
Autorità presenti, carissima Sara, carissime Socie e carissimi Soci,
con profondo senso di gratitudine, ci troviamo oggi a celebrare il Centenario del Rotary Club di Parma, nato nel 1925.
Siamo nella Chicago del Distretto 2072. In un’epoca post-bellica, due anni dopo alla nascita del primo Club di Milano, nasceva il dodicesimo Rotary italiano.
Un anno caratterizzato dalla fondazione dell’Istituto Treccani per la pubblicazione dell’enciclopedia Italiana.
Il 1925 era anche l’ anno in cui veniva costruito il primo prototipo di apparecchio televisivo, in Italia si cantava: “O paese d’o’sole”, composta da Libero Bovio e Vincent D’Annibale.
Nel calcio il Bologna, vinceva lo scudetto dopo che la prima finale Nord era stata rigiocata per presunti brogli arbitrali.
In un grande fermento civico e culturale, ‘Avvocato Vincenzo Paltrinieri, figura di spicco della società parmense, promuoveva la nascita di un Club con uomini che credevano nel potere del servizio, della cultura e della solidarietà.
Vi erano accademici, intellettuali, professionisti ed imprenditori, uniti dalla considerazione che ogni attività era un mezzo per servire la società.
Il Club si distinse per iniziative economiche e culturali, evitando ogni coinvolgimento politico per sopravvivere nel clima del tempo.
I rotariani erano già pronti a lasciare un segno profondo nel tessuto sociale della città.
Tra le tante iniziative dei primi anni, l’idea di creare l’autostrada Milano-Bologna e i ponti sul Po verso Mantova e Cremona.
Un Club che è oggi, la testimonianza viva di un impegno costante verso il bene comune e verso la crescita della nostra comunità ove si coniugano tradizione ed innovazione che rappresentano l’evoluzione di più generazioni.
Ogni Presidente che si è succeduto, ha portato la propria visione ed il proprio contributo, sempre con lo stesso spirito di servizio, di amicizia e di impegno etico, attraversando epoche complesse, guerre, ricostruzioni, trasformazioni sociali e tecnologiche.
In questo lungo cammino mi piace ricordare che il Club ha espresso tre Governatori: Pier Celestino Favaro nel 1968-1969,Franco Carpanelli nel 1987-1988 e Stefano Spagna Musso nel 2021-2022.
Tutto ciò che è stato realizzato è frutto di un’etica sociale capace di autentica solidarietà.
Il nostro fondatore Paul Harris aveva paragonato la potenza del Rotary, al corso di un fiume maestoso: “il grande fiume è la somma totale dei contributi di centinaia, forse anche di migliaia di piccoli ruscelli che vi affluiscono dalle colline e dai monti, mormorando dolcemente, impazienti di tuffarsi nella sua corrente”.
Si può paragonare il tutto all’estensione che ha avuto il Rotary nei suoi 120 anni di storia, diventato grande grazie alla dedizione ed il contributo di migliaia di rotariani di tutto il mondo.
Dobbiamo oggi sentire il bisogno che nuove idee ci permettano di allargare i nostri orizzonti e di partecipare alla creazione di nuove realtà.
Noi dobbiamo come rotariani essere capaci di creare un’atmosfera di fiducia e di cambiamento.
Alla luce della guida ispiratrice dei nostri Maestri del passato, dobbiamo ricordare che la correttezza, l’amore e la pace sono stati da sempre il sogno ed il punto di riferimento del pensiero rotariano.
Ognuno di noi partecipando al Rotary, ha avuto tanto, non fosse altro perchè ha conosciuto persone che non avrebbe avuto occasione di incontrare e perchè la loro frequentazione lo ha arricchito. Ricordo sempre che più si da al Rotary e più si riceve, doniamo agli altri servendoli, ciò servirà a schiudere il nostro cuore e a mantenerlo ricettivo.
Più daremo amore, più ne riceveremo: questa è la regola.
Il Rotary Parma è nato quindi come una nota nuova in una sinfonia collettiva, pronta a risuonare fino a giorni nostri, ne è la testimonianza.
Se la musica del 1925 ci insegnava a sognare, il Rotary ci ha insegnato a realizzare.
Il futuro non è una terra lontana: è il prossimo gesto, la prossima idea, il prossimo abbraccio.
E’ l’emozione di vedere generazioni diverse unite da un ideale comune.
E’ l’orgoglio di appartenere a qualcosa che non finisce con noi, ma continuerà con chi verrà dopo di noi.
Continuiamo a scrivere questa sinfonia, uniti per fare del bene, perchè il mondo ha sempre più bisogno di note buone e noi siamo qui per suonarle.
Buon compleanno Rotary Club Parma.
Guido Giuseppe Abbate



