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Docente universitario di Matematica (l’algoritmo per lei è “bellissimo”, come sottolinea quando parla della sua professione), sarà anche la prima donna a guidare come Governatore il nostro Distretto, nell’annata rotariana 2023-24. Stiamo parlando di Fiorella Sgallari, socia del Rotary Bologna Valle del Samoggia, che è stata ospite del Governatore Adriano Maestri, in occasione della serata su piattaforma Zoom dedicata alle “Interviste eccellenti”. Professore ordinario di Analisi numerica all’Università di Bologna, laureata in matematica, Fiorella Sgallari ha un curriculum talmente ricco che basta ricordare le sue moltissime pubblicazioni – tra le quali 152 su riviste internazionali, atti di convegni e libri- il suo ruolo di membro di varie e importanti istituzioni come l’Accademia delle Scienze di Bologna, i numerosi Premi nazionali ed internazionali ricevuti e un brevetto al suo attivo.
Dopo la presentazione e l’apertura del Governatore Maestri, che ha dato il “la” all’intervista, la serata è entrata nel vivo con un gioco matematico, “ per ingegneri”, proposto con vivaci frutti colorati, e lasciato alla soluzione dei più capaci, mentre Fiorella Sgallari intratteneva il folto pubblico. Il suo ambito professionale? Di certo è molto peculiare e di grande interesse, capace di incuriosire e attrarre i presenti. Si occupa di Analisi numerica e Calcolo Scientifico, in particolare di elaborazione di immagini, modelli e metodi numerici, per problemi di ingegneria, in virtù dei quali ha collaborato anche con molte aziende.
La sua carriera cominciò a delinearsi non appena si laureò. Il relatore della sua tesi, il prof Giulio Cesare Barozzi, fu chiamato a creare l’ Istituto di Matematica Applicata all’Ingegneria, a Bologna. Decise di portare con sè vari allievi e la più giovane era proprio Fiorella Sgallari. “Erano gli anni 1976/77 – ha raccontato – lavoravamo in condivisione con bio-ingegneri e ho imparato tanto. Poi uno dei miei giovani colleghi mi disse che c’era un certo Piero Perona, un geniale padovano, che stava risolvendo i problemi di imaging con sofisticati metodi matematici”. Si misero in contatto con lui e così ebbero l’opportunità di imparare tecniche complicate che, per essere applicate, avevano bisogno di strumentazioni costose. “Ci aiutò il prof. Pier Ugo Calzolari, che sarebbe poi diventato Rettore. Vedendoci demoralizzati e impossibilitati a lavorare, ci fornì i 10 milioni di lire per acquistare le attrezzature necessarie. Ha creduto in noi giovani e io oggi cerco di fare altrettanto”.
L’intervista a Fiorella Sgallari ha permesso di scoprire che il suo mondo, la matematica, è dietro – a differenza di quanto comunemente si crede – a tanti aspetti della nostra vita, dal ludico all’artistico, dallo sportivo al sanitario, con applicazioni complesse che sono risolutive in tanti campi diversi. Fiorella si occupa di elaborazioni di immagini e, per entrare nel merito del suo lavoro, ha mostrato varie slide, partendo dall’America’s Cup e dagli studi matematici che ci sono dietro le imprese di Luna Rossa, per passare alle tesi dei suoi studenti, in grado di spiegare le varie applicazioni. “Il primo passo dell’Analista numerico è quello di capire il problema reale. Si deve quindi dialogare con l’esperto, chimico, fisico, ingegnere, chirurgo a seconda dei casi, per risolverlo”. Un esempio: è stata in una sala operatoria per seguire un delicato intervento al pancreas e capire cosa volesse il chirurgo. Una volta compreso il problema, la matematica è arrivata in aiuto, con tutti i passaggi necessari per ottenere il risultato richiesto e la risoluzione di immagine voluta.
“Le immagini vanno capite, con le loro difficoltà, con dettagli da recuperare e spesso dobbiamo trovare risposte in tempo reale”, ha spiegato. Possono esserci dettagli complessi, come le piume di un cappello, oppure le immagini possono essere rovinate dal rumore, come nel caso di ecografie o risonanza magnetica. “Pensiamo alle immagini di Marte, che passano attraverso rumore e turbolenze. Per questo sono molto rovinate e si lavora con equazioni complicate per migliorarne la risoluzione”. Ma il problema della risoluzione dell’immagine coinvolge anche la realizzazione di protesi o il restauro di opere d’arte e di vecchi filmati. Come dimostrazione, Sgallari ha mostrato una vecchia foto restaurata grazie a tecniche sofisticate, che eliminano il danno e riempiono di colore laddove necessario. “Abbiamo avuto – ha aggiunto – anche esperienze in ambito giudiziario, per riconoscere l’ autenticità di opere d’arte: come nel caso di una lito-serigrafia, sulla quale si trattava di rilevare piccolissime quantità, anche 500 volte ingrandite, e capire se era l’originale o un’ottima stampa”.
Infine, ecco la sfida che affronta attualmente con una dottoranda: creare il cosiddetto tomografo tridimensionale di ultima generazione, di dimensioni ridotte, trasportabile all’interno dell’ambulanza. “Serve per capire se la persona che ha subito un incidente ha una emorragia cerebrale in corso. Il problema è che il sangue non si distingue dal tessuto cerebrale. Per ora riusciamo a distinguere un’emorragia di 5 millimetri, quindi la sfida è grande, ma gli algoritmi e la matematica ci verranno in aiuto”.
Maria Grazia Palmieri