DOPO CINQUECENTO ANNI IL BACILE LONGOBARDO IN SANTO STEFANO SARA’ POSTO AL RIPARO
Il Rotary Club Bologna Est e l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna con il suo Centro internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio (DiPaSt) del Dipartimento di Scienze dell’Educazione sono lieti di annunciare che, dopo oltre cinquecento anni di dannosa esposizione alle intemperie, il bacile di origine longobarda, noto col nome di “catino di Pilato” e ora collocato nell’omonimo cortile della Basilica di Santo Stefano, sarà messo al riparo spostandolo nell’adiacente museo del monastero e restaurato.
I relativi lavori sono stati inaugurati domenica 21 dicembre 2014 alle ore 10,00.
L’importante manufatto risale alla prima metà dell’VIII secolo, costituisce la più nota e affascinante traccia della dominazione longobarda su Bologna. Sotto il bordo esterno reca una nota iscrizione che ne indica la funzione:
Dell’umile plebe le offerte votive accogli, o Signor dei Signori al tempo in cui erano re Liutprando e Ilprando e don Barbato era vescovo della santa Chiesa bolognese. Qui pel il provvedimento della chiesa e per i lumi Essi (i re e il vescovo) diedero i loro precetti di ciò di cui doveva essere riempito questo vaso per la Cena del Signore Salvatore. E se accadesse che qualche parte delle offerte venisse ad essere sminuita il preposto tempio ne chiederà ragione.
Dunque era stato scolpito e donato per raccogliere le offerte dei fedeli nel giorno di Giovedì Santo e fu perciò collocato in origine all’interno della chiesa del Crocifisso oggi dedicata a San Giovanni Battista. Solo molto più tardi, nel 1506, fu fatto porre all’esterno al centro del cortile, dove tuttora si trova, dopo che la conca fu restaurata e posta su l’apposito piedistallo per volontà di Giovanni de’ Medici, abate commendatario di S. Stefano.
Questa collocazione lo ha sottoposto ad un progressivo degrado che negli ultimi anni si è fatto sempre più evidente e che sta compromettendo la lettura stessa della citata iscrizione.
All’esigenza di ricollocarlo quanto prima al riparo hanno risposto favorevolmente l’Architetto Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia – Romagna e Presidente del Comitato Scientifico per il restauro della Basilica di Santo Stefano e mons. Gian Luigi Nuvoli, responsabile per la Curia del patrimonio di Santo Stefano. Le spese per i relativi lavori di spostamento e di restauro conservativo sono state prese in carico dal Rotary Club Bologna Est che con questa operazione ricorderà il suo cinquantenario.
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