annata a capo dell’azione professionale come dimostrato anche dall’iniziativa Job Contact, di cui si è parlato in un articolo precedente e che presto vedrà definitivamente la luce, e che, tra l’altro, sta riscuotendo molto successo.
Andrea D’Ambrosio
Oltre 15mila euro sono stati raccolti dal Concerto per la Vita, l’impegno che i Rotary Club della Romagna Sud unitamente ai Club Service del territorio riminese hanno intrapreso da cinque anni per sostenere la ricerca scientifica sulla possibilità di sconfiggere la Corea di Huntington, malattia neurodegenerativa che colpisce cervello e muscoli, in particolare fra i bambini. Tutto l’incasso è destinato a finanziare borse di studio coordinate dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, ricercatrice di valore mondiale e sempre presente alle serate riminesi. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditorato) e la Consulta degli Studenti, quest’anno la proposta ha avuto un secondo appuntamento: alla tradizionale serata si è aggiunta una mattinata con 1600 studenti delle scuole superiori che hanno incontrato in una mattinata dal titolo ‘Appassionatamente Curiosi’ la straordinaria passione e il carisma della Prof.ssa e Senatrice a vita Elena Cattaneo.
In serata, alle 21.00, il concerto ‘Allegro con Brio’, messo a punto in collaborazione con gli Istituti Superiori di Studi Musicali di Cesena, Ravenna e Rimini, con la Direzione del Maestro Gianluca Gardini. Al fianco dei Rotary Club, la giornata visto la collaborazione fattiva di Lions, Soroptimist, Club 41, Inner Wheel, Round Table, Ladies Circle, Rotaract e Interact.
Il Distretto 2072 ha un nuovo Club Interact. Il 5 ottobre scorso a Lugo è nato il sodalizio che riunisce giovani rotariani fra i 12 e i 18 anni. Dopo Rotary e Rotaract (attivo da dieci anni), si completa a Lugo la presenza della ruota dentata. Nel Distretto salgono a sei i Club Interact, dei quali tre nella provincia di Ravenna. L’Interact, così come il Rotaract, ha infatti le stesse finalità del Rotary padrino, cioè svolgere attività di service a favore della collettività e delle persone meno fortunate all’interno della società, oltre a sviluppare doti di leadership nei giovani che si apprestano a entrare nei vari campi professionali.
“Non è affatto scontato che in età adolescenziale si decida di impegnarsi a questo livello – commenta Massimo Santandrea, Presidente RC Lugo – e quindi siamo orgogliosi e felici di poter accogliere questi giovanissimi nella nostra grande famiglia, che ora può dirsi completa”.
“Rotary, Rotaract e Interact sono espressione delle stesse volontà, solo con età diverse – ha sottolineato Angelo Benedetti, il padrino che si occupa di Rotaract e Interact -. Giovani e adulti condividono valori e azioni volte a sostenere e ad aiutare la nostra complessa società, per sviluppare i buoni e sani valori del vivere e del convivere. Il Rotary sostiene iniziative di carattere locale, al servizio della comunità, ma anche iniziative di carattere globale, come la lotta contro la polio e l’aiuto alle missioni umanitarie”.
Alla cerimonia di fondazione erano presenti tra gli altri, oltre al presidente del Rotary Club di Lugo Massimo Santandrea, anche il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il past governor del distretto Rotary 2072, Italo Giorgio Minguzzi.
14 i ragazzi che compongono il Club, guidati nell’anno rotariano dal presidente Francesco Alberoni. Ecco gli altri: Lisa Bianchi, Riccardo Alberoni, Fabio Cerfeda, Enrico Marangoni, Francesco Turchi, Edoardo Baldini, Enrico Destefani, Mara Emiliani, Giulia Linguerri, Donato Scaglione, Nicola Alessi, Marco Ragazzini e Kristi Selmani.
Cesare Trevisani
Il Rotary Day del prossimo 25 febbraio sarà come di consueto dedicato a far conoscere il nostro sodalizio al grande pubblico. Facendo buon uso di questo appuntamento, il Rotary dovrà esprimere i propri significati, offrendo a chi non lo conosce gli strumenti utili per comprendere ed apprezzare il lavoro dei rotariani e infrangendo, se possibile, falsi stereotipi. Ma come procedere per ottenere tutto questo?
Gianandrea Degola, presidente della Commissione per il Rotary Day, ha le idee chiare. “Al di là di ciò che faremo come Distretto, la mia idea, per non perdere l’occasione che ci viene data dal Rotary Day, è che i singoli Club debbano organizzare iniziative aperte al pubblico, in modo da far conoscere i loro service.
Credo che questa sia la strada migliore per offrire un messaggio concreto che proponga i progetti in lavorazione e quelli futuri. Dobbiamo far capire cosa siamo e cosa facciamo, ma senza autoincensamenti. Escluderei cene o convivi per non ispirare fraintendimenti, perché la gente continua a non capire che sono un mezzo necessario per poterci trovare e organizzare service, confondono il mezzo con il fine”. Ogni club ovviamente, costruirà secondo una propria idea l’evento al cui interno parlerà dei propri service e progetti, scegliendo luoghi pubblici, come musei, cinema, teatri, biblioteche, gallerie d’arte, suggerisce ancora Degola. Nel RC Reggio Emilia Val di Secchia al quale Degola appartiene, per esempio, si pensa di organizzare un’iniziativa di raccolta fondi a favore del Global Grant in Congo su cui sta lavorando, proprio in occasione del Rotary Day. “Sarà aperto al pubblico, lo promuoveremo attraverso i media, e in questo modo, oltre a consentirci di raccogliere fondi, avremo modo di parlare anche del Rotary”.
E per il Distretto? “Mi piacerebbe organizzare un evento a Bologna, perché rappresenta il centro del nostro Distretto 2072 e lo si potrebbe fare coinvolgendo i club della città. Ne parlerò con il nostro Governatore Franco Venturi, con l’obiettivo di organizzare un evento di una certa importanza, nel quale proporre vari progetti e che potrebbe consentire anche di promuovere il centenario della Rotary Foundation”.
Maria Grazia Palmieri
Gli eventi disastrosi conseguenti ai terremoti che negli ultimi mesi hanno interessato vasti territori del Centro Italia hanno coinvolto i rotariani, che si sono subito mossi per essere concretamente utili. Il nostro Distretto lo ha fatto su due versanti: raccolta fondi e utilizzo volontari del Rotary.
“Il terremoto è cominciato il 24 agosto: il giorno stesso alle sei di mattina ho visto la notizia e ho preso contatto con il Governatore Franco Venturi” spiega Antonio Fraticelli di RC Bologna Valle del Savena, presidente della Sottocommissione Volontari del Rotary. “Ci siamo attivati per vedere cosa fare con i Governatori dei due Distretti interessati, 2090 e 2080. Immediatamente abbiamo pensato alla raccolta di cibo e generi di necessità, ma dopo qualche ora la Protezione Civile ci ha fermati”.
I Governatori di tutti i 13 Distretti hanno quindi pensato ad una raccolta fondi per un unico service rotariano e la Sottocommissione Volontari del Rotary del nostro Distretto ha ricevuto da subito dal nostro Governatore l’incarico speciale e specifico di gestire, coordinare e rendicontare l’attività di raccolta fondi.
L’obiettivo congiunto dei 13? Creare una struttura per la comunità, testimonianza per oggi e per il futuro dell’agire rotariano, come era stato per il Palarotary di Novi.
L’idea era di farne una nelle Marche e una in Lazio, spiega Fraticelli, declinandole relativamente ai fondi. Ma il successivo terremoto ha cambiato e spostato gli obiettivi e le azioni per due ragioni: una è che l’epicentro è stato diverso, più che su Amatrice sull’Appennino umbro-marchigiano, dove i centri sono stati rasi al suolo.
“La seconda ragione è determinata dall’urgenza e qui ci si collega anche ai volontari del Rotary, perché sul territorio il numero degli edifici coinvolti è spaventoso e ci sono ben 200mila edifici da verificare. I senzatetto sfollati sono migliaia”. In questo quadro parte un appello che Fraticelli ha raccolto da Fabio Nardi, presidente del Rotary Tolentino, in provincia di Macerata e che fa base per gli sfollati di Camerino, oggi città fantasma. La sostanza del problema è che non ci sono abbastanza tecnici per verificare la miriade di edifici coinvolti dal sisma. Antonio Fraticelli, che aveva rapidamente implementato il numero dei volontari del Rotary arrivando a 112 persone, ha contattato i presidenti dei club per cercare gli esperti adatti alla situazione.
Ma per essere tecnici verificatori occorrono requisiti specifici e un iter di necessità formali e burocratiche ha impedito il nostro fattivo intervento nell’immediato, cosa che negli ultimi giorni parrebbe invece una difficoltà superabile.
In attesa di vedere come e dove potranno agire i nostri volontari, che coinvolgono anche consorti e amici di rotariani, amplificando l’azione rotariana, nascono nuove idee.
“Sempre a proposito di volontari, sulla base di una iniziativa proposta da RC Reggio Emilia, stiamo cercando di compattare psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, per la formazione di una unità rotariana di intervento per supporto in caso di catastrofi. Inoltre nei prossimi giorni parteciperò all’ assemblea distrettuale Rotaract, e cercherò di trovare nuove adesione per i Volontari del Rotary. Intanto la raccolta fondi sta andando molto bene e dovremmo riuscire a mettere insieme una cifra ragguardevole”. Infine, sul fronte informativo, Franco Capponi rotariano di RC Tolentino, e sindaco di Treia, comune di appartenenza di Antonio Fraticelli, farà pervenire al nostro presidente della Sottocommissione Volontari del Rotary un vademecum che sarà di grande utilità sotto il profilo operativo, per affrontare al meglio la situazione.
Maria Grazia Palmieri
E-club o club, l’importante è far vivere nel presente lo spirito rotariano. Presiedo la formazione rotariana più giovane del nostro distretto, l’e-club Romagna, nato nel giugno 2016.
Il Club è formato al momento da poco più di 20 soci e questa esperienza rotariana mi sta facendo capire le straordinarie potenzialità del combinato disposto Rotary-tecnologie. Un connubio che potrebbe veramente portare il Rotary a declinarsi anche nel futuro da indiscusso protagonista.
La contemporaneità fa sì che molte persone, specialmente delle nuove generazioni, vivano in tanti posti diversi. Il mondo si è fatto molto piccolo. C’è chi si trasferisce in pianta stabile in nuove città, c’è chi passa metà dell’anno in un luogo, metà in un altro, c’è chi è in perpetuo movimento. E noi ne abbiamo approfittato.
Ci siamo caratterizzati da subito per un forte legame con il territorio – non una città ma la Romagna – ma nello stesso tempo abbiamo voluto essere parte del mondo.
Abbiamo infatti soci che vivono a Milano, in Sicilia, a New York, a Madrid, a Varsavia, persino nel Mali. Ma tutti in un modo o nell’altro sono legati alla Romagna e prima o poi ci tornano. E quando tornano trovano, oltre che le proprie famiglie, anche la convivialità del proprio e-club.
Scegliere come target di riferimento per l’e-club, persone che vivono in qualunque parte dell’Italia o del mondo, ma che mantengono un legame con il territorio, sta facendo sì che si riesca a creare quel legame di amicizia – che piano piano sta legando uno ad uno i soci dell’e-club – anche se non si vivono gli appuntamenti conviviali rotariani come in un club tradizionale.
Cerchiamo di mantenere vivo il sito e quello che la tecnologia ci offre, ci incontriamo quando riusciamo, circa una volta al mese, mentre siamo in contatto telematico quotidiano fra membri del consiglio.
Inoltre stiamo favorendo rapporti di amicizia con club Rotary nei luoghi dove abbiamo presenza di soci. Un ottimo modo per vivere il Rotary in modo più ampio ed internazionale.
E’ certamente un modo di “fare club” più leggero rispetto alle esperienze delle generazioni che ci hanno preceduto, ma anche questo fa parte della contemporaneità.
Siamo gli ultimi arrivati. Per questo non vogliamo insegnare nulla a nessuno, ma piuttosto imparare da chi ha consolidato esperienze rotariane prima di noi. Ma non possiamo rinunciare alla “sperimentazione”, al percorrere sentieri nuovi, cercando di vivere e testimoniare come riusciamo i valori rotariani e gli ideali che ci hanno messi insieme.
Paolo Gambi
Ha fatto registrare una partecipazione record il Sins (Seminario di istruzione nuovi soci) Seff (Seminario distrettuale sull’effettivo) tenutosi sabato 29 ottobre a Riolo Terme. Foltissima la presenza dei nuovi soci, ai quali in particolare era indirizzato il seminario di istruzione. Dopo i saluti (Maurizio Marcialis DGE 2017-2018, Paolo Bolzani DGN 2018-2019, Alfonso Nicolardi sindaco di Riolo, Riccardo Vicentini Presidente RC Faenza) , ha preso la parola il Governatore Franco Venturi che ha sottolineato come l’accoglienza dei nuovi soci, linfa vitale del Club, rappresenti uno dei momenti più significativi dell’annata. Si celebra la continuità per essere anche domani ciò che siamo oggi. I requisiti dei nuovi soci devono essere entusiasmo e voglia di fare, perché tutto ciò che riusciamo a compiere nasce dall’idea e dall’impegno di un socio. Siamo, insomma, membri di una squadra, mai dei solisti.
Pietro Pasini, Presidente della Commissione Rotary Foundation, ha ricordato le cinque vie d’azione e l’organizzazione e le aree focus dell’azione della Rotary Foundation, sottolineando come la Polio Plus sia l’unico corporate program della Fondazione.
Giuseppe Castagnoli, Presidente della Commissione per l’Etica, ha affermato che nel Rotary il rispetto dell’etica deve essere un fatto acquisito in partenza e che il vero spirito rotariano si manifesta nei propri comportamenti. L’etica, insomma, non è un proclama, ma deve essere dentro di noi. Ha concluso citando Albert Camus: un uomo senza etica è una bestia selvaggia.
Italo Giorgio Minguzzi, Presidente della Commissione Programmi Rotary International, ha sostenuto che per guardare al futuro ci vogliono soci giovani. In questa prospettiva è indispensabile acquisire il linguaggio delle nuove generazioni.
Cristina Cataliotti, della Commissione Formazione, ha sintetizzato la storia della nascita del Rotary, rilevando come i quattro fondatori fossero diversi, ma uniti dagli stessi valori. Determinante, nel 1989, l’entrata nel Rotary, che è membro consultivo dell’Onu, delle donne.
Mario Baraldi, Presidente della Commissione Alfabetizzazione, ha ricordato che la principale risorsa del Rotary sono i soci, i nuovi in particolare, indispensabili perché il Club viva. E’ necessario che ci sia un giusto equilibrio fra qualità e quantità delle nuove entrate. Amicizia, correttezza e onestà, spirito di servizio, comprensione internazionale, buona volontà e pace sono gli obbiettivi del nostro sodalizio.
Il tema dell’Effettivo, ha detto Ferdinando del Sante, Presidente della Commissione Effettivo, riguarda tutti i soci, in quanto rappresenta il futuro del Rotary. La vera sostanza del nostro essere soci nel Rotary è cercare di essere sempre delle “belle persone”. Fondamentale è il ruolo delle donne e raccontare al di fuori del Club cosa è il Rotary.
Dell’esperienza della nascita di un nuovo Club Rotary si è occupato Napoleone Prandini (R.C. Poggio Renatico Cardinal Lambertini), mentre dell’iter per la creazione di un Club satellite ha parlato Giovanni Montevecchi (R.C. Faenza).
Alfonso Toschi