mercoledì 22 gennaio 2020 – Circolo “La Scranna” di Forlì
“… Poiché l’hikikomori ci riguarda tutti” è stato il tema della conviviale interclub dei Rotary Forlì Tre Valli, Cesenatico Mare, eClub Romagna, Cervia Cesenatico, Valle del Rubicone e Valle del Savio, svoltasi mercoledì 22 gennaio nelle sale del Circolo “La Scranna” di Forlì alla presenza di un folto pubblico di rotariani e cittadini, tra i quali gli amministratori locali:
- Gian Luca Zattini, Sindaco di Forlì;
- Roberto Cavallucci, Sindaco di Meldola;
- Rosaria Tassinari, Assessore Comune di Forlì Welfare Politiche per la famiglia Pace e Diritti umani;
- Francesca Farolfi, Assessore Comune di Predappio Welfare Politiche per la famiglia;
- Sara Pignatari, Vicesindaco di Forlimpopoli;
- Roberto Leoni, Consigliere Comune di Premilcuore.
L’incontro ha visto la partecipazione come relatori dei maggiori esperti nazionali:
- Marco Crepaldi, dottore in psicologia e presidente dell’Associazione Hikikomori Italia, autore del libro “Hikikomori i giovani che non escono di casa”;
- Elena Carolei, imprenditrice e presidente dell’Associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus;
- Antonella Rogai, medico e coordinatrice del Gruppo Romagna Associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus.
Gli intervenuti hanno contribuito a illustrare e fare comprendere le problematiche e le sintomatologie dei soggetti catalogati sotto il termine “hikikomori”.
Hikikomori, letteralmente “stare in disparte, isolarsi”, è un fenomeno sociale nato in Giappone negli anni Ottanta, ma che si sta diffondendo anche nel nostro Paese. Si stimano circa 100.000 ragazzi in ritiro sociale, prevalentemente dai 13 ai 30 anni; uno studio del 2018 condotto dall’Ufficio Scolastico della Regione Emilia-Romagna riporta numeri allarmanti anche sul nostro territorio.
Non si tratta di una patologia, ma di un fenomeno sociale ad origine multifattoriale. I ragazzi hikikomori non riescono a reggere il giudizio sociale e le pressioni che vengono dalla scuola, dal mondo del lavoro, dalla società vista come troppo competitiva. Un disagio non ancora sufficientemente noto in ambito socio-sanitario e scolastico, spesso derubricato come depressione o dipendenza dalla rete e dai video giochi: in molti casi la rete diventa un rifugio, lo strumento con cui si mantengono o si creano contatti con altre persone.
Si tratta generalmente di ragazzi molto intelligenti, con elevate competenze: eppure il primo segnale è quasi sempre l’abbandono della scuola. In molti casi sono presenti eventi scatenanti nell’ambiente scolastico, come atti di bullismo, o incomprensioni da parte degli insegnanti, o altri eventi traumatici che aumentano il disagio dei ragazzi, tale da rendere preferibile il ritiro da quei contesti sociali (in particolare dalla relazione coi pari) che provocano senso di inadeguatezza e profonda sofferenza.
Portavoce di questa emergenza sociale sono l’Associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus (HIG) e Hikikomori Italia, fondate nel giugno 2017 da Marco Crepaldi, laureato in psicologia sociale, insieme ad Elena Carolei, presidente dell’associazione, con l’obiettivo di dare supporto al crescente numero di famiglie che stavano confluendo nell’omonimo gruppo Facebook, creato l’anno prima dallo stesso Crepaldi. Ad oggi sono circa 600 i genitori associati a Hikikomori Italia Genitori su tutto il territorio nazionale (circa 50 gli aderenti delle province romagnole) e circa 2.150 le famiglie che fanno parte del gruppo Facebook.
A febbraio 2019 il gruppo romagnolo dell’Associazione, in collaborazione con il Comune di Forlimpopoli, ha organizzato un convegno sul tema, ed in un anno ha visto incrementare in maniera vertiginosa le richieste di aiuto e la partecipazione agli incontri tenuti mensilmente a sostegno delle famiglie.
Sulla base di questi forti stimoli, l’Associazione Hikikomori Italia Genitori, il Provveditorato agli Studi di Forlì Cesena e il Club Rotary Forlì Tre Valli hanno lavorato insieme per dare vita ad un corso di formazione, rivolto a 60 docenti di scuole di primo e secondo grado del territorio romagnolo, con l’obiettivo di fornire conoscenze approfondite sul fenomeno e sulle forme di disagio ad esso collegate. I primi appuntamenti, a partire dal 23 gennaio, saranno condotti da Marco Crepaldi ed Elena Carolei. Seguiranno incontri interattivi guidati da un gruppo di esperti tesi a rielaborare modalità di insegnamento e di valutazione, a presentare testimonianze del nostro territorio, a proporre strumenti e progetti per le scuole al fine di affrontare questo tipo di disagio in modo concreto, fino a stilare un documento “vademecum” di informazione e sensibilizzazione sulla sindrome del ritiro sociale.
Si tratta di un’esperienza formativa unica nel panorama nazionale, esempio di una virtuosa collaborazione fra privati cittadini, associazioni ed Istituzioni.
Nell’intervento a conclusione dei lavori il Governatore del Distretto Rotary 2072, Angelo O. Andrisano, ha espresso grande soddisfazione per lo sforzo profuso dai Club Rotary, sia nell’affrontare tematiche sociali che coinvolgono i nostri giovani sia per l’opera di sensibilizzazione per fare comprendere la sintomatologia del fenomeno e arginarlo già ai primi segnali, proponendo di portare questo tema anche all’attenzione di tutti i club del Distretto in occasione del prossimo Congresso.