
Messaggio di maggio del Governatore Alberto Azzolini
Mese dell’Azione per i Giovani
Carissimi,
Inizio questa mia lettera con un saluto: “Ciao Papa Francesco! Faremo tesoro dei tuoi insegnamenti! In particolar modo nell’attenzione verso i giovani e a essere sempre attori di Pace.”
Il mese di maggio è dedicato all’Azione per i giovani. Aggiungo “per i giovani e dei giovani”. Mai tema del mese fu più opportuno.
E penso che, se in questo mese riflettessimo sulle azioni che integrano i nostri sodalizi CON i giovani, dovremmo estendere questo pensiero a tutto l’anno, perché le attività DEI giovani e PER i giovani non hanno tempo. Il Rotary International svolge un ruolo fondamentale nel supportare e formare i giovani attraverso una serie di programmi che mirano a sviluppare capacità di leadership, promuovere il servizio verso gli altri e favorire la comprensione interculturale quali Interact, Rotaract, Scambio Giovani, RYLA, RYLA JUNIOR, Borse per la Pace, Formazione professionale come il VTT o il VTE, il sostegno alle giovani imprese a cui si aggiungono i programmi sviluppati dagli Alumni, che hanno beneficiato nel tempo di vari nostri service.
Le attività DEI giovani sono riconducibili prevalentemente ai Club Interact, rivolti a ragazzi e ragazze dai 12 ai 18 anni e rappresentano un ambiente nel quale i giovani possono sviluppare capacità di leadership e partecipare a progetti di volontariato. Questi club organizzano almeno due progetti all’anno: uno a beneficio della scuola o della comunità locale e uno per promuovere la comprensione internazionale. I Rotariani agiscono da mentori, aiutando i giovani a identificare i loro punti di forza e a realizzare progetti significativi con l’obiettivo di lasciare un impatto positivo nella società.
I Club Rotaract, costituiti da giovani adulti a partire dai 18 anni, offrono opportunità di sviluppo professionale e di leadership in un contesto di amicizia e servizio. I membri del Rotaract collaborano con i Rotary club, fungendo da ponte tra generazioni e contribuendo con energia e nuove idee alle attività di servizio.
Le attività PER i giovani comprendono il RYLA (Rotary Youth Leadership Awards) ed il RYLA JUNIOR, programmi di formazione alla leadership rivolti a giovani tra i 14 e 30 anni. Attraverso seminari, workshop e attività, i partecipanti sviluppano competenze di comunicazione, risoluzione dei problemi e leadership dinamica, che mirano a sprigionare il potenziale dei giovani, trasformando la motivazione in azione concreta nella comunità.
Nel mese scorso a Riolo Terme, a Malta e a Bologna abbiamo vissuto momenti indimenticabili grazie ai RYLA. Chi ha partecipato ha certamente vissuto questa esperienza di incontro e di contaminazione che ha rivelato quanta ricchezza di contributi possiamo scambiarci, eliminando il salto generazionale.
Ancora una volta l’impegno del Distretto e dei Club per incoraggiare l’impresa giovanile, per il lavoro, per la formazione sono evidenti. Pensiamo al sostegno alle start-up e alle borse di studio che vengono erogate. Chi ha beneficiato dell’Azione per i giovani è parte degli Alumni, i migliori testimonial del nostro impegno a favore dei giovani.
Vi sono poi gli scambi giovani e i Camp, che promuovono la pace attraverso lo scambio culturale tra studenti di 15-19 anni che vivono un breve periodo o un anno scolastico all’estero ospitati da famiglie locali. Gli studenti imparano nuove lingue, scoprono culture diverse e sviluppano amicizie internazionali durature, diventando cittadini del mondo.
Gli obiettivi e l’impatto dell’azione del Rotary per i giovani si fondano sull’idea che investire nella formazione e nella crescita personale dei giovani sia essenziale per costruire un futuro migliore.
Il Rotary costruisce ponti tra generazioni e culture, contribuendo a creare una comunità globale di giovani impegnati a migliorare il mondo con leadership, amicizia e servizio con programmi che puntano a:
- Sviluppare capacità di leadership che durano tutta la vita
- Promuovere il valore del servizio disinteressato verso la comunità
- Favorire la comprensione e la pace tra culture diverse
- Dare ai giovani strumenti per affrontare le sfide personali e sociali
- Creare reti di amicizia e collaborazione a livello locale e globale.
I giovani sono il nostro futuro e sta a noi migliorare le relazioni fra Club Rotary e Rotaract e la collaborazione sui service e sull’effettivo, lasciando ai giovani lo spazio creativo per ideare progetti innovativi, coinvolgendoli nel miglioramento dell’organizzazione dei Club Rotary per renderli più attrattivi per le giovani generazioni; essi saranno così coerenti con i diversi parametri della loro vita lavorativa e familiare, rispetto a quelli di chi fondò i nostri club.
Solo puntando alle giovani generazioni possiamo assicurare lunga vita al nostro sodalizio, realizzando quella continuità generazionale di cui tanto abbiamo parlato e che è indispensabile per dare continuità alla nostra azione.
Solo chi guarda con attenzione ai giovani, svolgendo un ruolo di guida e di supporto, aiutandoli a inserirsi nel mondo, a scoprire i propri talenti e a impegnarsi attivamente nella società, sarà certo di aver fatto il bene per tutti.
Concludo ricordandovi gli appuntamenti del mese di maggio: il 10 maggio a Lugo ci sarà il terzo e ultimo Convegno Distrettuale sul tema dell’ambiente e delle giovani imprese. Il 24 maggio, a Bologna, avremo l’Assemblea Distrettuale (ASDI), appuntamento molto importante a completamento delle riunioni obbligatorie del DGE Guido Giuseppe Abbate che si appresta a iniziare una nuova annata nel segno dell’Unione per fare del bene nel mondo.
Domenica 25 maggio, a Bondeno (FE), faremo una festa. Non sarà un evento distrettuale, ma semplicemente un momento di allegria e di festa con il vicino Distretto 2060 del Veneto.
Sarà bello condividere con tutti voi questi ultimi momenti prima del Congresso finale del 6, 7 e 8 giugno a Rimini per il quale vi prometto una esperienza IRRESISTIBILE.
Evviva i giovani!
01
Rotariani in azione per un futuro sostenibile alla Unitec di Lugo
Sabato 10 maggio nella sala dell’azienda Unitec di Lugo, ancora una volta messa a disposizione dal rotariano Angelo Benedetti, il suono della campana e la musica degli inni hanno dato ufficialmente inizio al convegno “La transizione ecologica e la nuova imprenditoria: sostenibilità, ambiente, start-up e giovani imprese”. È stato un evento molto coinvolgente, ricco di spunti, curiosità e informazioni, un Convegno completo che pur nella complessità degli argomenti, ha saputo attirare e mantenere l’attenzione dei presenti. E aprire una porta sulla genialità entusiasmante di giovani imprenditori, il nostro futuro, che nelle idee e nella capacità di sognare hanno trovato la concretezza della innovazione.
Il Governatore Azzolini dopo aver aperto i lavori brillantemente e con la consueta verve ha ceduto subito la parola alla Consigliera Regionale Eleonora Proni, che, portando i saluti del Presidente De Pascale, ha espresso l’apprezzamento per l’opportunità di assistere a un confronto ricco e attuale su temi di grande rilevanza.
L’intervento di Riccardo Vicentini, DGD 2027-2028 e Assistente del Governatore per l’area Romagna Nord, ha sottolineato quanto il Rotary sia impegnato nei temi affrontati: il sostegno ai giovani imprenditori e la tutela dell’ambiente, diventato dal 2021 la settima area d’intervento strategico del Rotary International.
Nella sua introduzione, Angelo Benedetti, padrone di casa, esprimeva la propria soddisfazione per ospitare iniziative così significative, che promuovono la consapevolezza ambientale e l’innovazione.
Terminata la parte istituzionale si è entrati quindi nel vivo del convegno con l’intervento introduttivo di Fabio Fava, Presidente della Commissione Ambiente, che ha illustrato la collaborazione tra le Commissioni Ambiente e Start-up, sottolineando l’importanza di affrontare le sfide ambientali con rigore scientifico, spirito innovativo e il coinvolgimento attivo dei giovani, in particolare del Rotaract. Tra i temi citati: cambiamento climatico, inquinamento, perdita di biodiversità e le azioni concrete necessarie, come l’adozione di energie rinnovabili, edilizia sostenibile, trasporti ecologici, gestione dei rifiuti e rigenerazione degli ecosistemi urbani.
A seguire l’intervento dell’ex Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, già Rettore, Assessore regionale e Chair delle Cattedre UNESCO. Bianchi ha presenta un’ampia panoramica dell’evoluzione economica globale dagli anni ’60 a oggi, riflettendo sulle crisi, l’aumento della popolazione, il cambiamento climatico e la redistribuzione della ricchezza. Sottolinea che non si può tornare indietro, ma nemmeno restare immobili. Parlando dell’Europa, evidenzia come cresca quando è unita e si blocchi quando si divide. Fornisce poi dati eloquenti sull’industria automobilistica e sull’innovazione tecnologica, sottolineando la crescita cinese e la necessità per l’Europa di rafforzare la propria autonomia, soprattutto nelle comunicazioni.
Giorgio Garimberti, membro della Commissione Ambiente, ha poi introdotto Carlo Cavicchi, storico direttore della rivista Quattroruote, che ha ripercorso l’evoluzione del concetto di automobile. Da sogno di una per famiglia, siamo passati a un eccesso di veicoli. Cavicchi ha presentato un’analisi critica delle fonti energetiche e ha avvertito sui rischi del Green Deal: perdita di posti di lavoro nel settore automotive, disorientamento dei consumatori e carenze infrastrutturali, in particolare per le persone con disabilità.
Aida Morelli, membro della Commissione Ambiente nonché Presidente del Parco Delta del Po Emilia-Romagna ha proposto tre punti chiave: la biodiversità come elemento essenziale per la vita sulla Terra, la sostenibilità da intendersi a 360°; Il tempo, risorsa ormai scarsa per l’umanità
Molto interessante e coinvolgente, a dimostrazione di come un problema possa diventare una opportunità, è stato l’intervento di Carlotta Santolini. Ha presentato MARISCADORAS S.r.l. Benefit, fondata con altre quattro donne per affrontare il problema dell’invasione del granchio blu creando deliziosi preparati per la cucina. L’azienda integra tutela ambientale e sostegno alle comunità marittime, con particolare attenzione all’empowerment femminile nella Blue Economy, dove le donne sono spesso invisibili e sottopagate.
Riccardo De Leo ha presentato PACKTIN S.r.l., start-up veramente geniale, nata per valorizzare i sottoprodotti alimentari vegetali attraverso processi di essiccazione a bassa temperatura. L’obiettivo è rendere circolare la filiera agroalimentare, ispirando le aziende italiane ed europee ad adottare modelli produttivi più sostenibili.
Irene Pincolini e Laura Lando hanno portato la voce dei giovani, che vivono con consapevolezza e urgenza le sfide del cambiamento climatico, promuovendo le energie rinnovabili e l’educazione alla sostenibilità tramite la collaborazione tra cittadini e Università.
Il PDG Angelo Andrisano ha introdotto Mirella Falconi della Fondazione Flaminia, che ha sottolineato l’importanza del legame tra ricerca, imprese e start-up, veri motori dell’innovazione.
Massimo Moretti ci ha fatto sognare parlando di WASP, azienda leader nella stampa 3D, che sta realizzando ITACA: una casa autosufficiente ed ecosostenibile ispirata all’architettura della vespa. Conclude con il motto: “Non siamo così pazzi da credere di poter salvare il mondo, ma siamo così pazzi da lavorare per farlo”.
Andrea Molza ha poi presentato il Progetto Virgilio, che mette in contatto giovani con idee imprenditoriali con i volontari rotariani, offrendo loro supporto e orientamento.
Al termine si è proceduto alla premiazione del concorso Start-up Rotary. Angelo Benedetti ha annunciato con entusiasmo l’ampia partecipazione e ricorda come le start-up uniscano formazione ed esperienza, due pilastri fondamentali per il futuro. Premi assegnati: 3° posto: HMDrive, che migliora la sicurezza e l’esperienza di guida con la realtà aumentata. 2° posto: The Outfit, app che aiuta a trovare i prodotti desiderati nei negozi più vicini 1° posto: PuffIDO, creatore di un inalatore sostenibile e ricaricabile per patologie respiratorie
Il Governatore ha poi concluso ringraziando tutti i partecipanti e ha salutato la platea con un video che anticipa la location del XII Congresso Distrettuale, che si terrà a Rimini dal 6 all’8 giugno, invitando caldamente tutti a partecipare. Ed un reel per i social, accattivante e… irresistibile, che ha lasciato il segno!
Alessandra Bentini
02
La Terra tra le mani dei giovani artisti: una mostra che ispira il futuro
Avete mai immaginato come i giovani vedono il futuro del nostro pianeta? Il Liceo Artistico F. Arcangeli di Bologna ha dato voce a queste visioni con una mostra incisiva ed inaspettata: “Metamorfosi per il nostro futuro, Riflessioni sui cambiamenti climatici”.
Inaugurata con grande entusiasmo lo scorso 5 maggio, questa ricca esposizione è un vero e proprio dialogo tra la creatività degli studenti e l’impegno del Rotary Club Bologna Galvani che con il patrocinio del Rotary Felsineo ha dedicato ai giovani, in questi ultimi cinque anni , la sua attenzione ,incoraggiando e premiando la loro creatività per sollecitarli ad una responsabilità verso un ambiente migliore.Immaginatevi di entrare in un mondo di colori, forme e idee che raccontano la preoccupazione, ma soprattutto la speranza, delle nuove generazioni riguardo al cambiamento climatico.
Attraverso quadri che sembrano sogni, installazioni che vi invitano a interagire, sculture che parlano al cuore e filmati che catturano momenti significativi, i ragazzi del Liceo Arcangeli ci mostrano come immaginano i prossimi anni e quale ruolo possiamo avere nella cura della nostra Terra. Queste opere non sono nate per caso. Sono il frutto di un percorso in cui ogni studente ha esplorato il tema della “metamorfosi” a modo suo, trasformando le proprie riflessioni in qualcosa di unico e originale. Invece di vedere il cambiamento climatico solo come un problema, questi giovani artisti lo interpretano anche come un’opportunità per crescere e far rinascere un nuovo equilibrio tra uomo e natura.Il giorno dell’inaugurazione è stato una vera festa, con tanti studenti, genitori e membri del Rotary Club Galvani presenti. Il momento più emozionante è stata la premiazione dei migliori lavori.
Sono stati scelti tre progetti del triennio e due del biennio che si sono distinti per la loro originalità e il loro messaggio potente. E non poteva mancare una menzione speciale per i tanti lavori interessanti che hanno messo in difficoltàla giuria per le scelte.Ad esempio, “Onde non tacque” ci ha colpito per la sua forza espressiva, la raffinata tecnica della punta secca, mentre l’opera collettiva “Riemersi” ci ha fatto riflettere sulla capacità di rinascita. “Politessile” ha saputo unire materiali diversi ed evocare le profondità marine con una cromia ed una varietà tessile sorprendente.
Per i più giovani, “Il Diluvio Universale” ha offerto una visione intensa di un evento che ha colpito Bologna recentemente, e “Liquefatti”, un’altra opera collettiva, ha giocato con le forme della moderna arte moderna in modo inaspettato ed ironico. C’è stata anche una menzione speciale per “La terra si trasforma”, un’opera che ha saputo cogliere l’essenza del cambiamento in una sintesi unica. Oltre alla professoressa Barbara Burgio che ha coordinato le attività e l’allestimento , un plauso va anche al professor Mattia Vecchi e ai suoi studenti di grafica che hanno curato l’immagine della mostra e il suo catalogo. Grazie alla disponibilità della dirigente Margherita Gobbi anche questo anno la sede di via Cartolerie è stata aperta al pubblico.
Il Rotary Club Bologna Galvani è molto orgoglioso di sostenere per il sesto anno consecutivo questa iniziativa. Crediamo fortemente che dare spazio al talento dei giovani e parlare di temi importanti come l’ambiente sia fondamentale per costruire un futuro migliore.Se siete curiosi di scoprire come i giovani artisti vedono il futuro del nostro pianeta, avete tempo fino al 16 maggio 2025 per visitare la mostra “Metamorfosi per il nostro futuro” nella sede storica del Liceo Artistico F. Arcangeli, in via Cartolerie, 9 a Bologna. Lasciatevi sorprendere dalla loro creatività e dalla loro visione: il futuro della Terra è davvero nelle nostre mani e l’arte può aiutarci a prendercene cura.
Maria Grazia Diana
03
Vicinanza. Sinergia. Azione. D2072 e D2060, insieme
Era il 4 Ottobre del 2024, e tutto inizia con questo messaggio:
‘Buongiorno Giulia,
sono Francesco Roberto, socio del Rotary TV Nord e coordinatore della Commissione Distrettuale “Emergenza Emilia R.” D2060.
La Commissione sta lavorando affinché il nostro Distretto possa concretamente aiutarvi ad affrontare questa tragedia ma ancor più le dure fasi di ricostruzione nonché, augurandoci non debba avvenire mai, il potenziale ripetersi della stessa.
Rotary e Rotarct del nostro Distretto sono uniti e condividono la progettualità.
Al momento stiamo provvedendo a raccogliere fondi tramite la nostra Fondazione da poco istituita e siamo in fase di lancio di una raccolta crowdfunding, da destinare all’acquisto di attrezzatura “pesante” da impiegare in caso di calamità, da donare tramite il vostro Distretto alle realtà istituzionali che riterrete più opportune”.
Da qui è partita l’attivazione di uno dei progetti della ‘Fase 2’ (a seguito dell’ultima alluvione) che ha visto la Sottocommissione Distrettuale 2072 Volontari e Protezione Civile guidata da Vito D’ambrosio, che ci ha portato venerdì scorso alla cerimonia di inaugurazione del macchinario del valore di 31.500 euro donato alla Protezione Civile di Forlimpopoli.
Numerose le iniziative attivate nei mesi precedenti per raggiungere l’obiettivo: oltre al corposo supporto del D2060, sul territorio sono stati coinvolti oltre 50 esercizi commerciali del forlivese che hanno permesso al Gruppo Consorti del Rotary Club Forlì di realizzare una lotteria dedicata nel mese di Febbraio che ha distribuito circa 130 premi, ed un pranzo di beneficenza realizzato presso la sede della Ass.Prot.Civile Valerio Grassi Forlimpopoli (beneficiaria dell’iniziativa) che ha visto partecipare 100 persone provenienti da numerosi Clubs limitrofi, il Governatore Alberto Azzolini e gli assistenti Cicognani e Vicentini.
Il 9 maggio si è svolta la consegna ufficiale dell’insacchettatrice acquistata con il progetto condiviso con gli amici del D2060, un macchinario in grado di riempire e rendere operativi tra i 1.500 e 1.600 sacchi di sabbia nel giro di un’ora soltanto, mezzo ora in dotazione ai volontari della protezione Civile per far fronte alle emergenze che dovessero presentarsi.
All’inaugurazione hanno partecipato la Sindaca di Forlimpopoli Milena Garavini e l’assessore alle politiche sociali, e Claudia Casadei della PC Ufficio Territoriale Sicurezza Provinciale.
Il Governatore Azzolini ha ribadito l’importanza di essere presenti e fattivamente collaborativi con le associazioni e istituzioni che in prima linea affrontano sfide quotidiane a servizio dei cittadini, e il Rotary grazie alla grande rete relazionale può e deve essere un alleato prezioso, e con le tante professionalità interne si mette a disposizione per confronti e divulgazione attiva anche sui temi ambientali, per essere sempre più preparati e attenti a beneficio di tutta la collettività.
Giulia Zoffoli
04
Borsa di studio “Augusto e Luciano Del Rio” edizione 2025: 20 anni di musica, giovani e talento.
La borsa di studio “Augusto e Luciano Del Rio” 2025, in collaborazione con il Rotary Club Reggio Emilia e Steinway Italia, è stata assegnata giovedì 8 maggio 2025. Il concorso si è svolto presso la Casa Musicale Del Rio, in Piazza Costa a Reggio Emilia, con prove pubbliche dei candidati segnalati dai Conservatori dell’Emilia Romagna.
Una meravigliosa giornata di musica e gioia resa tale grazie a 12 talentuosi/e candidati/e provenienti da tutti i Conservatori dell’Emilia Romagna e a una giuria tutta al femminile formata da Giulia Bassi, Benedetta Bucci, Vittoria Caracciolo, Giovanna Mambrini e Luarda Nezha.
I vincitori sono Domenico Bevilacqua, pianista del Conservatorio di Ravenna, e Novella Bianchi, violinista del Conservatorio di Cesena-Rimini, che si sono aggiudicati il premio ex aequo.
Novità di questa edizione del 2025 e nel ricordo indelebile ed identitario di Luciano Del Rio, quale tecnico ed accordatore di pianoforte, è stato bandito un ulteriore concorso annuale per il conferimento di un Premio Pianistico intitolato a Luciano Del Rio e destinato solo agli studenti/esse iscritti/e al Triennio o Biennio nei corsi di Pianoforte dei conservatori di tutta l’Emilia Romagna.
Anche in questo caso vincono il premio pianistico “Luciano Del Rio” a pari merito Giuseppe Masini del Conservatorio Maderna-Lettimi di Cesena-Rimini e Iryna Pavlyshyn del Conservatorio di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti.
20 anni di musica, giovani e talento coltivati e celebrati grazie a una Borsa di studio che ha saputo trasformare la musica in quel mezzo potente in grado di rendere il mondo un posto migliore.
Carmelita Ardizzone
05
La Via Mater Dei diventa cammino giubilare
Molti rotariani del Rotary Club Bologna Sud hanno aiutato i volontari della Via Mater Dei a creare questo importante percorso trekking, che collega Bologna ai più importanti santuari Mariani dell’Appennino Bolognese. È un cammino di circa 157 km che si sviluppa in sette tappe su crinali di media montagna e che collega la città di Bologna a nove comuni dell’Appennino Bolognese: Pianoro, Monterenzio, Loiano, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Grizzana Morandi, Vergato e al Comune di Firenzuola, in territorio toscano.
La Via Mater Dei è il cammino che unisce alcuni tra i tanti Santuari Mariani presenti sull’Appennino Bolognese, offrendo uno scorcio significativo sui paesaggi e sulla cultura della regione Toscana. Seguendo percorsi naturalistici di grande bellezza e interesse, attraversa aree di grande importanza storica ed archeologica, oltre che vivi e affascinanti borghi di montagna, ove è possibile respirare a fondo cultura e atmosfera di questi luoghi. Il percorso da Bologna e i suoi colli si snoda attraversando la Val di Zena (Pianoro) verso il Monte delle Formiche.
Si dirige poi verso l’area archeologico-naturalistica di Monte Bibele (Monterenzio), passando per i punti di rilievo dei comuni di Loiano e Monghidoro, per il lago naturale di Castel dell’Alpi e, attraversando il comune di San Benedetto Val di Sambro, si getta in Toscana, nel caratteristico borgo di Bruscoli, zona estremamente rappresentativa della cultura e della storia di questa regione. I santuari di Boccadirio, Ripoli e Montovolo, insieme al suggestivo Monte Catarelto, fanno da cornice alla seconda parte del cammino, tra i bellissimi paesaggi dei comuni di Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Grizzana Morandi e Vergato.
Spiritualità e meraviglia si mescolano in questo cammino, vetrina delle meraviglie dell’Appennino Tosco-Emiliano. Snodi: la Via Mater Dei percorre un tratto della Via del Fantini in Val di Zena, incrocia la Via degli Dei a Madonna dei Fornelli e la Via della Lana e della Seta a Castiglione dei Pepoli e nei pressi di Montovolo.
“Dalla Città, con le sue mura e i monumenti medioevali tanto famosi nel mondo piano piano, camminando e sudando, potrete ritrovare quel contatto naturale con la terra, il vento, il sole, la pioggia che sono gli elementi casuali ma imprescindibili di un vero cammino”. Queste le parole di don Massimo Vacchetti, responsabile tempo libero e pellegrinaggi della Diocesi di Bologna.
“Passo dopo passo, arrivati all’ultimo santuario, una volta ritornati alla Città, qualsiasi Città abitiate, tutto avrà un volto nuovo, perché saranno i vostri sguardi ad essere nuovi”. Quest’anno la Via Mater Dei è stata proprio scelta dalla Diocesi di Bologna come ‘cammino giubilare’ della speranza, ossia percorrere le sue tappe e visitare i santuari, permette di ottenere l’indulgenza, come il passaggio dalle Porte Sante di Roma.
Cerchiamo di spiegare in termini semplici cos’è l’indulgenza: nel sacramento della confessione: il peccatore ottiene il perdono divino della colpa, ma gli resta da soddisfare la correlata pena per i peccati commessi, con la penitenza durante la vita terrena oppure in Purgatorio. Quindi l’indulgenza è la remissione, dinanzi a Dio, della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa. Remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa.
Le condizioni per conseguire l’indulgenza plenaria attraverso il Giubileo sono visitare i luoghi Giubilari, e ottenere il sacramento della riconciliazione (ossia il fedele si deve confessare), il sacramento dell’eucaristia (ossia deve prendere comunione), e la preghiera secondo le intenzioni del Pontefice. Chi effettua il percorso della Via Mater Dei e visita le Chiese Giubilari ottiene questa indulgenza giubilare. Le Chiese Giubilari sono le chiese segnalate come luoghi di ritrovo per i pellegrini.
In queste chiese si terranno le catechesi nelle diverse lingue per riscoprire il senso dell’Anno Santo, “e ci sarà la possibilità di vivere il sacramento della Riconciliazione e nutrire l’esperienza di fede con la preghiera perché il Giubileo è sentire il cuore di Dio” – ha detto l’Arcivescovo Matteo Zuppi – “trovare il nostro e quello del prossimo in un mondo che lo ha smarrito riducendolo a sentimenti superficiali e ad apparenza.
Il Giubileo è passare dalla rassegnazione alla speranza”. Nella Nota Pastorale per l’anno 2024/25 della Diocesi di Bologna sono indicate le seguenti chiese giubilari: i Santuari della Beata Vergine di S. Luca, di Boccadirio e di Campeggio (tappe e chiese lungo la Via Mater Dei) oltre a Poggio di Castel S. Pietro, al Santuario di S. Clelia alle Budrie, al Santuario del Ss. Crocifisso di Pieve di Cento, al Villaggio Pastor Angelicus di Tolè ed ai luoghi della Memoria di Monte Sole. Maggiori informazioni www.viamaterdei.it e www.foiatonda.it.
Gianluigi Pagani
06
Mirandola: Rotary, AMO (associazione malati oncologici) e Lions uniscono le forze
Rotary, AMO e Lions, con il supporto delle Istituzioni, uniscono le forze con l’obiettivo di dotare il reparto di Ortopedia dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola di un moderno robot chirurgico. Si tratta di uno strumento di precisione in grado di permettere al chirurgo di avere un prezioso supporto nel corso di interventi complessi, migliorando l’accuratezza, la sicurezza e i risultati per i pazienti.
Il robot chirurgico ortopedico è progettato per eseguire procedure come la sostituzione articolare con una precisione millimetrica. Grazie a software avanzati e immagini preoperatorie 3D, il chirurgo può pianificare in dettaglio l’intervento, simulando il risultato finale e minimizzando l’impatto sui tessuti circostanti. Nuovi sviluppi, come l’integrazione dell’intelligenza artificiale e la possibilità di adattamenti intraoperatori in tempo reale, promettono di portare la chirurgia ortopedica a livelli ancora più avanzati, sempre al servizio del benessere del paziente.
“L’introduzione del robot chirurgico nel reparto di Ortopedia del nostro Ospedale rappresenta un passo avanti decisivo nel consolidamento dei servizi garantiti– ha commentato il Sindaco Letizia Budri – Si rafforzerà il ruolo della struttura quale punto di riferimento per un territorio sempre più ampio, per garantire cure di qualità e vicine ai bisogni di tutti. Le comunità di Mirandola e del distretto sono sensibili e si sono sempre impegnate anche concretamente per dotare il nostro ospedale di attrezzature e macchinari all’avanguardia e anche in questo caso la sinergia fra imprenditoria locale, Rotary, Lions, mondo del volontariato e istituzioni rappresenta il vero valore aggiunto, simbolo di una comunità che guarda, unita, con fiducia al futuro”.
L’attività di fundraising è stata promossa per mettere in condizione l’Ospedale S. Maria Bianca di Mirandola di disporre di un robot chirurgico ortopedico tecnologicamente all’avanguardia. Il successo dell’iniziativa di cui il RC Mirandola è stato capofila, testimonia ancora una volta come la collaborazione tra pubblico e privato rappresenti una strada da percorrere e, soprattutto, una soluzione vincente, capace di sostenere il ruolo che la sanità pubblica ha per il nostro territorio .
“L’acquisizione di tecnologie di ultima generazione – sottolinea Annamaria Ferraresi, Direttrice del Distretto di Mirandola – contribuirà in maniera sostanziale a offrire un servizio di chirurgia di primissimo livello, a beneficio dell’assistenza ai cittadini. L’innovazione tecnologica, compresa l’applicazione dell’intelligenza artificiale, rappresenta un elemento molto importante nella chirurgia moderna, e in particolare in quella ortopedica, ad esempio negli interventi per protesi di ginocchio. La sinergia con le associazioni del territorio e la competenza e professionalità dello staff medico guidato dal dott Alfonso Calogero, consentirà di dotare il Santa Maria Bianca di una strumentazione che accrescerà il livello professionale di tutta l’équipe dell’Ortopedia. dell’assistenza al cittadino”.
“Tenendo fede al motto del Rotary coniato per la mia Presidenza “Il Rotary per la Città” ho ritenuto importante aderire a questa iniziativa in quanto la proposta è pervenuta direttamente dal tessuto imprenditoriale – afferma il Presidente del Rotary Club Mirandola Mirco Besutti – Ritengo che sostenere l’Ospedale Santa Maria Bianca rappresenti un dovere di tutti noi cittadini, a maggior ragione in considerazione delle eccellenze e delle altissime professionalità espresse dalla struttura: un vero e proprio riferimento per la nostra comunità. Ringrazio il Lions e l’AMO dei Nove comuni per l’adesione al progetto”.
“L’Associazione Malati Oncologici “AMO Nove Comuni Modenesi Area Nord”, insieme a Rotary, Lyons ed Istituzioni di tutto il territorio, donerà un robot chirurgico all’Ortopedia di Mirandola – conferma il Presidente di AMO Nove Comuni Valter Merighi – Amo non è nuova alla donazione di attrezzature all’Ospedale, quindi si è resa disponibile ad organizzare la raccolta fondi, per l’acquisizione di uno strumento chirurgico moderno ed innovativo, che guiderà il chirurgo ad operare con maggiore precisione.”
La donazione, che in soli 4 mesi ha raggiunto l’obiettivo di raccogliere 147 mila euro, rappresenta un importante contributo alla ripartenza della sanità dell’Area Nord; un sostegno al lavoro dell’Azienda Sanitaria e dei nuovi primari, impegnati nella riqualificazione dell’ospedale, nel recupero di attrattività della struttura. Tanti cittadini tra loro diversi si sono uniti per sostenere quindi questa raccolta fondi per un progetto molto importante; anche gli imprenditori hanno dimostrato grande sensibilità, e hanno contribuito al successo dell’iniziativa.
Roberta Roventini
07
La scoperta delle emozioni attraverso Carta e Penna
In Italia, secondo i dati Istat 2024, circa il 94% dei ragazzi tra 11 e 17 anni utilizza Internet quotidianamente; tra i 6 e i 10 anni, la percentuale scende al 70%. Sempre più bambini sotto i 6 anni hanno accesso a smartphone e tablet: il Rapporto “EU Kids Online” stima che 1 bambino su 3 tra i 3 e i 5 anni usi un dispositivo digitale ogni giorno. Secondo la Società Italiana di Pediatria, oltre il 40% dei bambini sotto i 2 anni viene esposto a schermi (TV, tablet, smartphone) nonostante le raccomandazioni contrarie. Meglio favorire il gioco fisico, la lettura ad alta voce, la relazione umana.
Tra gli effetti documentati dell’uso precoce degli schermi ci sono i ritardi nel linguaggio, la riduzione dell’attenzione e difficoltà di regolazione emotiva, i disturbi del sonno, la compromissione dello sviluppo motorio e relazionale, l’incremento di sintomi ansiosi e depressivi negli adolescenti. La dipendenza dalle notifiche dei social media può ridurre la capacità di concentrazione a lungo termine.
Anche in risposta a questa premessa allarmante il Rotary club Forlì ha sviluppato durante quest’annata il progetto, finanziato come District Grant, dal titolo “Il valore imprescindibile di carta e penna nei processi di apprendimento”.
L’idea progettuale è nata anche da alcune riflessioni fatte a seguito della pubblicazione della ricerca sul tema edita dalla Fondazione Luigi Einaudi lo scorso luglio.
Durante la presentazione del paper era emersa unanimità nel denunciare l’urgenza di trovare, soprattutto nella scuola, un bilanciamento e un riequilibrio tra uso dei device digitali e la valorizzazione del libro in carta e della scrittura a mano. Perché allarmanti sono le conseguenze derivanti da un eccesso di digitale e dimostrati i vantaggi invece legati a scrittura a mano e lettura su carta nel favorire lo sviluppo psico-fisico delle persone e nell’attivare i processi di comprensione dei testi e apprendimento dei concetti. Negli ultimi 10 anni i disturbi dell’apprendimento degli studenti italiani sono aumentati del 357%, i casi di disgrafia del 163%.
Visti i dati si è giunti alla valutazione che il tema fosse molto attuale e richiedesse un coinvolgimento attivo sul territorio, dato anche il risalto che a livello nazionale è stato offerto al tema: si veda la circolare del Ministro Valditara che vieta l’uso degli smartphone in classe e promuove un ritorno al diario cartaceo.
La scrittura a mano, infatti, stimola un’intensa attività nel sistema sensomotorio del cervello: molti sensi si attivano premendo la penna sulla carta, vedendo le lettere che vengono scritte e ascoltando il suono che si produce mentre si scrive. Queste diverse esperienze sensoriali creano contatto tra le diverse parti del cervello e lo spingono all’apprendimento, con carta e penna si impara meglio e si ricorda meglio.
Ecco perché il progetto, spiega il presidente del Rotary club Forlì, Giuseppe De Marinis, non si è concentrato sull’aspetto patologico del problema, ma ha voluto portare azioni concrete di risposte sul tema, tramite l’organizzazione di attività mirate che possano agire a titolo preventivo.
Nello specifico sono stati organizzati pomeriggi dedicati alla lettura ad alta voce per i più piccoli presso la biblioteca Paul Harris che fu donata alla città dal club Rotary di Forlì in occasione del ventennale della sua fondazione (1949-1969) e che grazie a questo progetto nel corso dell’annata 2024/2025 ha continuato a mantenere un ruolo significativo nel panorama delle biblioteche forlivesi. I tanti pomeriggi di lettura in biblioteca (in foto un esempio) hanno visto il coinvolgimento attivo e volontario dei soci, del gruppo consorti e dei ragazzi del Rotaract.
Il valore rotariano del progetto riteniamo ricada proprio nel tempo che ogni socio ha messo a disposizione nel progetto. Pertanto, impegno attivo dei rotariani a favore dei beneficiari ed a beneficio della comunità ed accrescimento della forma di alfabetizzazione.
Altro aspetto che si preme sottolineare per il carattere innovativo, è stata l’attivazione di una convenzione di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) da parte del Liceo classico ed il Rotary club Forlì che ha permesso ai ragazzi di sperimentare percorsi di alternanza scuola lavoro presso gli altri istituti coinvolti facendo sì che la metodologia didattica venisse integrata alla formazione in aula, con la quale trasferire agli alunni conoscenze e abilità curriculari, creando esperienze formative utili.
Le attività a scuola sono state realizzate con un approccio fondato sulla metodologia didattica del peer to peer ed hanno visto la realizzazione di laboratori di lettura e scrittura creativa su carta, in un percorso che ha teso a valorizzare la scrittura con la penna e la lettura su carta in un tempo in cui le nuove tecnologie hanno cambiato abitudini e approcci anche nel campo dell’apprendimento e della conoscenza.
Nello specifico gli Istituti scolastici che hanno aderito al progetto sono: la Scuola per l’infanzia San Giovanni Bosco, gi Istituti Comprensivi 4 “Annalena Tonelli” e 7 “Carmen Silvestroni” di Forlì ed il Liceo G.B. Morgagni per un coinvolgimento complessivo di circa 250 studenti.
I Dirigenti dei diversi Istituti coinvolti hanno sottolineato l’importanza, nell’era della digitalizzazione, di guardare al futuro senza nostalgia alcuna, recuperando al contempo competenze essenziali per riuscire a dominare i supporti tecnologici, anziché venirne dominati.
Nel corso dell’anno sono stati organizzati momenti formativi per gli insegnanti ma anche incontri ad hoc con i ragazzi. E’ stato previsto un incontro rivolto alla scuola dell’infanzia con Alessia Canducci nota lettrice che ha entusiasmato i più piccoli veicolando tramite la lettura anche significativi insegnamenti per gli adulti.
La dirigente della scuola dell’infanzia ci spiega: “Sappiamo bene tutti che la scuola dell’infanzia non insegna ai bambini né a leggere né a scrivere, ma crea le basi perchè, con l’inizio della scuola primaria, i bambini possano farlo con più facilità, possedendo già quei prerequisiti necessari all’apprendimento. Infatti, quando si parla di lettura su carta noi intendiamo letture ad alta voce da parte di un adulto, mentre quando si parla di scrittura a mano noi intendiamo attività di motricità globale e fine della mano”.
i bambini hanno avuto accesso a questo spazio completamente rinnovato, per assistere a letture ad alta voce e per eventuali prestiti librari.
Il successivo momento di formazione rivolto agli insegnanti a cui hanno fatto seguito due interventi in aula per i ragazzi è stato tenuto da Stefano Bordiglioni autore di racconti per ragazzi e che ha fornito agli insegnanti suggerimenti utili su come poter strutturare le attività in aula dando spazio anche all’importanza della musica durante i momenti di lettura, insegnamenti su come lavorare sulle storie capovolte e sul tema dell’imprevedibilità delle vicende.
Avvincenti anche le letture tenute da Elisa Mazzoli e che hanno stimolato la curiosità dei bimbi soprattutto quelli che non sono stati letti per intero, ma lasciandoli in sospeso sul finale. “Si è rivelato un evento molto coinvolgente che ha entusiasmato sia i bambini che le maestre, tanto che – oltre ad aver realizzato un bellissimo cartellone – hanno ideato un’iniziativa a latere del progetto con la testimonianza di due nonni che hanno raccontato ai bimbi un carteggio d’amore”, ci racconta un’insegnante di una scuola coinvolta nel progetto.
Racconta ancora un insegnate: “Due nonni sono venuti a trovarci per condividere con noi un pezzo prezioso della loro storia familiare: alcune lettere scritte negli anni ‘30 dai genitori della nonna. L’incontro si è rivelato non solo emozionante, ma anche molto istruttivo.
Le lettere, scritte con un linguaggio rispettoso e toccante, ci hanno permesso di immergerci in un’epoca lontana, dove la comunicazione era molto diversa da quella attuale. Abbiamo avuto l’opportunità di osservarle da vicino e di notare la bellezza della scrittura a mano, realizzata con strumenti ormai in disuso come il pennino e il calamaio. La nonna ha letto ad alta voce alcuni passaggi delle lettere con grande emozione, trasmettendoci tutta l’intensità dei sentimenti che ancora oggi esse riescono a evocare. Abbiamo notato come il tono fosse estremamente rispettoso e ricco di espressioni affettuose, ben diverso dallo stile diretto e sintetico che caratterizza i messaggi odierni. Questo confronto ci ha fatto riflettere su quanto siano cambiate le abitudini di scrittura nel tempo e sull’importanza di conservare la memoria storica attraverso documenti come questi. Di seguito, a titolo di esempio, la trascrittura dell’inizio di una lettera
mandata dal bisnonno dell’alunna, alla bisnonna: Dinuccia mia cara, mi è grato poter cogliere questa occasione per esaudire un vivo desiderio, già da tempo maturato; dico “da tempo“ poiché risale ad una sera dell’inverno scorso, nella quale, così… per un lecito capriccio di bimba, ornasti di un monile la tua mamma…ricordi? Da quella sera bramai ardentemente di offrirti un oggettino mio, veramente mio …”.
Gli esiti delle attività svolte saranno esposti durante la conferenza, aperta alla cittadinanza, alla presenza di autorità e scuole del territorio e che sarà organizzata il 21 maggio 2025. L’obiettivo della Conferenza sarà divulgativo da una parte, ma anche scientifico per mostrare i risultati di quanto “carta e penna” possano essere un equilibrio efficace per i nostri giovani nella riscoperta delle emozioni che suscita la lettura su carta e la scrittura con penna.
Questo progetto vuole essere anche un invito a ritrovare i momenti di scrittura manuale per riscoprire delle emozioni, in un corretto bilanciamento tra l’uso degli indispensabili strumenti digitali e la valorizzazione del lettura su carta e della scrittura a mano perché è importante ricordare sempre che il processo di crescita di ognuno di noi è fatto di Passato, Presente e Futuro.
Giovanna Ferrini
08
Il nuovo marketing e la persona al centro
Un modo innovativo di fare impresa che guarda al benessere dei collaboratori, della comunità e dell’ambiente. È questo il tema trattato da Gabriele Carboni, vicepresidente UCID (Unione cristiana imprenditori e dirigenti), co-fondatore di Weevo srl e socio RC Vignola Castelfranco Bazzano, ospite relatore del Rotary Club Ars Omnia D2072, nella serata online dedicata, tra le altre cose, al suo ultimo libro Il management, il marketing e la leadership dei prossimi 100 anni, scritto con il padre del marketing moderno Philip Kotler, di cui Carboni è in qualche modo l’erede riconosciuto.
Con un linguaggio semplice e un approccio informale, Carboni ha descritto la nuova filosofia che sta alla base del marketing del futuro che, secondo Kotler, “deve cambiare per allinearsi con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, educando imprenditori e talenti a creare un mondo migliore attraverso il marketing”.
Ecco quindi, oltre alle nuove tecnologie, alla potenza di AI e social, la necessità di porre la persona al centro perché, come ha sottolineato Carboni, le organizzazioni che vanno oltre la mera vendita entrano più facilmente in sintonia con gli ideali dei loro clienti e generano relazioni più profonde.
Come poi ha spiegato il relatore, questo pensiero rompe con le tradizionali pratiche di business incentrate esclusivamente sul profitto, proponendo un modello in cui la prosperità aziendale è indissolubilmente legata alla salute delle persone e addirittura del Pianeta. Esempi concreti e casi di studio dimostrano come l’adozione di una leadership orizzontale e responsabile possa non solo incrementare l’innovazione, ma anche stimolare un impatto positivo sostenibile.
In questa ottica innovativa sarebbero proprio le piccole e medie imprese le forze trainanti del cambiamento in essere. Un cambiamento rivoluzionario, ma a suo dire necessario, che sottolinea la necessità di un adattamento dinamico alle nuove sfide del mercato.
Gloria Brolatti
09
Coltiviamo il Futuro: un seme che continua a crescere
Tutto è nato da un’idea del Governatore 23/24 Fiorella Sgallari: creare orti terapeutici nelle scuole primarie per favorire l’inclusione, il rapporto tra generazioni e la sostenibilità. Dopo il successo dello scorso anno, il progetto “Coltiviamo il Futuro”, promosso dal Rotary Faenza, si è ampliato, coinvolgendo un numero maggiore di scuole e, per la prima volta, anche gli anziani.
Quest’anno il service conta 476 bambini delle scuole primarie faentine, guidati dagli studenti dell’Istituto Agrario Persolino che assumono il ruolo di tutor. Non si tratta solo di insegnare ai bambini a coltivare gli orti, ma di costruire un prezioso rapporto di mentorship, in cui i tutor diventano veri e propri fratelli maggiori, aiutando i più piccoli a crescere con consapevolezza e fiducia.
L’inclusione è il cuore del progetto: 36 ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) partecipano attivamente, trovando nell’orto un ambiente stimolante e pratico dove le loro abilità vengono valorizzate.
La sostenibilità è un altro pilastro fondamentale: grazie alla collaborazione con il Gruppo Erbacci, gli studenti si spostano utilizzando bus elettrici, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo una mobilità più consapevole. Inoltre, il progetto enfatizza l’importanza di comprendere il ciclo naturale della vita, insegnando ai bambini che ogni pianta cresce con i suoi tempi, proprio come loro.
Parallelamente, quest’anno è stato avviato un altro orto terapeutico, questa volta coinvolgendo gli ospiti della Residenza S. Umiltà, sia diurni che permanenti. Grazie alla collaborazione con i tecnici del Consorzio Agrario di Ravenna, una trentina di anziani possono continuare a prendersi cura delle piante, trovando in questa attività un nuovo scopo quotidiano.
Ma questo progetto non è solo un’attività ricreativa: è un’opportunità per rafforzare i legami intergenerazionali e per migliorare il benessere mentale. Studi scientifici, come quelli dell’Università della California, dimostrano che l’esposizione a profumi ed essenze naturali può stimolare le funzioni neurocerebrali, migliorare la memoria e rallentare i processi di demenza e invecchiamento. Inoltre, l’aromaterapia con oli essenziali come lavanda e rosmarino favorisce il benessere cognitivo e rafforza le connessioni cerebrali.
Un seme che porta frutti
Ciò che rende speciale Coltiviamo il Futuro è la sua capacità di generare un impatto concreto nelle scuole, nelle comunità e nelle vite delle persone coinvolte. Non si tratta solo di coltivare piante, ma di coltivare legami, conoscenza e valori fondamentali per un mondo più inclusivo e sostenibile.
Grazie al Rotary Faenza e ai suoi partner, questo progetto continua a crescere, stagione dopo stagione, lasciando un segno tangibile nel presente e seminando speranza per il futuro.
Andrea Rava
10
Premio Ghirlandina 2025: Un Faro di Speranza per i Giovani Talenti
Fondato negli anni ’80 come iniziativa congiunta dei Rotary Club modenesi (ad oggi: Rotary Club di Modena, Mirandola, Vignola-Castelfranco-Bazzano, Sassuolo, Carpi, Frignano, Modena L.A. Muratori e Castelvetro di Modena Terra dei Rangoni.), il Premio Ghirlandina si è affermato come uno dei riconoscimenti più prestigiosi dedicati ai giovani talenti del territorio. Ideato per valorizzare l’eccellenza nella cultura, nell’arte, nella scienza e nel lavoro, questo premio rappresenta un’importante piattaforma per promuovere merito e iniziativa tra i giovani. L’edizione 2025, che si svolgerà il 20 maggio presso la suggestiva Villa Casino Riva a Bagazzano di Nonantola (MO), continua questa tradizione di eccellenza, premiando coloro che si sono distinti per il loro impegno e i loro risultati.
Il Premio Ghirlandina non è solo un riconoscimento simbolico, ma un vero e proprio motore di crescita e ispirazione per i giovani del territorio. Nel corso dei decenni, questo premio ha incoraggiato centinaia di giovani a perseguire i propri sogni, offrendo loro visibilità e supporto. Negli anni, il Premio ha visto tra i suoi vincitori figure come Elena Benedetti, fisico ricercatore (2004), Don Francesco Cavazzuti, missionario (2006), e Tommaso Pincelli, fisico e divulgatore (2024). Questi nomi rappresentano solo una piccola parte di una lunga lista di giovani eccezionali che, grazie a questo riconoscimento, hanno trovato ulteriore motivazione per proseguire i loro percorsi di eccellenza.
Quest’anno il riconoscimento verrà assegnato a Elisa Iorio, una giovane ginnasta modenese che ha saputo trasformare la sua passione in una brillante carriera sportiva. Atleta di punta della Nazionale italiana e agente delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, Elisa ha conquistato titoli prestigiosi, tra cui l’oro a squadre agli Europei di Rimini 2024 e l’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024. Oltre ai suoi successi sportivi, Elisa ha anche intrapreso un percorso accademico in Psicologia, dimostrando un impegno ammirevole nella sua formazione personale.
Le parole del RC Modena che quest’anno ha selezionato il vincitore (ogni anno i Club aderenti ruotano nell’organizzazione):
“Quest’anno il Rotary Club Modena ha scelto di premiare una giovanissima atleta olimpica modenese per mettere l’accento su una figura mai presa in considerazione negli anni precedenti. L’impegno, la dedizione alla nazionale di ginnastica artistica, sport non sempre in primo piano nel panorama giornalistico italiano, ci ha fatto propendere verso il riconoscimento a questa giovane atleta che da anni è anche un punto di riferimento per le giovanissime che intendono approcciarsi ad uno sport non semplice e di non grande ritorno di immagine e soprattutto economico”.
Il coinvolgimento dei Rotary Club modenesi garantisce la continuità e la serietà dell’iniziativa, mantenendo alta l’attenzione sui giovani e sulle loro potenzialità. Il Premio Ghirlandina rappresenta una conferma dell’impegno dei Rotary Club locali nel sostenere l’eccellenza e i valori di servizio verso la comunità.
Il Premio Ghirlandina 2025 conferma ancora una volta il suo ruolo di faro di speranza per i giovani talenti. Elisa Iorio, simbolo di dedizione e successo, è l’ennesima dimostrazione di come l’impegno e la passione possano condurre a risultati straordinari.
In un’epoca in cui i giovani hanno bisogno di punti di riferimento, il Premio Ghirlandina continua a brillare come una luce guida, ispirando nuove generazioni a perseguire l’eccellenza e a credere nei propri sogni.
Vittorio Brebbia, Presidente Premio Ghirlandina
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Rotary Estensi: Convegno “Il clima nel piatto”
Lo scenario è preoccupante, anche alle nostre latitudini. Urge intervenire. Lo hanno detto, con accenti e sensibilità diverse, ma coralmente, i relatori all’interessante convegno dal titolo evocativo (“Il clima nel piatto”) che si è svolto per iniziativa dei Rotary Club dell’Area estense.
Gli effetti sempre più dirompenti degli eventi atmosferici (grande siccità o, al contrario, piogge devastanti) provocano sconvolgimenti sul vivere quotidiano dunque sulla società e, segnatamente, sull’economia (in particolare quella agricola). E che poi ne risenta anche il cibo che mangiamo è facilmente intuibile.
Carlo Cacciamani, direttore dell’Agenzia nazionale per la Meteorologia e Climatologia, ha snocciolato in apertura una serie incontrovertibile di dati: l’intensificarsi dell’effetto serra, causato da un esagerato e crescente utilizzo dei fossili, aumenta il caldo sulla superficie terrestre con una lunga e dolorosa ricaduta. Nella nostra stessa regione, ha ricordato, la temperatura massima di 40 gradi, un tempo assolutamente eccezionale, oggi è una regola. Ma quel che brucia di più è che non si intravede la fine; anzi, con la crescita della desertificazione e – il caso ci riguarda da molto vicino – il cuneo salino salirà nell’interno della provincia. C’è insomma da preoccuparsi, soprattutto in campo agricolo dove, ha osservato Bruno Marangoni professore emerito dell’Università di Bologna e accademico di Agricoltura, sono cambiate molte cose e altre ancora cambieranno fortemente.
La coltivazione diventa sempre più estensiva (“il latifondo per necessità” si è detto), il Ferrarese – ha lamentato – conta una presenza sempre più scarsa di alberi e non solo perché la produzione frutticola sta vivendo momenti di grande difficoltà. Il clima muta e allora bisogna rispondere ad esempio utilizzando meglio la genetica che nulla ha a che fare con gli Ogm. L’acqua a volte scarseggia e nel frattempo crescono i pericoli di inquinamento dovuti non solo agli anticrittogamici, ma soprattutto ai detersivi. Dunque, il problema è a monte.
Se questo è lo scenario, è facile comprendere le difficoltà dell’agricoltore che – va banalmente ricordato – è un imprenditore e quindi deve produrre reddito; un obiettivo, questo, sempre più difficile preso com’è dalla tenaglia delle regole. La sostenibilità da un lato, il mercato dall’altro. Ne hanno parlato con dovizia di particolari Mauro Bruni, imprenditore del settore ma anche titolare di Areté, un player per le analisi economiche su agricoltura e Nicola Gherardi Presidente della Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra, imprenditore e già presidente Confagricoltura Ferrara e vicepresidente regionale.
L’agricoltore ogni giorno si misura dunque con mille parametri ed è parte di una lunga e complessa filiera. La riduzione imposta degli agrofarmaci e dei concimi crea indubbiamente un’agricoltura più sostenibile e salutare, ma anche oggettivi problemi alla produzione e quindi ai bilanci. Eppure si dovrà produrre di più perché crescerà la popolazione e contestualmente bisognerà risolvere il terribile problema della fame che colpisce 800 milioni di esseri umani (mentre 1,4 miliardi sono obesi). Il tutto mentre, nel mondo, pochi paesi, oltre l’Italia, seguono le sue stesse regole del gioco; insomma è difficile confrontarsi ad armi pari.
In definitiva, talune restrittive disposizioni europee dovrebbero essere attuate solo in presenza di nuove efficaci soluzioni tecniche sostenibili. Sullo sfondo la tradizionale risposta dell’agricoltore che si adatta al clima in mutazione, utilizza sempre più tecniche avanzate (intelligenza artificiale, droni, satelliti, agricoltura di precisione) anche per far fronte alla “debolezza” crescente dei terreni con sempre meno sostanza organica e quindi fertilità.
E ancora: la soluzione articolata passa per la ricerca, ma anche per l’agrivoltaico avanzato, l’idroponico. Il biologico rappresenta il 25% delle superfici, ma in gran parte utilizzato dalla pastorizia. Di nicchia il biologico dinamico. Michele Caruso docente e consulente per la ristorazione, ma soprattutto cuoco contadino punta sulla qualità della produzione in risposta alla omologazione crescente (l’idroponico, in fondo, va in questa direzione). Si mangerà in genere “omologati” durante la settimana, ma nei weekend si cercherà il meglio, gli chef coi fiocchi. Intanto, però, è necessaria un’opera di educazione alimentare e un’etichettatura più stringente dei prodotti sarebbe utilissima.
In apertura del convegno sono intervenuti l’assistente del governatore Antonio Bondesani, Giorgio Garimberti esponente della commissione ambiente distrettuale ed Elena Tamburini che ha organizzato l’evento insieme a Davide Caleffi e Atos Bortolotto.
Alberto Lazzarini
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La chiamerò FUTURA…..idee per una nuova Reggio
Ci siamo chiesti, all’interno della commissione eventi del Rotary Club Reggio Emilia, quale contributo avremmo potuto dare alla nuova stagione amministrativa iniziata lo scorso giugno, in merito ai numerosi temi che riguardano la città di Reggio Emilia e che non fossero la ripetizione di convegni monografici che sono stati buone occasioni di dibattito, ma non hanno inciso abbastanza.
Da qui la scelta di creare un gruppo di lavoro cui affidare il compito di elaborare un’idea ed è ciò che il gruppo di lavoro ha fatto, proponendo al Presidente in carica Stefano Maccarini ed ai presidenti incoming e designata, Emanuele Galaverni e Cinzia Gimelli non uno ma tre appuntamenti, uno per ogni annata che ci consentano di verificare l’evoluzione della diverse situazioni e di allargare il nostro confronto con i nuovi Amministratori in carica, con il coinvolgimento di competenze scientifiche che possano dare un contributo di conoscenza generale.
Mercoledì 9 aprile è stato il primo di questi tre momenti, svolto con il contributo del Prof. Vincenzo Galasso, ordinario di economia all’università Bocconi che ha esposto i primi risultati di una ricerca ad ampio spettro sulle conseguenze dell’evoluzione demografica e dei cambiamenti culturali e sociali; dell’Assessore all’urbanistica Dr. Carlo Pasini e del Sindaco della città Dr Marco Massari. Una serata che ha riunito numerosi soci ed invitati oltre alle principali autorità della città a partire dal Prefetto Maria Rita Cocciufa, a conferma dell’importanza del tema, ma anche e soprattutto della volontà di sviluppare un’attività che si articolerà nel tempo e che ci vedrà interlocutori utili e attivi dei nuovi Amministratori per tracciare una traiettoria che guarda al futuro della città, da qui il titolo “la chiamerò futura”.
Un documento elaborato dal gruppo di lavoro ed inviato preliminarmente a tutti i soci del Club ed alle autorità invitate che riassume i temi ed i problemi che abbiamo voluto mettere al centro del dibattito, riassunto in apertura di serata, è stato la base con cui i relatori si sono confrontati, arricchendo in modo interessante la discussione e gettando le basi di un lavoro che proseguirà nel programma triennale enunciato.
Il successo della serata è un ulteriore stimolo per proseguire l’attività del gruppo di lavoro che pure raccoglierà dai soci del Club idee, temi e problemi da dibattere nei prossimi appuntamenti per ampliare e consolidare la partecipazione dei soci stessi.
Lauro Sacchetti
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L’isola delle culture: Memoria Festival
Quest’anno ricorrono i 10 anni del Memoria Festival, data importante per una manifestazione che riscuote sempre più consensi e apprezzamenti.
Come Rotary Club Mirandola, abbiamo sostenuto da subito l’evento capendone l’importanza e l’impatto che avrebbe avuto sulla nostra comunità, che con fatica usciva dal terremoto del 2012 e che necessitava di riscoprire i propri valori e sentirsi nuovamente unita e viva.
Negli anni il festival è stato l’occasione per restituire ai mirandolesi spazi progressivamente recuperati dalla distruzione del sisma. Sono stati creati anche nuovi punti di aggregazione proprio in centro con ’obiettivo di rendere il festival aperto a tutti, dai bambini, agli anziani, dagli accademici ai cittadini, inserendo anche lo spazio per i giovanissimi e invitando personaggi più pop a loro più affini.
La manifestazione ha avuto anche risalto sui canali social, grazie a una pagina dedicata, pensata per mantenere vivo l’interesse, stimolare la curiosità con notizie, interviste, video non solo a livello locale ma anche nazionale così da arrivare alle principali testate giornalistiche e alle televisioni.
RC Mirandola ha seguito l’amministrazione comunale in questo percorso, realizzato grazie ai dati emersi da questionari di gradimento utilizzati per valutare l’impatto del festival sul territorio. Dall’analisi è emersa la nascita di un ’indotto con ricadute importanti su ristoratori, negozianti, e strutture di accoglienza; dati confermati anche da un’agenzia esterna che si è occupata del bilancio sociale.
I dati sono uno dei motivi che hanno spinto i sostenitori, tra cui anche il nostro Club, a impegnarsi per rendere il festival un appuntamento annuale, perché le attività del centro, già provate dal sisma, ora impegnate ad affrontare la crisi del post covid e dal rincaro dei prezzi e dell’energia, potessero avere un beneficio da un centro storico vivacizzato da eventi e feste che richiamassero persone anche da paesi limitrofi.
La decima edizione si svolgerà dal 6 all’8 Giugno; circa 70 saranno gli incontri completamente gratuiti che si terranno in diversi luoghi sparsi per il centro storico.
Il 10 Aprile abbiamo dedicato una conviviale di club alla presentazione dell’evento, presentato dal vice sindaco e assessore alla cultura Marina Marchi, che ci ha anticipato le novità di questa decima edizione.
La direzione del comitato scientifico del festival verrà affidata per il primo anno a Enrico Selva Coddè, vicepresidente e amministratore delegato Mondadori Libri e sarà l’occasione per ricordare Ernesto Franco, prematuramente scomparso lo scorso anno, ideatore e anima del Festival. L’assessore ha sottolineato che si tratta di un doveroso omaggio possibile grazie anche “Alla collaborazione con Einaudi e con tutte le case editrici del gruppo Mondadori Libri, unite nel comune intento di creare qui a Mirandola occasioni di riflessione sul senso profondo della memoria come costruzione viva del futuro.”
IL tema dell’edizione 2025 sarà ISOLE: le Isole del pensiero, della scienza, della letteratura, dell’arte; fedele al carattere politematico che lo caratterizza, il Festival propone un percorso di incontri che vede nell’analisi e nel racconto dell’esperienza umana – reale o immaginaria, fisica o spirituale, presente o passata – uno dei suoi principali snodi.
Tra gli ospiti più conosciuti ricordiamo: l’autrice di romanzi Sveva Casati Modignani, il Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, lo storico bassista dei Pooh, Red Canzian che racconterà attraverso la musica i momenti salienti di una carriera tuttora vivissima.
All’adolescenza, età in cui è facile percepirsi come isole alla deriva in un mare sconosciuto, è dedicata la riflessione della psicologa e docente Anna Oliverio Ferraris ; il giornalista e scrittore Beppe Severgnini al Memoria Festival proporrà una riflessione su come invecchiare con filosofia per non diventare “anziani insopportabili”
Un atteso ritorno è anche quello di Vittorino Andreoli, tra i più noti psichiatri contemporanei, che parlerà di Narciso per scandagliare Le Isole della psiche tra autismo e isolamento famigliari; Massimo Cacciari tratterà di atolli di sapere piccoli e grandi; tantissimi altri protagonisti: Marisa Laurito. Riccardo Patrese, Antonio Caprarica, Carlo Cottarelli, Marino Niola, Sveva Sagramola.
R.R.