“Dall’artefice al falsario. Percorso storico-archeologico tra alcune sculture antiche poco note, dalle collezioni d’arte bolognesi” è il titolo della serata, su piattaforma Zoom, organizzata dal Rotary Club Bologna Est, condotta da Giulia Marsili, che fa parte dell’Associazione Rotariana Alumni del nostro Distretto. Dopo la presentazione, il presidente Luigi Steffanon ha passato la parola a Fiorella Sgallari, presidente della Commissione Distrettuale Alumni e Governatore designato 2023-24.
“L’ associazione Alumni è nata lo scorso anno in aprile – ha spiegato Fiorella – e attualmente i suoi membri sono 35, a breve 37. Sono giovani e professionisti che hanno avuto contatti con il Rotary per borse di studio, per aver partecipato a Ryla, Interact, Rypen o ad altre iniziative rotariane. Sono sparsi per tutta la regione, alcuni lavorano all’estero, altri a Milano. Si incontrano sulla piattaforma Zoom, mentre gli Alumni bolognesi riescono ad incontrarsi in presenza, quando è possibile. Hanno una pagina Fb e stanno approntando un sito. E organizzano serate come quella del 10 marzo, La Rotary Alumni’s Quizzes Night, via Zoom, con lo scopo di raccogliere fondi per partecipare attivamente ai vari service, poiché, essendo recente, l’Associazione Alumni non ha ancora possibilità economica”.
Giulia Marsili, da poco componente dell’Associazione Alumni, ha conosciuto il Rotary nel 2015, in occasione di un Premio Cultura e Patrimonio del nostro Distretto, che nel 2015 ha vinto con un gruppo di colleghi per la APP&GO App per i monumenti bizantini a Ravenna. ”Un progetto di una applicazione digitale – ha spiegato – per la fruizione del patrimonio culturale della città di Ravenna e poi di altre città con patrimonio artistico legato alla cultura bizantina in Italia”. Il curriculum della Marsili è molto ricco: basti dire che dal 2015 è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna, specializzata in archeologia tardoantica, paleocristiana, bizantina. Svolge le sue ricerche sul patrimonio artistico e monumentale di Ravenna, partecipando a progetti di ricerca sugli edifici di culto di epoca bizantina e sullo studio e la pubblicazione dei materiali provenienti dalla famosa Domus dei Tappeti di Pietra. Annovera molte altre esperienze, ma approdiamo direttamente allo scorso anno, quando partecipa ad un gruppo di ricerca interdisciplinare, composto da archeologi, matematici ed informatici, risultato vincitore di un finanziamento di ateneo per uno spin-off, che prevede la creazione di uno strumento hardware e software per la digitalizzazione e catalogazione del patrimonio culturale.
Venendo alla relazione della serata, Giulia Marsili ha presentato tre antichi sarcofagi in marmo che fanno parte della Raccolta Lercaro di Bologna. il primo risale alle origini dell’arte cristiana, intorno al IV secolo d.C. ed è al centro di travagliate vicende tra restauri, smembrature e ricostruzioni, passaggi dal patrimonio artistico dalla nobiltà romana al mercato antiquario, fino ad approdare a Bologna, in tempi recenti, nella collezione del Cardinale Giacomo Lercaro.
Gli altri due sarcofagi scelti da Giulia Marsili per il prosieguo della sua relazione aprono nuovi scenari molto interessanti. Infatti, sembrano analoghi ad opere antiche, ma grazie ad alcuni particolari e ad uno studio approfondito rivelano la sorpresa di una produzione molto più recente e la mano di falsari, che li hanno realizzati agli inizi del ‘900. Sono solo imitazioni di reperti antichi, dunque, e come ha scoperto una piccola indagine, sono frutto del lavoro di abili antiquari, attivi nel cuore di Roma nel secolo scorso.
Maria Grazia Palmieri