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Ottava lettera mensile – 1 febbraio 2022
Mese della Pace e della Prevenzione e Risoluzione dei Conflitti
Il mese di febbraio è un mese molto speciale per il nostro sodalizio: il 23 febbraio 1905 il giovane avvocato di Chicago, Paul Harris, insieme a tre amici, diede origine al Rotary; da allora la Ruota ha dimostrato di essere superiore a qualsiasi evento negativo, conflitto e, da ultimo, pandemia.
La capacità di adattamento alle diverse situazioni è uno dei quattro punti del piano strategico elaborato dal Rotary International; pensando a come tutti i rotariani hanno imparato ad utilizzare le piattaforme digitali in questo periodo di emergenza sanitaria, abbiamo dato ampia dimostrazione di grandi capacità di adattamento.
Proviamo a pensare a questi due anni di Rotary senza piattaforme…
Non dico che ci saremmo estinti ma sicuramente avremmo avuto una emorragia di perdite tra i soci ben oltre quelle fisiologiche; invece, se stiamo continuando a fare Rotary in modo eccelso, lo dobbiamo alla tecnologia e alla nostra voglia di non arrenderci ma di dimostrare quanto si possa fare bene anche in periodi come quello attuale.
Al mese di febbraio è dedicata la prima area di intervento della nostra Fondazione: la Pace e la Prevenzione e la Risoluzione dei Conflitti.
Può sembrare un’area di intervento velleitaria.
Come possiamo noi rotariani portare la Pace e prevenire e/o risolvere i conflitti quando è dai tempi dell’Antico Testamento che gli uomini e le popolazioni non fanno altro che scontrarsi tra loro?
Ciò nonostante possiamo fare molto!
Uno degli scopi primari che troviamo nello statuto del Rotary International è “propagare la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace a livello internazionale mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli tra persone esercenti diverse attività economiche e professionali, unite nel comune proposito e nella volontà di servire”.
Da qui l’amicizia ed il servizio come due dei cinque valori fondanti il nostro legame.
Cominciamo nel nostro piccolo ad avere rapporti di cordialità con tutti i rotariani, anche quelli apparentemente e realmente lontani da noi; e così tutti insieme operiamo per portare del bene dove ce n’è bisogno.
E La Fondazione è uno strumento eccezionale a nostra disposizione per fare e portare del bene laddove manchi; vi consiglio di consultare la piattaforma My Rotary per avere tutte le informazioni necessarie per realizzare degli interventi all’interno di questa area e precisamente in estrema sintesi: per rispondere ai conflitti in essere, soccorrendo i rifugiati dalle aree di conflitto; fornendo supporto ai gruppi emarginati a rischio di violenze o prosecuzione; aiutando i bambini rimasti orfani, feriti o traumatizzati dai conflitti; per prevenire i conflitti ed edificare la pace, incorporando strategie di risoluzione e mediazione del conflitto nei progetti d’azione che riguardano scuole locali, orfanotrofi, posti di lavoro e centri sociali; reclutando candidati per le borse della pace del Rotary; svolgendo progetti che affrontano le cause alla base dei conflitti, come povertà, disuguaglianze, tensioni etniche, mancanza di accesso all’istruzione e la distribuzione non equa delle risorse; partecipando ad attività di affiatamento e servizio con i Rotary Club di altre parti del mondo per promuovere la comprensione e la pace.
Tornando al mese di febbraio, gli eventi distrettuali sono sospesi così come le visite ai Club che riprenderò nel mese di marzo (ho una piccola speranza per ricominciare già dall’ultima di febbraio ma tutto dipende da come evolverà in queste settimane l’emergenza sanitaria).
Per questo motivo, a livello distrettuale, non sono state previste grandi celebrazioni per il nostro compleanno del 23 febbraio; mi sono limitato ad organizzare in questa data l’ultimo seminario formativo dei sei che ho organizzato per fare formazione e sarà l’occasione per farci gli auguri.
A livello nazionale il Rotary Day verrà celebrato a Roma sabato 19 febbraio p.v. con il “Riconoscimento PHF al Merito di Italiani all’Estero”.
Dato il periodo parteciperanno in presenza solo i Governatori dei 14 Distretti italiani insieme ai premiati con famigliari e pochissimi altri; verrà organizzato un webinar nazionale sulla piattaforma zoom al quale Vi invito a partecipare numerosi. Per il Distretto 2072 ricordo che il premiato sarà la cantante lirica Benedetta Orsi, mezzosoprano di Bologna.
Nel mese di marzo, oltre (si spera) alla ripresa delle visite ai Club, avremo numerosi eventi, ad oggi tutti confermati.
Ve li indico in modo che possiate organizzarvi o prenotarvi:
- Il 12 marzo saremo ospiti della Tecnhogym a Cesena per il convegno “Attività fisica e corretta alimentazione per una vita in salute”
- Il 18-20 marzo si terrà a Venezia la conferenza presidenziale “Economia e Ambiente in Armonia”; il PI Shekhar Mehta ha confermato la sua partecipazione ed è ancora possibile iscriversi on line tramite il sito della conferenza www.rotaryconferencevenice.org
- Il 25-27 marzo a Bertinoro presso il Centro Universitario si terrà la 13^ edizione del RYPEN
Con l’augurio che tra poche settimane potremo ricominciare a vederci in presenza, auguro a tutti Voi Buon Rotary!!
Stefano
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I Rotary Club della Romagna, a sostegno degli ammalati di cuore
Si è tenuta recentemente a Pievesestina di Cesena, la cerimonia di consegna di quattro PC e dodici tablet necessari per fare decollare un progetto di telemedicina sull’assistenza e il monitoraggio a domicilio dei pazienti, cui sono impiantati pacemaker, defibrillatori, resincronizzatori.
Sedici Club della Romagna, nella precedente annata hanno reso possibile un Global Grant che si sta realizzando per un importo complessivo di 78.000 euro. Il progetto Remotheart consiste nel controllo a distanza dei dispositivi cardiaci impiantati grazie a un trasmettitore presso il domicilio dei pazienti.
Il numero di impianti di pacemaker e defibrillatori è aumentato negli ultimi anni. Molti pazienti portatori di dispositivo impiantabile sono affetti da scompenso cardiaco, una patologia invalidante e sempre più diffusa, che richiede un sistema di assistenza dedicato. Nella maggioranza di questi, il dispositivo è in grado di raccogliere e inviare segnali utili a monitorare lo stato clinico del paziente. Da un’esperienza innovativa avviata a Forlì nel 2019, grazie all’Associazione Cardiologica Forlivese, è nata l’idea di estendere l’applicazione del servizio a tutta l’azienda USL della Romagna.
“Un team ingegneristico e informatico della nostra azienda – ha riferito durante l’incontro il dottor Alberto Bandini, referente di progetto – sta lavorando allo sviluppo dell’idea. I tablet e i PC che i Club Rotary della Romagna oggi ci consegnano, serviranno per individuare un eventuale peggioramento clinico, cercando di anticiparlo con un trattamento il più precoce possibile”.
“Questa donazione è importante e significativa nel momento attuale – ha fatto presente il professor Giancarlo Piovaccari, direttore del dipartimento di Cardiologia della Romagna – perché il progetto Remotheart, che in tutta la Romagna interesserà un numero stimato di 6.500 pazienti portatori di device cardiologici, rappresenta un tipico esempio di come le iniziative dei singoli territori possano essere messe a valore per tutti”.
“Il progetto – ha aggiunto il direttore sanitario Mattia Altini – si colloca all’interno del modello-Romagna che include un ripensamento della rete dei servizi, per una sanità più vicina ai cittadini”.
Grazie al contributo del Rotary, ha fatto presente il Direttore Generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, si attua “un fondamentale tassello che renderà possibile realizzare un sistema di continuità di cura per il paziente”.
“A nome di tutti Club Rotary della Romagna – ha aggiunto infine Maurizio Bonora, attuale presidente del Club di Rimini, capofila del progetto – mi sento di dire che siamo molto contenti di sostenere questo progetto, a cui il Rotary è molto sensibile perché il tema della salute è il focus del Rotary internazionale. Consegnandovi queste apparecchiature, siamo certi di poter dare all’Istituzione territoriale un contributo utile al miglioramento della qualità delle”.
Il finanziamento è stato assicurato da sedici Rotary Club delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini: Rimini, Forlì, Cesena, Lugo, Ravenna, Ravenna Galla Placidia, Forlì Tre Valli, Faenza, Cervia-Cesenatico, Riccione-Cattolica, Valle del Rubicone, Cesena-Valle del Savio, Rimini Riviera, eClub Romagna, Cesenatico Mare, Riccione Perla Verde, dal Club della Repubblica Argentina “Bahìa Blanca del Norte”, dal Fondo a Designazione Distrettuale del Distretto 2072 e dal Fondo Mondiale della Rotary Foundation.
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Il 5 aprile, la quinta edizione del Premio “Nardo Giardina”
Ogni anno a Bologna viene ricordato Nardo Giardina, Rotariano doc, medico ginecologo, volontario nel mondo ed appassionato di musica Jazz.
Insieme al Conservatorio “Giovan Battista Martini” viene organizzata nella città felsinea dal Rotary club Bologna sud, un’importante manifestazione patrocinata dal Gruppo Rotary Club Felsineo, che premia studenti musicisti jazzisti, particolarmente meritevoli, e che quest’anno si svolgerà il 5 aprile.
Nel 2017 il premio è stato vinto da Gabriele Polimeni, nel 2018 da Elisa Aramonte, nel 2019 da Giacomo Casadio e nel 2021 da Federico Califano.
Ma chi era Nardo Giardina? Un uomo fantastico dai poliedrici interessi: medico, musicista, viaggiatore e filantropo. Nel 1952 aveva fondato una band di musicisti che, pur essendo amici “dilettanti e goliardi”, sono diventati nel tempo un importante ensemble di Jazz, la “Doctor Dixie Jazz Band”, che ha suonato ed è stata premiata in tutto il mondo e che vanta oggi il record mondiale di longevità tra le formazioni amatoriali in attività.
“Nardo Giardina – scrivono i soci del Rotary Club Bologna Sud – ha interpretato con costruttiva originalità ed entusiasta generosità l’autentico spirito di servizio Rotariano, avviando numerosi progetti di cooperazione internazionale in particolare con il continente africano ”.
Suor Laura Girotto, fondatrice della missione Salesiana “Kidane Mehret” di Adwa in Etiopia, così ricorda i tanti service, tra cui la potabilizzazione dell’acqua e la realizzazione dell’ospedale, che nella sua Missione sono stati realizzati dal Rotary, grazie all’intervento di Nardo Giardina.
“È mancato pochi giorni prima di tornare da noi – ricorda suor Laura – lui aveva compreso che il problema dell’Africa non si risolve con la carità, ovvero con l’assistenzialismo, che deve coprire solo l’emergenza, e non deve essere la regola. Bisogna creare nel Paese durature condizioni di lavoro e di salvaguardia della salute”.
Nella sua “Doctor Dixie Jazz Band” il dottor Giardina, professore di ginecologia all’Università di Bologna, suonava la tromba e cantava; era un leader e un trascinatore. Nei numerosi dischi prodotti dalla band si possono udire le note di numerosi amici famosi, quali Lucio Dalla, Paolo Conte e Pupi Avati. Tra gli ospiti è annoverato anche il grande sassofonista Gerry Mulligan.
“Ho un ricordo straordinario di Nardo – conclude Patrizio Trifoni, Presidente del Bologna Sud – ero appena stato ammesso nel Club e ricordo la sua immediata vicinanza ed amicizia che, più di ogni possibile discorso, mi fecero percepire la sostanza dello spirito rotariano. Accanto a questa sua naturale affabilità Nardo univa anche una grande energia e proattività che nel tempo, oltre alla professione, lo avevano portato a realizzarsi in altri e diversi ambiti: oltre alla musica i viaggi e la partecipazione alla vita rotariana. Era stato tra i fondatori del nostro club e patrono anche del club valle dell’Idice. Alla sua scomparsa fu naturale per tutti i soci del club, desiderare di voler ricordare Nardo sottolineando la passione che più di altre lo aveva accompagnato nella vita: il Jazz.
Il “Premio Giardina” nasce così dal desiderio di ricordare questo nostro importante socio, affidandone la memoria ai giovani che, come lui, sono innamorati della musica ed in particolare del Jazz.
Oggi il premio assegna una borsa di studio ad uno studente del Conservatorio selezionato nelle classi di musica Jazz, con preferenza per le classi di “canto Jazz” e “tromba Jazz”. Speriamo nel tempo di poter ampliare la portata del premio coinvolgendo anche altre realtà musicali ed istituzioni cittadine, per aumentarne la rilevanza e la finalità di sostegno ai giovani musicisti”.
Gianluigi Pagani
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RC Modena Muratori “cantiere scuola”: service contro la dispersione scolastica
Con un service attuato tramite un progetto studiato con il Settore Politiche Sociali e per l’Integrazione del Comune di Modena, il Rotary Modena Muratori ha svolto una importante esperienza tra il 2006 e il 2015, che ha consentito a un numero rilevante di minori in situazioni di abbandono o disagio sociale, di frequentare contesti di vita sani, attraverso attività sportive supportate dal Club stesso.
Grazie agli importanti risultati ottenuti con tale service e al rapporto instaurato con il Comune, nel 2015 il Club ha deciso di attuare un nuovo progetto, per i giovani tra i 13 ed i 16 anni. Il Comune di Modena, che aveva necessità di sostegno, per l’avvio di una nuova progettazione finalizzata a contrastare l’abbandono scolastico e all’avvicinamento al mondo del lavoro, ha accolto in modo entusiastico la nuova iniziativa, finalizzata ad arginare la dispersione scolastica e favorire l’integrazione umana e sociale di giovani, attraverso la sperimentazione di attività di laboratorio basate anche sulla manualità.
In Italia circa il 13,5% dei ragazzi non ha completato il ciclo secondario di studi e solo circa un terzo risulta occupato, percentuale molto al di sopra del valore minimo di riferimento europeo. Gli obiettivi generali del service “cantiere scuola” di RC Modena Muratori, sono relativi all’assolvimento dell’obbligo scolastico. In sintesi, i minori a rischio dispersione scolastica vengono invitati due giorni alla settimana a frequentare “cantiere scuola”, una struttura esterna alla scuola adibita a bottega/laboratorio per varie attività, mentre i restanti giorni proseguono la frequentazione scolastica. Durante i giorni in cui presenziano a “cantiere scuola”, gli alunni partecipano a laboratori di attività manuali in moduli di circa due mesi su varie attività: falegnameria, ceramica, bigiotteria, lavorazione del cuoio, piccola meccanica, informatica, orto-botanica, cucina ecc.
I gruppi di lavoro composti solitamente da otto minori, sono coordinati da un tutor/istruttore di una cooperativa identificata dal Comune di Modena tramite un bando, che da diversi anni è la Cooperativa Aliante di Modena, con il coordinamento del Dott. Manlio Chiarot. Gli istruttori/tutor indirizzano l’allievo nella realizzazione del progetto, più vicino alle sue attitudini e aspettative. La costruzione di piccoli oggetti diventa anche materia di studio, infatti l’attività concreta consente, in molti casi, di recuperare nozioni scolastiche, di fare approfondimenti teorici legati agli obiettivi didattici, a partire da esperienze concrete, a volte più adeguate ai bisogni, agli interessi e alle capacità degli allievi.
I ragazzi riescono in tal modo ad avere esperienze di successo, valorizzate dalla scuola, dagli insegnanti e dai compagni, oltre che dalle famiglie stesse. Tutti i singoli progetti vengono concordati con le scuole e quindi documentati in modo da potere essere poi presentati al gruppo classe e quindi divenire parte integrante del percorso scolastico e formativo. Al termine dell’anno scolastico, i tutor/educatori redigono un documento di sintesi che racconta l’esperienza dei ragazzi, con una valutazione che viene inviata al consiglio di classe. L’esperienza viene raccontata all’esame dai ragazzi di terza media.
Per l’accesso al servizio si è voluto prediligere una fascia di minori in età compresa tra i 13 e i 15 anni fino ad un massimo di 17 anni, corrispondenti agli ultimi tre anni della scuola dell’obbligo, con ragazzi che abbiano difficoltà ad assolvere impegni scolastici e manifestino disagi socio-relazionali tali da rendere più difficoltoso l’apprendimento all’interno del gruppo classe.
Con tale progetto si è cercato di responsabilizzare i minori ad un impegno e ad una frequenza ad attività di laboratorio che rientrino a pieno titolo nel percorso curricolare scolastico. L’inserimento in un piccolo gruppo, la relazione regolare e intensa con l’educatore, la realizzazione di oggetti, sono elementi capaci di rinforzare la motivazione scolastica in ragazzi che, per ragioni diverse, sono a rischio di dispersione.
Le strategie di insegnamento, basate sul fare insieme, sulla condivisione, incoraggiano la partecipazione di soggetti che tendono a emarginarsi nella classe oppure a ritagliarsi ruoli negativi. Il laboratorio deve arrivare ad appassionare i ragazzi e ad aumentare la loro autostima nel saper fare qualcosa. Inizialmente le scuole di Modena coinvolte erano 2/3 con pochi ragazzi individuati. Alcuni presidi e professori erano poco disponibili a dare l’assenso ad un progetto con un percorso alternativo, in realtà in grado di offrire ai ragazzi altre vie di studio, eventuale ponte con percorsi lavorativi futuri.
Negli anni la maggior parte degli istituti scolastici di Modena ha compreso la bontà del progetto e la crescita dei ragazzi che partecipano al laboratorio è stata esponenziale, ovvero oltre cento ragazzi di cui circa il 65% maschi e il 35% femmine, con richieste sempre superiori di frequentazione e minor percentuale di dispersione scolastica.
Oggi si sta pensando a quali possono essere le possibilità di evoluzione del progetto, per soddisfare le varie necessità del territorio. In particolare si sta cercando di coinvolgere un numero maggiore di scuole anche fuori Modena, con nuove tipologie di laboratori, e progetti più lunghi per ragazzi che presentano particolari difficoltà.
Si sta inoltre valutando la possibilità di attuare anche attività pomeridiane all’interno di altre realtà, come doposcuola o centri giovani, e all’introduzione di tirocini formativi per i ragazzi più grandi, in accordo con aziende e scuole di formazione. Infine, anche per far conoscere ai ragazzi il mondo del marketing, si sta pensando alla possibilità di creazione di un “brand” proprio, legato ai lavori svolti dai ragazzi. Il Rotary Club Modena Muratori è orgoglioso dei risultati ottenuti pur sapendo che ci vorrà ancora un forte impegno per arginare la dispersione scolastica, tassello importante per migliorare la cultura di una società e la motivazione al lavoro, ovvero gli strumenti fondamentali per la crescita dei ragazzi che un domani possano vivere in un contesto sociale migliore.
Giancarlo Salvaterra
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RC Vignola e International Passport: missione Libano
Dieci tonnellate di beni di prima necessità sono state donate dal Rotary di Vignola Castelfranco Emilia Bazzano, con la collaborazione dell’International Rotary Passport Club 2072.
“La donazione è stata effettuata alla Brigata Friuli del Nostro Esercito – racconta Paolo Botti di RC Vignola, Presidente della commissione progetti del Club. – Il materiale è stato distribuito dai Militari Italiani della Brigata Friuli, inquadrati nei caschi blu dell’ONU, alle Autorità Libanesi per essere poi utilizzato dalla popolazione”.
Ma com’è nata l’idea del service?
“La questione nasce da una mia telefonata ad un amico sacerdote melchita, che fa la spola tra Italia e Libano – prosegue Botti – questo dopo la terribile esplosione al porto di Beirut. Alla mia richiesta di cosa avevano necessità a seguito dell’accaduto, la sua risposta fu netta: abbiamo bisogno di qualsiasi cosa perché non abbiamo più niente. A quel punto ho cominciato a lavorare su una prima idea”.
Paolo Botti propose al Consiglio del Club di verificare la fattibilità di una donazione di attrezzature scolastiche ad alcune scuole libanesi, peraltro già identificate, ma per svariate ragioni tecniche e logistiche quella parte di progetto è risultata infattibile.
Tutte le associazioni e i gruppi che Botti conosce, non avevano la capacità di portare direttamente il materiale del service a chi ne aveva bisogno e per farlo si sarebbe dovuto passare attraverso canali inopportuni e pericolosi, soluzione che ovviamente fu scartata. “Poi attraverso l’ aiuto insostituibile del nostro Socio Generale Salvatore Camporeale, abbiamo preso contatto con la Brigata Friuli, che sarebbe partita un paio di mesi dopo per il Libano, e la nostra donazione di derrate, acqua, scarpette e disinfettanti, ha finalmente preso corpo”.
Botti sottolinea anche la grande professionalità della Brigata Friuli, con la quale ha collaborato benissimo e grazie alla quale la donazione è stata portata a termine.
“La Brigata arrivò in Libano dopo l’esplosione, lavorano nel sud del Paese, nella zona libanese più pericolosa essendo quella a più forte presenza di integralismo islamico e quindi sicuramente hanno affrontato molte difficoltà per portare a termine anche la consegna delle nostre dieci tonnellate di merci, visto anche che la situazione medio orientale proprio in quel periodo veniva complicata ulteriormente dalla crisi afghana. – prosegue Botti – A tutta la Brigata Friuli va il nostro più sentito ringraziamento per ciò che ha fatto. La sua missione in Libano dovrebbe essere ormai molto vicina alla conclusione, questione di giorni, e questo ci permetterà di avere maggiori informazioni su quanto fatto dal Contingente Italiano e sulle destinazioni finali dei beni donati dal Nostro Club”.
Infine Paolo Botti, riferisce, estrapolandolo dal sito difesaonline.it, dal quale è stata presa anche la foto di questo articolo, che i militari italiani sono stati calorosamente ringraziati dal Generale Qubayati per il loro lavoro svolto nella Regione. Le attività di sostegno alle Forze Armate libanesi e alla popolazione locale sono i compiti fondamentali per il Contingente Italiano derivanti dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.
Paolo Botti e Maria Grazia Palmieri
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I primi dieci anni del Premio Rotary Artefiera
Il 14 maggio 2022, alla Fiera di Bologna, si terrà la cerimonia di premiazione del Premio Rotary Arte Fiera, spostata da gennaio a maggio a causa della pandemia, auspicando che non crei ulteriori problematiche di spostamento data.
Per celebrare il decennale i Rotary del Gruppo Felsineo propongono un’edizione speciale con un montepremi importante ed una giuria di grande valore, anche dal punto di vista emozionale, con il ritorno di due esperti che contribuirono alla nascita del Premio, Silvia Grandi e Silvia Evangelisti.
La prima edizione risale al 2012, realizzata su iniziativa del RC Bologna Valle del Samoggia, e con il Rotaract parte attiva fin dalle origini.
Il Premio nacque per onorare la memoria di una socia scomparsa prematuramente, Annamaria Colizzi; la sorte ha voluto che solo qualche mese prima (11/11/2011) fosse intitolata a suo nome la “Torre Annamaria” monumento medievale situato dentro il bosco di S. Francesco ad Assisi, proprio accanto all’opera di land art “Terzo Paradiso”, dell’artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto.
Negli anni la manifestazione ha visto crescere la sua importanza, fino a diventare un Premio di riferimento nella più antica mostra mercato di arte moderna e contemporanea d’Italia, un avvenimento che coinvolge tutta la Città di Bologna con Art City.
La cerimonia del sabato è riservata in esclusiva al Premio Rotary Arte Fiera, che negli anni ha ospitato personalità di rilievo come un Ministro della Repubblica, un Sottosegretario alla Cultura, famosi testimonial del modo dello spettacolo. Ha inoltre organizzato eventi collaterali come il Symposium di Scultura , un Talk Show in collaborazione con il Corriere della Sera sul mecenatismo nel mondo dell’arte contemporanea, un seminario sulle acquisizioni scientifiche per l’arte.
Tutto questo, unito al notevole impatto mediatico del Premio, ha permesso di diffondere al pubblico le “ buone azioni “ del Rotary a supporto delle giovani generazioni, della cultura per l’arte ed i principi rotariani di amicizia e fratellanza fra le genti, perché questo è il nostro sottotitolo.
Il ricordo di Andrea Sapone, socio fondatore del Rotary Club Bologna Valle del Samoggia e grande sostenitore dell’evento, rimarrà sempre nei nostri cuori , per questo gli è stato dedicato un premio speciale.
Per saperne di più sulla decima edizione del Premio rimandiamo ai link ufficiali: http://www.artefiera.it/artefiera/premi-e-trust-per-larte-contemporanea/9144.html
Foto e video della precedente edizione del gennaio 2020 https://www.rotary2072.org/rotary2072/gruppo-felsineo-ad-arte-fiera-il-premio-del-rotary-giunge-alla-nona-edizione
Domenico Lo Bianco