Care Amiche e cari Amici rotariani,
prima di tutto bentornati alle attività di Club che in settembre sono riprese a pieno ritmo. Mi arrivano via Internet parecchi bollettini e riscontro con piacere che ogni Club cerca di organizzare conviviali di buon livello con argomenti di estrema attualità e relatori di primo piano. E’ un segno distintivo del Rotary così come lo è il tema che ogni Governatore viene chiamato a trattare nella Lettera di ottobre: l’Azione professionale.
Tutti noi (o quasi) esercitiamo delle professioni, all’interno delle quali – essendo rotariani – dobbiamo rappresentare dei punti di riferimento sia per la capacità che ci pone in una posizione di rilievo rispetto ai colleghi sia per i princìpi etici ai quali ci ispiriamo nel nostro lavoro quotidiano.
L’Azione professionale è dunque uno specchio nel quale si riflette il singolo rotariano ed è nello stesso tempo un mezzo attraverso il quale far conoscere nella società ciò che il Rotary rappresenta. Non a caso è tradizionalmente la seconda “via di azione” che caratterizza il nostro sodalizio. La prima è l’“Azione interna”, in virtù della quale ogni rotariano contribuisce al buon funzionamento del proprio Club (il che significa amicizia, collaborazione, fiducia, entusiasmo), mentre le “Vie di azione” che seguono riguardano l’“Interesse pubblico” (e cioè il contributo al miglioramento della Comunità locale), l’“Azione Internazionale”, che mira a fondare solidi rapporti di amicizia tra i popoli e a diffondere la cultura della pace, e l’Azione a favore della Gioventù con la quale viene certificata la grande attenzione che da sempre il Rotary dedica alle nuove generazioni.
Ma l’Azione professionale ha una sua valenza specifica perché ogni rotariano è chiamato ad applicare nel suo lavoro l’ideale del servire, perché è tenuto a rispettare i valori che il Rotary propugna, perché deve far sì che prevalga la reciproca lealtà tra datori di lavoro, dipendenti, collaboratori e colleghi, perché deve promuovere comportamenti corretti nei confronti dei concorrenti e di tutti coloro con i quali esistono rapporti di affari.
E’ davvero una prova del fuoco per ciascuno di noi, una concreta esortazione a riflettere, una strada importante attraverso la quale il Rotary ci conduce ad essere uomini o donne responsabili e veri cittadini.
Si ricollega a un altro pilastro rotariano, la cosiddetta “prova delle 4 domande”, scritta negli anni della Grande Depressione ma ancora valida più di ottanta anni dopo. Quando siamo esortati a domandarci se ciò che noi pensiamo, facciamo o diciamo risponde a verità, è giusto per tutti gli interessati, darà vita a migliori rapporti di amicizia, sarà vantaggioso per tutti, tracciamo – rispondendo positivamente – un quadro di comportamenti che disegna il vero rotariano impegnato nella propria professione e nella comunità.
Nell’organigramma distrettuale consegnato all’inizio dell’annata abbiamo scelto di inserire un calendario con alcune citazioni relative al tema del mese. Per ottobre e l’”Azione professionale” ne vengono riportate due che mi piace ricordare. Pur pronunciate a distanza di decenni, sono strettamente legate a testimonianza del fatto che i princìpi del Rotary sono sempre attuali. Al Congresso Internazionale del 1913 l’allora Presidente Russell Greiner disse che una persona di successo deve sì possedere abilità, iniziativa ed entusiasmo ma anche onestà e sincerità; nel 1990 un altro Presidente Internazionale, Paul Costa, volle sottolineare che per i rotariani il successo nella propria professione è “un’impareggiabile opportunità per servire”.
Anche da queste parole riemergono i tratti distintivi di ciò che significa “azione professionale” e quindi di ciò che un rotariano deve fare. Nei tempi che stiamo vivendo è importante ricordarlo sia a tutti noi che da anni viviamo nel Rotary e per il Rotary sia a coloro che sono entrati a farne parte più recentemente. Ma occorre anche spiegarlo a quanti noi chiamiamo ad entrare nel nostro sodalizio perché il Dna dei rotariani non può cambiare.
Care amiche e cari amici,
l’ultima annotazione voglio riservarla alle visite che ho cominciato nei Club. Anche a nome di mia moglie Alessandra, voglio ringraziare i Presidenti, i componenti dei consigli direttivi dei Club, tutti i soci e i coniugi. Abbiamo trovato simpatia, amicizia, volontà di collaborazione, entusiasmo. Tutto mi fa pensare che il neonato Distretto 2072 abbia mosso i primi passi nel modo migliore. Ora sta a noi far sì che proceda sempre nella direzione giusta.
Con amicizia
Giuseppe Castagnoli