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In occasione della Giornata Mondiale della Polio, celebrata il 24 ottobre, sono state numerose le iniziative nel mondo e anche in Italia: una di queste si è svolta in piazza di Spagna a Roma. Spazzare via una volta per tutte la poliomielite, è possibile con un minimo sforzo economico – un vaccino costa meno di un euro – e impegno da parte di tutti. L’obbiettivo della giornata è di sensibilizzare la cittadinanza mondiale alla necessità di eradicare una volta per tutte questa temibile malattia virale dalle conseguenze inabilitanti.
Il lancio dell’Iniziativa Globale per l’Eradicazione della Polio da parte del Rotary insieme a OMS, UNICEF e Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti nel mondo è avvenuto nel 1988. Da allora, il numero di nuovi casi di polio che si verificano ogni anno è precipitato di oltre il 99%, rispetto a quanto accadeva negli anni ‘80, quando la malattia colpiva circa 350mila bambini all’anno.
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Cari Presidenti,
Nell’imminenza della programmazione del prossimo Vocational Training Exchange – VTE (ex GSE) desidero chiedere la vostra cortese collaborazione per sensibilizzare i membri dei vostri club.
A seguito dei rapporti avviati alcuni anni fa con il Rotary svedese, il D 2072 ha deciso di effettuare il VTE 2014 assieme al D 2390 (Sud della Svezia: Scania).
Su proposta degli amici svedesi, il tema del VTE 2014 sarà l’Agricoltura.
Così dal 24 aprile al 17 maggio 2014, 4-5 giovani operatori – max 40 anni – del settore agricolo (dipendenti e/o imprenditori, liberi professionisti) emiliano-romagnoli guidati da un Rotariano
visiteranno per 3 settimane aziende agricole, impianti agro-industriali e centri di ricerca della Scania tra i quali l’Università dell’Agricoltura (Alnarp). Dal 25 maggio al 16 giugno 2014, 4-5 giovani professionisti (dipendenti e/o imprenditori, liberi professionisti) svedesi guidati da un
Rotariano visiteranno aziende agricole, impianti agro-industriali e centri di ricerca dell’Emilia Romagna.
I componenti del Gruppo selezionato saranno giovani operatori del settore agricolo dipendenti, imprenditori, liberi professionisti, operatori nel settore universitario di ambo i sessi di età compresa tra i 25 e i 40 anni, già da almeno due anni inseriti in attività lavorativa, non rotariani e non parenti di rotariani (eventualmente rotaractiani o ex) al loro primo contatto con il Rotary International. Saranno accompagnati da un unico rotariano responsabile del Gruppo, il Team Leader. Inoltre, sulla base di un itinerario che verrà concordato e comunicato in tempi brevi, potrà essere richiesto ai componenti del ns. team di rendersi anche parte attiva nell’accoglienza dei componenti il Gruppo (5 o 6 al massimo) che saranno selezionati dal Distretto 2390 della Scania – Svezia Sud per venire in Italia.
Premesso che il VTE rappresenta una delle più importanti iniziative mondiali della Rotary Foundation, volta a diffondere lo spirito e gli ideali del Rotary tra persone che non conoscono la nostra organizzazione, punti cardine del VTE sono dunque i seguenti:
• offrire agli ospiti stranieri l’immagine concreta delle potenzialità del Rotary International e del Rotary del nostro Distretto: l’evidenza tangibile sarà rappresentata dalla buona organizzazione del soggiorno in Italia;
• far sentire agli ospiti il calore umano delle famiglie e un senso di ospitalità aperto e cordiale, NON FORMALE. Seppur per pochi giorni – in definitiva poche ore – gli ospiti dovrebbero sentirsi “integrati” nella famiglia;
• offrire nelle serate rotariane a cui saranno invitati il massimo del calore e dell’amicizia, facendo sentire ciascuno di loro protagonista e attore della serata, ospite d’onore, al pari di un’ Autorità cittadina. E’ gradito in modo particolare lasciare un piccolo ricordo, nonché prevedere lo scambio dei guidoncini;
• rammentare che per il nostro Distretto 2072 – che risulta tra l’altro responsabile in tutto e per tutto (anche per gli aspetti civili e sanitari) del Gruppo – i membri del Gruppo sono ospiti della massima importanza e rappresentanti ufficiali di un Distretto rotariano e di un Paese a noi Amico, e alla stessa stregua sarà considerato il Gruppo di
ragazzi/e del nostro Distretto che con le stesse modalità verrà accolto e ospitato, quasi contemporaneamente, dal Distretto 2390 da cui proverranno gli Svedesi. Il VTE è davvero una grande opportunità di scambio interculturale a 360 gradi che deve vedere espressi al massimo grado i migliori valori dei nostri Rotariani e dei nostri Club;
• infine un’ultima sottolineatura: durante il loro soggiorno il Gruppo – essendo tale – dovrà sempre restare unito e compatto; fanno eccezione:
– i momenti relativi all’alloggio presso le famiglie dei rotariani
– la giornata in famiglia
Non sono concessi per nessun motivo ai componenti del Gruppo deroghe e
mutamenti nei programmi che i Rotary Club e le famiglie organizzeranno, e che dovranno essere comunque accettati e rispettati incondizionatamente.
Questi i desiderata in caso di adesione:
Soci dei Rotary club
~ ospitalità in casa per un periodo indicativamente non superiore ai 4/5 giorni di un\a giovane da parte di Soci\e del Club, “possibilmente” (elemento non vincolante) appartenente a classifica corrispondente o affine alla stessa attività lavorativa svolta dall’ospite (quanto prima verrà diffusa una sorta di brochure trasmessa dal Distretto 2390 con le caratteristiche dei prescelti).
Detta ospitalità prevede alloggio e vitto (quando non incluso nelle attività vocazionali o di gruppo della giornata); anche se non richiesta espressamente, la conoscenza dell’inglese faciliterebbe i rapporti: l’ospite deve integrarsi in tutto e per tutto nella normale quotidianità
della famiglia ospitante, che appunto non dovrebbe essere modificata. E’ previsto che sia incluso nel programma internazionale una giornata (una sola) trascorsa interamente con la famiglia ospitante; le altre giornate dovranno essere gestite con il gruppo intero, anche da e\o con la presenza di rotariani diversi da quelli ospitanti o di Club limitrofi, fermo restando il rientro a casa in serata;
Presidenti dei Rotary Club
I presidenti dei club coinvolti dovranno organizzare:
~ con la collaborazione stretta dei Soci del Club o anche dei Club dell’Area (potrebbe essere opportuna l’eventuale costituzione di una Commissione dedicata) visite programmate sul territorio\città di Aziende peculiari, zone monumentali o località amene, visite non necessariamente gestite dalle stesse famiglie che offrono l’ospitalità, della durata di un intera giornata (eventualmente prevedendo più di una visita e “staffette” di rotariani diversi per opportuni turni). Il programma delle giornate non deve contemplare “spazi vuoti”;
~ una o più giornate vocazionali per ogni singolo membro del Gruppo, incluso il Team Leader, gestite sempre da rotariani, cercando di mostrare agli ospiti quanto di meglio le nostre eccellenze del settore potranno offrire. La giornata dovrà essere “lavorativa” (non di svago) e occupata interamente. I singoli membri del Gruppo potranno essere accompagnati la mattina e ritirati la sera dalle famiglie ospitanti;
~ la serata rotariana della settimana esclusivamente dedicata all’ospitalità del Gruppo, nel corso della quale per prassi consolidata dal Rotary International è d’obbligo l’autopresentazione da parte del Gruppo (audiovisivi, slide, breve relazione) alla presenza delle famiglie ospitanti.
Credo e spero di essere stata sufficientemente esauriente. In attesa di inviare appena sarà disponibile un profilo dei partecipanti, rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
E’ facoltà/dovere di ogni Club presentare alla Sottocommissione VTE un\una o più candidati\e per costituire il Team italiano che parteciperà al VTE che si svolgerà appunto nel Distretto Scania 2390 dal 24 aprile al17 maggio 2014.
Le candidature con le modalità e i requisiti richiesti già in questa mia descritti, dovranno pervenire alla Sottocommissione VTE entro e non oltre venerdì 15 novembre 2013.
Credo e spero di essere stata sufficientemente esauriente. In attesa di inviare un profilo dei partecipanti svedesi appena sarà disponibile, rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Ringraziandovi per quanto potrete fare, invio molti cordiali saluti.
Elena Romanò
Presidente Sottocommissione VTE/VTT
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Nel corso di un incontro presieduto da Claudio Gavioli, al Rotary di Cento è stato presentato il nuovo bando di partecipazione al premio “Marcello Ludergnani”.
L’iniziativa è curata dallo stesso club, di cui Ludergnani è stato indimenticato esponente, e della famiglia di questo eclettico imprenditore titolare, fra l’altro, dell’hotel Carlton a Ferrara e particolarmente attivo nel mondo turistico.
Proprio al settore turistico si riferisce appunto il Premio, riservato agli iscritti al master in “Cultural management “Musec” dell’ateneo estense, promosso e organizzato dal dipartimento di economia e dall’associazione nazionale musei locali e istituzionali.
Come ha rilevato Matteo Ludergnani, figlio di Marcello, entro la fine di ottobre una commissione individuerà lo studente che riceverà la borsa di studio (2.500 euro), dopo aver presentato uno specifico piano di lavoro ed aver partecipato ad un tirocinio di ricerca e formativo di alcuni mesi, culminato con una tesi su questo esclusivo ambito tematico: “Strategie e progettazione per il turismo culturale”.
L’obiettivo del premio è infatti quello di individuare soluzioni innovative per lo sviluppo di questo importante settore economico della nostra provincia.
Alberto Lazzarini
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Con questo articolo di Alessandro Martelli proseguiamo la pubblicazione di interventi sul tema della salvaguardia dell’ambiente.
Efficienza energetica e protezione sismica sono due obiettivi da perseguire congiuntamente, nella progettazione sia dei nuovi edifici che di interventi su quelli esistenti. Difatti, se è curato soltanto uno dei due aspetti, il rischio è di adottare misure controproducenti per l’altro. Inoltre, rendere un edificio efficiente dal punto di vista energetico spesso implica l’adozione di sistemi ed apparecchiature assai vulnerabili al sisma: pertanto, trascurare la protezione dal terremoto mette a repentaglio investimenti notevoli.
Quanto al “rischio terremoto”, è da sottolineare che esso è gravissimo in Italia, nonostante la pericolosità sismica del nostro territorio sia assai minore di quella che caratterizza altre aree geografiche (Giappone, California, ecc). Infatti, come è stato evidenziato nel 2012 nell’ambito dell’«Indagine conoscitiva sullo stato della sicurezza sismica in Italia» della Camera dei Deputati, oltre il 70% dell’edificato italiano non è in grado di resistere ai terremoti ai quali può risultare soggetto (e, prima o poi, lo sarà). Tale elevato numero di opere fortemente vulnerabili al sisma include, oltre a tanti edifici residenziali, ad importanti stabilimenti chimici “a rischio di incidente rilevante” ed a moltissime antiche chiese ed altri edifici monumentali, anche numerosi edifici strategici e pubblici (scuole, ospedali, prefetture, ecc.), spesso anch’essi antichi, ma altrettanto spesso semplicemente vecchi, per i quali l’adeguamento sismico è o impossibile o eccessivamente costoso. Nei casi suddetti appare inderogabile spostare le funzioni di tali edifici in altri, o esistenti (qualora essi offrano le necessarie garanzie di sicurezza o possano essere adeguati – non semplicemente migliorati! – sismicamente), ovvero ricostruiti ad hoc con le migliori tecnologie disponibili, dedicando ad altre attività gli edifici antichi che non possano essere adeguati sismicamente e demolendo e ricostruendo quelli semplicemente vecchi (non tutti gli edifici di più di 50 anni dovrebbero essere paragonati al Colosseo!).
Per quanto attiene alle moderne tecnologie antisismiche, sono stati sviluppati e sono già significativamente applicati, anche in Italia, sistemi che – nel caso dell’isolamento sismico – garantiscono l’integrità assoluta degli edifici e minimizzano l’effetto “panico”, o che – ad esempio, nel caso dei sistemi dissipativi – permettono di avvicinarsi a tale obiettivo. I sistemi antisismici sono già stati utilizzati per proteggere un cospicuo numero di edifici sia residenziali che strategici e pubblici italiani (in particolare scolastici, dopo il crollo della scuola elementare Francesco Jovine durante il sisma del Molise e della Puglia del 2002), sia di nuova costruzione che esistenti. In ogni caso, le tecnologie atte a rendere sicuri gli edifici italiani in caso di terremoto esistono ed è insensato non utilizzarle in modo esteso. Certamente l’obiettivo è agevole per le nuove costruzioni, mentre le difficoltà da superare per rendere sicuri gli edifici esistenti sono enormi, dal punto di vista economico. Però, ciò non giustifica la perdurante inerzia delle istituzioni. Occorreranno alcuni decenni per risolvere il problema dell’elevato rischio sismico dell’edilizia esistente italiana, ma per farlo occorre iniziare subito, agendo per priorità (a tal fine tenendo anche conto dei risultati delle più moderne metodologie in campo sismologico) ed utilizzando le migliori tecnologie disponibili sopra descritte. Se si vuole che l’opinione pubblica italiana acquisisca una corretta percezione dei rischi (in particolare di quello sismico), sta alle istituzioni dare l’esempio, promuovendo, finalmente, corrette politiche di prevenzione. Però, anche i singoli devono fare la loro parte, spendendo un po’ di più (ma, spesso, neppure troppo e, in alcuni casi, pure risparmiando!) subito, per evitare di spendere cinque volte tanto, dopo un terremoto, per riparane i danni e, soprattutto, per evitare di mettere a rischio la propria vita e quella dei loro familiari.
Alessandro Martelli
Socio del Rotary Club Bologna Est e membro della Commissione Ambiente del Distretto 2072
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I Rotary club Reggio Emilia e Reggio Emilia Terra di Matilde da due anni sostengono la comunità socio educativa Sant’Isidoro di Rivalta attraverso interventi di aiuto concreti, come ad esempio l’acquisto e l’installazione di ventilatori e di zanzariere, che hanno reso più confortevoli tutte le stanze della comunità.
La struttura ha ospitato un incontro al quale sono intervenuti don Giuseppe Dossetti (presidente Ceis), Franco Mazza (presidente Fondazione Solidarietà Reggiana), Fabio Storchi (presidente Rotary Reggio Emilia), Aldo Dall’Aglio (presidente Rotary Terra di Matilde) ed Umberto Vitrani, coordinatore pedagogico della comunità, che ha ringraziato i soci Rotary per il sostegno, una sorta di “adozione” che ha permesso di migliorare la struttura e quindi anche la qualità del soggiorno dei suoi ospiti.
La comunità Sant’Isidoro è stata inaugurata nel maggio del 2011 e nasce da un progetto del Ceis (Centro di Solidarietà di Reggio Emilia) dedicato al disagio di giovani ed adolescenti che vivono situazioni familiari particolarmente difficili e delicate. Ospitata in una casa colonica nelle campagne di Rivalta (di proprietà del Pio Istituto Artigianelli che ha dato lo stabile in comodato d’uso gratuito), la struttura può ospitare fino ad otto ragazzi di età compresa tra gli 8 ed i 18 anni (sia maschi che femmine, italiani o stranieri). E’ una comunità residenziale con caratteristiche familiari in convenzione con Asp Osea; dal 1 maggio 2013, Sant’Isidoro ha ampliato il suo bacino di ricezione con il progetto H24 (sempre in collaborazione con Asp Osea) progetto dedicato a minori, donne con bambini o in gravidanza che necessitano di ospitalità in stato di emergenza.
Gestita da Umberto Vitrani, coordinatore pedagogico e da Monica Veroni, responsabile, la struttura può contare su 8 educatori e 40 volontari. L’obiettivo è di sostenere i minori in una fase di crescita, quella dell’adolescenza, già per tutti complessa: così facendo si possono ottenere anche risultati di “prevenzione”, nel tentativo spesso riuscito “di non disperdere capitali umani importanti” così come afferma don Giuseppe Dossetti.
I soci Rotary hanno avuto l’ennesima occasione per capire quanto sia importante “servire” e quali straordinari risultati si possono ottenere unendo le forze di ognuno di noi. Lo hanno dimostrato le parole gioiose di questi ragazzi che, con imbarazzo ed anche divertimento, hanno ringraziato, sorridendo, i soci dei due rotary reggiani.
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Grande successo del concerto organizzato dai Rotary Club di Rimini, Rimini Riviera, Riccione-Cattolica e San Marino per sensibilizzare Istituzioni e cittadini a sostenere la ricerca sulle Malattie neurodegenerative e in particolare contro la Korea di Huntigton. Una folta partecipazione di rotariani ha onorato l’evento che certamente sarà ricordato sia per la perfetta organizzazione sia per l’alta qualità dei tre musicisti (Mario Marzi al sassofono, Simone Zanchini alla fisarmonica, Paolo Zannini al pianoforte) che hanno conquistato il pubblico con le loro esecuzioni.
Erano presenti il Governatore Giuseppe Castagnoli assieme alla Signora Alessandra, il Pdg Pier Luigi Pagliarani con la Signora Nadia, l’Assistente e Governatore designato Paolo Pasini, oltre ai Presidenti del Club di Rimini Eugenio La Rosa, del Rimini Riviera Stefano Libertà e del Club di San Marino Giuseppe Nicolini con le Signore. Il Presidente del Club di Riccione Cattolica Agostino Prediletto – impossibilitato a intervenire – era rappresentato dal Past President Giorgio Leardini.
A rendere ancor più significativa la serata è stata la partecipazione del prof. Elena Cattaneo, neo Senatrice a vita, la quale ha illustrato i progressi della ricerca e l’importanza del sostegno che può venire anche dal Rotary. Ha inoltre ricordato, tra gli applausi del pubblico, i momenti di grande emozione e sorpresa che hanno accompagnato la sua nomina a Senatrice a vita da parte del Presidente Napolitano.
Il Governatore Castagnoli, concludendo la serata, ha sottolineato l’impegno che il Rotary sta profondendo su scala mondiale nella lotta contro la polio e ha aggiunto che il sostengo alla ricerca contro la “Malattie rare” potrebbe rappresentare un nuovo fronte della battaglia che il nostro sodalizio conduce da sempre per aiutare chi soffre.
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Care Amiche e cari Amici Rotariani,
in questo periodo sono prevalentemente impegnato nelle visite ai Club e ho l’opportunità di scoprire di persona quanto sia bello e variegato l’universo rotariano. Con mia moglie Alessandra incontriamo gentilezza e disponibilità che sono uno splendido denominatore comune e che fanno ancora del Rotary un sodalizio da prendere ad esempio. Nello stesso tempo registriamo caratteristiche diverse tra i Club e ciò ci appare come una ricchezza incommensurabile che vogliamo (e dobbiamo) preservare.
La visita al Club è per un Governatore un’occasione davvero unica per parlare direttamente con gli amici, verificare sul campo problemi e necessità, dare – se necessario – consigli, ravvivare lo spirito rotariano. Il nostro Distretto sta muovendo i primi passi con l’entusiasmo che si addice a chi comincia un percorso ma anche con la consapevolezza che abbiamo le qualità per dare forza alle nostre radici e consolidare la nostra presenza.
E’ questa l’opinione che mi sono fatto dopo la prima tornata di visite effettuate in settembre e ottobre. Nei Club lo spirito rotariano è fortemente presente così come la voglia di impegnarsi e costruire iniziative che vedano il Rotary nel ruolo di protagonista. Certo, non mancano le difficoltà, ma conforta il fatto che prima di tutto si pensi a come superarle e a come rilanciare l’azione dei Club che mostrano qualche affanno.
Sabato 16 novembre è in programma a Modena il seminario distrettuale sull’Effettivo, uno dei momenti più rilevanti dell’annata rotariana anche perché il tema rappresenta ormai da anni uno dei maggiori motivi di attenzione per il nostro sodalizio.
Le condizioni esterne – a partire dalla lunga e pesante crisi economica – sono un chiaro freno alla crescita, ma ciascun Club è chiamato ad operare affinchè sia messa in atto una azione di rinnovamento e di inserimento di nuove forze che consenta di mantenerne intatta la vitalità e la capacità propositiva.
Il Seminario di Modena ci offre l’occasione per fare il punto e per delineare le azioni che vogliamo mettere in atto. A Presidenti, in marzo, affidai un compito in occasione dell’incontro di Cento: presentare loro stessi un nuovo socio in modo da garantirne qualità e vicinanza ai valori rotariani. A Modena avrò modo di rinnovare l’invito e avere la risposta positiva che mi attendo.
Con amicizia
Giuseppe Castagnoli