Autore: Paolo Malpezzi
È veramente un piacere accompagnare il libro di Paolo Malpezzi con una mia prefazione sia perché lo merita il lavoro svolto con certosina pazienza e con grande volontà sia perché è giusto mettere in rilievo l’impegno – non sempre riconosciuto come si dovrebbe – di chi ha dedicato alla sua professione e al Rotary una larga parte della sua vita.
Conosco Paolo Malpezzi non dalla nostra comune esperienza rotariana ma quando ci incrociammo per caso attorno a un tavolo dove si trattava la vendita di una villetta sull’Appennino: lui passava la mano ed io acquistavo. La compravendita andò in porto, evidentemente con soddisfazione di entrambi perché ci ritrovammo qualche tempo dopo a un tavolo rotariano senza doverci guardare in cagnesco.
Così lui mi spiegò, senza mai esagerare come è nel suo carattere, la bella carriera che aveva fatto all’Enea e l’approccio importante e positivo che aveva avuto ormai da qualche anno con il Rotary. Del suo Club – il Bologna Ovest ancora senza la “dedica” a Guglielmo Marconi – Paolo parlava con grande affetto e si capiva che viveva intensamente la sua esperienza rotariana, scandita dai numerosi incarichi che gli venivano giustamente affidati. Fino a diventare Presidente nell’anno in cui il sottoscritto era Assistente del Governatore.
Proprio da questa speciale finestra ho potuto costatare la concretezza delle sue iniziative e lo spirito pragmatico che le contraddistingueva. Senza dimenticare che molte delle sue proposte hanno dato un impulso davvero decisivo al lavoro complessivo del Gruppo Felsineo nel quale si riconoscono i dieci Rotary club bolognesi.
Il nome di Paolo Malpezzi è legato a tanti progetti e in particolare alla festa del RotaryDay con la quale si celebra in febbraio l’anniversario della fondazione del nostro sodalizio. Ora parlare di Rotary Day appare quasi scontato ma l’idea di festeggiarlo è nata a Bologna da un’intuizione di Paolo Malpezzi. Sono lieto di riconoscergli questa primogenitura non solo perché ogni tanto compaiono “inventori” improbabili ma perché essa dimostra con quale attenzione e con quale vivacità intellettuale egli si sia dedicato al Rotary.
Non a caso, quando conclusi la mia esperienza di Assistente e – come sempre accade – il Governatore dell’epoca mi chiese di proporgli una rosa di nomi per la successione, lo posi al primo posto, ripagato dall’apprezzamento di quanti nei tre anni successivi hanno ricevuto i frutti del suo lavoro di indirizzo e di coordinamento. Anche questo periodo è testimoniato in questo lavoro e unisce tanti preziosi tasselli al mosaico rotariano che Paolo ha costruito negli anni.
Così arriviamo ai momenti a noi più vicini, e cioè alla mia designazione come Governatore prima del “grande” Distretto 2070 e poi, dopo la separazione dalla Toscana, del Distretto 2072 che comprende Emilia Romagna e San Marino. Già al momento della nomina avevo alcuni punti chiari: il primo riguardava proprio Paolo Malpezzi e la sua scelta come Segretario Distrettuale, logica conseguenza dell’equilibrio del personaggio, del suo bagaglio culturale, della sua capacità di progettare, delle sue doti di coordinatore.
Il primo anno del Distretto 2072 ha ricevuto da lui un importantissimo contributo in termini di lavoro e di idee. La sua quasi naturale “rotarianità”, la sua apertura al nuovo ne sono state esaltate. Ecco perché questo libro è da leggere come testimonianza concreta di un convinto percorso rotariano, come interpretazione autentica del “servire al di sopra del proprio interesse personale” che resta la pietra miliare del nostro glorioso sodalizio.
Caro Paolo, a te i miei complimenti; agli amici l’augurio di una buona lettura
Giuseppe Castagnoli
Governatore 2013-2014
Distretto 2072