Buon anno di nuovo a tutti voi ed alle vostre famiglie.
I primi sei mesi sono passati e le visite ai club sono terminate, per cui ora dobbiamo essere concentrati sui prossimi sei mesi per portare a termine i nostri progetti.
Il mese di Gennaio è dedicato all’Azione professionale, un aspetto certamente fondamentale per farci conoscere all’esterno e nella nostra vita quotidiana. Molti di noi sono professionisti ancora attivi o imprenditori o dipendenti pubblici, tutti comunque responsabilmente coinvolti nelle proprie attività.
In questi ultimi anni la nostra società italiana ha avuto grandi problemi economici, di lavoro, con nuovi fenomeni di povertà e difficoltà per tante persone. E’ proprio in questi casi che noi possiamo e dobbiamo provare a fare la differenza, anche con la nostra onestà e serietà professionale, ricordando il nostro motto principale “Il Servizio al di sopra di ogni interesse personale”, che ricalca perfettamente la nostra etica e che è particolarmente importante per diffondere i nostri principi di correttezza, serietà professionale, solidarietà, onestà, tutti principi che possono aiutare a migliorare la nostra società attuale.
Oggi c’è bisogno di rotariani veri e consapevoli che possano rendersi testimoni, con i loro comportamenti corretti, della possibilità di migliorare la società in cui viviamo.
Paul Harris affermò che il rotary rappresenta un “modello di vita che cerca di conciliare l’eterno conflitto tra il legittimo desiderio del proprio guadagno ed il dovere di usarlo al servizio della comunità”.
Girando per i club ed ascoltando tanti soci, mi sono reso conto che occorre riconsiderare questi principi di fondo, che manca l’approfondimento etico di ciò che siamo e di come dobbiamo comportarci; non possiamo dimenticare che dobbiamo essere di esempio agli altri e che i nostri comportamenti, anche all’esterno del club, devono essere corretti ed onesti. Forse un po’ più di formazione nei club potrebbe aiutare ad affrontare e spiegare meglio queste problematiche, per creare una vera consapevolezza del significato dell’appartenenza al nostro sodalizio.
Dobbiamo fare in modo che i valori di amicizia, correttezza, altruismo, disponibilità al volontariato, onestà, non siano solo parole vuote ma sostanza della nostra vita familiare, professionale e sociale. Solo così il nostro distintivo, che dovremmo portare sempre e dovunque, potrà essere riconosciuto, sempre e da tutti, come simbolo di positività e correttezza di chi lo indossa. Correttezza che deve, assolutamente, esserci anche nelle attività rotariane e nei rapporti tra soci e/o con le “autorità rotariane”, nel rispetto del lavoro e dell’impegno di tutti.
Il rotariano dovrebbe sempre ricordare nel suo agire la regola delle quattro domande (scritta nel 1932 dal rotariano Herbert Taylor) che, pur sembrando ingenue e semplici, in realtà contengono tanta sostanza:
Ciò che io penso, dico o faccio:
Risponde alla verità?
È giusto per tutti gli interessati?
Darà vita a buona Volontà e a migliori rapporti di Amicizia?
Sarà vantaggioso per tutti gli interessati?
Il nostro modo di vivere la nostra attività professionale è coerente con la prova delle quattro domande? Una disamina completa su questo argomento la trovate sulla nostra rivista, pubblicata in dicembre, a firma del PDG Castagnoli.
Proprio nel campo dell’Azione professionale il Distretto agisce con vari riconoscimenti, borse di studio e premi, ad esempio a favore delle start up, cioè di piccole imprese che nascono all’interno dell’università (commissione Giovani Imprese presieduta dal DGN Andrisano), o con il premio della Commissione Cultura, presieduta dal DGE Bolzani, ma anche con la borsa di studio del progetto consorti a favore dell’Alzheimer, o con il premio Gianni Bassi del RC Faenza. Elencarli tutti sarebbe davvero difficile, ma sono davvero tanti gli aiuti che i club danno ai giovani per avviarli nel mondo professionale e/o imprenditoriale.
Con l’auspicio infine che tutti i rotariani si possano riconoscere in quanto sopra scritto, porgo carissimi saluti a tutti voi ed un abbraccio.
Maurizio