Il ruolo e il futuro della banca di piccole dimensioni, la situazione economica nazionale e internazionale, i punti a favore (ci sono) e i tanti interrogativi sullo scenario globale sono stati al centro della ormai consueta riflessione estiva promossa dal Rotary San Giorgio di Piano Giulietta Masina e specificamente dal past president Massimo Venturelli. Al Zanhotel del Centergross si è dunque svolto questo “aggiornamento” periodico sul maxi tema economia-finanza che ha visto protagonisti, questa volta, il vicepresidente di Confindustria Emilia Centro Gian Luigi Zaina e il presidente di Banca di Bologna Enzo Mengoli; un “botta e risposta” partito dal “disvelamento” della storia, poco più che quarantennale, di questa banca nata nel capoluogo emiliano e via via cresciuta fino a presentare, oggi, numeri di tutto riguardo:
quasi due miliardi di raccolta e uno e mezzo di impieghi a famiglie e imprese, 55.000 clienti, 15.000 soci, 32 filiali, 280 dipendenti , insomma un’intensa attività, ha osservato Mengoli, che “ha al centro la persona”, obiettivo tipico, peraltro, delle banche di credito cooperativo che, come dimostra il caso della citata BCC, “sono banche della comunità” e come tali ”avranno un futuro” perché “non è importante la loro dimensione” e “non sono banche di serie B perché la classifica la determinano proprio le persone”. Sono banche, ha concluso il presidente, che possono dialogare, supportandolo, con quasi tutto il sistema produttivo, visto che il 94% è costituito da piccole-medie imprese.
Già le aziende. Zaina ha come sempre sfornato (secondo le attese) i dati più aggiornati, naturalmente accompagnati da eloquenti “fotografie”
della situazione e da adeguate riflessioni. L’Europa tiene banco con la sua grande tradizione fatta di creatività e di trasformazione del prodotto, ma il contesto è tuttora difficile per molte ragioni, non ultimo (è un antico tasto dolente) l’alto costo dell’energia. In un quadro continentale caratterizzato dalla trasformazione verde e digitale, le aziende italiane attive su questo versante “sono le più strutturate” e quelle che “operano meglio sul mercato”. Va da sè che ogni tipo di sostenibilità prevista non possa prescindere da quella economica. In ogni caso, ha aggiunto, Zaina, non è pensabile uno sviluppo (e la creazione di nuova, indispensabile ricchezza) senza
l’industria: “non bastano i concerti in piazza…”. Ecco perché bisogna accelerare sulle nuove tecnologie dove siamo in ritardo: “In Europa l’Italia è 26ma su 28 nella classifica della digitalizzazione”. Poi l’altro annoso problema della difficile reperibilità di manodopera e, sullo sfondo – anzi al centro – la piaga della crescita dell’indigenza:
“sono dieci milioni, oggi in Italia, i poveri”, il tutto, incredibilmente, in un contesto di diffusa ricchezza ma di contestuale aumento delle disparità.
In apertura avevano fatto gli onori di casa i presidenti dei due club organizzatori, Elena Fogli per il Rotary Club San Giorgio di Piano e Gilberto Galantini per il Rotary Club Cento. Accanto a loro l’assistente del Governatore Antonio Bondesani che ha avviato la riflessione e il presidente del Centergross Piero Scandellari.
Alberto Lazzarini