Care Amiche e cari Amici rotariani,
il mese di settembre è dedicato tradizionalmente alle “nuove generazioni” e ogni Presidente Internazionale del Rotary così come ogni Governatore coglie l’occasione – nella Lettera mensile – per sottolineare l’importanza che il nostro sodalizio riserva ai giovani. Tanto da far divenire le “nuove generazioni” una delle fondamentali Linee d’azione rotariane.
Non credo di dovervi convincere della necessità di guardare con attenzione ai giovani perché ciò è nell’ordine naturale delle cose: se intendiamo progettare il futuro, non possiamo prescindere da chi di questo futuro sarà protagonista. Dobbiamo semmai cercare di unire la nostra esperienza di vita alla loro creatività, alla loro facilità di interpretare la realtà che ci circonda e quella che verrà.
Proprio qui si annidano le difficoltà e possono nascere le incomprensioni. Il nostro compito è di superare questi ostacoli e trovare una strada da percorrere insieme.
Il Rotary è un luogo ideale dove sperimentare questa speciale forma di collaborazione. E’ un terreno di confronto, offre importanti occasioni di dibattito, guarda al territorio ma nel contempo ha una storica dimensione internazionale, da oltre cinquant’anni (pensate, più di 50 anni!) finanzia borse di studio con soggiorno in Paesi stranieri per gli studenti meritevoli, organizza lo “scambio giovani” con ragazzi che vanno a vivere all’estero e altri che vengono in Italia (a proposito, saremo noi rotariani del 2072 ad accoglierli a Fognano in rappresentanza di tutti i Distretti italiani: un grande onore!). E non finisce qui, perché con il Rotary sono nate le borse di studio per la pace; è stata lanciata la splendida esperienza del Ryla, lo specialissimo “campus” che ogni anno entusiasma i giovani; si sono moltiplicati premi e riconoscimenti a laureati e diplomati che si sono particolarmente distinti negli studi oppure a giovani imprenditori che hanno saputo avviare attività di successo.
Guardate quanto è lungo l’elenco di iniziative rotariane rivolte ai giovani. E pensate al ruolo significativo assunto dalle nostre organizzazioni giovanili, il Rotaract e l’Interact, un vivaio che dobbiamo tenere nella massima considerazione.
Ciò significa che è assolutamente fuori luogo la rappresentazione di un Rotary vecchio e con il respiro affannoso che fanno alcuni detrattori del nostro sodalizio. La realtà è totalmente diversa: il Rotary, per fortuna, è vivo e vegeto e vuole interpretare alla lettera il pensiero di Paul Harris il quale ricordava che in ogni rotariano – indipendentemente dall’età – vive un giovane. Il Rotary ha un occhio speciale per le giovani generazioni perché interpreta un’idea di progresso e per questo ama guardare al futuro, senza peraltro dimenticare le proprie radici e le proprie tradizioni.
Care amiche e cari amici,
ho avuto occasione, in questi mesi, di parlare e confrontarmi con i “nostri” giovani del Rotaract e dell’Interact. Vi assicuro che è stata una bellissima esperienza perché abbiamo al nostro interno una preziosa “riserva” di futuri rotariani. Ragazze e ragazzi intelligenti, colti, capaci di sostenere dibattiti su temi complessi e nello stesso tempo cordiali, aperti al dialogo, costruttivi.
Sono il migliore esempio di ciò che il clima e la mentalità rotariana può creare. Ed è importante che noi riusciamo a mantenere con loro un solido canale di comunicazione, facendoli partecipare alle nostre conviviali, invitandoli a parlare oppure intervenendo noi stessi ai loro incontri.
Devo dire che il Rotaract ha nel nostro Distretto radici solide e profonde che ci autorizzano a pensare a un futuro davvero luminoso. Più complesso è invece il discorso per l’Interact che raccoglie i giovanissimi, dai 12 ai 18 anni. In Italia, a differenza di quanto accade in altri Paesi, l’Interact è storicamente debole e noi non arriviamo a mettere assieme il numero di Club necessario per costruire una realtà distrettuale.
E’ un vero peccato. Per questo invito Assistenti, Presidenti di Club e tutti i rotariani che hanno a cuore le sorti del nostro sodalizio a darsi da fare. Come? Indirizzando figli e nipoti verso l’Interact, stabilendo rapporti con le scuole in modo da raccogliere adesioni o seguendo altre strade, sempre in contatto con la Commissione distrettuale che segue l’Interact.
Forse molti non sanno che la nostra “storia interactiana” annovera personaggi eminenti, a cominciare da Marco Biagi. Il professore ucciso dalle Brigate rosse fu un interactiano e i valori appresi in quella esperienza formarono la sua personalità: d’accordo con la vedova, signora Marina, intendiamo onorarne la memoria nello spirito e nella tradizione del Rotary.
Vi assicuro che è davvero stimolante, dopo aver assistito alla semina, vedere ciò che il Rotary può raccogliere. Sia con i progetti di solidarietà sul territorio e in ogni parte del mondo sia con la battaglia contro la polio sia con le numerose iniziative a favore delle nuove generazioni. E’ il momento in cui riscontriamo concretamente i risultati della nostra generosità e dei nostri sforzi, è il momento in cui ci sentiamo orgogliosi di appuntarci ogni giorno la nostra spilla rotariana.
L’attenzione per i giovani e per il loro futuro è uno dei nostri maggiori motivi di orgoglio. Perché contribuiamo a formare la loro mentalità e a preparare dei veri cittadini, perché premiamo chi davvero merita, perché poniamo le basi per creare dei futuri leaders che abbiano le caratteristiche per essere guardati come un esempio per tutti gli altri.
Care amiche e cari amici,
settembre significa naturalmente anche la ripresa dell’attività rotariana a livello distrettuale. Il primo appuntamento è per sabato 21, quando ci ritroveremo a Reggio Emilia per il Seminario dedicato a Nuovi Soci. E’ importante che ci siano Presidenti e Segretari dei Club, ma la presenza necessaria – mi sembra ovvio – è quella dei nuovi soci. Con questa dizione intendo coloro che sono divenuti rotariani almeno negli ultimi 24 mesi.
Per molti di loro sarà la prima uscita dal Club di appartenenza e potranno vivere una esperienza rotariana sicuramente nuova e interessante. Ricordo quando partecipai per la prima volta a un incontro distrettuale.
Fu la scoperta di una dimensione diversa del Rotary, della sua valenza nazionale e internazionale e nel contempo della straordinaria possibilità di stringere nuove amicizie. Vi attendo quindi numerosi.
Dal 10 settembre cominciano anche le visite ai Club. Sarà un piacere per me e per Alessandra incontrarvi per simboleggiare il legame che unisce tutti noi rotariani. Come da tradizione, la prima visita sarà al Club di San Marino.
Con amicizia
Giuseppe Castagnoli