Uno dei Service più importanti del RC di Forlì per l’annata 2014-2015 è il Pro-getto “Che Piacere… Educazione alla salute e prevenzione del consumo precoce di alcolici nei preadolescenti”, che ha come obiettivo principale quello di ritardare il più possibile il contatto con l’alcol degli adolescenti di alcune scuole medie del territorio forlivese, a cui in questi mesi, grazie all’aiuto dell’Associazione Quore di Bologna, sono state fatte attività di formazione e di eduzione sul tema.
E proprio di questo tema e di questo progetto si è parlato in questa serata, con l’intervento del Prof. Luigi Rainero Fassati – “padre” dei trapianti di fegato in Italia, già professore di Chirurgia dell’Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e dei Tra-pianti, Policlinico di Milano -, e della Dott.ssa Fabiana Forni e Selene Celi, dell’Associazione Quore.
Il Presidente ha aperto la serata ricordando che il pro-getto è già stato realizzato in Emilia-Romagna con successo negli ultimi anni da Club rotariani nei territori di Cesena, Faenza e Bologna grazie anche alla collaborazione e alle indicazioni del Rotary Club di Padova e della Fondazione Hepatos “Lionello Forin” di Padova, ideatori e primi sperimentatori dell’iniziativa.
A metà serata la Dott.ssa Fabiana Forni dell’Associazione Quore ha preso la parola per un saluto e per riportarci alcuni primi risultati di questo progetto, che ha visto coinvolti circa 800 ragazzi delle terze medie delle scuole di Forlì.
La Dott.ssa Forni ha precisato che non bisogna meravigliarsi se i destinatari del progetto siano i giovanissimi, perché oggi i ragazzi iniziano a bere a 11 anni con le bevande “breezer”, studiate e create apposta per attirare consumatori molto giovani. I ragazzi che consumano alcool non lo fanno certo per caso, ma dietro pressione della società e, soprattutto, davanti ad un’irresistibile seduzione pubblicitaria. Un mix strategico che contribuisce a creare un bisogno, a trasformarlo in un valore e a rendere più accessibile e conveniente ai giovanissimi acquistare prodotti meno cari, facendoli apparire accattivanti e seducenti. Da lì a bevande a contenuto alcolico molto più alto il passo è breve per non dire scontato e automatico. Ecco l’allarme e la necessità di educare i più piccoli ai danni che l’alcol può fare, fino a compromettere lo sviluppo della persosa rischio, anche per la vita.
La relazione del Prof. Luigi Rainero Fassati ha poi molto dettagliatamente illustrato le problematiche derivanti dall’abuso di alcol nei giovani tra gli 11 e i 18 anni.
La diffusione massima è al nord Italia, per numeri totali in tutto il territorio nazionale che sfiorano i 550.000 ragazzi e 300.000 ragazze minorenni che seguono uno stile di con-sumo di alcol dannoso e rischioso, superiore persino al consumo nei ragazzi dai 18 ai 24 anni (i cui numeri sono attorno ai 450.000 per i ragazzi e 190.000 per le ragazze). E inoltre aumentato, ha spiegato il Prof. Fassati, il consumo in un’unica serata di 5 o più bevande diverse (il cosiddetto binge drinking) con conseguenze devastanti per l’organismo che si trova a dovere smaltire contemporaneamente più e diverse concentrazioni alcoliche.
Oggi sfidarsi a bere è diventata persino una moda, anche nei social network, e ha portato in alcuni casi alla morte di alcuni ragazzi che, inconsapevoli degli effetti, hanno assunto alcol in misura tale da por-tare in shock l’organismo.
L’organo più danneggiato dall’abuso di alcol è il fegato, principale deputato alla sua metabolizzazione, il quale rivela i suoi disturbi non immediatamente ma a distanza di tempo, con un crescendo di effetti negativi, da cui possono quindi insorgere la steatosi epatica o fegato grasso, l’e-patite alcolica, fino ad arri-vare alla cirrosi epatica che può causare persino la comparsa di un tumore al fegato.
Ecco quindi che diventa fondamentale educare i giovani ad un consumo di alcol responsabile, evitando ogni forma di abuso.
Uso e abuso sono state anche le parole usate dal Prof. Fassati per tranquillizzare i presenti sul fatto che un consumo di alcol moderato non è dannoso, lo è invece l’abuso.
Lo stesso Presidente Salvatore Ricca Rosellini, gastroenterologo, ha con rammarico evidenziato come paradossalmente esistano oggi medicine che fermano l’epatite ma non si riesca a fermare la causa di questa malattia, ossia l’abuso di alcol.
Il Prof. Fassati ha recentemente pubblicato un libro, “Mal d’Alcol” (Salani), dove ha riportato le sue considerazioni e spiegato la grande attività da lui svolta in questi ultimi anni nelle scuole medie e superiori di Milano e provincia ad illustrare i danni da abuso di alcol nei giovani.