LETTERA DI FEBBRAIO:
Mese della Pace e Prevenzione / Risoluzione dei conflitti
(Peace and conflict prevention/Resolution Month)
Cari Presidenti,
care Rotariane e Rotariani del Distretto 2072,
ed eccoci ad un mese speciale, il più corto dell’anno, che riserva anche il genetliaco ad un insospettabile numero di soci e socie, tra cui anche chi scrive. Forse per questo mi appare meno semplice scusarmi per il ritardo con cui vi invio questa lettera.
Ma per noi rotariani è soprattutto il mese più importante e bello in quanto si celebra la fondazione del nostro sodalizio, nato il 23 febbraio 1905 per iniziativa di Paul Harris. Una sera del gelido inverno dell’Illinois, il giovane avvocato originario del Vermont, spaesato dalla frenetica vita di Chicago, tumultuosa metropoli del Midwest americano affacciata sul Lago Michigan, decide di condividere un’esperienza di associazione con altri amici, basata sull’essere di reciproco aiuto e al servizio della comunità locale. Sono in quattro a riunirsi la sera del 23 febbraio 1905: professano credi religiosi diversi, hanno culture di provenienza e svolgono professioni diverse. Danno origine al Rotary Club di Chicago e in questo modo nasce la straordinaria storia che noi tutti stiamo vivendo, quella della più antica associazione di servizio del mondo, tuttora alacremente operante con il suo milione e duecentomila soci e le suoi innumerevoli azioni a favore delle comunità di tutto il mondo. Emblema della nuova organizzazione sarà una ruota dentata a sei raggi e ventiquattro denti, con una scanalatura a chiave al centro, adottata nella Convention di Duluth nel 1912. Nel simbolismo rotariano questa scanalatura rappresenta il presidente del club. In origine il riferimento erano le ruote dei carri dei pionieri del West, i Chuckwagon, vale a dire il sistema di trasporto coperto attrezzato con cucina da campo, d’uso quotidiano in età preindustriale in America fino all’arrivo della ferrovia. Quindi si sceglie il simbolo di un organismo complesso e perfetto, equipotenziale e utile, imperniato su un continuo irradiante divenire; questa è la storia del Rotary, legata ai destini delle nazioni e dei loro popoli, alle loro dinamiche economiche e culturali. Una storia, non dimentichiamolo, locale e inscindibilmente internazionale; e quando diciamo locale, partiamo dal Club Service, dall’azione interna nei club, stemperando ogni accenno di turbamento dei rapporti armoniosi tra soci.
I Rotariani portano la ruota come simbolo distintivo, appuntato sul bavero di sinistra della giacca. Mostrare il pin è un atto di coerenza con se stessi e di rispetto verso la nostra associazione, una dichiarazione di appartenenza ad un mondo di valori. Non può essere atto di mera esibizione, se non per segnalare la disponibilità all’ascolto dei bisogni di una comunità, proprio perché da-chi-più-ha ci si aspetta qualcosa di più, secondo la filosofia pragmatica riassunta dalla seguente sequenza. Percepisco un bisogno in una comunità, trovo la soluzione a quel bisogno, raccolgo fondi per finanziare la soluzione trovata; quindi agisco, facendo bene e facendo sapere cosa ho fatto.
I colori del Rotary sono il blu e il giallo-oro. Il primo, specialmente nella tonalità blu-marine, è simbolo di profondità, di globalità, è inoltre «il colore delle funzioni che presiedono alla capacità di stare insieme, al piacere dell’incontro, alla ricerca di intesa, alla disponibilità verso l’altro, alla capacità di fare-insieme», di sapersi “mettere nei panni dell’altro” (Widmann 2006, pp.19-20). Il giallo-oro esprime una regalità, è simbolo di perfezione e di eccezionalità della persona rotariana; è un colore molto espansivo e brillante, che si trova in perfect balance con un colore molto profondo come il blu-marine. E qui corre spontaneo il pensiero alla Grande Onda simbolo dell’annata di Barry Rassin; il mare come immagine del Rotary, una forte energia positiva che diviene motivo di ispirazione, motore di mille cambiamenti a partire da ognuno di noi, ma che mantiene sempre uno legame alla propria identità originaria; e, così facendo, diviene elemento di connessione. Non a caso per i naviganti Fil di ruota significa un’andatura dello scafo con il vento che spira di poppa.
Ciò ci parla del “tempo della rotazione” e rigenerazione, che è uno dei tempi tipici del Rotary. Come ci sta infatti raccontando il DGE Angelo Oreste Andrisano di ritorno dall’Assemblea di San Diego, il nuovo motto dice quanto il Rotary connetta il mondo, ricordandoci una profonda verità. Come si legge nel discorso presidenziale del 14 gennaio del RIPE Mark Daniel Maloney (Rotary Club di Decatur, Alabama), il Rotary «ci connette con persone che altrimenti non avremmo mai incontrato, che sono più simili a noi di quanto pensiamo. Ci connette con le nostre comunità, con le opportunità professionali e con le persone che hanno bisogno del nostro aiuto».
Il 23 febbraio quindi è il Rotary Day, giorno in cui si celebra l’anniversario della fondazione del Rotary e la Giornata dell’intesa e della pace nel mondo. In questa occasione il distretto e i club riaffermano – e non deve sembrare un rituale formale ma un impegno concreto – l’importanza dei valori dell’amicizia, del servizio, dell’integrità etico-morale del nostro agire nelle nostre comunità con preveggenza e tolleranza. Come ci hanno detto quando ci hanno presentato per la prima volta quella che sarebbe poi divenuta la nostra associazione, la Mission del Rotary è infatti quella di servire gli altri, promuovere elevati standard etici e diffondere nel mondo la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace attraver¬so il moltiplicarsi di relazioni amichevoli fra persone esercitanti diverse attività economiche, professionali, che spesso sono di riferimento nella loro comunità. Questa scelta appare logica e in linea con la celebrazione dei vent’anni dalla creazione dei Centri Rotariani di studi internazionali sulla pace e la risoluzione dei conflitti, mentre non dimentichiamo che nel 1945 quarantanove Rotariani fornirono il loro contributo alla fondazione delle Nazioni Unite e nel biennio 1947-48 partiva il progetto “borse di studio” all’estero per i primi diciotto borsisti del Rotary, precursori della borsa degli Ambasciatori.
L’appuntamento quindi è per la mattina del 23 febbraio nella Repubblica di San Marino, al Centro Congressi Kursaal, a 700 metri di altezza, con lo sguardo che spazia dall’Adriatico alle creste della catena appenninica, con la cima della Carpegna molto probabilmente ancora innevata e il mitico “profilo di Dante” a disegnarsi sull’orizzonte. Ringrazio fin da ora quanto sta facendo il club di San Marino a partire dal suo presidente Marco Tognacci per l’organizzazione di quella che era nata come Call per i presidenti di club e si sta tramutando in un momento comune di riflessione allargata. Tant’è vero che alla fine della mattinata lanceremo la Road Map del grande progetto Spreco Nazionale rotariano, uno dei leitmotiv di orgoglio dell’annata di quest’anno. Nel finale si terrà dunque una conferenza stampa live nella Call, che vedrà accanto a chi scrive i Governatori del Distretto 2041 (Distretto metropolitano di Milano, DG Franz Muller) e del Distretto 2090 (Abruzzo, Marche, Molise e Umbria, DG Gabrio Filonzi) e Carmelo Velardo, rappresentante del Distretto 2031 (Piemonte settentrionale e Val d’Aosta) del progetto nazionale Spreco Alimentare. Ci saranno anche la RD RTC Mariasilvia Esposito, il suo rappresentante distrettuale per il loro progetto nazionale sullo spreco alimentare, Alessandro Guizzardi, e la Delegata di Zona Giulia Magnani.
In realtà la celebrazione del Rotary Day avrà un anticipo giovedì 21 febbraio con la simpatica iniziativa delle Commissioni distrettuali Eventi Nazionali e Sostenibilità Ambientale (Presidenti rispettivamente Patrizia Farruggia e Giovanni Ceccarelli), supportata dal Rotaract, rivolta ad attribuire un premio derivante da una vera e propria sfida tra i locali bolognesi perlopiù frequentati da giovani (bar, piccola ristorazione e catering) che presenteranno l’idea progettuale più sostenibile. L’idea deriva dalla recente approvazione da parte del Parlamento UE dello stop ai materiali di plastica monouso, responsabili dell’inquinamento dei nostri corsi d’acqua e dei nostri mari, che sarà vietata nei nostri paesi, verosimilmente a partire dal 2021.
Questa iniziativa si trova in linea con quella organizzata dalla Commissione distrettuale Agroalimentare presieduta da Angelo Benedetti, che il 23 marzo organizza un Forum in centro a Bologna sul tema dell’uso consapevole delle risorse naturali. Si tratta di un imperdibile occasione per sperimentare la componente internazionale del nostro sodalizio, in quanto dal 20 al 23 avremo anche l’onore di ospitare il Past Rotary International President K.R. Ravindran, Rotary Club of Columbus, Sri Lanka, che il 23 marzo darà l’avvio al Forum stesso.
La celebrazione dell’Inizio ci rivela ancora, a tanti anni di distanza, il fil ruoge del nostro operare da rotariani, in questo caso l’urgenza a connettersi con il mondo delle giovani generazioni, a partire da Interact e Rotaract. Nel 1962 viene fondato Il primo club Interact a Melbourne, nello Stato della Florida. Ciò rivela l’attenzione che la nostra organizzazione rivolge ai ragazzi e ragazze d’età fino a 18 anni «per aiutarli a sviluppare le loro doti di leadership e scoprire il valore del servire con disinteresse», come recitano i documenti ufficiali. Per rimarcare l’attenzione a questa età, il nostro distretto come ogni anno organizza il Rypen, vale a dire il Rotary Youth Program of ENrichment, il programma del Rotary per ragazzi dai 14 ai 18 anni, in ossequio alla quinta delle Five Avenues of Service (Las Cinco Avenidas de Servicio, in omaggio alla partnership che il Distretto ha attivato nel programma VTT/VTE con qualche club in Argentina) cioè quella dedicata allo Youth Service. Ancora una volta saliremo al Colle di Bertinoro e ci staremo dal 29 al 31 marzo. L’edizione 2019 reca un titolo che ci interroga sulla validità della prima della Prova delle Quattro Domande e quindi su quel particolare tipo di “tempo rotariano” che è quello dell’istante, dell’attimo in cui prendere la decisione di pensare e fare la cosa giusta: “Che cos’è la verità”, sic et simpliciter. «Sulla base delle precedenti edizioni – spiegano gli organizzatori, capitanati da Andrea Bandini e coordinati da Enrico Bertoni, presidente della Commissione distrettuale Centri della Pace del Rotary – una delle esigenze maggiormente avvertite dai giovani, è il rapporto con la verità. In un’epoca caratterizzata dal facile accesso all’informazione, con la disponibilità di strumenti che ne consentono la rapida diffusione, i giovani chiedono di riscoprire il senso del rapporto con la verità, attraverso esperienze reali che, ai loro occhi, meritino di essere seguite».
Ma appena terminato il Rypen, dal Colle di Bertinoro si sposteremo nella Valle del Senio per il il Ryla. L’appuntamento è al Grand Hotel di Riolo Terme, dalla sera del 31 marzo a domenica 7 aprile, dove il nostro distretto organizzerà il Rotary Youth Leaders Awards, la cui edizione 2019 è curata da Guido Giuseppe Abbate, presidente della Sottocommissione espressamente dedicata all’organizzazione del seminario. Il Ryla è dedicato ai ragazzi dai 18 ai 30 anni selezionati dai Club, anche quest’anno in collaborazione con il Distretto 2071, quello dei nostri perduti cugini toscani. Noi lo pensiamo come un corso di alta formazione, in cui l’embrione di una nuova potenziale classe dirigente possa cogliere l’occasione per vivere un momento speciale in cui sviluppare un percorso di attenzione al senso civico, alle qualità individuali e alle doti di “leadership dinamica”, studiando la buona comunicazione e la risoluzione dei problemi, riconoscendo il proprio potenziale per trasformare la motivazione in azione, ascoltando relatori capaci di ispirare, ma anche divertendosi e stringendo amicizie che rimarranno vive nel tempo. Come ci ricorda Guido, questo Seminario sarà quello dei tre Governatori, cominciando da chi scrive per passare a Giampaolo Ladu, DG del Distretto 2071. Ma soprattutto sarà l’occasione per ricordare chi non c’è più ed avrebbe dovuto esserci: Massimiliano Tacchi, che sarebbe stato il DG del 2071 in quest’anno rotariano, se un malattia fulminea e terribile non ci avesse privato della sua bella persona, intelligente e divertente, proprio a luglio dell’anno scorso. Presenza purtroppo tragicamente preveggente, come quando nella sua unica lettera, proprio quella di luglio 2018, aveva dichiarato di credere «che la grandezza del Rotary sia proprio quella di riuscire a migliorare noi stessi creando qualcosa in grado di sopravvivere ben oltre la vita individuale». Ben oltre la vita individuale: quale testimonianza di vita nel segno del Rotary. «È mio desiderio – scriveva ancora Massimiliano – che ogni socio si senta Governatore del Rotary, rappresentante e portavoce di che cosa è il Rotary e dei prodigiosi servizi che rende all’umanità mondiale. Chi mi conosce sa che in questa annata io “non starò a capo della fila, ma in fondo a fare luce”». Questo testamento spirituale ci ispira nel far sapere ai giovani quanto di buono ci sia nel Rotary, quando possiamo vantare la testimonianza di uno come Massimiliano, che commemoreremo ufficialmente la mattina di sabato 6 aprile, insieme ai PDG Vinicio Ferracci e Italo Giorgio Minguzzi, quest’ultimo DG di Massimiliano e di chi scrive nell’ormai lontano anno rotariano 2005-2006, ai tempi del grande distretto 2070. Il Ryla 2019 dei distretti 2072 e 2071 sarà una delle migliori occasioni per farlo.
Ciò avverrà con la stessa attenzione che tutti noi abbiamo nei confronti del Rotaract, le cui celebrazioni cinquantennali avvenute l’anno appena trascorso ci riportano alla nascita del primo club a Charlotte, Stato della North Carolina. Un progetto speciale nato con l’intento di riunire «i giovani tra i 18 e 30 anni per scambiare idee con altri leader della comunità, sviluppare doti di leadership e competenze professionali e svolgere progetti di service divertendosi insieme». Seguiamo le iniziative del Rotaract del Distretto 2072, come quella sulla violenza di genere tenutasi alla fine di gennaio nella sede del distretto. Ci siamo appena incrociati con la forza del Rotaract in occasione del Premio Rotary Artefiera 2019, curato come ogni anno dal Rotary Club Bologna Valle del Samoggia, e con il determinante contributo del RTC Bologna, oltre che della passione dell’AG Domenico Lo Bianco, il 2 febbraio. Qualche ora prima la Consulta dei PDG del distretto aveva designato come Governatore del Distretto 2072 nell’anno rotariano 2021-2022 Stefano Spagna Musso, attuale AG area Emiliana 2, ancora nel segno della rotazione.
Il rapporto con il Distretto 2071 proseguirà nel Seminario sulla Leadership, questa volta al Palazzo dei Congressi di Rimini, la mattina di sabato 16 marzo 2019. Ringrazio fin da ora quanto stanno facendo i Presidenti dei club di Rimini, Fabio Scala e di Rimini Riviera, Maurizio Temeroli. Sarà un’occasione per dare spazio all’ “altra metà del cielo”, in particolare ad alcune rotariane “toste” come Roberta Mariotti, Maily Anna Maria Nguyen, Silvia Gentilini, Cinzia Fiori, Fiorella Sgallari, Sara Ranieri ed Elena Lombardini, cui si uniranno i saluti della giovane RD Interact Sofia Tupponi. Con loro dal D 2071 ci sarà il bravo Vincenzo Zarone da Pisa.
Quindi Augurando a voi tutti un grande Rotary Day,
e nella speranza di vedervi coinvolti nei prossimi eventi appena citati,
vi saluto, ricordandovi di mantenere saldo il timone, in vista dei risultati che ognuno di voi riuscirà a conseguire in questo anno rotariano in cui siamo condotti da Barry Rassin, che ci porterà dritti al Congresso di Ravenna di maggio e alla International Convention Hamburg 2019.
Buon lavoro,
Paolo