
Messaggio di giugno del Governatore Alberto Azzolini
Mese dei Circoli Rotary
Carissimi,
eccoci all’ultima lettera mensile del Governatore!
E’ il momento dei ringraziamenti ed anche dei bilanci di una annata IRRESISTIBILE, almeno per me che ho avuto l’onore di rappresentare il Rotary nel nostro Distretto.
Guardo indietro e sorrido pensando a tutti i bei momenti trascorsi insieme e guardo avanti con fiducia, vedendo un Rotary vivo e sano, che cresce e ci coinvolge sempre più.
Un grande in bocca al lupo a Guido che ci condurrà in un nuovo anno, tutti “Uniti per fare del bene”.
Giugno è il mese dei Circoli Rotary, gruppi internazionali che condividono le stesse passioni. Fare parte di questi circoli è un modo divertente per fare amicizia con persone di tutto il mondo, esplorare un hobby o professione e migliorare la propria esperienza nel Rotary.
Guardate questo breve video che riepiloga le possibili esperienze da vivere nel Rotary: clicca qui.
I Circoli Rotary sono anche i nostri Club, che con la rotazione degli incarichi rinvigorisce ogni anno le nostre attività, consegnando a chi ci segue ciò che non si conclude entro giugno.
Abbiamo realizzato un anno rotariano IRRESISTIBILE, ed abbiamo raggiunto obiettivi importanti. Spero di poter dire a Stephanie Urchick, a Calgary, che avremo 4 nuovi Club e che il Distretto sarà cresciuto di 100 Soci, come ci ha richiesto. Per fare questo, però, è necessario un ultimo sforzo da parte di tutti, completando le affiliazioni in itinere per l’ingresso di nuovi Soci.
E poi altre cose da ultimare: i versamenti alla Fondazione. Anche qui dovremo fare la nostra parte. Ricordo a tutti che senza i contributi alla Fondazione non si potrebbero fare i tanti District Grant, Global Grant e Borse di Studio che abbiamo fatto in questa annata.
Infine il controllo ed il raggiungimento degli obiettivi che avete indicato su Rotary Club Central.
Termino questa mia ultima lettera da Governatore ringraziando di cuore tutti coloro con cui ho condiviso questo anno IRRESISTIBILE.
Grazie al Rotary che tramite Stephanie ci ha ispirati, con il sostegno di coordinatori regionali e staff di Zurigo. Grazie ai miei irresistibili 13 compagni d’avventura, Governatori della zona 14 Italia, Malta e San Marino.
Grazie ai miei più stretti e insostituibili collaboratori Marco, Claudio, Gianluca e Valentina. Grazie ad Elia, amico e compagno di avventura tra allestimenti tecnici, nottate rotariane e tanto più.
Grazie a Carlotta ed a Sofia per il loro contributo con il Rotaract e l’Interact.
Grazie a tutti gli amici che hanno lavorato nelle Commissioni, a qualunque titolo. Siete in troppi per nominarvi tutti, ma sono grato ad ognuno di voi.
Grazie ai PDG che mi hanno sostenuto e aiutato durante l’anno.
Un ringraziamento particolare ai miei assistenti Cristina, Roberta, Marica, Serena, Giovanni, Antonio, Francesco, Alessandro, Filippo, Aldo e Riccardo. Un gruppo davvero meraviglioso. Assolutamente IRRESISTIBILE, che ha davvero diffuso la magia del Rotary.
Grazie agli Irresistibili Presidenti che hanno ispirato e guidato i nostri Club in continua crescita sia in termini di effettivo che di servizio.
Ma soprattutto GRAZIE a tutti voi amici ed amiche della famiglia rotariana che ogni giorno avete dedicato il vostro tempo a realizzare la magia del Rotary. Senza l’impegno di ognuno di voi tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un ringraziamento ci arriva anche dal nostro amico Paul Harris, che potete ascoltare cliccando qui.
Concludo ricordandovi l’appuntamento del 6, 7 e 8 Giugno a Rimini per il Congresso Distrettuale. Sarà un’occasione per condividere con tutti voi i grandi risultati attenuti da tutti i Club durante questo anno e vivere insieme una ultima esperienza IRRESISTIBILE.
Chiedo a tutti voi di partecipare, numerosi, come “restituzione” per l’impegno che Governatore, Squadra, Commissioni e Sottocommissioni hanno svolto nel corso dell’anno affiancando i vostri Club. Adesso tocca a voi. A noi. Vediamoci tutti per il momento conclusivo.
Vi ringrazio, vi abbraccio e vi aspetto a Rimini!
GRAZIE!!!
01
Congresso il Rotary per i giovani e le comunità: costruire futuro, coltivare valori
La nota di inizio del Congresso di questa annata, che si è svolto a Rimini, è stata proprio all’insegna irresistibile della musica della Mondaino Youth Orchestra, che con indiscussa maestria, il 6 giugno, ha coinvolto con il suo ritmo travolgente, tutti i rotariani presenti e il pubblico che via via si è aggiunto, seduto o in piedi, all’Arena Francesca da Rimini. Con un inizio così ritmato e potente, il resto non poteva che seguire lo stesso percorso.
Ed ecco l’apertura vera e proprio del Congresso, sabato 7 giugno nello scenografico ed elegante teatro Amintore Galli.
C’è un filo rosso che lega tutti i momenti di questo Congresso: il desiderio di riaccendere la scintilla dell’impegno collettivo, il bisogno di comunità, il sogno condiviso di un mondo che metta al centro l’impegno per la pace, come antidoto all’ individualismo e ai conflitti.
Dopo il saluto istituzionale del Governatore Alberto Azzolini, e l’onore alle bandiere, la parola è passata al DGE Guido Giuseppe Abbate, e a seguire a Eugenio Boni DGN 2026/27 e Riccardo Vicentini DGD 2027/28; minimo comune denominatore degli interventi di apertura è stato l’invito all’impegno rivolto soprattutto ai giovani per favorire la crescita di valori nei leader di domani.
Il saluto del vicepresidente dell’Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, ha sottolineato come il “degrado geo valoriale” sia una minaccia per le democrazie liberali e il tessuto sociale. Di fronte a questi mutamenti – culturali, politici e anche commerciali – la proposta è chiara: invertire la tendenza assieme, istituzioni e Rotary, unendo forze e visioni.
Dal canto suo, l’assessore di Rimini, Francesco Bragagni, ha ricordato quanto sia cruciale che i presidi territoriali – come i club Rotary – sappiano unire approfondimento culturale e impegno concreto, toccando anche “temi caldi” del presente, come la pace, oggi tanto fragile nel panorama internazionale. “Nessuno si salva da solo”, è stato ripetuto più volte. E nessuno ha tutte le risposte da solo.
Martha Peak Helman, rappresentante del presidente internazionale, portando il suo saluto ha parlato del progetto del Centro della Pace a Istanbul: simbolo di un Rotary che non si limita a osservare il mondo, ma lo plasma con azioni concrete. “Non c’è futuro senza giovani, giovani con solide radici nelle comunità di appartenenza. I valori del Rotary, quali l’amicizia, l’inclusione, il servizio alle comunità, non devono cambiare e non cambieranno mai; ma il modo in cui ci incontriamo, l’aspetto dei nostri Club dovrà adattarsi alle necessità dei soci più giovani, una risorsa capace di sostenere il nostro effettivo”.
E sono stati proprio i giovani a portare l’energia più potente sul palco del congresso, grazie ai progetti Ryla, Ryla Internazionale a Malta e Ryla Junior, che hanno raccolto adesioni entusiaste anche da giovanissimi di 18-19 anni. La timidezza iniziale è stata superata grazie a condivisioni sempre più profonde; i partecipanti hanno dato vita a un autentico storytelling delle emozioni, del confronto, della crescita.
L’accoglienza è il primo passo per la nascita di una relazione autentica; per le nuove generazioni dobbiamo essere dei profeti, non per predire il futuro, ma per leggere la realtà e indicare la direzione da seguire. La conclusione è che non c’è futuro senza impegno per un mondo migliore e solo impegnandosi l’uomo può avere piena realizzazione.
Paola Battaglia ci ha raccontato l’incontro interdistrettuale di Palermo, esperienza che ha confermato come l’Interact vivo e vibrante, sia un ponte tra generazioni e abbia dato vita a dei gemellaggi.
Adele del Bello ha parlato del progetto VTE con l’Albania; servizio alla comunità, start-up, condivisione di valori, sono stati questi i punti di confronto con i soci in visita al nostro distretto, presenti anche al congresso, segno tangibile di un Rotary in espansione, impegnato a lavorare per la leadership giovanile: nuova energia rigenerante.
Si è proseguito continuando a parlare di start up, un progetto del distretto a favore dei giovani; dando spazio alle loro idee si favorisce la nascita della leadership e di nuovi leader, che, supportati da mentori Rotariani, contribuiranno all’innovazione tecnologica indispensabile per creare un futuro sostenibile e per la formazione dei soci di domani.
Come sottolineato dai PDG Angelo Andrisano e Fiorella Sgallari, centrale resta il rapporto con le università: lavorando assieme favoriremo la nascita di progettualità e sosterremo le nuove generazioni permettendo loro di essere il motore del cambiamento come testimoniano i progetti già avviati con le Università della regione.
Guendalina Middei – influencer e docente – ha poi offerto un messaggio potente: leggere i classici è coltivare la pace. Con emozione ha portato in scena Antigone, Eteocle e Polinice, fratelli divisi dall’odio, per ricordare che “non per odiare sono nata, ma per amare”. È questo il messaggio che ha lasciato ai ragazzi: la pace comincia dentro di noi.
Coltivare la cultura è un atto rivoluzionario: mettersi nei panni degli altri, sentire molto, ridimensionare il proprio io per trovare armonia in famiglia e in comunità. “; solo attraverso questi passaggi raggiungeremo la serenità interiore e la pace. La conoscenza dei classici, con la loro visione corale della realtà, è via e strumento “Nessun uomo è un’isola” e questo vale anche per i club, serve un cammino condiviso che porti ad andare altre, costruendo qualcosa che travalichi l’io per andare verso il noi.
L’orgoglio di far parte di qualcosa che costruisce e lascia tracce è emerso anche dagli interventi finali di Maria Grazia Palmieri a capo della commissione Comunicazione e Carmelita Ardizzone validissimo membro di più sue sottocommissioni: Il Rotary comunica i propri valori anche con nuovi linguaggi, con un’attenzione rinnovata alla narrazione, alla testimonianza, all’ispirazione, rendendo i giovani protagonisti, raggiungendo grazie ai nuovi canali, quante più persone possibili. Il governatore ha puntato moltissimo sulla comunicazione, consapevole della sua importanza per far conoscere il Rotary ed essere tra la gente. Ecco perché ha voluto proseguire le trasmissioni Fucina di idee (vedere sito distretto), 14 puntate in questa seconda edizione, che hanno ottenuto 1.995.588 spettatori. E perché ha voluto curare molto i social, con reel costruiti appositamente da Federico Patti (presente con un video) per Instagram, post su FB e curando ex novo linkedin, grazie a Carmelita Ardizzone.
E infine la mattina congressuale si è conclusa con il sempre bravissimo e comunicativo Tommaso Ghidini Capo dipartimento di strutture, meccanismo, e materiale, della Agenzia Spaziale Europea (ESA) : il sogno, l’innovazione, la visione, poiché “lo spazio ti fa guardare oltre”
Perché ogni cambiamento reale nasce da una domanda: “cosa possiamo fare, insieme, per lasciare ai giovani un mondo migliore?”
Ghidini, addentrandosi nella sua materia, e coinvolgendo brillantemente la platea attraverso riflessioni ed esposizioni, è passato dallo spazio che fa parte della sua attività giornaliera, e che gli consente anche consapevolezza e introspezione, al nostro quotidiano.
Assistiamo, ha continuato Ghidini, a un progressivo impoverimento linguistico delle nuove generazioni dovuto all’uso massivo dei social; la perdita di vocaboli, di cui la nostra lingua è tanta ricca e che ha permesso nei secoli il fiorire di tanti capolavori letterari, si accompagna a una progressiva difficoltà a raccontare la parte più nascosta di noi stessi: i sentimenti e le emozioni; anche a livello del nostro cervello tutto ciò avrà ripercussioni importanti, contribuendo a rendere sempre più difficili le relazioni personali, l’ uscire dall’io per andare verso il noi.
Solo mettendo al centro il pensiero lento e dubitativo, riprendendo a leggere i classici fondamento della nostra cultura, potremo continuare a far fiorire la parte più intima di noi costruendo così relazioni.
Roberta Roventini e Maria Grazia Palmieri
02
Pomeriggio congressuale tra Rotary e scienza
Il pomeriggio del congresso del Distretto Rotary 2072 ha offerto una ricca serie di interventi, toccando temi cruciali come l’evoluzione del Rotary, l’importanza delle nuove generazioni e il valore inestimabile della ricerca scientifica. La sessione si è conclusa con il saluto della rappresentante del Presidente Internazionale, Martha Peak Helman.
Cambiare si può: le novità dal Consiglio di Legislazione: Paolo Pasini, con la sua delega al COL 2025, ha aperto il pomeriggio e con il suo intervento ha messo in luce gli aggiornamenti e le modifiche che mirano a rendere il Rotary più moderno e reattivo alle esigenze attuali. Le sue parole hanno sottolineato la capacità dell’organizzazione di adattarsi e innovare, pur mantenendo saldi i propri valori fondanti.
Uno sguardo su Rotaract e Interact: Il Rotary di Ieri, Oggi e Domani: un momento particolarmente significativo è stato il dibattito su Rotaract e Interact, che ha visto la partecipazione del nostro Governatore Alberto Azzolini, affiancato da Carlotta Sofia Carniato, rappresentante Rotaract del distretto, e Sofia Guerzoni (presente con un video), rappresentante Interact del distretto. Questo panel ha offerto una prospettiva dinamica sull’importanza delle nuove generazioni all’interno del Rotary. I relatori hanno esplorato come il Rotaract e l’Interact siano non solo il futuro, ma già una parte vitale del Rotary, portando nuove idee, energia e un approccio innovativo al servizio. È emerso chiaramente come il coinvolgimento dei giovani sia fondamentale per la continuità e la rilevanza del Rotary nel panorama globale.
Il valore della ricerca per migliorare la qualità della vita: l’intervento della Prof.ssa Elena Cattaneo, figura di spicco nel panorama scientifico italiano come docente presso il Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano e Senatrice a vita, ha rappresentato un vertice di grande spessore. La Senatrice Cattaneo ha illustrato con chiarezza e passione “il valore della ricerca per migliorare la qualità della vita”. Ha sottolineato come la ricerca scientifica, dalla medicina alle biotecnologie, sia un motore insostituibile di progresso, capace di offrire soluzioni concrete a problemi complessi e di elevare il benessere dell’intera collettività. Il suo messaggio ha ribadito l’importanza di investire nella scienza come strumento per un futuro migliore.
Allocuzione della Rappresentante del Presidente Internazionale: a chiudere la sessione pomeridiana è stata la Rappresentante del Presidente Internazionale, Martha Peak Helman, che ha offerto un messaggio di unità e ispirazione, riaffermando i principi e gli obiettivi del Rotary a livello globale. Martha ha voluto in particolare ricordare l’importanza dei Centri per la pace del Rotary, un programma che oggi vede la collaborazione con cinque università di fama mondiale per offrire Master in Pace e sviluppo o Pace e risoluzione dei conflitti. Le sue parole hanno rinforzato il senso di appartenenza e la motivazione per continuare l’opera di servizio, concludendo i lavori del congresso con una nota di speranza e rinnovato impegno per la costruzione di una pace duratura attraverso l’educazione, lo scambio culturale ed il servizio.
Infine il sabato congressuale si è concluso con la cena di Gala nella stupenda location della terrazza del Misano World Circuit Marco Simoncelli di Misano, che ha unito in segno dell’amicizia tantissimi rotariani. A fine serata, un momento molto importante: il cambio del collare tra il Governatore 24-25 Alberto Azzolini e il Governatore 25-26 Guido Giuseppe Abbate.
Alessandra Bentini
03
Una terrazza sul futuro: il Rotary celebra l’impegno per giovani e comunità
Dal 6 all’8 giugno 2025, Rimini si è trasformata nel cuore pulsante della solidarietà rotariana, accogliendo l’evento distrettuale “Il Rotary per i giovani e le comunità”. In un’atmosfera carica di significato, soci, volontari, autorità e ospiti internazionali si sono ritrovati per celebrare un anno di lavoro, dedizione e progetti concreti.
La giornata conclusiva, domenica 8 giugno, si è svolta nella splendida cornice della terrazza del Club Nautico di Rimini, dove la brezza del mare ha accompagnato un momento di grande intensità emotiva. Il Governatore ha voluto rendere omaggio al lavoro delle numerose Commissioni distrettuali, vere colonne portanti di un’azione rotariana che guarda lontano, con il cuore rivolto ai giovani e alle comunità più fragili.
Tra i momenti più sentiti, l’intervento di Maurizio Mantovani (E-Club 2050 E/MGA 2023-25), che ha celebrato i donatori del Distretto 2072, sottolineando come la cultura del dono rappresenti un gesto profondo di solidarietà e speranza.
Martha Peak Helman, Consigliere RI e Trustee della Rotary Foundation, ha offerto uno sguardo ispirante sul futuro, ricordando con orgoglio come il fondo della Fondazione sia raddoppiato negli ultimi dieci anni. Un segnale potente dell’impatto crescente del Rotary nel mondo.
Numerosi i riconoscimenti assegnati alle Commissioni distrettuali: “Progetti”, per l’ideazione di iniziative mirate; “Polio Plus Society”, per la lotta costante alla polio; “Paul Harris Society”, per il supporto continuo alla missione rotariana; “Eventi”, per l’organizzazione di tre importanti appuntamenti; “Pubblico Interesse”, per il lavoro con la Protezione Civile.
Particolarmente applaudita la Commissione “Disabilità”, protagonista di progetti inclusivi come “Rulli e frulli”, “Happy Camp” e “In mare senza barriere”, culminato nel varo simbolico di una barca accessibile. La Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, a mezzo video perchè impossibilitata a partecipare, ha valorizzato questi progetti, annunciando la loro valorizzazione alla Conferenza ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, a New York.
La Commissione Salute è stata lodata per le campagne di prevenzione tra i giovani e per progetti innovativi come “Io decido” e il golf terapeutico. Un riconoscimento è andato anche alla Commissione Legalità, per il suo impegno nell’educazione civica.
Applausi sentiti per la squadra distrettuale e gli organizzatori del Congresso – Elia, Marco, Claudio, Gianluca, Patrizia, Valentina e Ivana – per il lavoro instancabile e il supporto fondamentale alla realizzazione dell’intero anno rotariano.
L’evento si è concluso con un brindisi carico di emozione, durante il quale il Governatore ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i Soci per l’impegno, la passione e la dedizione dimostrati nel corso dell’anno.
Così sulle rive dell’Adriatico, si è chiusa una tre giorni intensa, con la consapevolezza che l’azione condivisa può davvero fare la differenza.
Adele del Bello
04
A Bologna l’ASDI del Governatore 25-26 Guido Giuseppe Abbate
Il 24 maggio scorso si è tenuta all’Hotel Sydney di Bologna l’ASDI, l’ importante appuntamento distrettuale di formazione di tutti i Soci del Rotary, organizzato dal Governatore Eletto Guido Giuseppe Abbate DG 2025/2026. “Oltre agli aspetti formativi – racconta Abbate – l’Asdi è stato un importante momento di incontro ai fini della definitiva impostazione dei programmi dell’annata che ci attende, con forti aspetti motivazionali che hanno creato una bella giornata di Rotary in cui scambiare idee, progetti ed amicizia, secondo il motto che aveva scelto il Presidente Internazionale Mário César Martins de Camargo (oggi purtroppo dimissionario) Uniti per fare del bene”.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del Governatore Alberto Azzolini, vi sono stati i saluti istituzionali di Eugenio Boni DGN 2026/2027 che ha sottolineato la caratteristica del Rotary di “…creare momenti formativi ed informativi importanti, che sviluppano un profondo senso di comunità, confronto ed ascolto reciproco”; poi ha parlato Riccardo Vicentini DGD 2027/2028 per ribadire che “…ognuno di noi è un ingranaggio della ruota rotariana, e deve lavorare con profonda amicizia per il miglior coinvolgimento dei soci nella mission del Rotary”. Guido Giuseppe Abbate ha intitolato il proprio intervento “Un anno insieme”, iniziando con un video di De Camargo. “Il più grande dono del Rotary al mondo – ha proseguito Abbate – sono i nostri soci, volontari competenti che migliorano il pianeta. Il loro operato si basa essenzialmente su tre pilastri, innovazione, competenza e partenariato.
Quando vediamo nel mondo una persona con la rotellina al bavero, possiamo entrare in simbiosi con la stessa, scambiarci idee, che sono la nostra ricchezza. Possiamo insieme promuovere contributi positivi e duraturi nel rispetto dei nostri valori. Investiamo sempre nella cultura rotariana, perché noto con profonda tristezza che la base dei nostri principi rischia di disperdersi. Il nostro comportamento costruisce o danneggia la reputazione dell’intero Rotary”. Il Governatore Eletto ha poi dato ai presidenti della propria annata alcuni obiettivi da raggiungere, dal saldo positivo di +1 socio, alla capacità “…di mettere sempre tutti i soci al centro, per investire su nuovi talenti per il club, per recuperare almeno un socio uscito nel passato, per diffondere la cultura rotariana nei soci, per vivere ed amare il Distretto partecipando attivamente alle attività dello stesso, partecipazione che assegnerà punteggio di merito ai club”.
“I nostri soci sono la più grande risorsa del Rotary – ha concluso Abbate – dobbiamo promuovere cambiamenti positivi e duraturi nel rispetto dei valori, in quanto dobbiamo raggiungere obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili e rilevanti. Se arriveremo a mettere i soci al centro, sarà sicuramente un successo. Di seguito Kathrin Persiano del Team Specialist Segreteria Europea ha parlato de “Il supporto della Segreteria di Zurigo”, fornendo un quadro dettagliato della situazione del Rotary internazionale e di quello italiano. I numeri al 1 luglio 2024 ci riferiscono che ci sono nel mondo 1.134.303 rotariani (in decremento dell’1%), distribuiti in 36.508 Club. Le donne sono il 26% (in Italia il 22%), con un incremento inferiore rispetto a quello programmato.
L’età media di rotariani e rotariane è di 58 anni. Prima della tavola rotonda, Guido Giuseppe Abbate ha pronunciato un toccante ricordo di Italo Giorgio Minguzzi, recentemente scomparso. Minguzzi è stato Governatore del Distretto 2070 (da cui discende il 2072) nell’anno 2005-06. Il suo forte impegno per il Rotary è stato rivolto soprattutto ai programmi per i giovani e per il Ryla. Poi vi è stata la Tavola rotonda su “I nostri giovani” con Eleonora Paladini Presidente Commissione Progetto Rotaract, Federico Fabbri R.D. Rotaract 2025/2026, Livia Baccilieri Presidente Commissione Interact , Laura Agati R.D. Interact 2025/2026 e Clemente Ingenito Presidente Commissione Scambio giovani che ha sottolineato “…la gioia del ragazzo e della sua famiglia dopo uno scambio internazionale, perché i giovani tornano cambiati e maturati, come ci dimostrano questi sei giovani che stanno trascorrendo l’anno scolastico, ospiti di club del Distretto, provenienti da Brasile, Germania, Slovacchia, Canada, USA e Corea del Sud, che hanno oggi portato la loro testimonianza all’ASDI”.
Molto interessanti gli interventi di Giampaolo Ladu PDG 2071 su “Il Premio dei Rotary italiani Galileo Galilei”, Alessio Pedrazzini Presidente Commissione Sanità – Progetto su “Come salvare una vita” e Daniele Antinucci Responsabile Fellowship auto d’epoca sul tema “Da Torino a Imola in auto d’epoca e sportive”. Poi Abbate ha ricordato i prossimi appuntamenti 2025/2026, tra cui il SINS SEFF 13 settembre, l’INSTITUTE 25/28 settembre, il PREMIO GALILEI 4 ottobre, le AUTO D’EPOCA E SPORTIVE 16/19 ottobre e l’IDIR SEFR 8 novembre. “Carissimi vi chiedo un entusiasmo costruttivo e collaborativo – ha concluso Abbate – per offrire risorse opportunità e club. Insieme svilupperemo l’importanza dell’etica e della cultura. Non accontentatevi di essere bravi presidenti ma siete siate veri leader, in quanto la responsabilità individuale è in ciascuno di noi. Perché noi siamo il Rotary”.
Gianluigi Pagani
05
Il Programma VTE 2024-2025: “Un viaggio in Italia ed Albania, tra Sostenibilità e Tradizione”
Il Vocational Training Exchange (VTE) di quest’anno rappresenta un’opportunità “irresistibile” di creare un ponte tra culture e professionalità italiane ed albanesi; un percorso che porta giovani talenti a scoprire le meraviglie di un altro Paese, immersi in un’esperienza che unisce, quest’anno, turismo sostenibile, architettura e paesaggio. Questo programma si sta rivelando soprattutto un viaggio interiore e professionale, che permette a questi giovani di affacciarsi al mondo del lavoro con nuove prospettive e competenze.
Dal 5 al 9 giugno 2025, il nostro Distretto si è trasformato in un palcoscenico di conoscenze e condivisioni. Ogni tappa è un tassello di un mosaico che celebra l’arte, la storia e la sostenibilità. Ogni attività è pensata per arricchire i partecipanti di esperienze uniche e significative.
Dalla visita ad una storica cantina di Bologna, dove il vino racconta storie di passione, tradizione e legame con la terra. Alla visita al centro di Bologna, in un viaggio nel tempo tra secoli di storia, arte e cultura, che si intrecciano in un fascino unico.
La visita al Museo archeologico Pilotta di Parma, è stata una vera e propria immersione nel cuore pulsante della cultura italiana, dove arte, storia e gastronomia si fondono in un’esperienza indimenticabile.
Siamo poi giunti a Ferrara, dove il turismo lento ci ha invitati a respirare la bellezza delle mura storiche, pedalando verso un futuro che abbraccia la sostenibilità, anche grazie a testimonianze di come il turismo possa coesistere in armonia con l’ambiente.
A Rimini, con il nostro Congresso, la visita si è trasformata in un momento di incontro e riflessione, animato dal nostro desiderio di costruire un futuro migliore. Ci siamo sentiti parte di qualcosa di più grande, di un movimento che desidera cambiare il mondo, unendo passione e professionalità.
Ravenna ci ha accolti con il suo incanto, dove la bellezza dei mosaici racconta storie di anime e di sogni. Il viaggio si è concluso con la bellezza delle coste ravennati, dove il turismo naturale si sposa con l’arte gastronomica, regalando attimi di pura gioia e la scoperta di come, salvaguardando la storia lacustre del delta del Po e dell’entroterra, si possa ottenere anche un turismo ecologico e sostenibile.
Ultima tappa a Bologna, la presentazione di come un complesso industriale si può trasformare in un centro culturale e di formazione aperto a tutti.
Grazie alla Sottocommissione distrettuale VTT e VTE, rappresentata da Adele, Adriano, Aida, Annalisa e Chiara, per aver reso possibile questo straordinario progetto.
Insieme, possiamo plasmare un futuro in cui la sostenibilità e la cultura si intrecciano, offrendo ai giovani un mondo di opportunità e connessioni, per un domani più luminoso e consapevole.
Adele del Bello
06
Con il Rotary il mondo è ad un passo
Il Rotary Youth Exchange (RYE) rappresenta un’opportunità straordinaria per i giovani di tutto il mondo, permettendo loro di immergersi in culture diverse, sviluppare competenze interculturali e creare legami duraturi. Per l’anno 2024-2025, il Distretto 2072 ha avuto un programma di scambio giovanile con risultati significativi con un numero crescente di partecipanti in arrivo e in partenza.
Con un aumento del numero di ragazzi e ragazze che desiderano partecipare, il distretto ha accolto giovani provenienti da diverse nazioni, offrendo loro l’opportunità di vivere un’esperienza unica e formativa. Allo stesso tempo, i giovani del nostro distretto hanno avuto la possibilità di partire per terre lontane, portando con sé la nostra cultura e i nostri valori, e tornando arricchiti da nuove esperienze e amicizie.
Il programma RYE non è solo un viaggio; è un’occasione per costruire ponti tra culture e promuovere la pace attraverso la comprensione reciproca. Gli scambi offrono ai partecipanti l’opportunità di migliorare le proprie competenze linguistiche, sviluppare la propria autonomia e responsabilità, e affinare le proprie capacità di problem-solving in un contesto internazionale.
I risultati ottenuti negli anni precedenti sono incoraggianti, con un tasso di soddisfazione molto elevato tra i partecipanti e le famiglie ospitanti. Le testimonianze di ex partecipanti, i Rotex, raccontano di esperienze trasformative che hanno influenzato le loro vite in modi inaspettati. Il RYE non è solo un programma di scambio, ma un investimento nel futuro dei nostri giovani, preparandoli a diventare cittadini del mondo.
In conclusione, il Distretto 2072 ha vissuto un anno ricco di emozioni e opportunità attraverso il programma RYE. La commissione RYE del Distretto 2072 ha messo in atto una serie di iniziative mirate, tra cui incontri di preparazione per i partecipanti e le loro famiglie, workshop interculturali e sessioni informative sui vari paesi ospitanti. Questi eventi non solo forniscono ai ragazzi le informazioni necessarie per affrontare il loro viaggio, ma anche le competenze emotive e pratiche per gestire le sfide che possono presentarsi durante l’esperienza di scambio.
Il coinvolgimento delle famiglie è cruciale per il successo del RYE. Infatti, le famiglie ospitanti, attraverso l’accoglienza dei ragazzi in arrivo, non solo offrono un tetto e un pasto, ma diventano parte integrante del viaggio di crescita dei giovani. Le relazioni che si instaurano tra le famiglie e gli studenti sono spesso profonde e durature, creando legami che superano i confini nazionali.
Inoltre, distretto 2072 tramite il multidistretto sta lavorando attivamente per espandere le sue collaborazioni con altri distretti Rotary a livello internazionale. Questi legami permetteranno di ampliare le opportunità di scambio, offrendo ai nostri ragazzi l’accesso a una rete globale di giovani leader. Attraverso eventi di networking e incontri internazionali, i partecipanti avranno l’opportunità di condividere le loro esperienze e apprendere l’uno dall’altro, creando una comunità di giovani ispiratori.
Con l’avvicinarsi dell’anno di scambio 2025-2026, l’entusiasmo è crescente tra i giovani. La prospettiva di nuove avventure, amicizie e insegnamenti è un potente richiamo che motiva tutti a impegnarsi maggiormente. Gli scambi non si limitano a un semplice viaggio; rappresentano un’opportunità per costruire un futuro migliore, basato sulla comprensione e sul rispetto reciproco.
In un mondo che spesso sembra diviso, il programma RYE si erge come un faro di speranza e opportunità con l’impegno costante di tutti i membri del Rotary International.
Clemente Ingenito
R.I. District 2072 RYE Chair
07
Borse di studio per tre giovani
Studiare all’estero dopo la laurea è un’opportunità formativa, è un’esperienza di crescita personale, culturale e professionale che può trasformare profondamente il percorso di un giovane. Ma non tutti, pur avendone il merito e le capacità, hanno i mezzi per affrontarla.
Ecco il valore concreto delle borse di studio: il Rotary da anni le pensa e le offre a giovani talentuosi, per i quali costituiscono molto più di un supporto economico: sono un atto di fiducia, un incoraggiamento a sognare in grande, a superare i confini, a restituire al mondo ciò che è stato ricevuto in dono.
Quest’anno il nostro Distretto, con il contributo di alcuni Club, ha aiutato tre ragazzi meritevoli, che sono stati selezionati per intraprendere il loro percorso professionale a Londra e negli Stati Uniti.
Martina, Victoria e Niccolò hanno ricevuto un grande regalo dal Rotary e ne sono consapevoli!
Il Rotary offrendo borse di studio a giovani brillanti promuove l’eccellenza, il dialogo internazionale e la costruzione di una leadership fondata su etica, servizio e conoscenza. Sostenere un giovane significa contribuire al futuro della comunità, perché chi parte per studiare spesso torna con una visione più ampia, con nuove competenze, e con il desiderio di fare la differenza.
Ogni borsa di studio Rotary è un ponte: tra Paesi, culture, generazioni. Un gesto che unisce il presente con il futuro.
Un’ultima notizia, a proposito di “ponti”:ci è stato chiesto da pochissimi giorni da un club del Giappone di dare accoglienza rotariana e supporto morale ad una ragazza giapponese che verrà a studiare a Bologna grazie ad una borsa finanziata dal Distretto 2760 .
Ovviamente accoglieremo Misaki con il nostro calore rotariano! Non è fantastico tutto questo?
Grazie Rotary!
Valentina Dell’Aglio
08
Un convegno per ricordare Monsignor Salvatore Baviera, Vincenzo Giberti e Olinda Tamburini
Un pomeriggio nel segno del ricordo, della riconoscenza, dell’approfondimento della nostra storia più recente e anche un impegno per il presente e il futuro che non riguarda solo i più anziani. Può essere forse questa la sintesi del convegno dal titolo evocativo – “Quel formidabile Trio” – che si è svolto al cinema don Zucchini il 12 aprile scorso con foto, testimonianze, aneddoti, sorrisi e che ho avuto il piacere di ideare e poi coordinare insieme all’amico Adriano Orlandini.
Il Trio di cui parliamo è composto da autentici protagonisti della vita centese del Dopoguerra e che hanno operato intensamente incidendo in profondità sulla vita locale: monsignor Salvatore Baviera, la signorina Olinda Tamburini e l’avvocato Vincenzo Giberti, tutti in vario modo legati al Rotary.
L’iniziativa era promossa dal Centro culturale Città di Cento, presieduto da Gianni Fava che ha aperto i lavori sottolineando che proprio questa associazione è il filo che unisce i tre personaggi in quanto ne furono i fondatori. Il nostro club ha sostenuto la bella iniziativa ricordando che Giberti fu un socio, monsignor Baviera socio onorario e “Paul Harris” così come Olinda Tamburini.
Tre ore di testimonianze, letture, commenti di immagini fotografiche, sorrisi e momenti anche di commozione per i tanti che hanno preso parte all’evento.
Si è proceduto a blocchi iniziando da Monsignor Salvatore Baviera (1925 – 2016). Orlandini ha raccolto e commentato le foto proiettate in sala (così anche per gli altri due personaggi); immagini suggestive e illustrative di momenti particolari della sua pastorale e della sua vita. Un po’ di…movimento con la riproposizione (grazie anche a Giancarlo Mandrioli) dell’intervista che gli feci per il Carlino, con un monsignore lucidissimo, ilare e propositivo nel doposisma. Poi, come si diceva, ecco le testimonianze dirette: Tiziana Contri ha sottolineato il fortissimo contributo culturale offerto da Baviera al territorio grazie, anche, al Centro studi Baruffaldi. Cristina Grimaldi Fava ha ricordato l’impulso straordinario che diede sul fronte artistico ideando, organizzando e suggerendo eventi di altissimo livello e di fatto promuovendo la nascita dell’Associazione imprenditori centesi per la cultura, da decenni punto di riferimento rilevantissimo per il settore. Sergio Gallerani ha poi parlato di Monsignore nella sua attività parrocchiale e nel mondo del volontariato e delle confraternite a cominciare da quella del Rosario.
Gli ultimi anni di Baviera sono stati narrati, anche con aneddoti, da Luisa Cassani Orlandini che insieme alla compianta Roberta Contri gli è stata vicino. Gianni Fava ha posto in luce il ruolo che ebbe Monsignore quale benemerito fondatore della Benedetto basket: sport ma anche socialità, occasione di crescita per i ragazzi. Molto interessante, infine, anche l’intervista filmata di Antonia Grasselli che ha ricordato i momenti più significativi dell’attività di Monsignore in Curia e anche il suo rivendicare Cento quale “luogo di sperimentazione”.
”E’ stato un realizzatore, aveva una grande determinazione e tanto buon senso che gli indicava chiaramente ciò che si poteva fare e cosa no; era bonario e pacato, rifuggiva dagli estremismi, sapeva ascoltare e soprattutto conciliare. Non l’ho mai visto arrabbiato. Talvolta si scontrava con settori della Curia. Lo sconforto non faceva parte del suo carattere. Celebre la sua frase: “Ma noi a Cento siamo più avanti”, Cento era infatti la sua casa ma anche il laboratorio dove ha potuto sperimentare le sue idee, nell’ambiente sociale e religioso dove si trovava. Era il suo punto di forza”.
Si è poi parlato di Vincenzo Giberti (1923–2018) presidente della Cassa di Risparmio di Cento e della sua Fondazione, uomo politico, oltre che avvocato. Una vita intensa, la sua, di grande vicinanza alla città, nel segno della gestione del potere ma certamente anche del servizio e con una constatazione inattaccabile: non si è mai arricchito quando avrebbe potuto farlo visti i tempi nei quali ha vissuto, caratterizzati da una politica non esattamente sobria, diciamo così. Fu un prezioso propulsore di iniziative. Anche in questo caso, prima sono state proiettate le foto raccolte da Orlandini (molte “targate” CariCento ovviamente) e poi, in collaborazione con Giancarlo Mandrioli, è stata letta una mia “antica” intervista al presidente, anch’egli ironico e lucidissimo nonostante i novant’anni.
Giberti non era un uomo di finanza, ha ricordato l’ex direttore generale Alberto Cilloni ma rispettava le funzioni tecniche lasciando a queste le attività che le competevano. E quando chiedeva, lo faceva sottovoce. Ha guidato la banca in due tranche per 25 anni, negli anni d’oro. Forte la crescita, anzi l’espansione. Ricoprì per due anni, in contemporanea, anche la carica di presidente della Fondazione, nata all’inizio degli anni ’90. Con l’ ing. Cesare Capatti esce soprattutto il Giberti uomo politico, un democristiano (area dorotea e cristoforiana), fino al midollo si potrebbe dire, nato però liberale e trasformatosi, dopo il tramonto dello scudo crociano, in esponente di Forza Italia, dunque una sorta di ritorno alle origini. Uomo di mediazione, era sempre pronto a trovare una soluzione di compromesso. Litigare non gli piaceva proprio. Anche Mauro Cremonini lo conobbe molto bene sia come professionista venendo chiamato più volte a ricoprire ruoli di primo piano in banca e fondazione, sia come amico personale. Fabrizio Toselli, infine, ha portato una testimonianza filmata circa la sua vicinanza e amicizia a un Giberti ormai anzianissimo che spostò il suo studio dallo storico ufficio di palazzo Rusconi a quello del giovane amico allora sindaco di Sant’Agostino, entrambi militanti berlusconiani.
Terzo e ultimo personaggio della giornata è stata Olinda Tamburini (1924 – 2015), un’altra grande del dopoguerra centese; donna assolutamente votata al servizio, con una fede straordinaria e al contempo tanta energia e capacità manageriale. Come nel caso di Giberti, spesso cedeva il ruolo tecnico a chi conosceva meglio la materia ma sapeva gestirne l’attività indirizzandola. Belle e suggestive le foto raccolte da Orlandini anche in collaborazione con l’amica Annalena Cristofori che hanno di fatto ripercorso i suoi momenti “politici” più importanti: al vertice di Petroniana viaggi della Curia di Bologna, alla presidenza dell’ospedale, in Fondazione CariCento, in Consiglio comunale e alla presidenza del Centro culturale città di Cento che fondò con gli altri membri del “trio” e dette vita alla radio (diretta dal compianto Ennio Esposito) e al mensile il Centone (con il sottoscritto e Salvatore Amelio). Non avendole mai fatto un’intervista, ho riproposto in sala l’articolo che scrissi in occasione del suo funerale, molto partecipato. Poi le belle testimonianze di Mauro Cremonini (un professionista che volontariamente ha sostenuto con grandi capacità e continuità il Centro culturale), Giorgio Garimberti (incontrò Olinda alle prime uscite politiche), Sergio Gallerani (molte esperienze comuni: in parrocchia, in ospedale, nel volontariato…), Giovanni Pirani (la Petroniana viaggi e non solo), Diego Buriani (il pensionato Cavalieri) e il bel ricordo personale di Antonio Diozzi giovane amico di famiglia.
Alberto Lazzarini
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DIdattica e apprendimento: l’opportunità dell’I.A.
Il Rotary Club Reggio Emilia torna ad occuparsi di intelligenza artificiale in una conviviale dal titolo che anticipa il prossimo secondo convegno sull’AI previsto per l’autunno, dal titolo “Didattica e apprendimento: l’opportunità dell’I.A”.
Presentati dal Presidente del Rotary Club Reggio Emilia Stefano Maccarini e coordinati dal socio Nazzareno Gregori hanno portato un loro contributo il Prof. Matteo Borri, ricercatore di Indire e docente IULM di Etica dell’AI, il Prof. Giovanni Verzellesi, Prorettore Unimore e docente di elettronica, la Prof.ssa Cinzia Conti, responsabile formazione ambito territoriale di Reggio Emilia dell’Ufficio Scolastico Regionale e la Prof.ssa Elena Viale Dirigente dell’IC di Montecchio Emilia e del Liceo D’arzo, nonché coordinatrice di un recente progetto in materia del suo Istituto.
Tutti i relatori, portando esperienze diverse, hanno convenuto che l’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il mondo del lavoro, dei saperi e delle relazioni, rendendo urgente un ripensamento profondo dell’istruzione e della formazione. Le competenze richieste oggi non sono più solo tecniche, ma anche critiche, etiche e interdisciplinari. Studenti e studentesse devono essere preparati ad affrontare un mondo in cui l’apprendimento continuo è imprescindibile. Allo stesso tempo, portando i risultati di indagini ed esperienze dirette, i relatori hanno confermato che anche i docenti si trovano di fronte alla non semplice sfida di aggiornare metodi, contenuti e strumenti, spesso senza i supporti adeguati.
Ne è uscita la conferma che la distanza tra innovazione tecnologica e sistema educativo rischia di aumentare disuguaglianze sociali e culturali e che è fondamentale investire nella formazione degli insegnanti, nell’accesso equo alle tecnologie e nella costruzione di ambienti educativi flessibili, inclusivi e capaci di coltivare intelligenze molteplici per far sì che l’Intelligenza Artificiale diventi uno strumento di emancipazione e non di esclusione.
La serata è stata impreziosita dalla presenza del Past Governor Ferdinando Del Sante e del Past Governor Fiorella Sgallari, che dopo aver spillato la nuova socia Gemma Abbate, hanno consegnato al Club di Reggio Emilia l’Attestato Rotary, un riconoscimento ufficiale che il Rotary International attribuisce al Club per aver raggiunto determinati obiettivi, aver dimostrato impegno nel servizio rotariano, aver contribuito a rafforzare il Rotary e a plasmare il suo futuro.
Giuliano Tagliavini
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Interclub: L’impresa che ci piace
Sulle splendide colline modenesi, in un caldo sabato di inizio estate, abbiamo vissuto un momento intensamente rotariano e un’iniezione di ottimismo all’insegna di industria alimentare, amicizia e valori condivisi.
Il mondo agroalimentare è stato il titolo e l’oggetto di una illuminante conferenza tenuta da Andrea Belli, a Casa Barani in quel di Castelvetro (Mo), nell’interclub tra R.C. International Passport District 2072 e R.C. Ars Omnia D2072, il primo per quest’ultimo club, nato giusto un anno fa.
Andrea Belli, oltre che rotariano di saldi principi, è anche stimatissimo Responsabile relazione esterne di Barilla, un’azienda internazionale che non ha bisogno di presentazioni, orgoglio emiliano e nazionale.
Con un linguaggio semplice ed accattivante, Belli ha parlato di Barilla, di sé e di Rotary in un’ottica di valori che accomuna l’uomo, l’azienda e il nostro comune spirito rotariano, dando un particolare risalto a quelle radici e tradizioni che ci fanno guardare al futuro con la serenità di chi ha solide basi, sufficiente competenza e grande passione per non temerne le sfide.
A corollario di tante parole, illuminanti come lampi di luce, quasi a riempirle di ulteriore concretezza, il service della giornata dei due club, voluto dalle due incoming Tatiana Bagrin (padrona di casa di RC Passport) e Maria Grazia Palmieri (RC Ars Omnia) devoluto all’Associazione Fiori di loto, una casa famiglia di Modena che accoglie in affido, col calore di due splendidi genitori, bambini e ragazzi in difficoltà.
In apertura i saluti di Saverio Cioce vice presidente di RC Passport, presenti le assistenti del governatore Marica Mestieri.
Gloria Brolatti
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RC Reggio Emilia: Dal rogo alla rete: la riscoperta della famiglia Franchetti
Sabato 17 maggio, la Biblioteca Panizzi ha ospitato una giornata di studi interamente dedicata alla storica famiglia di origine ebraica Franchetti, dal titolo “La famiglia Franchetti tra eredità documentaria e nuovi studi”. Promossa dalla Biblioteca Panizzi in collaborazione con l’Associazione per il musicista Alberto Franchetti e il Rotary Club Reggio Emilia, la giornata si è articolata in due momenti distinti, offrendo un’importante occasione di approfondimento tra ricerca archivistica, valorizzazione del patrimonio culturale e attività editoriale.
L’iniziativa è nata in occasione della significativa donazione, da parte dell’ingegner Maurizio Zamboni, di un prezioso archivio composto da carte private della famiglia Franchetti, recentemente acquisito dalla Biblioteca grazie all’Associazione per il musicista Alberto Franchetti. Il fondo contiene documenti di notevole interesse per la storia locale, in particolare relativi alle proprietà reggiane della famiglia, come Palazzo Franchetti in via Emilia Santo Stefano.
La mattina in Biblioteca: alla scoperta delle carte Franchetti
La sessione mattutina si è svolta nella suggestiva Sala del Planisfero della Biblioteca Panizzi. Dopo i saluti istituzionali di Stefano Maccarini Foscolo Canella, Presidente dell’Associazione per il musicista Alberto Franchetti e del Rotary Club Reggio Emilia, i lavori sono stati coordinati da Alberto Ferraboschi, direttore scientifico della Biblioteca.
Tre interventi hanno delineato il valore e le potenzialità del nuovo fondo e i progetti per la sua valorizzazione. Maurizio Zamboni ha illustrato l’importanza della donazione, soffermandosi sulla ricchezza del materiale d’archivio, che documenta anche aspetti urbani e patrimoniali legati alla presenza dei Franchetti a Reggio Emilia. Particolarmente apprezzata la sua presentazione sull’evoluzione dell’isolato in cui sorgeva Palazzo Franchetti, ora sede della Scuola Media Manzoni, che ha restituito al pubblico uno spaccato della città ottocentesca. Davide Chieregatti (coordinatore servizi archivistici, Cidas) ha spiegato le modalità dell’intervento di inventariazione, evidenziando la cura metodologica riservata all’organizzazione del fondo. Matteo Al Kalak (Università di Modena e Reggio Emilia, direttore DHMoRe) ha presentato l’inserimento delle carte Franchetti all’interno della piattaforma digitale Lodovico, sottolineandone il valore scientifico e divulgativo. Lodovico è una piattaforma interoperabile che raccoglie e rende accessibili fondi archivistici e fotografici digitalizzati provenienti da diversi istituti, permettendo connessioni e confronti tra materiali storici. Il progetto è promosso dal Centro DHMoRe in collaborazione con il Comune di Modena, la Fondazione di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Nel pomeriggio, un viaggio nella storia della famiglia Franchetti
La giornata si è trasferita nel cuore della città, al Salone delle adunanze del Capitano del Popolo in piazza del Monte, per la presentazione del volume I Franchetti. Storia di una famiglia (Quodlibet, 2024) di Roberto Mancini. Dopo i saluti istituzionali di Stefano Maccarini Foscolo Canella, la conversazione tra l’autore e la studiosa Francesca Medioli (Università Ca’ Foscari di Venezia), moderata da Alberto Ferraboschi, ha offerto al pubblico un’appassionante ricostruzione della storia della famiglia.
Nel libro, Roberto Mancini ripercorre le vicende dei Franchetti iniziando con il drammatico episodio di Giuditta Franchetti, moglie di un rabbino, accusata di stregoneria e arsa sul rogo a Mantova nel 1600, per poi attraversare secoli di storia italiana attraverso le vicende di una famiglia cosmopolita e profondamente impegnata nella vita culturale e civile del paese. Dal commercio dei “berretti alla turca” a Tunisi fino al ritorno in Italia, da Livorno a Torino, da Reggio Emilia a Venezia, i Franchetti intrecciano i propri destini con quelli di Cavour, dei Savoia e dei Rothschild. Finanziatori del metodo Montessori, mecenati come il barone Giorgio – che dona allo Stato la Ca’ d’Oro di Venezia – e protagonisti di svolte culturali, dalla pop art americana al matrimonio di Tatia Franchetti con Cy Twombly nel 1959, attraversano i secoli tra luci e ombre. Un’epopea familiare che riflette la storia d’Italia.
Raffaele Filace
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Un microscopio digitale OCUS per la diagnostica
Ravenna ha visto un momento di grande importanza per la sanità territoriale. Nell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” si è svolta la cerimonia di ringraziamento per la donazione del microscopio digitale OCUS, un’innovazione destinata all’Unità Operativa di Anatomia Patologica, che rappresenta un passo avanti decisivo nella diagnostica.
Il microscopio digitale OCUS è stato donato grazie al Distric Grant promosso dal Rotary Club Faenza in collaborazione con Rotaract Faenza, BCC ravennate forlivese e imolese, l’Associazione Fiori d’Acciaio e il notaio Paolo Castellari a cui hanno aggiunto il loro contributo i Rotary Club dell’Area Romagna Nord. Un gesto concreto che testimonia il valore del lavorare insieme, concetto che il Governatore del Distretto Rotary 2072, Alberto Azzolini, ha fortemente sottolineato nel suo intervento:
“Il Rotary ha sempre creduto nella forza dell’unione. Un progetto come questo nasce dalla volontà di diverse realtà di unirsi per offrire un servizio migliore alla comunità. È così che si costruiscono cambiamenti duraturi.”
Grazie a questa nuova tecnologia, sarà possibile scansionare i vetrini in tempo reale, mettendoli immediatamente a disposizione degli specialisti. Questo significa diagnosi più rapide ed efficienti, riducendo i richiami dei pazienti e migliorando la qualità delle cure. Inoltre, il sistema offre grandi opportunità formative, permettendo la condivisione dei casi con giovani specialisti, favorendo la crescita professionale e l’aggiornamento continuo.
Nel suo intervento, Martha Peak Helman, rappresentante del Presidente Internazionale, ha evidenziato il legame con la Rotary Foundation .
“Questa donazione è la prova tangibile di quanto il Rotary possa incidere nella vita delle persone, attraverso la forza della sua rete globale e della sua missione di servizio.”
Anche il presidente del Rotary Club Faenza, Scipione de Leonardis, ha espresso soddisfazione per il successo dell’iniziativa, sottolineando l’importanza del supporto alle strutture sanitarie locali:
“La salute pubblica è una responsabilità condivisa e ogni piccolo gesto può fare la differenza. Siamo certi che il microscopio OCUS diventerà uno strumento fondamentale per gli specialisti e contribuirà a migliorare l’efficacia diagnostica.”
Alla cerimonia hanno partecipato diverse figure istituzionali, tra cui Fausto Bordini, Assessore Comunale di Lugo; Denise Camurani, Assessore Comunale di Faenza; Alessandro Barattoni, Sindaco di Ravenna; Niccolò Bosi, Consigliere Regionale, che hanno sottolineato il valore del service rotariano nel rafforzare la sanità territoriale e promuovere la collaborazione tra istituzioni e associazioni.
“Questo tipo di donazioni supera i confini dei singoli presidi, rafforzando il sistema sanitario locale e offrendo un modello di impegno che può essere d’ispirazione per altri progetti futuri.” ha dichiarato il Sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni.
Il Rotary Club Faenza, con questa iniziativa, ribadisce il suo ruolo di promotore di solidarietà e servizio, dimostrando che, attraverso la collaborazione, è possibile generare un impatto reale nella vita delle persone.
Andrea Rava
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Fare Rotary con il cuore
Quando ho iniziato a ragionare sull’impronta da dare al mio anno di Presidenza del Rotary Club Vignola Castelfranco Bazzano, ho riflettuto su quali potessero essere i temi che sento più vicini e la scelta è stata semplice: da sempre sono sensibile a tutto ciò che è ben espresso nel goal numero 5 dell’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite che mira a raggiungere la parità di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze. Questo obiettivo include azioni per porre fine a tutte le forme di discriminazione ed eliminare la violenza di genere e il sostegno alla infanzia.
Con il supporto della commissione progetti ci siamo mossi sul nostro territorio per intercettare i progetti e le possibili esigenze che andassero appunto nella direzione degli obiettivi definiti. In coordinamento con l’Amministrazione Comunale e la direzione di Asp abbiamo scelto quattro aree di intervento:
Casa sicura per donne vittime di violenza, progetto della Casa di Nello, Progetto Nuribo per la diagnosi precoce per le neurodivergenze infantili e sostegno ad Ant.Per ogni area di intervento abbiamo progettato e realizzato un service specifico per rispondere alle loro esigenze in modo da rendere il nostro agire efficace e sostenibile nel tempo.
Per la casa sicura Antiviolenza abbiamo raccolto materiali donati dai nostri soci che erano necessari per all’allestire l’appartamento e renderlo fruibile a donne che, spesso con i propri figli, lasciano la casa dove vivono in situazioni di emergenza ritrovandosi prive di tutto: abbiamo perciò donato indumenti, kit per l’igiene personale ma anche stoviglie, piccoli elettrodomestici, giochi per bambini e materiale per la scuola.
Il service sulla diagnosi delle neurodivergenze è stato studiato in collaborazione con il Dottor Rosafio della Associazione Erre: il progetto Nuribo si rivolge ai bambini da 0 a 3 anni e ha l’obiettivo di contribuire a creare un impatto sociale significativo sia a breve che a lungo termine, aumentando il numero di bambini che riescono a migliorare la loro qualità di vita e, in alcuni casi, uscire dall’universo delle disabilità causate dall’autismo. Abbiamo organizzato un evento comunicativo di grande impatto rivolto a istituzioni, famiglie, autorità cittadine e imprese per sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce e divulgare le nuove metodologie di identificazione dei segnali di allarme e di cura/riabilitazione. La seconda parte del progetto vedrà poi la dotazione di kit operativi a una/alcune classi di asili nido che includono uno strumento in legno, SO.PATH®, utile a identificazione precoce, supporto abilitativo e riabilitativo e una piattaforma software di supporto formativo e consulenziale per insegnanti e famiglie.
Terzo service è quello della Casa di Nello. I genitori delle persone con disabilità si domandano spesso cosa ne sarà del futuro dei propri figli, quando non ci saranno più, si chiedono chi potrà seguirli e come possono fare per garantire loro “un dopo di noi”. Negli ultimi anni, anche grazie al cambiamento nel modo di progettare e pensare i servizi per le persone con disabilità, grazie anche all’importante apporto dell’associazionismo, l’ottica del “dopo di noi” sta cominciando ad assumere una connotazione preventiva e, forse, si sta superando la visione più centrata sulla vecchiaia o sul fine vita dei genitori e, quindi, sulla ineluttabilità delle scelte di autonomia delle persone disabili.L’autonomia, infatti, sta diventando un filo conduttore delle politiche per le disabilità e anche le progettazioni seguono questa traiettoria. La casa di Nello si colloca in questa scia di intervento e vuole rappresentare la continuità di un’azione rivolta all’effettiva integrazione delle persone disabili nel contesto di appartenenza, che passa attraverso la casa, lo studio o il lavoro, le attività di socializzazione e ricreative, i percorsi riabilitativi. Obiettivo della Casa di Nello è quello della convivenza per un massimo di 5 persone disabili, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, in grado di affrontare percorsi di rafforzamento della propria autonomia e indipendenza.Come Club ci siamo impegnati a fornire alla casa di Nello materiale informatico e altri materiali necessari a facilitare l’autonomia abitativa degli ospiti.
Inoltre, abbiamo sostenuto la costruzione di un ambulatorio della Associazione ANT per il distretto di Vignola.
Tutti conosciamo il prezioso lavoro della Fondazione ANT Italia ONLUS, da anni impegnata nell’assistenza ai malati oncologici e nel supporto alle loro famiglie. Il modello di cura domiciliare proposto da ANT, che mette al centro la persona nel proprio ambiente familiare, rappresenta una risposta umana e concreta a uno dei momenti più difficili della vita. Ma altrettanto fondamentale è il grande impegno della Fondazione sul fronte della prevenzione, con campagne e ambulatori che offrono controlli gratuiti ai cittadini. Per questo è stato un vero onore promuovere una raccolta fondi a favore della Fondazione ANT per dare vita a un nuovo ambulatorio ANT dedicato alla prevenzione oncologica per i cittadini di Vignola. Un esempio concreto di come, unendo le forze e le connessioni giuste, si possa contribuire a migliorare la salute della comuni.
Elena Salda
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100 anni di Rotary a Napoli: la visione di Stephanie Urchick per il futuro del servizio e dell’amicizia
Il Rotary Club Napoli ha celebrato un traguardo straordinario: 100 anni di storia, impegno e servizio alla comunità. Un secolo di progetti, persone e idee che hanno lasciato un segno profondo nel tessuto sociale della città. A rendere ancora più speciale questa ricorrenza, la presenza della Presidente Internazionale del Rotary, Stephanie Urchick, che ha portato un messaggio potente, ricco di valori ma anche di visione per il futuro.
Con il suo stile diretto e carismatico, Stephanie ha ripercorso le origini del Rotary, ricordando che tutto è nato da un gruppo di amici che desiderava semplicemente incontrarsi e coltivare relazioni autentiche. Solo dopo, da quell’amicizia è nata l’idea di servire la comunità. “Il Rotary è prima di tutto connessione umana,” ha detto, “e il nostro impatto nasce proprio da lì.”
Un passaggio particolarmente significativo è stato dedicato alle nuove generazioni. Stephanie ha parlato con sincerità di come oggi il Rotary debba sapersi rinnovare per attrarre i giovani. Non tutti entrano nel Rotary con l’obiettivo primario di fare service: spesso cercano connessioni, amicizie, anche lavorative, e il Rotary dovrebbe essere anche questo. Uno spazio di crescita, scambio e ispirazione.
“Dobbiamo ascoltare i giovani e aprirci alle loro esigenze,” ha affermato. “Il mondo cambia, e noi dobbiamo cambiare con esso, restando fedeli ai nostri valori, ma con nuovi strumenti e nuove sensibilità.”
A sorpresa, alla fine del suo discorso, la Presidente ha anche intonato una canzone di buon anniversario per celebrare i 100 anni del Club. Un gesto semplice ma profondamente umano, che ha scaldato la sala e strappato sorrisi e applausi sinceri.
È stata una serata intensa, fatta di nuove amicizie rotariane, incontri preziosi e momenti che resteranno impressi nella memoria di tutti i presenti.
Durante l’evento, Gabriele Carboni, titolare di Weevo Società Benefit e socio del Rotary Club Vignola-Castelfranco E.-Bazzano, ha avuto il piacere e l’onore di presentare e consegnare alla Presidente Internazionale una copia del libro Management Illuminato, scritto da lui insieme a Philip Kotler, il padre del marketing moderno.
Stephanie ha accolto il dono con sincero entusiasmo: ha letto tutti i libri di Kotler, da sempre suo punto di riferimento, e si è detta felice e colpita dal fatto che un giovane rotariano abbia scelto di portare avanti un progetto editoriale di così ampio respiro e valore etico.
La Presidente Internazionale ha infatti accolto con entusiasmo il progetto fin da subito, grazie anche al supporto diretto del nostro Governatore Alberto Azzolini. All’interno del libro è infatti presente un commento di Stephanie, oltre all’introduzione del Governatore del 2072. Tutti i proventi derivanti dalle vendite del libro saranno devoluti alla Fondazione Rotary, più volte richiamata dalla Presidente Internazionale come esempio concreto del potere del Rotary nel cambiare il mondo. “Ogni contributo alla Fondazione è un seme che può trasformarsi in un cambiamento reale,” ha detto. “Questo libro non è solo un’idea, è un’azione. E per questo vi sono grata.”
In quell’abbraccio simbolico tra visione, service e cultura, il libro è diventato un ponte tra generazioni rotariane, un segno tangibile di come il futuro possa partire anche da una pagina scritta con passione e senso di responsabilità.
Con le sue parole e il suo entusiasmo, Stephanie ci ha ricordato che il Rotary, oggi come 100 anni fa, nasce dall’amicizia e cresce con l’impegno.