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Lettera mensile n. 7 del Governatore 2022-2023 Luciano Alfieri, gennaio 2023
Mese dell’Azione professionale
Carissime amiche e amici,
ci sono elementi, come gli anni solari del nostro o di qualunque altro calendario, che passano uno dopo l’altro. Ci sono percorsi, come l’annata rotariana in corso, che arrivano al proprio giro di boa, guardando a un traguardo che sarà anche una nuova partenza, nella perfetta ciclicità di una ruota che gira. E ci sono aspetti, come la professionalità e l’etica, che invece non guardano al frenetico susseguirsi degli anni e delle stagioni, ma restano come stelle polari a guidare l’agire rotariano, o piuttosto come colonne portanti a sostenerlo e a reggerlo saldamente. Da otto anni a questa parte ce lo ricordiamo regolarmente durante le feste natalizie, dato che il Rotary International dedica il mese di Gennaio al tema dell’Azione professionale, ma chi conosce il Rotary sa bene quanto questo aspetto sia decisivo, nodale e costitutivo del nostro stesso sodalizio. Tanto che – in teoria – dovrebbe suonare quasi pleonastico ripeterlo.
Ma facciamolo comunque. Per dirla con le parole del nostro manuale di procedura, “i Rotariani si fanno promotori di elevati requisiti etici, che applicano a tutte le loro relazioni professionali, riconoscendo il valore di tutte le occupazioni utili e offrendo la loro competenza e capacità professionale per affrontare i bisogni e le problematiche sociali”. O per citare alcuni passaggi dello ‘scopo del Rotary’, ciò che abbiamo tutti e tutte preso l’impegno di fare è di applicare “principi morali nello svolgimento delle attività professionali e nei rapporti di lavoro”, ma anche “il riconoscimento dell’importanza e del valore di tutte le attività utili” e “il significato dell’occupazione di ogni Rotariano come opportunità di essere al servizio della società”. Non ci basta? Si legge, ancora, della “comprensione, buona volontà e pace tra i popoli mediante una rete internazionale di professionisti e imprenditori di entrambi i sessi, accomunati dall’ideale del servire”. Non voglio insistere ulteriormente su questo concetto – ancor più perché questa lettera è rivolta a professionisti rotariani – che è così ben espresso dai sintetici ed efficacissimi testi fondanti della nostra comunità globale.
E se da un lato mi pare autoevidente, in materia di professionalità, l’importanza di continuare a investire in noi stessi e nella nostra formazione, nel rendere disponibile la nostra competenza per aiutare gli altri e nello sviluppare delle iniziative per migliorare la società in cui viviamo, sul fronte dell’etica credo valga la pena di soffermarsi insieme un momento sulla celeberrima prova delle quattro domande.
Non so se vi è mai capitato di raccontarlo per la prima volta a una persona che non l’ha mai sentita nominare, oppure più semplicemente se avete condiviso con altri rotariani delle riflessioni sul significato delle singole parole che vengono citate nel test.
Non si tratta infatti solo di quello che si fa – che già di per sé è una grande sfida far rientrare appieno nei quattro quesiti – ma anche di tutto ciò che si dice o che si pensa, invitando a porre attenzione ai principi guida deontologici non solo nell’agire ma anche nell’interagire con gli altri, oltre che nell’introspezione con se stessi. Poi nelle domande ci sono parole semplici, ma proprio per questo potentissime: verità, giustizia, volontà, vantaggio per tutti. Ma più di ogni altra cosa il test stesso, fin da quando fu creato dal rotariano di Chicago Herbert Taylor nel 1932 come filosofia per orientare tutte le scelte nel salvataggio di un’azienda dalla bancarotta, non è da intendersi solo per il socio rotariano nell’ambito del suo agire all’interno del Club o per conto del Club, ma è una guida che dovrebbe essere rispettata in ogni aspetto della quotidianità, tanto familiare quanto professionale. Insomma, non certo cosa da poco. Scagli la prima pietra chi lo ha sempre e pienamente seguito.
Sul come trasformare proattivamente in azione quel valore professionale che a tutti noi è stato riconosciuto nel momento di ingresso nel Rotary, i consigli possono essere i più disparati. Fare volontariato per un progetto di service, condividere le proprie conoscenze attraverso il network distrettuale, usare i propri talenti e le proprie competenze per fare la differenza nella comunità, promuovere elevati standard etici sul proprio posto di lavoro, educare nuovi e attuali soci alla discussione sull’importanza della prova delle quattro domande, discutere sui dilemmi etici anche con esempi pratici e attività interattive, dare riconoscimento alle aziende e ai professionisti che dimostrano elevati standard, coinvolgere i giovani e fare loro da mentore. Esempi, peraltro, che non mi sono inventato nell’occasione dello scrivere questa lettera, ma che fanno parte (selezionati e leggermente parafrasati da me) del kit sull’Azione Professionale nella sua ultima edizione appena pubblicata.
Ancora un paio di brevi note e anche per questo mese mi taccio. Anzitutto, un breve ricordo dell’argomento che faceva da tema del mese di Gennaio fino a qualche anno fa, ossia la consapevolezza del Rotary e la sensibilizzazione al Rotary: parole diverse, forse con un significato più ampio, ma che di fatto rimandano sempre agli stessi concetti chiave di professionalità nel senso rotariano del termine, e che oggi ci vengono suggeriti in modo ancora più chiaro e diretto.
Poi due “in bocca al lupo”. Al DGD 2025-2026 Guido Giuseppe Abbate, recentemente designato, e alla DGE Fiorella Sgallari per l’Assemblea Internazionale alla quale parteciperà a Orlando all’inizio di questo mese per la sua formazione.
Infine un mio personale augurio per un 2023 sereno, in salute personale e rotariana, produttivo ed eticamente ineccepibile. Non è un caso, credo, che proprio nel mese in cui si fanno bilanci e si progetta l’attività lavorativa di un nuovo anno, il rimando forte che ci arriva dalla comunità rotariana globale e da oltre un secolo di storia sia all’agire, all’azione, non solo professionale ma anche deontologica. Non lo scopriamo quest’anno, ma è una riscoperta che si rafforza di anno in anno.
Nazareth, 1 Gennaio 2023
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Guido Giuseppe Abbate Governatore Designato 2025-2026
Guido Giuseppe Abbate è stato nominato lo scorso 17 dicembre Governatore Designato 2025 – 2026 del Distretto 2072. Abbate è socio del R.C. Bologna Carducci dal marzo 1994. Ha ricoperto diversi incarichi nel precedente Distretto 2070 come District Rotaract Chair e District RYLA Chair, e poi nel Distretto 2072 anche come New Club Development Chair (2013-2014).
Per l’annata 2021-2022, il DGD ‘25-26 è stato Coordinatore della Squadra Distrettuale. Nell’annata in corso, Abbate è Presidente della Commissione Nuove Generazioni.
Abbate si è laureato in Odontoiatria e protesi dentaria a Bologna nel 1987 con voto 110/110 e menzione di lode. Si è poi laureato in Medicina e Chirurgia a Bologna nel 1993 con voto 110/110 e menzione di lode. Già interno della Clinica Odontoiatrica dell’Università degli studi di Bologna dal 1987 al 1995 presso il reparto di Chirurgia Orale diretto dal Prof. Paolo Capuzzi.
Oggi è titolare di studio a Bologna, dopo aver collaborato presso vari studi in qualità di chirurgo orale.
G.P.
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RC Vignola: progetto “No allo spreco alimentare” per i bambini
Come risvegliare il senso di responsabilità, il dovere civico, la necessità di adottare buone pratiche, per cambiare il benessere del pianeta?
Il Rotary Club Vignola Castelfranco Emilia Bazzano si è posto queste domande e ha immediatamente pensato di realizzare un progetto preciso, volto alla sensibilizzazione delle abitudini alimentari dei piccoli consumatori. Un service che promuoverà anche il recupero dei rifiuti, nonché l’educazione alimentare tesa a ridurre il preoccupante fenomeno dell’obesità infantile, in costante aumento. L’equilibrio del “Nutrirsi bene”, e “Con misura” sono aspetti in sinergia nell’educazione all’alimentazione dei più piccoli.
La collaborazione per realizzare tutto questo, avverrà con Last Minute Market (spin off dell’Università di Bologna) che vanta progetti esclusivi per il recupero delle eccedenze alimentari.
Il progetto avrà una durata di tre mesi, durante l’anno scolastico 2022/23, si rivolgerà ai bambini di 3°, 4°, 5° anno, delle scuole primarie vignolesi, con il coinvolgimento e i supporti, degli Assessori alla cultura e all’ambiente, del Comune di Vignola, nonché di docenti, e professori Universitari.
“Tra i relatori, sono stati invitati anche Massimo Bottura e Luca Marchini – ancora non confermati – chef famosi ed entrambi impegnati sia contro lo spreco alimentare che contro i disturbi alimentari dei giovani” dice Paola Negrini a capo dei progetti del Club e Presidente Incoming 2023-2024.
Al concludersi della formazione sarà allestita all’interno della Biblioteca Auris Vignola, una mostra di disegni che rappresenterà ciò che i ragazzi avranno percepito e appreso, con premi e gadget, il tutto accompagnato da una “sana merenda” realizzata appositamente da chef stellati.
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Raccolta fondi per borsa di studio
Una bella festa degli auguri natalizi ma anche un’occasione per sostenere un progetto sociale di indubbio valore. Così ha fatto il Rotary Comacchio-Codigoro-Terre Pomposiane che ha incontrato soci e ospiti al ristorante Oasi Bianca di Pomposa.
Il presidente Fiorenzo Zannini ha annunciato che la raccolta fondi della serata costituiva una borsa di studio per consentire a un ragazzo autistico di frequentare un corso di musica, tenuto dalla scuola di musica civica di Comacchio diretta dal maestro Giorgio Borgatti, a sua volta presente alla serata e che ha illustrato la feconda attività dell’istituzione in tutte le scuole della zona. Borgatti è stato anche l’organizzatore delle belle iniziative estive nella città lagunare.
Quattro professori della scuola si sono esibiti con successo nella serata rotariana e al termine gli auguri sono stati presentati dalla bella voce della soprano Cristina Miriam Chiaffoni.
In precedenza, Gianfranco Vitali, dirigente Ascom e coordinatore di “Destinazione turistica Romagna”, socio del Club, aveva illustrato alcuni progetti predisposti per sostenere l’allungamento (necessario) della stagione sui Lidi comacchiesi, confermando e approfondendo quanto annunciato poche settimane fa nel corso del convegno promosso proprio su questo importante tema da ASCOM Confcommercio Ferrara, con il patrocinio del Rotary Club Comacchio-Codigoro-Terre Pomposiane.
L’obiettivo di tutti – era emerso, in particolare – è quello, come si accennava, di individuare adeguate ed efficaci strategie per consentire alla stagione turistica di non “fermarsi” ai canonici mesi centrali dell’estate. Nel contempo il piano intende offrire nuove opportunità di lavoro ai giovani.
Alberto Lazzarini
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Consegnata la Borsa di Studio Lombardini 2022
Giacomo Resca è il vincitore dell’edizione 2022 del Premio Lombardini. È laureato in Ingegneria Meccatronica nel 2021, con una votazione di 110 e lode.
La cerimonia di consegna del Premio si è tenuta lunedì 5 dicembre 2022 al Padiglione Buccola-Bisi del Campus S. Lazzaro di Reggio Emilia alla presenza del Pro Rettore della sede di Reggio Emilia Giovanni Verzellesi, del Direttore del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria Massimo Milani, del Governatore Luciano Alfieri, di Ferdinando Del Sante PDG e Past President del Rotary Club Reggio Emilia, del suo attuale Presidente Giovanni Baldi e dei rappresentanti della famiglia Lombardini: Adelmo, Francesca ed Elena, figli del compianto Franco Lombardini.
La Borsa di Studio Lombardini, del valore di 5.000 euro, è destinata a giovani meritevoli laureati/e in Ingegneria Meccatronica (corso di laurea triennale) per favorirne il proseguimento degli studi con la successiva laurea magistrale in Ingegneria Meccatronica.
L’iniziativa, voluta dalla famiglia Lombardini per ricordare Franco, noto imprenditore reggiano e rotariano, scomparso prematuramente nel 1980, è promossa dal Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di UniMoRe in collaborazione con il Rotary Club Reggio Emilia.
In memoria di quanto fatto per i giovani dal marito, il quale fondò un Centro Studi in azienda, la signora Gianna, insieme ai figli, propose la Borsa di Studio annuale ”Franco Lombardini” e finanziò la costruzione di un laboratorio nel Campus universitario San Lazzaro, sede del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria.
Ogni anno, i premiati sono due studenti/studentesse: uno, il vincitore o la vincitrice dell’anno, laureato triennale che riceve una prima tranche; l’altro, il vincitore o la vincitrice dell’anno precedente che frequenta la laurea magistrale, con l’eventuale seconda tranche se conferma i requisiti necessari previsti dal bando.
Nella premiazione è stata infatti confermata anche l’assegnazione della seconda tranche del premio all’Ing. Diletta Sacerdoti, vincitrice dello scorso anno.
Carmelita Ardizzone
06
Rotary e CAV: un’esperienza indimenticabile
È terminato il “Corso parrucchiera” pensato per le ragazze seguite dal Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Imola e realizzato con i fondi dell’annata rotariana 21-22 Governatore Stefano Spagna Musso.
Scrivo questo articolo con un taglio “personale” perché è ciò che vorrei trasmettere raccontandovi una incredibile esperienza che passa da un “Progetto Rotary” a momenti di vita comune e di condivisione unica. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di dare la possibilità a giovani mamme di inserirsi nel mondo del lavoro e nella società.
Mamme, quasi tutte trentenni, provenienti da Ucraina, Albania, Marocco, Bosnia, quasi tutte con tre figli piccoli da gestire, un compagno a volte inesistente, a volte troppo insistente. Mamme con tanta voglia di riscattarsi e ritrovare il loro posto nella società, ma anche con tanta consapevolezza di cosa significa essere madre.
Il corso inizia martedì 5 ottobre. Arrivo in stazione ad aspettare le ragazze, che ancora non conosco personalmente, per accompagnarle in quello che sarebbe diventato un incontro settimanale per loro, e per me, atteso e vissuto con gioia.
Ecco le otto ragazze, con mia grande sorpresa, con quattro passeggini e mi sovviene un pensiero: “ma come faremo a gestire 4 neonati durante le 3 ore del corso?”. Ma il pensiero subito se ne va perché arriva il treno sul quale dobbiamo salire.
La gestione del viaggio con quattro passeggini al seguito non è semplice, ma arriviamo in orario, a Faenza, nel salone Moda Capelli Più. E così sarà per gli ulteriori sei martedì successivi.
Mirella, responsabile del salone, con estrema professionalità ha insegnato i segreti del lavaggio dei capelli, del colore, dell’asciugatura e della piega. I bambini sono angeli in terra e mi è venuto naturale aiutare le mamme, che si sono ben destreggiate tra allattamenti e apprendimento delle tecniche, in un clima professionale e allo stesso tempo famigliare.
Questo è il Rotary che io amo e questa è la motivazione che mi ha fatto decidere di far parte della bellissima famiglia rotariana: essere parte integrante dei progetti, in azione e in aiuto, dedicare tempo, energie e passione ad aiutare chi è in difficoltà. Vivere il service da “dentro” non ha, per me, un prezzo. Ti riempie il cuore di un amore quasi universale, che non riesci a descrivere ma solo a vivere.
Ed eccoci riuniti in un momento ufficiale, accompagnato da risate di bimbi, da momenti di gioia e di gratitudine, in cui Emanuela, responsabile del Centro Aiuto alla Vita di Imola, Mirella, titolare del salone Moda Più di Faenza e la mia persona in rappresentanza del Distretto 2072, abbiamo consegnato gli attestati di partecipazione al corso. È un progetto rotariano che sarà sostenibile nel tempo, infatti abbiamo dotato il CAV dell’attrezzatura necessaria per potere organizzare, in completa autonomia, futuri corsi per altre ragazze.
Oltre al ringraziamento al Rotary da parte del CAV e di tutte le ragazze, anche il mio personale al PDG Stefano Spagna Musso, per avermi dato la possibilità di fare Rotary nella modalità più in sintonia con me stessa: con grande gioia.
Tiziana Casadio
07
Rotary e cultura: Pillole Petroniane
Roberto Corinaldesi, rotariano, medico, professore emerito dell’Università di Bologna, Presidente della Consulta tra Antiche Istituzioni Bolognesi, amante della “sua meravigliosa città”, ha scritto il libro “Pillole Petroniane… prescritte dal dottore”. Il volume di 255 pagine contiene il testo degli incontri sulla storia di Bologna, tenuti da Corinaldesi all’interno del progetto “I Giovedì della Consulta”.
Nel difficile periodo del Covid, la Consulta ha voluto dare un segnale di speranza e rinascita e ha tenuto degli incontri pubblici via Zoom, con oltre 300 persone collegate ogni singolo giovedì, per raccontare Bologna e le sue storie. Sono preziose informazioni sulla storia della nostra città, derivate da anni di studio e approfondimento di Corinaldesi, dai portici alle torri, dalle statue ai parchi, dai personaggi alle guerre, passando per San Petronio, il cardinale Lambertini, i Bentivoglio, Gregorio XIII, Aristotele Fioravanti, fino a “Sua Maestà Bologna”, alla canapa e ai “Petroniani ed il Pallone”. Il volume si conclude con il testo delle canzoni della tradizione bolognese.
“Dalla lettura del libro si comprende l’amore dell’autore verso Bologna e verso i più importanti avvenimenti storici che qui sono accaduti – racconta Gianluigi Pagani, Vice Presidente della Consulta tra Antiche Istituzioni Bolognesi che, insieme al Rotary Bologna Sud, ha edito il volume – diceva Gustav Mahler: ‘La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri’. Corinaldesi ha la capacità di custodire ‘il fuoco bolognese’ con lezioni pienamente comprensibili per il pubblico, ma, allo stesso tempo, erudite e approfondite nei contenuti. La storia è una disciplina che ha per finalità quella di raccogliere e studiare il passato, attraverso l’uso di fonti, documenti e testimonianze che possono trasmettere il sapere. Questo è un immenso valore, perché attraverso il passato noi possiamo rintracciare la nostra identità culturale e umana. La storia ci permette di conoscere meglio noi stessi, la nostra società e soprattutto il nostro futuro”.
Il volume può essere richiesto solo alla email della Consulta gpagani@riparto.it e i proventi saranno devoluti al restauro della Croce di Via dell’Osservanza.
Per saperne di più: Consulta fra Antiche Istituzioni Bolognesi
La Consulta tra Antiche Istituzioni Bolognesi nasce nel 2002 grazie all’impegno di un gruppo di amministratori, guidati da Stefano Graziosi e Guglielmo Franchi Scarselli, di enti senza fine di lucro, storicamente attivi a Bologna sia in ambito sociale che culturale, e ancora oggi attivi. Tra gli enti più antichi vi sono la “Compagnia dei Lombardi” che nella seconda metà del Duecento era il braccio armato del ceto artigianale e borghese, la Fabbriceria di San Petronio che ha provveduto alla costruzione della Basilica voluta dal popolo bolognese fin dal 1390, la Fondazione Pio Istituto Sordomute Povere, la Fondazione Gualandi e l’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” fondati per aiutare le persone colpite da sordità e cecità, e la società Medico Chirurgica Bolognese istituita nel 1802. In ordine di fondazione:
1170 – Antichissima e Nobilissima Compagnia Militare dei Lombardi in Bologna, 1250 – Compagnia dell’Arte dei Brentatori, 1346 – Cappella Musicale Arcivescovile di Santa Maria dei Servi in Bologna, 1364 – Reale Collegio di Spagna, 1390 – Fabbriceria di San Petronio, 1575 – Arciconfraternita dei Santi Giovanni Evangelista e Petronio dei Bolognesi in Roma, 1663 – Collegio Comelli, 1666 – Regia Accademia Filarmonica di Bologna, 1802 – Società Medica Chirurgica Bolognese, 1845 – Fondazione Pio Istituto Sordomute Povere in Bologna, 1845 – Opera dell’Immacolata – Onlus, 1847 – Istituzione Asili Infantili di Bologna, 1850 – Fondazione Gualandi a favore dei sordi, 1871 – S.E.F. Virtus, 1873 – Fondazione Sorbi Nicoli, 1874 – Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore, 1874 – Opera Pia Da Via Bargellini, 1875 – Ente Morale Case di Riposo Sant’Anna e Santa Caterina, 1876 – Mutua Salsamentari, 1881 – Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza“, 1894 – Associazione per le Arti “Francesco Francia“, 1899 – Comitato per Bologna Storica e Artistica, 1927 – Casa Lavoro per Donne Cieche, 1928 – La Famèja Bulgnèisa
Collaborazione speciale e continuativa con l’ASP Città di Bologna (Statuto art. 1.d) per le sette Antiche Istituzioni in essa inglobate: Fondazione “Alberto Dallolio e Alessandro Manservisi”,
Fondazione “Innocenzo Bertocchi”, IPAB Istituto “Giovanni XXIII”, Istituto “Clemente Primodì”, Istituti Educativi di Bologna, Istituzione “Cassoli Guastavillani”, Opera Pia dei Poveri Vergognosi.
MGP
08
Il giorno della Befana, un dono all’ospedale reggiano
Il Rotary Club Reggio Emilia continua quella che è una tradizione alla quale tiene molto, cioè quella di effettuare service per il reparto di Pediatria dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, che quest’anno si è compiuto il giorno della Befana.
Il Presidente del Rotary Club Reggio Emilia, dott. Giovanni Baldi, e il Prefetto del Rotary Club Reggio Emilia, Carmelita Ardizzone, hanno consegnato una Poltrona Medica Relax (modello Normandie) del valore di circa 1.000 euro, che consente un riposo confortevole alle mamme che assistono i loro figli in ospedale.
Il momento del ricovero è sempre difficile da affrontare per un genitore, poter migliorare il comfort può essere d’aiuto in momenti così particolari, soprattutto in mesi come questi dove si è assistito a un aumento significativo delle malattie anche gravi dei bambini, con un incremento importante dei ricoveri ospedalieri.
La poltrona sarà messa in funzione immediatamente in quanto la stanza di degenza è già in fase di attivazione.
Il Rotary Club Reggio Emilia coglie anche l’occasione per ringraziare il Direttore della Pediatria dott. Alessandro De Fanti, la Responsabile Infermieristica Nicoletta Vinsani e il Direttore del Presidio Ospedaliero dott. Giorgio Mazzi, i quali nonostante la giornata festiva, hanno voluto essere presenti alla consegna del service rotariano.
Carmelita Ardizzone
09
Interclub: trent’anni della nostra Repubblica
Il vincitore del Premio Estense Marzio Breda (giornalista di punta del Corriere della Sera) è stato ospite del Rotary di Cento in interclub con RC Poggiorenatico.
Il noto quirinalista, autore del fortunato libro dal titolo “Capi senza stato”, ha sintetizzato con un racconto brillante, incalzante e con molti aneddoti la storia degli ultimi cinque presidenti della Repubblica.
Marzio Breda si è aggiudicato la 58^ edizione dell’Estense, superando tre avversari di altrettanta altissima levatura come Dacia Maraini, Maurizio Molinari e Mirella Sereni.
Il suo volume, avvincente come un romanzo, di fatto narra tutti i momenti fondamentali degli ultimi trent’anni della vita della Nazione.
Si parte dalla presidenza Cossiga (con riferimenti anche alla precedente di Pertini) per passare a quelle di Scalfaro e Ciampi, poi Napolitano e infine Mattarella. Spazio anche – curiosità e non solo – alle figure femminili a fianco dei presidenti.
Presentato dal dirigente del Rotary centese Giorgio Garimberti e dal Presidente del Club poggese Roberto Ferrari, Marzio Breda (veneto di nascita, classe 1951) è poi rimasto a colloquio con i soci e gli ospiti fra cui il responsabile del Premio Estense Gian Luigi Zaina, con il quale il giorno successivo ha incontrato molti ragazzi delle scuole ferraresi. Numerosi i quesiti e le curiosità cui il relatore ha risposto con grande disponibilità.
Nella foto: Marzio Breda, Giorgio Garimberti e Roberto Ferrari.
Alberto Lazzarini
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Il Prefetto De Rosa in interclub
“Un Prefetto è sempre competente”. Interpreta così il suo ruolo il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa. Intervenuto a dicembre a un interclub del Rotary club Ravenna, del Rotary club Ravenna Galla Placidia con il Rotaract Ravenna, ha raccontato le sfumature e le pieghe del suo lavoro.
Una grande passione quella per l’amministrazione dello Stato, ha spiegato, che viene dopo la prima, che l’ha portato ad essere per 10 anni cronista del “Mattino” di Napoli, accanto a firme come Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra nel 1985.
“I due Rotary di Ravenna hanno organizzato questa serata per la presentazione ai soci del dottor Castrese De Rosa – ha spiegato la presidente Maria Letizia Marini -. Tra gli obiettivi del Rotary c’è quello di perseguire il pubblico interesse”. Ancora, il Rotaract ha donato cinque defibrillatori. Il Galla Placidia, ha aggiunto il Presidente Massimo Natali, ha portato a termine vari progetti a favore dei giovani e delle scuole.
È stato un racconto a 360 gradi quello del Prefetto alla serata del Rotary, alla quale ha partecipato anche il Past Governor Adriano Maestri, socio del Club cittadino. “Ero venuto a Ravenna da ragazzino e sono tornato ora a vedere i mosaici: monumenti che lasciano a bocca aperta, soprattutto Galla Placidia”. Ma non è lo splendore dei mosaici quello che ha colpito di più De Rosa: “È la vitalità, la capacità di fare rete di questa città e di questa Provincia. Anche voi, come Lions e Rotary, con il vostro impegno per la cosa comune”.
“Il Prefetto non può stare chiuso in un palazzo, deve metterci la faccia, incontrare le persone”, spiega l’illustre ospite. Dalle rappresentanze istituzionali, ai cittadini, passando per associazioni di volontariato e realtà del territorio: tutti vanno ascoltati, secondo il Prefetto. “Anche le suore di clausura del monastero di via Guaccimanni sono state invitate a vedere la Prefettura”, racconta.
“L’esperienza più bella è stata quella nei Comuni”, spiega De Rosa, ma anche la più complessa, soprattutto Platì, come commissario del Comune per la mafia. “Il Maresciallo dei Carabinieri non mi lasciava mai da solo; – racconta – io cercavo di incontrare le persone, stringere mani. Ma nessuno si avvicinava. E poi il Maresciallo mi ha spiegato ‘Lei rappresenta lo Stato, nessuno si vuole compromettere qui’”. È una considerazione amara quella del Prefetto: “Amo la mia terra – chiosa – ma quando torno a tutti dico, prendete esempio dal Nord”.
Ravenna, ha aggiunto, “è una città dove si può vivere in tranquillità. È spesso ai primi posti nelle classifiche per reati predatori, ma qui si denuncia tutto. E credo che anche sul fronte della criminalità organizzata, occorra certamente stare sempre all’erta, ma mi pare ci siano dei buoni anticorpi”.
Porto e sicurezza percepita, sono invece due ambiti sui quali occorrerà lavorare tra istituzioni, sempre insieme, come nel suo stile. A partire dalla questione dibattuta dell’illuminazione pubblica che molti sindaci, compreso quello di Ravenna, hanno tagliato per far fronte alle crescenti spese per l’approvvigionamento energetico. Si tratta di una scelta pericolosa, conclude: “La sicurezza percepita dai cittadini, questo conta”.
Daniela Verlicchi
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Interclub parmense: due passi nello spazio
Un interclub tra i Rotary del parmense (RC Parma, RC Parma Est, RC Parma Farnese, RC Salsomaggiore Terme, RC Brescello Tre Ducati) ha dato vita a una serata molto speciale ed estremamente interessante, insieme al colonnello dell’Aeronautica Walter Villadei il quale, introdotto dal presidente di RC Parma Est Marco Zanotti e dal socio Giancarlo Buccarella, ha raccontato il percorso italiano alla scoperta dello spazio, sviluppando la sua relazione dagli inizi degli anni ‘60, per allungarsi sino a ciò che sarà nel 2030.
Villadei ha messo in evidenza il nostro ruolo fondamentale nelle attività spaziali, con una leadership ancora oggi riconosciuta a livello internazionale. Basti pensare che l’Italia è il terzo Paese al mondo ad aver lanciato satelliti nello spazio. (In un numero molto elevato negli anni dal 1967 al 1988).
Ma parlando del Colonnello, qual è stato il percorso che ha seguito in ambito spaziale? Dopo gli anni di studio all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, la laurea in ingegneria spaziale, l’addestramento in Russia e la qualifica come cosmonauta al centro Gagarin di Star City, si è inserito e ha deciso di seguire una via innovativa.
Infatti, prosegue l’addestramento al Johnson Space Center della NASA, per Axiom Space, azienda impegnata nello sviluppo della prima stazione spaziale commerciale privata, una sfida tra tecnologica, spazio ed una economia tutta da costruire.
“La Space economy segna un cambio di paradigma” ha detto Walter Villadei. “Se prima puntavamo alla luna con programmi di cooperazioni lunghi, complessi, costosi, con la Space economy la logica cambia completamente, saranno le grandi agenzie a comprare servizi costruiti da privati”.
Non solo, tutto questo potrà diventare anche un’opportunità per gli studenti che avranno modo di collaborare con la NASA e gli enti di ricerca e con le industrie private. “La grossa opportunità è quella di innovare sul piano scientifico e tecnologico, dando competitività alle nostre industrie del settore e guardando a un aspetto sempre più rilevante come le multidisciplinarietà”.
In queste grandi sfide per il futuro, si inserisce anche La regione Emilia-Romagna che non ha perso l’occasione, tanto che un anno fa ha siglato un accordo con il Ministero della Difesa e Aeronautica Militare Italiana.
Ma anche le imprese, le Università, i Centri di ricerca partecipano attivamente all’esplorazione avviata dagli Stati Uniti. Parma rientra nel progetto con Barilla e Dallara, ma anche altre importanti aziende della nostra regione come Technogym, ne fanno parte. E d’altra parte l’Emilia-Romagna ha tutto ciò che serve per contribuire proficuamente. Dal food, all’automotive, all’ ingegneria – ha detto Villadei – che ha aggiunto: “Il cibo consumato dagli astronauti, per ora è solo russo e americano, ma volete mettere la qualità del cibo italiano?”
Portarne di qualità e conservarla nello spazio, è una sfida tecnologica sensazionale. Per non parlare del turismo spaziale…
Foto da: Gazzetta di Parma, 15/7/22 e 16/11/22