Prefazione di FIORELLA SGALLARI
Governatore del Distretto 2072 (Emilia Romagna e Repubblica di San Marino) del Rotary International nell’anno 2023/2024

Da un decennio è stata consuetudine del Distretto 2072 di proporre un progetto comune a tutti Club, che coinvolga anche le/i consorti dei soci nella raccolta fondi per la sua realizzazione.
L’obiettivo dell’anno rotariano 23/24 è coinvolgere l’intera famiglia rotariana perché sempre più le attività dei soci devono essere condivise e coinvolgenti per l’intera famiglia come ormai avviene per tutte le attività nella famiglia moderna.
Questi progetti, per essere il più possibile coinvolgenti, si devono poter realizzare in ogni territorio a cui appartiene almeno un club Rotary o Rotaract e, come tutti i nostri progetti, devono nascere da una analisi dei bisogni delle nostre comunità.
Nel contesto attuale la tutela dell’ambiente e l’ educazione verso ogni attività che possano renderne coscienti le giovani generazione rientrano a pieno nella attività del nostro sodalizio e si è preso spunto da un Master del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna sull’orticoltura terapeutica e da un progetto di educazione alle attività orticole e al giardinaggio della Regione Emilia Romagna per indirizzare il Progetto Famiglie del mio anno di Governatorato alla realizzazione di orti terapeutici e didattici in alcune scuole elementari o medie, in centri di educazione di giovani con disabilità, in RSA e in altre tipologie di istituti.

Lo abbiamo chiamato LA RUOTA DEGLI ORTI, ricordando il simbolo del Rotary, la ruota dentata, che richiama le nostra attività, la ruota dentata fa ruotare altre ruote dentate ed ogni dente rappresenta un nostro club e ogni nostro socio perché, se si lavora insieme ad altri e si mettono a fattor comune le competenze di ognuno, si possono realizzare progetti importanti con un piccolo contribuito di ogni membro dell’intera nostra comunità.
Manualità, cognizione dello sviluppo delle piante, valore delle stagioni, preziosità dell’acqua, attività di gruppo, inclusività di giovani e persone con disabilità alla pari con gli altri partecipanti al lavoro, partecipazione attività anche nella manualità di insegnanti o operatori, gli orti offrono tutto questo e noi siamo lieti di sviluppare un progetto semplice ma ricco di valori.
Con questa App daremo la possibilità a tutti coloro che si occuperanno dei nostri orti di avere a disposizione un manuale tecnico e motivazionale per sviluppare al meglio ogni passo del progetto e per analizzare e registrare gli obiettivi raggiunti.
Buon lavoro allora a tutti i partecipanti al progetto

Fiorella Sgallari

Logo distretto 2072-white

APP LA RUOTA DEGLI ORTI

La App “LA RUOTA DEGLI ORTI” è stata creata appositamente dal Distretto Rotary 2072 per aiutare gli istituti riceventi nella gestione e nella realizzazione degli orti.

Fasi del progetto

OGGETTOPERIODO
Presentazione progettoMaggio 2023
Raccolta FondiLuglio-dicembre 2023
Ordine materialiGennaio 2024
Formazione volontari e personaleGennaio 2024
Realizzazione AppGennaio 2024
ConclusioneMaggio 2024

LE MOTIVAZIONI DEL PROGRAMMA

La scuola, oltre ad essere uno spazio di apprendimento è un importantissimo luogo di socializzazione nel quale strutturare il proprio senso di identità e acquisire competenze importanti per la vita adulta; aiutare gli alunni a sviluppare corrette abilità relazionali e comportamenti sociali, utili per interagire al meglio con gli altri è uno dei compiti più difficili per l’insegnante.

Dobbiamo considerare inoltre come qualsiasi condizione di disabilità esponga gli alunni a una maggiore probabilità di essere oggetto di comportamenti inadeguati o addirittura aggressivi; la prevenzione di queste dinamiche negative passa attraverso l’educazione alle differenze e lo sviluppo di interventi che si concentrino sulla costituzione di reti amicali basate sul rispetto dell’altro.

Le attività orticolturali permettono di elaborare fiducia nelle proprie capacità e accettare le proprie insicurezze allenando competenze come cooperazione e gestione dei conflitti che, una volta apprese, diventano parte del comportamento acquisito e vanno a migliorare la capacità di relazionarsi a molte situazioni, riflettendosi positivamente anche al di fuori del contesto scolastico.

Accettare la responsabilità di prendersi cura di altri esseri viventi inoltre, ha come effetto quello di aiutarci a sviluppare il senso degli altri, attraverso la comprensione del fatto che esiste un insieme più grande di cui siamo tutti parte e nel quale tutto è interconnesso.

Questa consapevolezza si traduce in piccole e grandi scelte che sono il punto di partenza per cambiare il nostro modo di relazionarci con gli altri e il mondo.

Perché un orto a scuola: i valori pedagogici e didattici

  • insegna ad aspettare e a rispettare i tempi della natura e insegna che la cura implica impegno costante e fatica  sviluppa competenze sociali e trasversali, accresce le abilità manuali, favorisce la socializzazione tra pari
  • promuove l’attività all’aria aperta e l’outdoor education
  • stimola l’apprendimento attivo e promuove percorsi didattici interdisciplinari nella scuola
  • crea occasioni di osservazione di caratteristiche e inclinazioni personali difficilmente rilevabili nei contesti didattici tradizionali
  • orienta gli studenti verso possibili scelte di studio e di lavoro in ambito agricolo-agroalimentare

Perché un orto a scuola: i valori socio-ambientali

  • fa conoscere i cicli naturali, la stagionalità delle produzioni, la biodiversità
  • valorizza l’importanza del mestiere dell’agricoltore, i tempi e gli impegni del lavoro agricolo
  • diffonde e consolida le buone prassi per un consumo alimentare sostenibile
  • diffonde la cultura dell’alimentazione e della sostenibilità grazie alla cura e alla raccolta dei suoi prodotti
  • incoraggia la conoscenza e il consumo di prodotti agroalimentari locali e di stagione
  • permette riflessioni sul tema degli sprechi alimentari nei diversi stadi della filiera e accresce le conoscenze in campo botanico, agrario e ambientale, anche in vista di una possibile scelta di studi a carattere scientifico o tecnico-agrario.

Kit orto per la scuola
composto da: n. 2 vanghe per dissodare il terreno; n. 2 badili per predisporre i passaggi; n. 2
rastrelli per sistemare la superficie e per la pacciamatura continua; n. 4 palette da
giardinaggio; n. 2 forbici da potatura; n. 80 piantine tra ortaggi ed erbe aromatiche.

Kit orto per le singole classi
composto da n. 6 bustine di sementi tra ortaggi ed erbe aromatiche oltre a schede e supporti
didattici alla scoperta dell’orto.

Incontri per insegnanti (per ogni SCUOLA) durata totale 1,5 ore in totale

Saranno organizzati n.2 incontri per gli insegnanti coinvolti nel progetto:
– n. 1 presentazione del progetto con illustrazione degli aspetti organizzativi
– n. 1 formazione a vostra scelta sui temi:
• alimentazione consapevole, prodotti promotori di salute, la spesa sostenibile, la
stagionalità, qualità/tipicità a cura del biologo nutrizionista.
• l’azienda agricola, le tecniche culturali, i metodi di produzione sostenibili, le filiere
agroalimentari, i prodotti del territorio a cura dell’operatore di fattoria didattica.

Evento a scuola di socializzazione e comunicazione
In ogni scuola aderente verrà organizzato l’evento con la partecipazione delle famiglie e la
degustazione dei prodotti dell’orto o, in alternativa, la consegna di una selezione di prodotti
raccolti. Può coincidere con la festa di fine anno della scuola.

LA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO

Prenderanno parte al progetto di orticoltura terapeutica, alunni appartenenti alla scuola primaria e ai primi anni della secondaria in quanto è in questa fascia di età che i giovani sono maggiormente esposti a problemi relazionali.  La presenza di soggetti con disabilità fisiche e\o cognitive nelle classi che parteciperanno alle attività, apporterà l’ulteriore obiettivo di migliorare l’inclusione e infrangere lo stigma legato alla disabilità.

Gli insegnanti che avranno il compito di partecipare a “La Ruota degli Orti” con la propria classe, riceveranno una formazione specifica e ulteriori istruzioni su come svolgere le attività saranno rese disponibili su un’applicazione che può essere scaricata sui telefoni e sui tablet.

L’esperienza e gli studi suggeriscono che l’orticoltura terapeutica dal momento che le sue modalità esecutive possono essere modificate e la loro difficoltà variata, può facilmente adattarsi ai bisogni di altre tipologie di partecipanti anche in contesti diversi da quello scolastico, ad esempio in strutture socio sanitarie per persone con disabilità.

SCUOLAINDIRIZZOCITTA'PROVINCIACLASSI
Scuola secondaria di I°
"Jacopo della Quercia"
Via Scandellara 56BolognaBO1B, 1C, 1D, 1E
Scuola secondaria di I°
"Dante Alighieri"
Via Zancanaro Tono,
Lido Adriano
RavennaRA1B, 3B, 3E, 2B, 1E, 2E
Scuola I.C.3 ForlìVia Spinelli 6ForlìFC2B, 2F, 2D, 1A
Scuola secondaria di I°
"S.Umiltà"
Via Bondiolo 38FaenzaRA1A, 2A, 3A
Scuola secondaria di I°
"Gerolamo mercuriale" (I.C.5 Forlì)
Via SpiniForlìFC1B, 1C, 1D, 1E
Scuola secondaria di I°
"Carmen Silvestroni" (I.C.7 Forlì)
Via Ribolle 47Forlì1A, 1B, 1F, 2D, 3F
Associazione per la
pedagogia steineriana
Maria Garagnani
Via Morazzo 4/4BolognaBO6^ classe
7^ classe
8^ calsse
Scuola secondaria di I°
"Viale della Resitenza
Cesena"
Via San Colombo 190CesenaFC1P, 1A, 1C, 2O
Scuola "I.C. Borgo
Tossignano"
Via della Resistenza 17Borgo
Tossignano
BO1E, 2E, 1A, 2A, 2B
Scuola secondaria di I°
"Maroncelli" (I.C.4 Forlì)
Via F.Orsini 48ForlìFC1C, 1B, 1A, 1D, 1E
Scuola "Bagnoli e
giovanni XXIII" (I.C. San
Pietro in Casale)
Via Massumatico 67San Pietro in CasaleBO2A, 2B, 2F, 2E, 2C, 2G
"S.M.S. Teresa Franchini"
Via F.Orsini 21Sant'Arcangelo
di Romagna
RN1D, 1A, 1G, 1N

LA DIFFERENZE FRA ORTI TERAPEUTICI E ORTI DIDATTICI

Applicare i principi dell’orticoltura terapeutica all’interno di un progetto di orto didattico o di giardino educativo significa in primo luogo spostare il focus delle attività dai bisogni del giardino a quelli degli alunni, intesi sia come bisogni dei singoli individui che del gruppo. E si può adeguare la modalità con le quali le attività culturali vengono svolte, in modo da lavorare sui punti di forza dei partecipanti compensandone le fragilità per affrontare al meglio i loro bisogni.

Le attività orticolturali quindi saranno utilizzate non più in modo finalizzato al mantenimento delle piante a scopi didattici ma come mezzo per migliorare il benessere, la socializzazione e l’inclusione di tutti gli alunni.

In ultimo poi dobbiamo sottolineare che diversamente da quello che avviene in un normale programma di coltivazione, le valutazioni sia dei partecipanti e dei loro bisogni che delle attività svolte sono di fondamentale importanza per guidarci nelle attività: infatti l’aspettativa relativa al conseguimento di un risultato specifico è il principale elemento distintivo di ogni programma di orticoltura terapeutica.

LA DIFFERENZE FRA ORTI TERAPEUTICI E ORTI DIDATTICI

Applicare i principi dell’orticoltura terapeutica all’interno di un progetto di orto didattico o di giardino educativo significa in primo luogo spostare il focus delle attività dai bisogni del giardino a quelli degli alunni, intesi sia come bisogni dei singoli individui che del gruppo. E si può adeguare la modalità con le quali le attività culturali vengono svolte, in modo da lavorare sui punti di forza dei partecipanti compensandone le fragilità per affrontare al meglio i loro bisogni.

Le attività orticolturali quindi saranno utilizzate non più in modo finalizzato al mantenimento delle piante a scopi didattici ma come mezzo per migliorare il benessere, la socializzazione e l’inclusione di tutti gli alunni.

In ultimo poi dobbiamo sottolineare che diversamente da quello che avviene in un normale programma di coltivazione, le valutazioni sia dei partecipanti e dei loro bisogni che delle attività svolte sono di fondamentale importanza per guidarci nelle attività: infatti l’aspettativa relativa al conseguimento di un risultato specifico è il principale elemento distintivo di ogni programma di orticoltura terapeutica.

LE FINALITA’ DEL PROGRAMMA

Vediamo come l’orticoltura a scuola abbia tutte le caratteristiche per diventare un’esperienza collante tra vari ambiti educativi e dare la possibilità di apprendere, non solo competenze relazionali ma anche, molti concetti trasversali a discipline diverse; in quest’ottica quindi, lo scopo di questo programma è quello di utilizzare l’orto in quanto laboratorio all’aria aperta, al servizio dei fabbisogni dell’apprendimento in senso lato, fino a diventare parte integrante delle attività scolastiche.

Questo programma mira principalmente a

  • prevenire o affrontare i problemi relazionali tra coetanei nella scuola primaria, specialmente in quelle classi dove ci sono alunni disabili, creando un senso di appartenenza al gruppo e migliorando l’empatia e le relazioni tra i compagni di scuola.
  • Favorire l’amicizia e la cooperazione tra gli alunni, eliminando in questo modo l’emergere di comportamenti di arroganza e di oppressione fisica o psicologica, soprattutto nei confronti di soggetti con fragilità o bisogni speciali.
  • Creare l’ambiente appropriato per migliorare la consapevolezza delle esigenze degli altri in termini di sicurezza emotiva sollecitando coinvolgimento e senso di responsabilità.
  • Sostenere lo sviluppo delle capacità cognitive relative al nome e all’uso degli strumenti, delle diverse piante e le loro esigenze di coltivazione
  • mettere alla prova e conoscere le competenze fisiche educando alla manualità tramite l’esecuzione dei lavori orticolturali.
  • incentivare il benessere psico-fisico attraverso attività all’aria aperta aiutando a combattere sedentarietà
  • promuovere una migliore informazione sugli alimenti sani e incoraggiare una corretta alimentazione: l’orto scolastico infatti, può essere anche uno strumento di riconnessione col cibo sano e biologico e contribuire a una nuova consapevolezza relativa alla propria salute.

AZIANI E DIVERSAMENTE ABILI

Quando la fragilità coinvolge il corpo e/o la mente, l’orticoltura diventa un mezzo per alleviare le sofferenze, vincere la solitudine fornendo un obbiettivo e producendo un lavoro manuale che tranquillizza e rasserena.  Le persone possono muoversi all’interno di un contesto protetto che stimolerà in modo attivo le loro competenze sensoriali e cognitive, l’autonomia personale, il potenziamento delle abilità motorie  ed anche la socializzazione all’interno del gruppo di lavoro.

SALUTE

Il ritorno alla natura per malati lungodegenti è di fondamentale importanza per riconnetterli alla quotidianità e all’ambiente familiare. Infatti la cura dell’orto, è tra le terapie non farmacologiche che donano benessere psico-fisico con risvolti positivi, come il poter camminare, passeggiare e lavorare manualmente

Contributo dei medici

Il progetto ideato dal RC Bologna Galvani grazie all’intuizione e all’esperienza della socia Mariagrazia Diana, Dirigente scolastico del Liceo Artistico “Arcangeli” di Bologna e alla consulenza scientifica del Dr. Stefano Costa dirigente della U.O. di Psicoterapia dell’Ospedale Maggiore in Bologna è stato portato avanti in partnership con il RC Bologna Sud. Il finanziamento è stato assicurato grazie all’intervento della società Mutua Assicuratrice CAMPA di Bologna coinvolta nel Progetto da Edda Molinari, socia del Galvani.

Negli auspici del Rotary il service dovrebbe proseguire anche nei prossimi anni, da un lato con la possibile estensione del numero delle scuole coinvolte e dall’altro con la verifica dei risultati ottenuti e l’ampliamento delle tematiche specifiche.
In allegato vi invio il testo di un articolo destinato alla pubblicazione sul Notiziario Rotary Nazionale e il comunicato stampa emesso dalla CAMPA.

Con il ritorno alla normalità dopo la Pandemia sono riemersi sempre più evidenti i malesseri e le sofferenze che la maggior parte degli adolescenti hanno vissuto e molti di loro continuano a vivere. I genitori sono spesso disorientati su come affrontare in famiglia le manifestazioni di disagio più o meno gravi. L’adolescenza è sempre stata un’età difficile da attraversare. Uscire dal guscio familiare e dalla protezione che questo garantisce porta i giovani a confrontarsi con le proprie paure, con le difficoltà delle sfide quotidiane. La ricerca di una propria identità che sia differente anzi, spesso, in contrasto con quella dei genitori comporta atteggiamenti a volte ambigui a volte esagerati e, non di rado, conduce a conflitti in famiglia con incapacità da entrambe le parti di dialogare con efficacia. Il teatro di questo conflitto, ovvero la famiglia vista nel suo complesso, ha bisogno oggi di un intervento per recuperare gli equilibri compromessi dalla convivenza forzata in casa nel periodo di lockdown.

È indispensabile rafforzare in questa situazione un’alleanza tra genitori, figli, scuola e docenti, creando nuove forme di collaborazione, fornendo strumenti di ascolto per far ritrovare motivazioni agli adolescenti e restituire loro fiducia e speranza. Il Rotary può fare qualcosa in questa direzione? Questa è la domanda che ci siamo posti come RC Bologna Galvani. Grazie all’intuizione e all’esperienza della socia Mariagrazia Diana, Dirigente scolastico del Liceo artistico “Arcangeli” di Bologna, abbiamo posto le basi di un Progetto che affronti le difficoltà nel rapporto Genitori-Figli, aperto alla partnership con il RC Bologna Sud, con la consulenza scientifica del. Dr. Stefano Costa, Dirigente dell’Unità Operativa di Psicopedagogia dell’Ospedale Maggiore della nostra città. Per la realizzazione del progetto è intervenuta la società Mutua Assicurative CAMPA che lo ha giudicato meritevole di sostegno economico con un contributo che permette di finanziarlo integralmente.

Il Progetto consta di incontri psico-educativi a ciclo tenuti da specialisti medici psicologi destinati ai genitori di quattro Istituti Superiori di Bologna su come affrontare in famiglia le manifestazioni più gravi del disagio giovanile. Diversi sono gli obiettivi proposti: rendere consapevoli tutti gli attori dei rischi legati ai comportamenti nocivi o autolesionisti, migliorare la capacità di affrontare le crisi adolescenziali e le inquietudini che turbano il rapporto con tra genitori e figli, comprendere e valutare il coinvolgimento dei coetanei in queste dinamiche, prevenire le forme patologiche di sofferenza psichica e in ultima analisi aiutare i giovani a costruire il proprio benessere e la propria identità attraverso il recupero di uno stato di serenità all’interno della famiglia e nel contesto scolastico ed amicale.

Costi del progetto

Per la REALIZZAZIONE DI UN CASSONE (unità minima per la realizzazione di una coltura, cm 120×80)
Materali e costi:

  • CASSONE a tre collari + pallet 65 euro
  • TERRICCIO e fondo drenante di leca 220 euro
  • Telo da pacciamatura 2 x 5 metri da mettere all’interno del cassone per trattenere il terreno = 20 euro
  • PIANTINE E SEMENTI, 35 euro per stagione, ipotizzando 2 stagioni 70 euro
  • ACCESSORI (palette, innaffiatoio, piccolo rastrello, ecc) circa 35 euro

Totale 340 euro per un cassone e 645 euro per due cassoni, che sono il numero minimo per realizzare un orto, chi volesse aumentare il numero avrebbe un aggiunta di 305 euro ogni nuovo cassone (gli attrezzi potrebbero essere usati in comune).

Possono poi doversi aggiungere accessori in base alla zona di impianto, a titolo di esempio i cassoni possono essere montati su ruote (circa 100 euro a cassone) la dove sotto ci sia una pavimentazione e non un terreno, o aggiungere una seconda serie o più di attrezzi qualora la coltura si voglia far eseguire in serie.

Pertanto ipotizzando un costo medio di 800/875 euro per un orto con due cassoni, si avrebbe quindi un costo complessivo per 35/40 orti pari ad un minimo di 28.000 euro e ad un massimo di 35.000 euro tutti a carico del Rotary.

Riguardo la FORMAZIONE di addetti degli istituti per persone fragili e/o i volontari, il costo è previsto in 4.800,00 euro pari a 18 ore di didattica a distanza (due sessioni di tre ore per la formazione di tre gruppi da 15 persone a 100 euro l’ora, per un totale di 1.800 euro) e 18 ore di istruzione operativa sul campo (6 incontri in più piccoli gruppi di persone, sempre di 3 ore, sempre a 100 euro l’ora ma con aggiunta di spese di rimborso per gli spostamenti, si ipotizzano in totale 3.000 euro).

Riguardo la realizzazione di un’ APP da parte di esperti informatici, è previsto un costo pari a 5.000 euro più iva quindi 6.100,00 euro

LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI

Come già detto in precedenza la raccolta e la valutazione dei risultati rappresentano una parte fondante di un programma di orticoltura terapeutica in quanto costituiscono una verifica indispensabile dell’efficacia di ciò che stiamo facendo della maniera nella quale lo facciamo; questo ci aiuta non solo ad essere in grado di modificare le attività in modo da renderle più efficaci ma anche di replicarle qualora risultino valide.

MONITORARE LE ATTIVITÀ

Abbiamo previsto due differenti modalità per tenere traccia delle attività orticolturali svolte:

  • una modalità condivisa per la quale si utilizzerà l’applicazione appositamente realizzata: gli alunni potranno pubblicare foto delle piante e dell’orto corredate di brevi commenti, guadagnando dei punti che via via permettono di avanzare per raggiungere livelli successivi conquistando badge come: “annuali, perenni, cespuglio, albero, foresta…..”. Gli insegnanti potranno tenere online un diario delle attività sulla pagina dedicata a questo scopo.
  • Una modalità che verrà tenuta riservata legata alla necessità di raccogliere informazioni circa l’efficacia e il gradimento del progetto. Otterremo il feedback dagli insegnanti che si impegneranno a redigere una breve scheda per ogni alunno che aderirà al progetto e/o per l’intera squadra. Le schede saranno composte da due parti, stampate sulle due facciate di un foglio A4. Una parte sarà relativa all’anagrafica riportando il nome nella prima riga (che poi può essere asportata con un taglio prima della consegna) e poi di seguito: sesso, età, includendo la voce: “se è in grado di comunicare in Italiano” e la specifica relativa alla presenza “si o no” di bisogni speciali; queste ultime due voci sono legate al fatto che il lavoro orticolturale è un’importante mediatore di relazione e di comunicazione e quindi l’essere a conoscenza di questi elementi rende la valutazione delle attività più precisa e quindi realmente significativa.
  • La seconda scheda avrà forma di checklist sulla base di una scala Likert da 1 a 5 per consentire una rapida compilazione. Questa scheda deve essere stampata e compilata a scadenze regolari dipendentemente dalla frequenza degli incontri nell’orto per poter effettuare valutazioni “in itinere”e poi nuovamente alla conclusione del progetto ed conservata per il confronto con le stagioni successive.

ESTENSIONE DEL PROGETTO

Le motivazioni e le tecniche suggerite sono facilmente ripetibili in ambiti diversi dalle scuole in particolare in centri di educazione, formazione e assistenza a bambini, giovani e meno giovani con difficoltà di ogni genere, ad Rsa, a cliniche con persone lungo degenti ecc.

Il progetto e le sue modalità di applicazione sono facilmente adattabili da forme più semplici a più complesse, per esempio cambiando la piantumazione.