Sabato 21 settembre 2019
Fondazione Golinelli – Via Paolo Nanni Costa, 14 – Bologna
L’annuale occasione offerta ai nuovi soci di avvicinarsi all’attività del Distretto non si è prefissata di indicare una serie di certezze quanto di calare i nuovi entrati nell’attuale momento di forti modifiche strutturali cui l’intero Rotary International si sforza di dare risposta.
Il tema del cambiamento e delle risposte da fornire è stato il tema dominante dei lavori fin dal benvenuto dato dal nostro ospite Marino Golinelli che ci ha accolto con un intervento di grande lucidità, ricordandoci l’importanza della formazione e dell’etica nell’attività professionale.
I cambiamenti in atto nella società sono sotto gli occhi di tutti e un atteggiamento di chiusura, in nome della tradizione, sarebbe incapace di affrontarli: mentre le cose da cambiare ci vengono imposte, quelle da conservare sono il frutto della capacità dei rotariani di mantenere viva l’essenza del messaggio di Paul Harris.
Vi è stato un Rotary del ‘900 che si proponeva come modello uniforme e sicuramente funzionante in ogni contesto, un Rotary, come è stato detto, formato da soci autorevoli in Club autorevoli.
La società era ben strutturata e cercava proprio questo modello di Club che proponeva l’amicizia tra i soci nel rispetto di una ritualità ben accettata.
Sia il nostro Governatore Angelo Oreste Andrisano che gli altri relatori hanno indicato come questo modello non sia più attuale; non va relegato tra le cose sbagliate, ma semplicemente non funziona più perché un Rotary statico non è adeguato al nostro tempo.
Il Rotary ha bisogno di un effettivo forte e dinamico per essere utile nella società.
Le cifre che Ferdinando Del Sante ha indicato mostrano invece un turn over imponente che fa sì che una percentuale altissima di soci esca dopo solo uno o due anni, manifestando insofferenza verso il modello.
Ezio Lanteri ha effettuato un’analisi dei profili della generazione che per i Club rappresenta il target di riferimento, i giovani professionisti, che si mostra poco interessata ai rituali, ma è alla ricerca del coinvolgimento in attività solidali e rivolte al bene comune.
Invitare solo i propri amici ad associarsi è limitativo mentre occorre essere aperti al valore delle differenze.
Per attrarre nuovi soci, ma anche per mantenere l’effettivo, il Club deve operare con l’uso della tecnologia, attraverso contatti frequenti e assicurando trasparenza e cambiamenti effettivi e duraturi.
La risposta del Rotary International è la flessibilità, adottando nuove forme di organizzazione dei Club e di scansione delle attività, facendo salva la sostanza del Rotary.
Come ha detto Claudio Widmann il Rotary è più delle conviviali, dei service e dell’amicizia ma non ne può prescindere.
Nel superamento dell’etica della razionalità, l’associazionismo rotariano può consentire la riscoperta del sentimento quale motore dell’attività di persone sempre più interconnesse evitando la rimozione della capacità di sentire l’esigenza dell’attaccamento agli altri che può derivare dalle tecnologie a distanza.
Il carattere liquido della nostra società può essere un’opportunità a patto che se ne disinneschino le componenti anomiche.
Sull’amicizia Francesco Piazzi, con lampi di autentica ironia, ha fatto chiarezza. Certamente l’amicizia assoluta che vede nella ricerca dell’altro il proprio completamento, non può essere imposta statutariamente, ma certo una buona disposizione d’animo all’incontro con gli altri, nel riconoscimento della comune umanità, è alla base del messaggio rotariano.
L’amicizia appartiene quindi alla sostanza che può trovare modi di organizzazione diversi da quelli tradizionali; la ritualità della riunione conviviale a giorno e orario fisso può a volte essere strutturale al buon funzionamento di un Club ma altre volte può essere da ostacolo.
Così l’organizzare gli incontri in modo virtuale come negli E-Club o finalizzarli al raggiungimento dell’obiettivo di realizzare un Service, come nei Club Passport, può essere funzionale alla vita di un Club.
Il Rotary è in movimento e sono allo studio cambiamenti molto forti, compresa la Global membership ossia possibilità di giungere alla affiliazione al RI non dei Club ma dei singoli.
Cambiamenti e variazioni quindi che, come ha detto Adriano Maestri, non hanno però lo scopo di rottamare o sperimentare soltanto, ma di mantenere vivo l’originale messaggio del Rotary.
I partecipanti alla Tavola Rotonda coordinata dal Governatore incoming, hanno indicato la presa di coscienza dei Club delle problematiche e lo sforzo, con diverse modalità, di affrontare il cambiamento dei Club storici senza avventure, ma in modo forte e determinato.
Mettere insieme persone integre e di buona reputazione, senza alcuna discriminazione, in modo che, attraverso le vie d’azione, siano utili alla società: questa è la sostanza del Rotary sin dalla fondazione ed è un messaggio ancora attuale.
Mario Zito
Per scaricare tutto il materiale e riguardare il video e le interviste:
http://www.rotary2072.org/rotary2072/events/sins-2019-2020/