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La violenza sulle donne, problema sempre tragicamente attuale, riguarda ogni strato sociale, economico e culturale senza differenza di razza, religione o età. Tra gli strumenti a disposizione per contrastare il fenomeno vi è la Casa Rifugio, indicata per le situazioni che rendono necessario un allontanamento della donna dal nucleo famigliare.
Il Rotary Club Forlì Tre Valli ha quindi programmato l’acquisto di un arredamento completo per la Casa Rifugio, per un valore di circa 4.500 euro.
Non solo Centro antiviolenza, il Centro Donna di Forlì di via Tina Gori è uno dei pochi interamente pubblici in Italia, in costante relazione con gli altri i soggetti istituzionali e associativi che assistono le vittime, sensibilizzano al problema della violenza di genere e contribuiscono alla cultura della prevenzione e dei diritti.
Il Centro è inserito e si avvale di una rete territoriale costituita dal Comune di Forlì (compresi tra gli altri i servizi Centro Famiglie, Unità adulti, Unità tutela minori, Unità gravidanza puerperio, affidi e adozioni), dai servizi dell’Ausl tra cui pronto soccorso, Consultori, Dipartimenti di Salute mentale e psichiatrici, dalle Forze dell’Ordine.
Mette a disposizione una Casa Rifugio per la protezione temporanea, spazi di ascolto e consulenza psicologica individuale, di consulenza giuridica, un centro di documentazione e aggregazione culturale. Proficuo inoltre il rapporto con il “Tavolo di contrasto alla violenza”, comprendente ben 14 associazioni femminili locali.
Su impulso del Comune, nel 2001 il circuito territoriale di collaborazioni si è formalizzato ed è nata la Rete Irene, che permette di formare adeguatamente tutte le operatrici e gli operatori che entrano in contatto con la violenza e di monitorare al meglio il fenomeno. Intense anche le attività formative ed educative che il Centro porta pure nelle scuole forlivesi.
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“Successful, great, grandioso, molto interessante, stimolante, esito incredibile..!” potremmo dire “variazioni sul tema del successo”! Sono le reazioni dopo i quattro giorni del 7° Multiclub Workshop, che si è svolto a Belgrado dal 5 al 9 settembre 2013. L’esito positivo è dovuto a diversi fattori. Un cielo limpido con sole radioso per tutto il soggiorno e un’organizzazione più che perfetta.Nulla è stato trascurato: logistica dei trasporti, controllo degli hotel, scelta dei ristoranti con i menù artistici e con orchestrine che invitavano a ballare, fino al programma delle visite della città.
Possiamo quindi lodare l’altissima qualità di questo evento grazie anche all’armonia, alla collaborazione e alla partecipazione attiva di molti soci del Rotary Club Beograd Centar.
La giornata di sabato 7 settembre è stata dedicata interamente al Seminario, cui erano presenti 72 rotariani provenienti da 6 nazioni (Italia, Macedonia, Montenegro, Russia, Serbia e Svezia), 7 distretti (2072, 2100, 2120, 2220, 2225, 2390 e 2483) e 33 club. Dopo gli inni dei vari paesi prende la parola Branislava Radoviĉ, IPP 2012-2013 del RC Beograd Centar, in qualità di moderatore della mattinata. Dà il benvenuto ai convenuti e presenta gli oratori. Invita prima Aleksandar Stulić, Presidente 2013-14 del RC Beograd Centar, poi Velimir Stefanoviĉ, Governatore del D 2483 (Serbia e Montenegro).
Entrambi si dichiarano onorati di partecipare a questa riunione internazionale e augurano buon lavoro ai partecipanti. Segue Giuseppe Castagnoli, DG 2013-2014 del nuovo 2072 che comprende l’Emilia Romagna e la Repubblica di San Marino.
Giuseppe auspica che questo meeting rinforzi l’amicizia e la cooperazione tra i due distretti 2483 e 2072, già avviate nel 2010 con il progetto per l’Ospedale Vukan Cupic di Belgrado, concluso nel 2012. Ricorda inoltre che nel 2013 ricorre il 1700° anniversario dell’Editto di Milano, emanato dall’imperatore romano Costantino, nato proprio in Serbia a Niš, che ha sancito la libertà religiosa e la tolleranza, due valori molto importanti ancora oggi. Poi il DG Castagnoli ha attirato l’attenzione sul devastante terremoto avvenuto nel maggio 2012 in Emilia e ha illustrato come immediatamente tanti club del D 2070 e di altri distretti italiani siano intervenuti per aiutare quell’area con progetti per circa 600.000 dollari. Giuseppe si è soffermato su queste iniziative proprio per evidenziare lo spirito rotariano del “servire” e della solidarietà, che sono alla base del Rotary.
Branislava passa la parola a Denis Borisov, socio del Rotary Club Moscow International (D2220 – Russia Western), che elenca brevemente i progetti del suo club effettuati dal 2001 e illustra le difficoltà dei club russi nel realizzare i loro progetti con donazioni dall’estero. Infatti le autorità governative russe accettano mal volentieri le associazioni di volontariato quali il Rotary e quindi i club organizzano pochi eventi con la partecipazione della Fondazione Rotary.
Interviene quindi Leonardo de Angelis, ideatore e coordinatore del MCW e Presidente della Commissione Fondazione Rotary del D 2072. Leonardo spiega che questo 7° MCW vuole promuovere progetti che diventino un ponte per favorire la Pace nei paesi che hanno tanto sofferto dopo la fine della Iugoslavia. E i risultati ottenuti nei primi 6 MCW offrono una speranza concreta. Grazie a questi incontri sono stati promossi 15 progetti umanitari per una somma globale di circa 500.000 dollari in Colombia, Congo, Guinea Bissau, Italia, Lettonia, Romania, Russia e Serbia. Leonardo annuncia poi che nelle settimane precedenti sono pervenute domande per 8 progetti che saranno presentati dai rappresentanti dei club sponsor. Sollecita inoltre i club serbi a proporre un candidato medico per una borsa di studio di 18 mesi da effettuare presso l’Ospedale di Reggio Emilia.
Il relatore successivo è Dragan Brajer, PDG 2009-10 D 2483 e ora Presidente Commissione FR del medesimo Distretto. Dragan descrive il rapporto tra la FR e il suo Distretto, ripercorrendo velocemente i 25 anni di Rotary in Serbia e i 14 anni nel Montenegro.Riconosce che la FR non è ben conosciuta dai Rotariani del D 2483 e, siccome i club contribuiscono poco al Fondo Annuale, la FR interviene con finanziamenti modesti per i grants. Spera che la situazione migliorerà in un prossimo futuro.
Dopo la pausa caffè, si passa alla presentazione degli 8 progetti in lista, fra i quali si devono scegliere quelli da realizzare.
Il moderatore della seduta pomeridiana è Saverio de Girolamo, PP 2008-09 del RC Manfredonia (D 2120) e Delegato Italia-Serbia e Montenegro. Saverio presenta Nikola Obradoviĉ, PDG 2012-2013 del D 2483., il quale spiega come è nata la fattiva collaborazione tra il D 2072 e il suo distretto. Quindi Saverio invita i convenuti a partecipare alla “Borsa dei progetti” per avere più informazioni sulle iniziative illustrate la mattina. Dopo la “Borsa” si passa alla votazione e i 5 progetti selezionati sono i seguenti nell’ordine dei voti ottenuti:
Attrezzature per un parco per bambini disabili a Novosibirsk in Russia (RC Novosibirsk); Attrezzature per un ambulatorio nel villaggio di Pande in Tanzania (RC Bologna Valle del Samoggia – Italia); Attrezzature per il Dipartimento Pediatrico dell’Ospedale di Subotica in Serbia (RC Subotica); Ristrutturazione del Reparto pediatrico dell’Ospedale di Ohrid in Macedonia (RC Ohrid); Fornitura di un minibus per il trasporto di disabili adulti della Casa Famiglia a Manfredonia (RC Manfredonia). L’importo complessivo di questi 5 progetti è pari a 280.000 dollari.
Saverio in seguito passa la parola a Christopher Hayes, IPP 2011-12 e 2012-13 del RC Malmö International, per le conclusioni. Dopo i ringraziamenti per l’eccellente organizzazione del Seminario e delle visite della città, Christopher chiede ai convenuti di tenere in considerazione tre principi basilari dello spirito rotariano e del MCW: un ponte per la pace, il servizio al di sopra dei propri interessi e l’impegno a continuare a servire. La pace è molto di più che assenza di conflitto, è anche serenità in tutti i lati.
Non solo occorre servire coloro che sono meno fortunati di noi ma anche continuare questo impegno partecipando alle riunioni dei club e a tutte le iniziative rotariane.
Leonardo riprende la parola per proporre di effettuare l’8° Multi-Club Workshop a Ischia-Capri (Napoli) nei giorni 4-8 settembre 2014. Tutti i convenuti hanno applaudito la proposta.
Infine dopo che il Presidente del RC Beograd Centar, Aleksandar Stulić ha suonato la campana per la fine del Seminario, tutti si sono scambiati i gagliardetti e hanno scattato foto per fissare questi momenti indimenticabili che hanno fatto scattare tanto entusiasmo e voglia di fare!
Leonardo de Angelis – RC Ravenna
Presidente Commissione FR – D 2072 – Coordinatore del MCW
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La produzione industriale di materiali ed energia è ad oggi basata sull’ impiego di risorse fossili non rinnovabili. L’uso di queste risorse impatta però negativamente sull’ambiente, essendo causa diretta o indiretta della produzione di gas ad effetto serra. Inoltre, la scarsissima biodegradabilità dei prodotti preparati per via chimica dal petrolio ne ha comportato l’accumulo in comparti ambientali con danni agli ecosistemi interessati. L’impiego di biomasse vegetali non alimentari e soprattutto dei sottoprodotti e/o rifiuti agroindustriali quali materie prime alternative alle risorse fossili, può limitare la domanda di queste ultime e nel contempo consentire la valorizzazione dei rifiuti stessi con un aumento della sostenibilità ambientale industriale complessiva e di quella delle industrie agro-industriali che producono detti sottoprodotti e residui.
Nella sola Comunità Europea vengono attualmente prodotti circa 3 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno, una larga parte dei quali di natura organica. Se una tale quantità di scarti di natura organica contribuisce significativamente al problema dello smaltimento dei rifiuti, la loro origine biologica li rende d’altra parte un’interessante potenziale materia prima dalla quale recuperare molecole naturali di interesse industriale o dalla quale ottenere altre molecole, biomateriali e/o biofuels mediante trasformazioni biotecnologiche basate sull’impiego di specifici microorganismi o loro costituenti cellulari quali enzimi. Queste biotrasformazioni possono essere integrate anche a trasformazioni chimiche all’interno di bioraffineria dove il residuo organico è sfruttato in filiere che includono processi modulari e seriali, ognuno dei quali in grado di utilizzare come materia prima lo scarto del processo a monte. Le bioraffinerie sono quindi concettualmente simili alle raffinerie chimiche, ma se ne differenziano per le risorse impiegate e nel fatto che i prodotti generati sono a base di carbonio da naturale biobased. Al termine delle filiere di valorizzazione, tutto ciò che non può ulteriormente essere sfruttato viene tipicamente inviato a processi di digestione anaerobica, dedicati alla mineralizzazione del materiale biologico in assenza di ossigeno, il cui prodotto è 1) un digestato ormai molto povero di materia organica residua, di norma utilizzato come fertilizzante, 2) un biogas ricco in metano da usare per fare energia elettrica o produrre calore, e sovente, 3) acqua per irrigazione.
In conclusione, le bioraffinerie a partire da residui dell’agroindustria rappresentano una opportunità nell’ottica di minimizzare la produzione di rifiuti e valorizzare le frazioni a cui altrimenti è associato un costo di smaltimento spesso elevato. I prodotti biobased che possono essere ottenuti processando dette matrici sono biodegradabili e biocompatibili e per questo interessano diversi settori industriali. L’introduzione di tali approcci nelle filiere produttive attuali offrirebbe nuove grandi potenzialità di mercato. Le biotecnologie applicate nell’ambito delle bioraffinerie dovrebbero essere considerate uno strumento fondamentale nell’ottica di valorizzare materiale organico di scarto in cicli industriali produttivi, al fine quindi di ridurre i costi del loro eventuale smaltimento e l’impatto ambientale ad esso associati nonche’ nuova competitività industriale con l’introduzione di nuove molecole di interesse commerciale su diversi settori del mercato.
Fabio Fava, RC Bologna Valle del Savena
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La Croce rossa di Imola sale in bici per migliorare il suo servizio. Ha infatti preso il via “La Cri in bici” – il soccorso sanitario in bicicletta – che prevede la presenza di operatori della Croce rossa italiana in sella a mountain bike attrezzate per il primo soccorso (defibrillatore compreso): nelle borse posteriori è collocato il materiale sanitario necessario per la diagnostica e per prestare i primi soccorsi, grazie a un kit per la medicazione di ferite o ustioni e per l’esecuzione di un bendaggio. L’iniziativa è stata possibile grazie alla generosità e sensibilità di Gianni Andalò, della omonima azienda imolese di attrezzature meccaniche e macchine speciali, socio e past-presidente del Rotary Club Imola.
Gli operatori “a pedali” saranno presenti in occasione di manifestazioni, feste, iniziative sportive e non che prevedano un certo afflusso di pubblico. Le squadre in bici sono in grado di prestare il primo soccorso ai cittadini e visitatori colti da malore e di dare assistenza in caso di piccoli incidenti, cadute o altre necessità. Gli operatori in bicicletta possono facilmente spostarsi in luoghi in cui ci sia un notevole assembramento di gente, quando muoversi con un’ambulanza non è agevole e quindi l’intervento potrebbe non essere tempestivo: la bicicletta, grazie alle sue ridotte dimensioni e alla sua maneggevolezza, riesce ad arrivare molto più velocemente dove ve ne sia bisogno. I volontari in bicicletta possono stabilire un veloce contatto con l’infortunato e, quando il loro intervento non bastasse, sono pronti ad allertare gli altri organi di soccorso.
Le due bici della Cri di Imola hanno avuto il loro battesimo ufficiale il 14 settembre, in occasione della mostra mercato del Crame (Club romagnolo auto e moto d’epoca) all’autodromo Enzo e Dino Ferrari, dove subito si sono dimostrate utili per prestare le necessarie cure ad una persona che si era prodotta una piccola ferita e per soccorrere un altro visitatore colpito da un malore. Le squadre sono composte ciascuna da due operatori in possesso certificazione regionale soccorritore-esecutore 118 e abilitati all’utilizzo del defibrillatore.
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Il Governatore Castagnoli ha deciso l’adesione del nostro Distretto al Multidistretto Italiano Scambio Giovani, organizzazione rotariana nazionale prevista e fortemente consigliata dal R.I., per assicurare una sempre migliore riuscita del Progetto Scambio Giovani del Rotary International. Il Governatore ha con entusiasmo accolto la richiesta del Presidente del Multidistretto Andrea Cremoncini, del R.C. di Lerici, di ospitare il Seminario di orientamento degli studenti stranieri che stanno frequentando l’ anno scolastico presso le scuole italiane ospitati e seguiti dai Club Rotary sponsor di quasi tutti i Distretti d’Italia.
L’organizzazione logistica è stata affidata alla Commissione R.Y.E. D.2072, presieduta da Eugenio Galvani, e alla segreteria del Distretto 2072 che hanno predisposto l’ospitalità dei giovani e dei delegati e accompagnatori rotariani all’Istituto Emiliani di Fognano nel Comune di Brisighella dal 27 al 29 settembre.
L’evento rappresenta la prima esperienza di accoglienza e formazione in un unico luogo dei giovani partecipanti allo scambio e ha raccolto l’adesione di undici distretti italiani e un numero di adesioni eccezionale: 108 studenti, di età compresa fra i 17 e i 19 anni provenienti da tutti i Continenti, accompagnati dai rispettivi responsabili del progetto RYE dei Distretti e dagli accompagnatori, per un totale di 28 rotariani.
Il seminario si è sviluppato in diversi momenti di formazione attraverso “lezioni” tenute dai volontari responsabili del progetto, in particolare Giorgio Giambiasi, Roberto Mancina, Cinzia Dionalisio, Andrea Cremoncini, e in momenti motivazionali e di accoglimento di carattere ludico (musica e canti dopo cena) e turistico (escursione al parco Carnè e visita a Brisighella).
Sabato 28 in mattinata ha portato il suo saluto Giuseppe Castagnoli, Governatore del Distretto 2072, insieme con il Sindaco di Brisighella, Davide Missiroli. il Presidente del Rotary Club Faenza, Ermanno Emiliani, il rappresentante distrettuale Rotaract, Giordano Giubertoni, e alla presenza del Past Governor Italo Minguzzi, Presidente della Commissione Programmi R.I. Lo scambio dei doni tra il Governatore e il Sindaco e la distribuzione a tutti i partecipanti del volumetto “La tradizione scientifica italiana”, curato da Alessandra Nucci, consorte del Governatore, e da Gianluigi Poggi ha concluso i lavori.
Le strutture ricettive dell’Istituto, pur nella semplicità degli alloggi e delle sale, hanno consentito di realizzare al meglio gli obiettivi dell’incontro e hanno raccolto la soddisfazione dei giovani e dei dirigenti rotariani sia per quanto riguarda gli aspetti formativi che i momenti di convivialità e divertimento.
L’impegno congiunto del Multidistretto e della Segreteria del Distretto profuso nell’organizzazione del seminario ne ha assicurato il successo e l’instaurarsi di una bella atmosfera di amicizia e di senso di appartenenza, che ha coinvolto sia i giovani che i rotariani, molti dei quali hanno auspicato venga riproposto anche nei prossimi anni.
Paolo Malpezzi
06
Il più giovane Club parmense, il Parma Farnese, nato nel 2010 dopo il Parma e il Parma Est, ha accolto con grande affetto il governatore Giuseppe Castagnoli.
Ancora relativamente piccolo, ma in crescita costante, con una età anagrafica media piuttosto bassa e composto per un terzo di donne, il Club ha sposato in pieno l’entusiasmo del Governatore Castagnoli che da pochi mesi guida il neonato Distretto 2072. Tante sono le aspettative sia del Club che del Distretto per confermare con attività coerenti con lo spirito rotariano l’impegno verso la società civile, le istituzioni e qualunque persona entri in contatto con il Rotary, come ha affermato nel suo intervento Castagnoli.
Il Governatore ha concentrato l’attenzione sulla riaffermazione di alcuni elementi chiave che da sempre esprimono lo spirito rotariano: l’amicizia, la famiglia, la solidarietà fatta con professionalità, l’internazionalità vista sia come network di 1,2 milioni di persone in 200 paesi – con molteplici scambi tra giovani di tutto il mondo – sia come impegno per la pace nelle relazioni internazionali. Non a caso il Rotary è tra le poche associazioni ad essere presente con una propria rappresentanza all’Onu. Importanti sono anche le attività messe in cantiere dal Rotary per essere presente all’Expo 2015, mentre rimangono strategici i grandi progetti mondiali di solidarietà tra cui Polio Plus per eradicare la poliomelite, ideato quasi trent’anni fa in Italia e ora protagonista di una partnership con la Fondazione Bill e Melinda Gates.
Da buon giornalista, Castagnoli tuttavia ha anche osservato da vicino la realtà in cui ci troviamo, dove la crisi economica rischia di far disgregare le comunità locali e dove quindi il Rotary sente forte il richiamo all’azione, con nuovi progetti ispirati anche da giovani e con l’ulteriore rilancio di filoni di attività di successo come le borse di studio. Castagnoli ha avuto parole di elogio anche per Parma, protagonista di uno dei più antichi Club d’Italia, città “bella e dinamica”, e ha anche offerto qualche consiglio ai soci del Parma Farnese: la partenza è stata ottima, importante è continuare a ritrovarsi il più spesso possibile alle conviviali per nutrire l’amicizia rotariana, crescere con regolarità, come il Club sta in effetti ottimamente facendo, e curare i rapporti tra Club.
Il Governatore Giuseppe Castagnoli ha infine commentato il motto di quest’anno del Rotary: “Engage Rotary, Change Lives” ricordando come sia in avvio una campagna informativa in Italia e nel mondo per consolidare ulteriormente l’immagine del Rotary International.
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Care Amiche e cari Amici Rotariani,
voglio soffermarmi su alcuni appuntamenti che abbiamo davanti a noi e su quelli che abbiamo vissuto in settembre alla ripresa dell’attività del Distretto.
Comincio dai primi: sabato 12, all’hotel Relais Bellaria, posto al “confine” tra Bologna e San Lazzaro di Savena, è in programma il seminario dedicato all’Istruzione rotariana e alla Fondazione Rotary. E’ un momento importante al quale i Presidenti di Club, i responsabili delle Commissioni distrettuali e in generale tutti i rotariani non dovrebbero mai mancare. Le ragioni sono evidenti. Da una parte viene perfezionata la conoscenza delle regole che rendono solido il nostro sodalizio, dall’altra viene fatto il punto sulle iniziative della Fondazione che è un punto di riferimento nella vita rotariana.
Tutte le attività umanitarie, le borse di studio, gli interventi sia sul nostro territorio sia su scala internazionale sono sì progettati e supportati dai Club ma non avrebbero l’impatto che riescono a determinare senza i finanziamenti della Fondazione: ciò che noi versiamo ci ritorna – se definiamo progetti che meritano di essere approvati – raddoppiato o triplicato grazie all’”effetto leva” che è insito nel nuovo meccanismo di “Visione futura” che regola la distribuzione dei fondi.
Ecco perchè il sostegno alla Fondazione è un momento essenziale della vita rotariana. Ecco perché ogni rotariano è chiamato a dare il suo contributo, sapendo che attraverso di esso saranno salvate vite umane, sarà aiutato chi soffre, saranno sostenuti gli studenti meritevoli.
Un discorso identico riguarda la lotta contro la poliomelite, a cui sarà dedicato uno spazio nel corso del Seminario. Abbiamo sottolineato più volte che ormai la polio è endemica solo in tre Paesi: l’Afganistan dove infuria la guerra, il Pakistan e la Nigeria dove credenze religiose e tribali impediscono la vaccinazione in alcune regioni. Ma in questi anni sono stati raggiunti successi importanti come l’eradicazione totale della polio in India, un Paese immenso. E pensiamo, poi, a quanti milioni di bambini abbiamo salvato in tutto il mondo con la vaccinazione! Ciò deve indurci a insistere nel nostro sforzo. La lotta alla polio è ormai un simbolo del Rotary e non dimentichiamo che a lanciarla fu proprio un italiano. Una ragione in più per andare avanti con determinazione.
Al Seminario è prevista anche la relazione di un illustre ospite, il PDG del Distretto 2050 Massimo Massoni che è attualmente presidente dell’E club 2050. Ci parlerà del modo nuovissimo di fare Rotary attraverso Internet. Un’esperienza che è utile conoscere e la voce di un Past Governor è sicuramente la più adatta per spiegarcela, sapendo coniugare tradizione e innovazione.
La serata di venerdì 11 sarà occupata da un Concerto con il quale il Distretto, assieme ai Rotary Felsinei, al Club di Imola e al Panathlon BO1957 intende raccogliere fondi per l’Ant, la benemerita Associazione che aiuta i malati di tumore. Ci auguriamo che la partecipazione sia alta per testimoniare la vicinanza di noi rotariani a chi soffre.
E ora un cenno agli appuntamenti che il Distretto ha vissuto in settembre. Con un ringraziamento agli amici di Reggio per l’accoglienza che ci hanno riservato in occasione del Seminario per i nuovi soci e con un applauso a tutti colori che hanno curato l’organizzazione del raduno per lo scambio giovani a Fognano di Brisighella. Pensate: il neonato Distretto 2072 ha accolto oltre 100 ragazzi provenienti da tutto il mondo che sono stati poi distribuiti tra i vari Distretti italiani. Siamo davvero orgogliosi di averlo fatto nella maniera migliore e di aver ricevuto i complimenti da tutti.
C’erano ragazzi australiani, sudafricani, americani, di Taiwan, della Thailandia e di tanti altri Paesi. Abbiamo sentito in quel momento il valore della fratellanza che il Rotary ci insegna, abbiamo sentito che stavamo facendo qualcosa di importante per quei giovani e per il nostro Paese, del quale vogliamo che essi conservino un bellissimo ricordo.
Infine ci siamo ritrovati in tanti a Venezia per il concerto organizzato da tutti i Distretti italiani per raccogliere fondi contro la polio. Noi del 2072 eravamo oltre cento, una bella pattuglia, e penso che tutti si siano trovati a loro agio nella splendida cornice della Fenice dove è stata rappresentata la Traviata.
Sarebbe bene che il Rotary italiano trovasse altre occasioni di incontro per scambiarci opinioni e trovare nuove occasioni di confronto e di dialogo. In questa annata sono state poste le basi per una proficua collaborazione tra i Distretti. Ora non resta che andare avanti.
Giuseppe Castagnoli