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Messaggio di dicembre del Governatore Alberto Azzolini
Mese della Prevenzione e cura delle malattie
Carissimi,
Dicembre è il mese dedicato alla Prevenzione e cura delle malattie, l’area principale per finanziamenti della nostra Fondazione, che lo scorso anno ha erogato oltre 40 milioni di dollari in sovvenzioni a progetti di service in quest’area di intervento, che ci propone “un viaggio verso il benessere”.
La salute è uno dei beni più preziosi che possediamo. Tuttavia, spesso tendiamo a trascurarla, dimenticando che la prevenzione e la cura delle malattie non sono solo responsabilità del sistema sanitario, ma anche una nostra priorità personale.
La prevenzione è il primo passo verso una vita sana. Investire nella prevenzione significa adottare comportamenti e stili di vita che riducono il rischio di sviluppare malattie. Questo approccio non solo migliora la qualità della vita, ma può anche ridurre significativamente i costi sanitari a lungo termine.
Adottare uno stile di vita sano è fondamentale e ciò include:
- Alimentazione equilibrata
- Attività fisica regolare
- Sonno adeguato
- Gestione dello stress
Ma la prevenzione non si limita a uno stile di vita sano. È fondamentale sottoporsi a controlli medici regolari e screening per rilevare eventuali problemi prima che diventino gravi. La diagnosi precoce è spesso la chiave per un trattamento efficace.
Nonostante i nostri migliori sforzi nella prevenzione, le malattie possono comunque colpirci. Ce lo ha ben ricordato Jack Sintini nella meravigliosa conferenza del 26 Ottobre scorso a Bologna. In questi casi, è essenziale affrontarle con un approccio positivo e proattivo. Informarsi sulla propria condizione, comprendere le opzioni di trattamento disponibili e collaborare attivamente con i professionisti della salute sono tutti aspetti cruciali. Non dobbiamo mai sentirci soli nel nostro percorso; ci sono risorse e comunità pronte ad offrirci supporto.
Investire nella nostra salute, oggi, significa costruire un futuro migliore per noi stessi e per le persone che amiamo. Siamo tutti protagonisti del nostro benessere; prendiamoci cura di noi stessi con determinazione e positività!
Nel nostro agire rotariano, pensiamo che questa dedica mensile è importante anche perché la prevenzione delle malattie non comporta esclusivamente modalità operative strettamente sanitarie (vaccinazioni, screening, ecc.) ma deve necessariamente tener conto di quei valori così importanti che sono l’educazione alla salute e la formazione.
Abbiamo numerose iniziative rotariane in vari settori, oltre all’impegno profuso per l’eradicazione della Polio: la fornitura di acqua potabile, l’igiene quotidiana, le infrastrutture di servizi essenziali nelle città e nelle campagne, l’alimentazione, gli stili di vita. Tutti contesti dove non solo l’attività sanitaria o tecnica sono utili ma assieme alla relazione educativa diventano vincenti.
Vi sono nel mondo tante necessità: servono 2,4 milioni di medici, infermieri, levatrici e altri operatori specializzati. In 57 Paesi è assolutamente necessaria la presenza di infermieri, ostetriche e altro personale di assistenza sociale. 100 milioni di persone ogni anno sono ridotte in povertà a causa dei costi sanitari: quasi 1 persona su 6 ogni anno.
Cosa possono fare i Rotariani per prevenire la diffusione delle malattie e ridurre il rischio di trasmissione? Possono consultarsi con i medici, reclutare volontari per educare e promuovere formazione delle persone, somministrare le vaccinazioni. Possiamo, inoltre, fare service a favore di strutture ospedaliere locali e regionali, affiancandoci alle università ed alle istituzioni votate alla tutela della salute. Possiamo, infine. migliorare e ampliare l’accesso alle cure mediche gratuite e a basso costo nelle aree svantaggiate.
I 64 club di questo Distretto con i loro service, inviando nel mondo medici rotariani e volontari, svolgono con efficacia e efficienza questa mission.
Si tratta di un’azione a largo raggio che coinvolge anche altre aree di intervento rotariano. Perché l’impegno del Rotary si focalizza in generale sui bisogni delle comunità.
Perciò la prevenzione delle malattie si riverbera anche sulle condizioni igienico-sanitarie delle comunità. Pensate che nel mondo 2,5 miliardi di persone non hanno accesso a strutture adeguate.
Il Rotary ha dimostrato una grande capacità progettuale e grande determinazione nell’azione, con svariati progetti sui Corretti stili di vita, sulle malattie mentali, dipendenze da droghe, alcool e fumo e tante altre ancora.
Siamo Rotariani e crediamo in un mondo in cui i popoli della terra, insieme promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle nostre comunità, nel mondo e dentro ognuno di noi: questa è la nuova Vision proposta dal Rotary.
Se lo siamo veramente, anche in questo Natale cerchiamo di non dimenticare di guardare al mondo con occhi differenti, quelli della volontà di essere al servizio degli altri, soprattutto di quelli che ci chiedono un aiuto.
E ricordiamoci che, se vogliamo cambiare il mondo in meglio, dobbiamo partire dalla consapevolezza e dalla armonia in ognuno di noi.
Termino facendo i miei più sinceri auguri di un sereno Natale a voi con tutti i vostri cari e un felice anno nuovo in cui tutti insieme creeremo la Magia del Rotary con ogni progetto completato, ogni euro donato e ogni nuovo membro della nostra famiglia.
Insieme possiamo rendere ogni Club semplicemente irresistibile.
Grazie a tutti e tanti auguri,
01
IDIR a Bagnacavallo: una mattinata dedicata all’impegno rotariano
Lo scorso 30 novembre, il Teatro Goldoni di Bagnacavallo ha ospitato una intensa mattinata dedicata all’IDIR (Istituto Distrettuale Informazione Rotariana) ed un altrettanto articolato pomeriggio dedicato al SEFR (Seminario sulla fondazione Rotary).
L’ avvio ai lavori è stato dato dal Governatore Alberto Azzolini, seguito dai saluti del Dge Guido Giuseppe Abbate e del Dgn Eugenio Boni, da Simonetta Zalambani presidente del Rotary Club Lugo, da Matteo Giacomoni sindaco di Bagnacavallo e da Elena Zannoni presidente Unione dei comuni della bassa Romagna.
L’evento, che ha visto la partecipazione di numerosi soci e dirigenti del nostro Distretto, è stato un’occasione unica per fare il punto sulle attività in corso e discutere delle sfide future.
Il programma della mattinata, articolato e dinamico, ha toccato tutti i principali ambiti di interesse del Rotary: dalla comunicazione ai programmi, dalla formazione all’etica, dall’ambiente alla salute. I Presidenti di Commissione e Sottocommissione, intervistati dal Governatore e dagli ex Governatori, hanno offerto un quadro completo e dettagliato delle attività in corso e dei progetti futuri.
Particolarmente apprezzati sono stati i momenti dedicati ai giovani e alla risposta del Distretto alle recenti alluvioni che hanno colpito la nostra regione. Come ha sottolineato il Governatore Alberto Azzolini nelle sue conclusioni, “questi temi sono al centro del nostro impegno e rappresentano una priorità assoluta per il nostro Distretto”.
L’attenzione dedicata ai giovani è stata una delle note più positive: sono state presentate una serie di iniziative volte a coinvolgere le nuove generazioni e a trasmettere loro i valori del Rotary (Programma Scambio Giovani, Ryla, Ryla Junior)
Il Distretto ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di reagire in modo efficace alle emergenze. Come ha sottolineato il Governatore Azzolini, “il Rotary è sempre in prima linea quando c’è bisogno di aiutare il prossimo”.
L’IDIR di Bagnacavallo è stato un successo. La partecipazione numerosa e l’alto livello degli interventi hanno dimostrato la vitalità e la dinamicità del nostro Distretto. Siamo certi che i progetti presentati durante la mattinata porteranno a risultati concreti e positivi per le nostre comunità.
Alessandra Bentini
02
SEFR e La magia del Rotary: un pomeriggio di impegno e opportunità
L’incontro IDIR-SEFR a Bagnacavallo, ha offerto un pomeriggio denso di contenuti e spunti, mettendo in luce l’ampio spettro delle attività promosse dal Rotary e la sua capacità di creare opportunità uniche. Un vero e proprio viaggio attraverso le tante iniziative che incarnano la “magia del Rotary”, capace di interconnettere persone e idee per un impatto duraturo.
La prima parte del pomeriggio ha visto protagonisti Salvatore Ricca Rosellini, con una panoramica sulle attività della Commissione Salute, e Giovanna Ferrini, che ha approfondito i progetti legati alla disabilità, capaci di coinvolgere molti Club del nostro Distretto. Giuseppe Martorana ha, infine, presentato il rilancio del progetto di prevenzione andrologica, reso possibile grazie a un accordo con il Ministero della Salute.
A seguire nella sessione pomeridiana, il Presidente della Commissione Rotary Foundation, Franco Venturi, ha illustrato con passione il ruolo cruciale della Commissione. Con un impatto economico significativo e una molteplicità di interventi possibili, la Rotary Foundation si conferma uno degli strumenti più potenti per servire e cambiare vite. La presentazione ha sottolineato come il Rotary sia in grado di affrontare sfide complesse con soluzioni innovative e mirate.
Valentina Dell’Aglio ha poi posto l’accento sulle borse di studio, comprese quelle dedicate alla pace, sottolineando il profondo impegno del Rotary nel sostenere la crescita e il futuro delle nuove generazioni. Questo aspetto, intrinsecamente legato al nostro motto “Servire per cambiare vite”, riflette la visione del Rotary di un mondo in cui educazione e opportunità camminano di pari passo.
Il tema delle sovvenzioni globali e distrettuali è stato affrontato con competenza da Camillo Rapparini e Beatrice Bassi. La loro analisi ha fornito indicazioni pratiche su come presentare i progetti e rendicontarli, anticipando i nuovi cambiamenti previsti per il prossimo anno. Un segmento essenziale per garantire che i nostri progetti continuino a generare un impatto positivo e duraturo.
Stefania Calori ed Elia Antonacci hanno invece esplorato il tema della raccolta fondi, delineando le diverse modalità con cui è possibile sostenere la Rotary Foundation. Dalle donazioni individuali ai lasciti testamentari, l’importanza del contributo di ciascuno è emersa come un tassello fondamentale per finanziare le iniziative del Rotary e ampliare la portata delle sue azioni.
Non poteva mancare infine un focus sulla campagna PolioPlus-End Polio Now, presentato da Alessandra Bentini. Questo progetto, che da quasi quarant’anni rappresenta il fiore all’occhiello del Rotary, ha salvato milioni di vite e portato il mondo a un passo dall’eradicazione della polio. L’impegno per la salute globale resta una delle sfide più ambiziose e significative del nostro operato.
Questo incontro non è stato solo un momento di condivisione e aggiornamento, ma anche una celebrazione dello spirito rotariano. Ogni intervento ha messo in luce come il Rotary crei opportunità per migliorare la vita delle persone, sostenendo cause vitali e favorendo la crescita delle comunità. Una magia che si rinnova ogni giorno, attraverso l’impegno di chi sceglie di servire per cambiare vite.
A.B.
03
Progetto “Aiutiamo chi aiuta”
Il cambiamento climatico sempre più accentuato, la grande quantità di pioggia concentrata in archi temporali sempre più ristretti, lo straripamento dei fiumi dai propri alvei e l’incapacità del terreno di assorbire enormi quantità di acqua, stanno diventando un problema per le nostre comunità.
Nel mese di settembre un’altra alluvione ha colpito pesantemente alcuni paesi della Romagna. Prontamente il Rotary si è messo a disposizione e ha ascoltato i bisogni di alcune associazioni locali, in particolare una necessità evidenziata dall’Associazione Volontariato Protezione Civile “Valerio Grassi” ODV di Forlimpopoli.
Alla domanda: “come possiamo aiutare?” abbiamo avuto una pronta risposta: una insacchettatrice 4 BOCCHE FF PP-1.2 in grado di riempire molto velocemente sacchetti di sabbia da destinare alla protezione di edifici pubblici e privati o punti in cui è prevista esondazione/arrivo dell’acqua.
Molti Governatori di altri Distretti nazionali hanno dato la disponibilità ad aiutare, ma la risposta del Distretto 2060 Trentino Alto Adige, Friuli, Veneto (Rotary e Rotaract) è stata fantastica e immediata. Oltre a garantire un contributo diretto, soci esperti di crowdfunding hanno ideato ed elaborato la raccolta fondi sulla piattaforma GINGER: “Aiutiamo chi aiuta” dedicata al progetto Insacchettatrice.
La raccolta termina il 21 gennaio 2025 e contiamo sull’aiuto di tanti rotariani e amici.
https://www.ideaginger.it/progetti/aiutiamo-chi-aiuta.html
La commissione Sostegno ai Progetti e la Sottocommissione Volontari e Protezione Civile, in collaborazione con il Distretto Rotary 2060 e con i volontari della Protezione Civile di Forlimpopoli, stanno organizzando un pranzo presso la sede della stessa Protezione Civile per dare un contributo al service.
Sarebbe molto bello se qualche socio potesse sponsorizzarci tramite donazione di materie prime per la realizzazione del pranzo e naturalmente vi aspettiamo numerosi, con le vostre famiglie, al pranzo domenica 12 gennaio alle ore 12.30 presso i locali della Ass. Vol. Protezione Civile “Valerio Grassi” ODV di Forlimpopoli.
Tiziana Casadio
04
16 novembre: la colletta alimentare fonte di ricordi indelebili
Se mi chiedessero, anche a distanza di anni, “cosa ricordi di quel giorno?”, per il quale ci eravamo organizzati bene, sono certa che risponderei: “Ricordo un gran freddo, nonostante i giacconi, le sciarpe, i guanti…Tutto ciò che avevamo indossato per ripararci un po’ non appariva, inizialmente, sufficiente a darci ristoro”. Avevo scelto, del resto, il turno della mattina, quando ancora il sole di novembre non riscalda abbastanza. Ricordo, però, che il freddo ha lasciato ben presto il posto all’entusiasmo che ha scaldato i cuori, alla voglia di fare, di rimboccarsi le maniche. Ricordo alcune persone, poche in realtà, stizzite, quando le fermavano per chiedere di donare qualcosa per la colletta alimentare, spiegando cosa fosse.
Ma ricordo che, come ci aveva suggerito Gabriele Garcea, nel suo prezioso vademecum, non ci facevamo abbattere, anzi, era lo sprone a fare ancora meglio. Anche, perché, ricordo, che, i più, erano desiderosi di dare, di rendersi utili, spesso senza neppure chiedere di cosa si trattasse, perché già sapevano e avevano partecipato anche l’anno prima e l’anno prima ancora…e ci tenevano a precisarlo.
Ricordo che taluni uscivano con una borsa piena di cibo, rientravano nel supermercato e ne portavano fuori un’altra, pensando di non avere dato abbastanza. Ricordo gli alpini che, non appena ci fermavano a riposare un attimo, ci invitavano a non distrarci nemmeno un secondo, perché il risultato andava raggiunto. Ricordo l’avvicendarsi dei rotariani, a gruppi, puntualissimi nel rispetto dei turni, sia giovani (anche rotaractiani) che meno giovani, con i roll-up dei propri Club esibiti e l’espressione di fierezza di appartenere a una grande associazione. Ricordo i sorrisi, gli sguardi, la riconoscenza da parte nostra verso chi allungava un sacchetto pieno di generi alimentari e la riconoscenza della gente nei nostri confronti per rendere un servizio importante. Ricordo la soddisfazione a fine giornata.
Ricordo i dati relativi alla mia Area, l’Emiliana 1, sulla quale avevo concentrato la mia attenzione, consapevole della responsabilità assunta, da tutti noi, di comporre un mosaico fatto di tante tessere:
AREA EMILIANA 1 (Club Reggio Emilia e Ecopassport): numero di soci operativi: 25, Kg. raccolti: 200,56; scatole confezionate: 175
Dati che poi sono andati ad unirsi a quelli di tutti gli altri club del Distretto per arrivare a un risultato straordinario, superiore ad ogni più rosea aspettativa:
Dati aggregati nel Distretto Club partecipanti: 27; punti di raccolta coperti: 16; numero di Soci operativi: 215 (non meno di); Kg. raccolti: 9.254,77 ; scatole confezionate: 896 (non meno di)
È stata un’iniziativa bella, importante, attraverso la quale ha trovato espressione e forma il vero valore del Rotary, quello che più amo. Perché ricordo e ricorderò sempre tutto ciò?
Perché, come ci ha insegnato il nostro Governatore, ciò che si ricorda è ciò che genera emozioni e, qui, di emozioni ne abbiamo vissute tante.
Cristina Cataliotti
05
Interclub con l’astronauta
Giunto direttamente da Houston e già con il biglietto per il ritorno della domenica mattina, il Colonnello Walter Villadei è arrivato a Lugo nella giornata di venerdì, appositamente per il nostro interclub Rotary. così comandato dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, Gen. Luca Goretti che ha messo a nostra disposizione l’astronauta.
Dopo l’incontro con il Sindaco e la visita al Museo Baracca, il Coll. Villadei ha partecipato alla conviviale alla presenza di 85 amici rotariani e ospiti. Presente anche Alberto Azzolini, Governatore del nostro Distretto.
Durante la serata, presentato dal collega Coll. Daniele Mocio (volto RAI nello spazio delle previsioni del tempo), il Colonnello Villadei in maniera molto empatica ha coinvolto tutta la sala, facendo vivere ai presenti la sua esperienza di astronauta, descrivendo minuto per minuto, momento per momento, tutte le sensazioni che ha provato dal momento del decollo al momento dell’atterraggio nonché quelle sulla sua permanenza nella stazione spaziale ISS.
Ovviamente per arrivare così in alto il Coll. Villadei ha dovuto studiare ed allenarsi per anni, come ha raccontato, ripercorrendo le tappe salienti della sua carriera.
Nei 90 minuti di totale coinvolgimento della platea, il nostro astronauta ha soddisfatto dettagliatamente e descrittivamente tutte le curiosità dei presenti: dalla quotidianità nello spazio, agli esperimenti scientifici svolti, senza poi sottrarsi al fiume di domande che la platea gli ha posto. Il Coll. Villadei ha anche citato e descritto gli esperimenti fatti per conto di società emiliano romagnole, quali il Gruppo Villa Maria (tutta la telemetria dei parametri vitali prima e dopo la missione); la Dallara (su nuovi materiali tessili per proteggere gli astronauti dai raggi cosmici) e la Barilla per l’aspetto alimentare nello spazio (anche perché nello spazio, come ci ha raccontato, il cibo non è sempre dei migliori, date le condizioni estreme che ne costringono la disidratazione a terra).
Al termine della serata, ripresa dalla televisione, si è svolto lo scambio di doni e di gagliardetti.
L’occasione è stata anche importante per un servizio alla comunità, in quanto sono stati donati venti pasti al centro solidale di Lugo VELOCIBO.
Giovanni Baracca
06
Patuelli (Abi): “È il momento per investire. I bitcoin? A rischio riciclaggio e speculazione”
Affollato interclub dell’area Romagna centro al “Da Vinci” di Cesenatico. sull’operazione Unicredit/Bpm taglia corto: “Leggo, studio e taccio”
Il momento per investire è buono”. Parola di Antonio Patuelli. Il presidente dell’Abi, Associazione bancaria italiana, nostro socio del Rotary Ravenna, è intervenuto giovedì 28 novembre in un interclub promosso dal Rotary Cesena nella cornice del grand hotel Da Vinci di Cesenatico. All’incontro, introdotto dal presidente Norberto Fantini, sono stati presenti membri di tutti i club dell’area Romagna centro capitanati dai rispettivi presidenti, e anche di altri club, Rotaract e Lions Cesena compresi. Vi hanno preso parte anche i past governor Adriano Maestri e Maurizio Marcialis e l’assistente del governatore Filippo Cicognani.
“I tassi non torneranno più a zero, come è accaduto di recente, in maniera del tutto anomala, per una decina di anni – ha proseguito Patuelli. La BCE ha come obiettivo il due per cento di inflazione. Da settembre le richieste di mutuo sono cresciute in maniera notevole”.
In avvio di incontro, il banchiere ha ricordato un amico cesenate, l’avvocato rotariano Augusto Calzolari deceduto il 18 marzo 2004. E fa memoria dei suoi trascorsi estivi lungo la riviera romagnola “vissuti tra Cervia e Viserba”. Patuelli ha desiderato fare presenti i suoi legami con il territorio vissuti nel tempo. Legami che hanno radici ben diffuse in tutta la Romagna, e non solo.
Il noto esponente del mondo bancario ha ricordato Luigi Einaudi. Ha detto della difficile arte di chi si occupa della governance delle banche. “Dobbiamo seguire tutti i giorni cosa succede, perché l’economia ha tante varianti. Per questo occorre studiare molto e con umiltà”, ha aggiunto. Le prime riguardano i costi dell’energia, come si è visto allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, con il prezzo del gas che toccò i 300 euro per megawattora. “Ora – ha precisato – sono più preoccupato del suo rincaro sul mercato di Amsterdam fino a 45-46 euro e meno dei 70 dollari al barile del prezzo del petrolio che invece è in calo”.
Il piatto forte della serata con Patuelli è l’argomento tassi. “La memoria storica – ha ammonito – è sempre meno diffusa. Eravamo a 550 punti di spread tra Btp e bund tedeschi nel 2011 e con la lira il tasso di sconto era arrivato al 19,50 per cento”. Oggi, ha detto ai 140 intervenuti che lo hanno ascoltato in religioso silenzio, i tassi UE sono al 3,25 e al 3,40. Negli USA e nel Regno Unito sono al 4,75. In Turchia al 50 per cento, in Argentina al 35, in Russia al 21. “E siamo alla vigilia di ulteriori ribassi dei tassi dell’euro perché l’Euribor è al 2,99, al minimo da anni. Il mercato si attende un’ulteriore riduzione di almeno 25 punti base. Abbiamo l’Irs a dieci anni al 2,25 per cento, il che indica una tendenza al ribasso”.
In Italia pesa sempre e ancora il debito pubblico che cresce in maniera ininterrotta dal 1967. “Miglioriamo lo spread con la Germania perché l’Italia non va male e la Germania non va bene”, ha messo in luce Patuelli. Inoltre, oggi il nostro Paese non ha carenza di gettito. “Le entrate dello Stato sono aumentate del 6,5 per cento”, ha proseguito il banchiere ravennate. In più, l’Italia, dal punto di vista energetico, è riuscita a emanciparsi in maniera più rapida rispetto, ad esempio, alla Germania che si era legata molto alla Russia.
Sollecitato dal pubblico, sui bitcoin Patuelli ha chiarito che nella sua banca, la Cassa di risparmio di Ravenna, non verrà mai aperto un conto corrente in quella che lui non considera una valuta. I bitcoin portano con loro “alti rischi di speculazione e riciclaggio”, ha detto con chiarezza il presidente dell’Abi. Sulla concentrazione delle banche, Patuelli ha puntualizzato che “è il mercato che seleziona. Poi c’è anche l’antitrust che vuole la presenza della concorrenza in ogni provincia, per il cosiddetto pluralismo bancario”. E sulla possibile operazione di Unicredit verso Bpm ha tagliato corto: “Leggo, studio e taccio”.
Infine, sul finanziamento delle idee, Patuelli ha messo in guardia: “Le banche hanno come principio il frazionamento del rischio. Anche le idee devono avere un minimo di capitale. Per essere finanziati servono un piano industriale e una prospettiva finanziaria. Per i banchieri è un reato penale dare prestiti a chi non è in grado di dimostrare di poterli rendere”.
Francesco Zanotti
07
Scuola di chirurgia Ateneo di Bologna
Il Rotary Club Bologna Sud ha finanziato un service medico sul progetto di una scuola di chirurgia all’interno dell’Ateneo di Bologna. Il progetto prevede sei simulatori, sia virtuali (computer) che manuali (manichini), che consentono di acquisire manualità, riconoscere le aree a rischio e, in alcuni casi, consentono di eseguire l’intervento sulla base di una TAC o RMN del paziente. Sembra davvero di operare su paziente.
Poi ci sono le esercitazioni su modelli di animali, ossia si possono utilizzare pezzi di animali regolarmente certificati (quelli da macelleria) per effettuare suture microchirurgiche, endoscopie di vari organi etc.. Inoltre ci sono le esercitazioni su modelli sintetici che sono facilmente reperibili in commercio e sono fedeli ri-costruzioni di parti anatomiche (es. ossa) con materiali molto simili a quelli umani con possibilità di sezionarli, fresarli, mettere protesi etc..
Inoltre con l’utilizzo di stampanti 3D e materiali adeguati, si possono realizzare modelli che, partendo dalle TAC del paziente, ricostruiscono fedelmente il caso clinico, in modo da potere effettuare una simulazione chirurgica assolutamente aderente a quello del paziente che poi si andrà a operare veramente. Infine si può attivare la dissezione su cadavere; nonostante alcune difficolta legate a una legislazione molto restrittiva sia per poter effettuare la dissezione stessa, sia per il reperimento dei cadaveri (in Italia è molto difficile effettuare la donazione del proprio cadavere per scopi scientifici, ma una recente legge lo consente, e Bologna è una delle sedi autorizzate a questo), sia per le difficolta dello smaltimento dopo la dissezione.
Tuttavia, pur con qualche difficoltà, acquistando cadaveri dall’estero qualora fosse necessario, preparando adeguati locali a norma, si può organizzare questo importante passaggio propedeutico alla sala operatoria. Pertanto, per formare adeguatamente un chirurgo è imprescindibile la frequenza regolare di una sala di dissezione su cadavere. Tale sala deve essere dotata di tutte le attrezzature che si utilizzano abitualmente nella chirurgia di questi distretti. In questo modo l’allievo, oltre a chiarire bene i concetti anatomici, oltre ad apprendere le opportune gestualità chirurgiche, acquisisce familiarità con le attrezzature che poi ritroverà in sala operatoria: microscopio chirurgico, telecamera e attrezzature per endoscopia, trapani, monitor, strumentario, sistemi di registrazione, ottiche endoscopiche. Nell’ambito di questo scenario e partendo da una realtà già presente presso l’Istituto di Anatomia Umana del nostro Ateneo, dove è presente una moderna sala per dissezione su cadavere umano, c’è il progetto di realizzare una nuova sala per dissezione dedicata al distretto testa-collo. Infatti fino ad ora tutte le volte che organizziamo un corso dobbiamo chiedere alle varie ditte produttrici di “prestarci” o “affittare” una serie di attrezzature con conseguente difficoltà organizzative e una sorta di dipendenza dalle loro disponibilità.
Avere la possibilità di utilizzare le stesse attrezzature senza vincoli e senza limiti di tempo sarebbe un grosso passo avanti per la formazione dei giovani medici. Il progetto finanziato anche dal RC Bologna Sud dovrebbe portare alla realizzazione di otto postazioni dove si potranno alternare sia gli studenti in Medicina e Chirurgia che gli Specializzandi di Otorinolaringoiatria. Ogni postazione deve essere dotata di tutte le attrezzature sopraelencate. Con il Service del Rotary è stata acquistata una telecamera per endoscopia con relativo monitor che rappresenta un ulteriore tassello verso la realizzazione di una sala di dissezione. Con questo Service è stata completata la seconda postazione fissa per dissezione su cadavere in ambito testa collo.
“Come risulta da diversi studi si va profilando una grave carenza di Chirurghi (generali e specialistici) nel volgere di pochissimi anni – racconta l’ideatore del progetto, il rotariano Livio Presutti – è anche tempo di ripensare tutta la didattica in ambito chirurgico per poter elaborare un metodo per insegnare la chirurgia, perché oltre che essere pochi, i chirurghi hanno un percorso di formazione troppo lungo (che allontana i giovani da questa stupenda professione), a fronte di un lavoro che necessariamente finisce presto, cioè appena le performance fisiche iniziano a decadere. Nella maggior parte delle Facoltà di Medicina e Chirurgia degli Atenei Italiani si registra un difetto nella didattica delle branche chirurgiche sia nei confronti degli Studenti che nei confronti degli Specializzandi. Capita spesso di vedere laureati in medicina e chirurgia che non hanno alcuna familiarità con le problematiche di un paziente chirurgico o che non hanno mai dato un punto di sutura. Sarebbe invece auspicabile che un qualsiasi laureato in Medicina e Chirurgia fosse in grado di gestire un paziente con problematiche chirurgiche e fosse in grado di eseguire semplici procedure come appunto suturare una ferita, estrarre un dente, assistere un parto normale, effettuare una toracentesi, incidere un ascesso, eseguire una tracheotomia salva vita, mettere in atto manovre di rianimazione in caso di arresto cardiaco, etc.. Uno Specialista di una branca chirurgica invece, immediatamente dopo aver terminato la Scuola di specializzazione, dovrebbe essere in grado di operare tutte le patologie di routine in autonomia e risolvere tutte le emergenze siano esse emorragiche, flogistiche o respiratorie”.
“Di fatto tutto ciò non avviene quasi mai – aggiunge il past president del Bologna sud Fabrizio Zoli – poiché, nella maggior parte dei casi, tutta la didattica chirurgica si svolge con modalità assolutamente fuori dal tempo, talvolta affidate al caso, senza regole precise, senza programmazione, senza sistemi di verifica e, di conseguenza, con tempi esageratamente lunghi, a fronte di un lavoro che per sue peculiari caratteristiche, dovrebbe essere riservato a persone giovani dotate di attitudini ma anche di imprescindibili requisiti di tipo fisico. Le ragioni di questa situazione risiedono nella peculiarità del lavoro: molto impegnativo, molto competitivo, con necessità di coinvolgimento pressoché totale in attività assistenziale per molti anni, con poco tempo restante per la didattica e la ricerca. Per questi motivi è forte l’esigenza di una Scuola di chirurgia basata su un metodo vero per insegnare l’anatomia chirurgica, le tecniche chirurgiche, le varie gestualità e l’uso delle moderne tecnologie”.
Gianluigi Pagani
08
I Nostri Club in Azione per la disabilità
La “disabilità“ è un concetto piuttosto confuso e merita di essere approfondito per maggior confidenza e fluidità. Si tratta di un concetto relativo rispetto ad un canone di normalità altrettanto relativo.
Si tende spesso a pensarlo come criterio per qualificare alcune categorie di persone in una prospettiva con rilevanza sanitaria, mentre in realtà è una questione sociale. I movimenti legati ai diritti umani, le scienze sociali e la Convenzione ONU (ratificata dal Governo, ma applicata solo in parte) sui Diritti delle Persone con Disabilità, rendono evidente che la persona con qualche menomazione è esclusa e stigmatizzata non dalle sue caratteristiche psico-fisiche, ma dal senso comune e da meccanismi sociali tanto misconosciuti quanto attivi. Queste forme di esclusione sono sempre esistite, dal momento che la disabilità costituisce, nella storia dell’umanità, una presenza costante posta sotto un atavico pregiudizio.
Il nostro Distretto Rotary 2072 (Emilia Romagna e Repubblica di San Marino) accoglie i principi di diversità, equità e inclusione (DEI) e, proprio nella prospettiva DEI, il Rotary crede che tutte le persone abbiano qualità visibili e invisibili che le rendono intrinsecamente uniche, apprezzandone le diversità e celebrando con pari dignità i contributi di tutte persone. Il Rotary si impegna a creare una cultura inclusiva dove ogni persona sa di essere apprezzata e di appartenere senza alcun tipo di barriera, nè fisica, nè culturale.
Tanti dei nostri Club si attivano ogni anno, seguendo questi principi, per organizzare e sostenere, attraverso un’attività di servizio significativa, numerosi progetti rivolti a persone con disabilità.
E proprio le attività sportive hanno caratterizzato moltissimi service per significare che “lo sport si adatta alle persone e non la persona che si adatta allo sport”.
Per una persona con disabilità, la pratica regolare dell’attività sportiva è funzionale per migliorare le qualità fisiche, potenziare gli aspetti cognitivi e psichici e sviluppare competenze socio-relazionali. Inoltre permette a chi lo pratica l’inclusione nel contesto sociale.
La nostra sottocommissione ha raccolto alcuni dei principali progetti di Service che negli anni sono stati realizzati:
Una vela per tutti: sono state donate da parte di alcuni Club della costa romagnola imbarcazioni a vela (Mod. Hansa 303), in quanto la barca a vela e la navigazione sono un mezzo straordinario per raggiungere obiettivi di educazione, riabilitazione e relazione;
Subacquea insieme: promuovere l’accesso alle attività subacquee sia in piscina che in mare aperto con apposite attrezzature donate per le immersioni subacquee, rappresenta il superamento di barriere mentali oltre che fisiche e dona alle persone che la praticano un senso di libertà assoluta molto apprezzato;
Golf4Autism: sono state organizzate ed impartite da parte di maestri specializzati lezioni di golf a bambini e ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico, per fornire loro un’opportunità di crescita sportiva con apposite attrezzature donate per l’attività golfistica;
Altalena inclusiva: per ottenere un parco accessibile ed inclusivo a misura di bambini con disabilità motoria si comincia dai giochi. E’ stata donata un’altalena inclusiva per bambini deambulanti in carrozzina;
Sitting Volley: ogni anno il nostro Distretto organizza il campionato itinerante di Sitting Volley, disciplina che si gioca come la pallavolo, ma da seduti e coinvolge ogni anno numerosi atleti paralimpici;
SKATING IN: il Pattinaggio artistico su rotelle rappresenta una realtà educativa per bambini e ragazzi con disabilità cognitive gravi e consente di migliorare le qualità fisiche attraverso un notevole potenziamento degli aspetti cognitivi e psichici con un’importante evoluzione positiva anche delle competenze Socio-relazionali;
In moto senza vista: il progetto consente di trascorrere e godere una giornata all’insegna del mototurismo, con volontari motociclisti che si impegnano a far vivere l’esperienza e le sensazioni dei motociclisti a persone con disabilità visive all’insegna dell’inclusione e del divertimento;
Percorsi di riabilitazione equestre per minori: il percorso si svolge in un ambiente naturale, dove la natura produce effetti terapeutici insieme al cavallo, che offre opportunità riabilitative educative e ricreativo-sportive per migliorare il benessere psicofisico dei partecipanti;
HappyCamp: la vacanza al mare: Permettere di trascorrere una settimana di vacanza al mare è un sogno di tante persone con disabilità di vario genere. I Club dell’Area estense continuano ad attivarsi per sostenere la partecipazione presso un campeggio interamente accessibile a Lido degli Scacchi-Comacchio (FE) in sinergia con le varie Associazioni di volontariato dei territori. Si promuove un turismo inclusivo all’insegna dei valori rotariani con numeri significativi di partecipazione ogni anno in aumento, al fine di concedere sollievo alle famiglie coinvolte che spesso vivono situazioni particolarmente difficili;
Orti Terapeutici: il Service ha uno scopo terapeutico molto importante: favorisce l’operatività e la socializzazione dei ragazzi ospitati nel reparto di salute mentale di un Ospedale e presso un Centro residenziale socio-riabilitativo, oltre a stimolarne l’intraprendenza nello svolgere un lavoro che, se ben fatto, genererà un frutto concreto. E’ stato attivato direttamente con I’ aiuto dei soci che hanno ideato, costruito e donato cassoni mobili in legno impermeabilizzato all’interno dei quali sono stati piantati diversi ortaggi insieme ai ragazzi. Proseguiranno le azioni di manutenzione e della ripiantumazione futura.
Inoltre, iI nostro Distretto si è adoperato con azioni di servizio a sostegno de “La Spiaggia dei Valori” di Punta Marina Terme (RA), unica realtà della Regione Emilia Romagna che permette la fruizione della spiaggia e la balneazione a persone con gravi disabilità motorie, sensoriali e intellettive.
Come si evince da questa breve descrizione dei progetti seppur non esaustiva, i nostri Club, attraverso i propri service ed i soci Rotariani al servizio, possono contribuire e sostenere alcune realtà dei territori di appartenenza in cui la disabilità delle persone è una “condizione” e non una malattia, condizione che mette al centro l’unicità delle stesse persone, valorizzandone le potenzialità così come il loro bisogno di salute.
Sì, si può fare: una disabilità senza barriere è davvero possibile!
Giovanna Ferrini
09
Interclub Area Emiliana 1 – “La violenza nelle dinamiche relazionali dei rapporti di coppia”
Il 28 novembre u.s. si è tenuto, presso la prestigiosa sala Palatucci, all’interno della Questura di Reggio Emilia, un importante convegno, aperto all’intera cittadinanza, dal titolo “Testimonianze sulle dinamiche violente nei rapporti di coppia”.
Questa iniziativa è stata organizzata dai cinque Club Rotary dell’Area Emiliana 1 (Reggio Emilia, Guastalla, Reggio Emilia Val di Secchia, Reggio Emilia Terra di Matilde ed Eco Passport) insieme alla Questura e alla Polizia di Stato, con la presenza delle massime autorità rotariane (tra cui il Past Governor Ferdinando Del Sante), civili e militari, per lanciare messaggi di sensibilizzazione, in prossimità della giornata internazionale rivolta all’eliminazione della violenza sulle donne.
Il Rotary, tramite l’Assistente del Governatore, Cristina Cataliotti, ha evidenziato, in particolare, una serie di motivi che hanno indotto il mondo dell’associazionismo a volere fortemente dare vita a questo convegno, al fianco delle Istituzioni.
È stato detto, in particolare, che:
la violenza nei rapporti di coppia è un problema devastante e spesso sommerso, che richiede consapevolezza e dialogo per essere affrontato;
denunciare ogni abuso è un atto indispensabile per avviare un cambiamento culturale e spezzare un circolo vizioso, creando una società che non tolleri più violenze e prevaricazioni;
è fondamentale dare un segnale concreto di solidarietà alle vittime, mostrando loro che non sono sole e che esiste una rete di supporto pronta a sostenerle;
la prevenzione passa attraverso l’educazione e l’impegno delle Istituzioni e delle comunità nel promuovere rispetto e parità;
un cambiamento culturale è necessario per superare pregiudizi e silenzi e creare una società che valorizzi l’uguaglianza di genere;
occorre sostenere chi opera sul campo, ossia, associazioni, volontari e professionisti, che si dedicano a prevenzione, assistenza alle vittime e creazione di percorsi di rinascita;
è indispensabile porre in essere un percorso di azioni coordinate e continuative, perché solo unendo le forze è possibile garantire a ogni donna il diritto di vivere libera e sicura;
il cambiamento può attuarsi, ma va fatto tutti insieme.
Dopo i saluti introduttivi del Questore e del Rotary, si sono intervallati video particolarmente toccanti, interviste a parenti di vittime di femminicidio, relazioni di esperti di prevenzione e crimine e, in ultimo, vi sono state le conclusioni del Procuratore Generale della Repubblica.
Ciò che è emerso, complessivamente, da questo convegno è che la responsabilità di contrare il fenomeno non è solo degli “specialisti del settore”, ma dell’intera collettività, perché la lotta alla violenza contro le donne non deve essere un fatto solitario, consumato nelle sacche di famiglie abbandonate e contaminate, ma deve rientrare nella quotidianità di ciascuno di noi.
C.C.
10
Restauro in partenza per la chiesa del Rosario
Finalmente si parte. Nella prossima primavera, infatti, inizieranno i lavori di restauro della chiesa del Rosario (“la chiesa del Guercino”), danneggiata dal terremoto dell’ormai lontano 2012. La notizia è stata data nel corso del recente incontro promosso dal Rotary di Cento, presidente Gilberto Galantini, e che ha visto protagonisti l’architetto Alberto Ferraresi e lo storico dell’arte prof. Salvatore Amelio socio del Rotary di Cento.
Da poco, si è appreso, sono stati emessi gli atti di autorizzazione del progetto esecutivo volto alla riabilitazione dell’architettura storica; cioè l’autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici per i temi relativi alla tutela del Bene, e l’autorizzazione del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli. “Su questi temi saranno però necessari alcuni sforzi ulteriori”, ha precisato l’arch. Ferraresi e ha confermato: “I lavori potranno iniziare alla fine della primavera prossima sulla base di un finanziamento complessivo pari a circa 2.250.000 euro”. Lo stesso architetto Ferraresi ha illustrato i danni prodotti dal terremoto del 2012 e quali sono gli interventi individuati per riportare al suo splendore questo edificio. “Le opere progettate sono molteplici e distribuite fra tutte le varie membrature della chiesa, con un impegno significativo necessario per le coperture”.
Amelio ha poi evidenziato quanto la Chiesa del Rosario sia legata indissolubilmente al nome e alla figura del Guercino, che fu priore della Confraternita del Rosario (tuttora attiva) e artefice della dotazione pittorica degli altari seicenteschi. “La Chiesa del Rosario è da considerarsi uno degli esempi più interessanti dell’arte barocca emiliana per spiritualità, per eredità culturale e compattezza stilistica”. La prima Chiesa del Rosario sorse nel 1573-74 alla fine dell’attuale via Ugo Bassi (area Bocciofila), ma nel 1633 la Confraternita del Rosario decise di costruire una nuova chiesa sia perché la prima era umida e malsana ma soprattutto perché di modeste dimensioni. Lo stesso Guercino fu nominato soprintendente della nuova fabbrica. L’inaugurazione avvenne nel 1645 e fu riccamente decorata da dipinti e sculture come il San Giovanni Battista dipinto dal Guercino. L’ancona dell’altare maggiore fu progettata dal grande Bibbiena e nella sua nicchia centrale è collocata la statua lignea della Madonna del Rosario con il Bambino disegnata e colorata dal Guercino. A sinistra si trova la “Cappella del Guercino” dove l’ancona in legno dorato presenta un’emozionante Crocifissione dipinta dal maestro centese. Dello stesso periodo, ha concluso Amelio, sono gli straordinari dipinti della volta della cappella dove sono raffigurati: il Padre Eterno, San Giovanni Battista e San Francesco. Il Guercino volle così ricordare il suo nome: Giovanni Francesco Barbieri. Al centro della volta della Chiesa si trova il dipinto raffigurante l’Assunta.
Alberto Lazzarini