Si è parlato di amicizia – colonna fondante del Rotary – martedì 23 febbraio nell’incontro in videoconferenza promosso dal past governor Maurizio Marcialis e dal RC Forlì. Presentata da Massimo Amadio presidente del club organizzatore, la serata ha visto la partecipazione di oltre 150 soci, anche portoghesi, guidati dal governatore Adriano Maestri che ha portato il saluto del Distretto. La riunione è iniziata con un’intervista dell’amico socio, il giornalista Alessandro Rondoni, allo stesso Marcialis, presidente della Commissione etica e disabilità del Distretto, che ha fornito informazioni circa le attività in corso e in particolare il tradizionale Happycamp che si svolge sui Lidi ferraresi: difficile, causa covid, realizzarlo in primavera; più facile e davvero auspicabile in settembre quando la pandemia, si spera, sarà alle nostre spalle.
Il microfono è poi passato al coordinatore del successivo “faccia a faccia”, l’amico socio, giornalista, Alberto Lazzarini, che ha presentato i due relatori, esperti della materia, rotariani, Francesco Piazzi e Roberta Mariotti cui ha posto una serie di quesiti sul tema-amicizia. Piazzi (notissimo e affermato docente di materie classiche) ha esordito ricordando il legame fra bello e buono nella bellezza che sta alla base dell’amicizia. La stessa radice latina della parola amico è quella di amore. I latini e i greci, ha aggiunto, distinguevano fra le amicizie formatesi per interesse o per piacere da quelle nate dalla “sintonia”: le prime sono più instabili. Le origini dell’amicizia rotariana sono quelle dell’humanitas: “Sono un uomo e nulla di ciò che umano mi è estraneo”, ha detto citando il classico latino Terenzio.
Dalla “chiave” letteraria a quella scientifica: la psicologa Roberta Mariotti (apprezzata professionista romagnola) ha sottolineato come, grazie a una non lontana scoperta, sono attivi in tutti noi i “neuroni a specchio” che sono la precondizione per contattare gli altri, dimostrando così che nell’uomo c’è una predisposizione alla socialità e all’interazione. Nel Rotary, intanto, l’amicizia ha quattro pilatri: la scelta di mettersi insieme e generare servizio, la reciproca benevolenza, una relazione matura fra pari (fatta di solidarietà, affabilità, rispetto, tolleranza) in una precisa etica delle relazioni e prassi comportamentale.
Piazzi ha poi posto in luce l’importanza della ritualità nel Rotary, cioè il sapere di potersi incontrare in giorni determinati della settimana. Al riguardo ha citato un bellissimo passaggio dell’intramontabile “Piccolo principe”.
La Mariotti ha infine affrontato il tema dell’impatto psicologico determinato dalla pandemia che ha provocato scossoni e ha costretto un po’ tutti a riconsiderare le proprie amicizie misurandone la solidità e, alla fine, anche l’essenzialità. Rotarianamente, la mancanza di convivialità non ha certo fatto bene ma le nuove tecnologie hanno consentito di rimanere collegati, svolgere attività e anche di conoscere nuove persone.