Parlano alcuni dei ragazzi inviati dal Rotary di Cesena alla conferenza The future of science di Venezia
Cittadini del mondo e leader di domani
“Abbiamo imparato tanto, ma non riportiamo a casa solo conoscenze, piuttosto una consapevolezza profonda e credo ormai radicata in tutte noi, di cosa significhi fare Scienza oggi, quanto sia indispensabile un approccio interdisciplinare, aperto, attento alle implicazioni etiche, alle istanze della società civile e alle ricadute che ogni innovazione genera sull’umanità in toto”.
Queste sono le parole scritte da Carla Petrini, docente di Scienze al Liceo Linguistico Alpi di Cesena dopo la sua partecipazione alla conferenza “Il futuro della Scienza” appuntamento che si tiene annualmente a Venezia dal 2005 sull’isola di San Giorgio ospitata dalla Fondazione Cini, è promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi.
Per il decimo anno consecutivo i Rotary club della Romagna hanno sostenuto e finanziato la partecipazione degli studenti meritevoli romagnoli alla conferenza.
Nello specifico il Rotary Club di Cesena ha permesso la partecipazione di undici studenti meritevoli di Cesena che sono stati individuati tra le eccellenze del liceo scientifico Righi, liceo Monti e il linguistico “Ilaria Alpi”. I ragazzi meritevoli sono stati: Paola Zonzini, Margherita Pepoli, Nicole Castellucci del liceo Monti accompagnate dal professore Gino Bianchi. Dallo scientifico Righi la professoressa Lorena Nardi ha guidato il gruppo composto da Michele Baldari, Alessandro Abbondanza, Giovanni Radicchi, Francesco Casadei, Martina Franchini. Infine dal liceo linguistico Alpi sono partite Greta Zaccanti, Sara Fattori, Martina Brandolini insieme con la professoressa Carla Petrini.
“A Venezia — spiega Oliviero Zondini, presidente del Rotary club di Cesena – questi giovani hanno potuto ascoltare scienziati e ed esperti di tutto il mondo e hanno affrontato i grandi temi della scienza. Il nostro obiettivo è che , tornando a casa, possano poi riportare quanto appreso ai loro compagni. Se calcoliamo il totale degli studenti coinvolti sino ad oggi siamo arrivati alla cifra di 20.194 studenti liceali che in prima persona o per ricaduta hanno potuto ascoltare quanto riferito in dieci anni di “The future of science”.
“Si è trattato – ha sottolineato la Petrini – di una grande lezione, dunque, e per dirla con le parole di Umberto Veronesi, abbiamo toccato con mano che “la scienza non pretende di scrivere verità assolute: se non vi fosse il dubbio, se non prevalesse la volontà continua di migliorare, non vi sarebbe progresso scientifico”.
“Grazie a questa esperienza – hanno ricordato Martina Brandolini, Sara Fattori, Greta Zaccanti del – liceo Alpi – abbiamo avuto modo di apprezzare quanto sia ricco culturalmente il patrimonio italiano trascorrendo tre giorni completamente immerse nella magica atmosfera di Venezia esaltata dall’organizzazione che ci ha riservato un trattamento più che speciale. Ci ha colpito l’importanza che tutti gli scienziati hanno dato alla nostra presenza al convegno e la grande considerazione che hanno avuto di noi non solo come studenti ma come possibili futuri colleghi, come abbiamo potuto capire dalla loro disponibilità a rispondere alle nostre domande e ai nostri dubbi riguardo argomenti che per noi sono ancora un po’ astrusi mentre per loro sono una realtà realizzabile in un futuro relativamente prossimo e di cui noi potremmo fare parte.
Pensiamo che per qualcuno questi tre giorni siano stati decisivi per quanto riguarda la scelta della facoltà che vogliamo frequentare e del lavoro che vogliamo fare. Abbiamo capito quanto sia importante conoscere, interessarsi, avere la curiosità di andare oltre. E il sapere scientifico in particolar modo non è un sapere d’elite, riservato alla scuola, ai medici e ai ricercatori. È qualcosa che ci tocca profondamente da vicino e a cui tutti dovremmo aspirare per arricchire la nostra quotidianità e dare un senso alla vita in quanto cittadini del mondo”.
a cura di Barbara Baronio