Carissime Amiche, Carissimi Amici,
durante la Convention di Atlanta del 1917 il Presidente Internazionale Klumph propose di istituire un Fondo per “fare del bene nel mondo”, Nel 1928 il Fondo fu ribattezzato “Fondazione Rotary” e divenne un’entità con una sua precisa fisionomia all’interno del Rotary International.
Nel 1929, la Fondazione elargì la prima sovvenzione, devolvendo 500 USD alla I.S.C.C. – la società internazionale per bambini paralitici creata dal Rotariano Edgar F. “Daddy” Allen e che si sviluppò poi nell’organizzazione internazionale Easter Seals.
Non sfugge a nessuno di noi la grande opportunità che offre la Rotary Foundation, ma ciò che stupisce è la consapevolezza direi, la maturità con cui, fin dall’inizio è stata affrontata la dinamica del “Servire” nella concretezza delle iniziative in tutta la loro dimensione storica.
Parliamo del 1917…nel marzo di quello stesso anno gli Stati Uniti entrano in guerra, la prima guerra mondiale, chiediamoci: come poteva essere possibile, allora, pensare a uno strumento che “facesse del bene nel mondo”, non solo negli Stati Uniti, ma… “nel Mondo” un mondo che riguardava anche coloro contro i quali combattevano. Proprio quando una guerra di proporzioni mai viste stava raggiungendo il suo acme, il Rotary si muoveva per il bene e per la pace prevedendo già la situazione che si sarebbe creata nel dopoguerra, ponendo le basi per lo sviluppo di progetti umanitari e di pace a livello internazionale.
Il primo “service” realizzato con la denominazione “Rotary Foundation”, porta la data del 1929, l’anno della grande depressione in America e poi nel mondo intero. Chi non ha in mente le stupende e terribili pagine di “Furore” di John Steinbeck, in cui protagonista è la terribile ondata di miseria e disperazione che travolse tanti, nell’America di quegli anni?
Eppure il Rotary, con la Rotary Foundation, effettuava la sua prima donazione di 500 dollari all’Associazione Internazionale per l’assistenza dei bambini paralitici. Il Rotary anche nei momenti più difficili ha mantenuto alta la guardia della ragione e della lungimiranza, ci ha insegnato che, oltre all’emergenza, esiste la consapevolezza di come si possa costruire un benessere economico solo in un ambiente che sviluppi solidarietà e coesione sociale, che i valori della cooperazione e condivisione consentono di preparare il terreno ad un livello di società più umana e più desiderabile, e quindi anche più energica, sia nell’aiutare le persone più fragili sia nel creare nuove opportunità.
Sappiamo che ormai l’eradicazione della Poliomielite è vicina (solo Afghanistan e Pakistan sono ancora classificate come “ aree endemiche”), che le politiche per la diffusione di acqua potabile, di alfabetizzazione, di salute, di sostegno all’infanzia e di pace stanno dando grandi frutti per merito della Rotary Foundation.
Nel nostro Distretto sono stati 28 i Club che hanno presentato complessivamente 18 progetti i quali, assieme ai progetti di Distretto, hanno ricevuto complessivamente 87.500 dollari. Si tratta di iniziative che vanno dal sostegno allo studio, alla riqualificazione di aree urbane degradate, a iniziative di prevenzione e di promozione della salute alla prevenzione del disagio scolastico e sociale.
I Global Grants che i nostri Clubs stanno sviluppando con la Rotary Foundation sono qualificati e numerosi e si rivolgono all’Europa, all’Africa all’Asia per un valore di centinaia di migliaia di dollari.
I bambini e gli adulti che beneficeranno di cure sanitarie e persone che avranno salva la vita saranno numerose e questo accadrà per il nostro impegno e per l’aiuto insostituibile della Rotary Foundation.
Dal primo progetto di 500 dollari ai progetti attuali che assommano nel mondo a centinaia di milioni di dollari, sono tantissime le iniziative che vengono implementate nelle sei aree focus: promozione della pace, lotta contro le malattie, fornitura di acqua potabile, protezione di madri e bambini, sostegno all’istruzione, sviluppo delle economie locali.
Infatti il Rotary non fornisce appena risorse economiche o derrate e macchinari, il Rotary costruisce progetti, aiuta le persone a prendere coscienza della propria dignità costruendo con loro un futuro migliore attraverso il sostegno alle loro iniziative, favorendo le opportunità di una ripresa prima ancora che economica, umana e sociale.
Care amiche e cari amici, il motto distrettuale riprende un verso di Michelangelo: “la mano che obbedisce all’intelletto”, un intelletto che progetta e una mano che agisce ma che insieme costituiscono il dono più vero che possiamo fare al mondo.
Un caro saluto.
Yours in Rotary
Paolo