Nel mese di novembre il tema indicato dal Rotary è la Rotary Foundation. Si tratta indiscutibilmente dello strumento fondamentale del nostro sodalizio per esprimere nel mondo il suo obiettivo: To do good in the world.
La Rotary Foundation nasce nel 1917, quindi si avvicina a festeggiare il primo secolo di vita, passato a promuovere l’intesa, la tolleranza e la pace tra i popoli.
Sul sito distrettuale è disponibile una pagina riepilogativa delle varie attività della Rotary Foundation, tradizionalmente attiva anche sul fronte del sostegno alle giovani generazioni con numerosi programmi.
Il nucleo è rappresentato dalla Sovvenzioni Distrettuali, sponsorizzate da club e distretti rotariani. Sono destinate a progetti locali e/o internazionali fino a un importo massimo di 30.000 US$. Ad esse si aggiungono le Sovvenzioni Globali che contribuiscono al finanziamento di progetti internazionali sponsorizzati da club e distretti rotariani per importi da un minimo di 30.000US$ fino a un massimo di 200.000 US$. Progetti che devono essere sostenibili e devono essere realizzati in una o più delle seguenti aree di intervento: ‘Pace e prevenzione o risoluzione dei conflitti’, Prevenzione e cura delle malattie’, Acqua e strutture igienico-sanitarie’, Salute materna e infantile’, Alfabetizzazione e educazione di base’, Sviluppo economico e comunitario’.
Nell’ambito della Rotary Foundation agisce anche il Programma Polio Plus, iniziativa prioritaria che ha la precedenza su tutti gli altri programmi fino a quando non sia conseguito l’obiettivo della completa e definitiva eliminazione della poliomielite. Anche la Fondazione “Bill & Melinda Gates” partecipa attivamente alla campagna “End Polio Now” della Fondazione Rotary.
Il meccanismo virtuoso col quale viene alimentata la Rotary Foundation è riassumibile in questo modo: i contributi volontari dei rotariani al Fondo Annuale sono investiti per tre anni e poi il 50% del contributo originale ritorna a disposizione del distretto (FODD) per essere utilizzato dalle Sovvenzioni Distrettuali e dalle Sovvenzioni Globali; l’altro 50% va al Fondo Mondiale ed è destinato al sostegno delle Sovvenzioni Globali e degli altri programmi della Fondazione Rotary.
Gli interessi maturati coprono le spese amministrative per la gestione dei progetti; eventuali eccedenze vanno a beneficio dei programmi educativi e umanitari.
Oltre alla pagina del sito distrettuale, si può approfondire ed aggiornare la conoscenza sulla Fondazione Rotary e sulle attività consultando il sito www.rotary.org, entrando nella sezione ‘Il mio Rotary’.
Il Presidente internazionale Ravindran è arrivato in visita in Italia in questi giorni, partecipando all’Institute di Milano (21-23 ottobre) e incontrando i Governatori in carica a Roma il 26 ottobre.
“E’ stata una bellissima sorpresa – commenta il Governatore Paolo Pasini – quando all’Institute, durante la sessione per gruppi, si è presentato il Presidente internazionale. Non era atteso e si è reso disponibile a rispondere a ogni tipo di domanda, a seguito delle quali ha ribadito che i cambiamenti sociali sono profondi e il Rotary inevitabilmente deve cambiare”.
In particolare su quali punti s’è soffermato Ravindran?
“Ci ha ricordato che quando parliamo di ingresso dei giovani e delle donne non lo facciamo per seguire mode, ma perché la società si muove inarrestabilmente in questo senso. La classe dirigente mondiale è sempre più giovane e i bisogni dei giovani devono essere letti e compresi se vogliamo assicurare un futuro al Rotary. Dobbiamo quindi essere attenti ai costi ed essere flessibili nella formulazione organizzativa dei Clubs”.
In questo processo, gli strumenti a disposizione diventano decisivi.
“E’ così. Ravindran ci ha invitati a conoscere e diffondere meglio il Rotary Global Award. Si tratta di un sistema di sconti che, oltre a contribuire al finanziamento della Rotary Foundation, consente di ottenere vantaggi soprattutto per i giovani soci. In una delle newsletter scorse ne abbiamo già scritto e torneremo a diffonderne la conoscenza seguendo l’invito di Ravindran”.
Il secondo appuntamento in Italia per il presidente Ravindran è stato quello consueto a Roma, dove c’è stata ancora l’occasione per il Governatore Paolo Pasini di scambiare qualche opinione con ‘Ravi’.
“Durante l’incontro di Roma, Ravindran si è soffermato sull’importanza che i Club possano mettersi insieme e coordinarsi per produrre progetti rilevanti e significativi; e soprattutto possano aumentare il valore di questi coinvolgendo i soci che possono fornire un contributo professionale a titolo gratuito. Il Presidente poi è ritornato sulla questione dei costi, esortando tutti i livelli di dirigenza a cercare ogni modalità per ridurre le spese, soprattutto quelle non necessarie, in modo da ridurre i costi di affiliazione e di partecipazione”.
Vi siete incontrati in diverse circostanze, sia a Milano che a Roma…
“Il Presidente ha manifestato vivo interesse alle attività del Distretto 2072, ricordando di essere stato a Bologna in veste di imprenditore, interessato a macchinari automatici per la sua attività.
Ovviamente non potevano essere omesse dal colloquio le grandi eccellenze culturali e industriali del nostro distretto, per cui nel congedarsi, Ravi mi ha rivolto un cordiale …arrivederci a Maranello!”.
Cesare Trevisani
Era un intervento atteso e non ha deluso le attese. L’intervento all’IDIR di Andrea Oddi, Coordinatore Area 12 (Italia) e 13B (Spagna e Portogallo) del Rotary International è stato pacato e netto, chiaro e capace di suscitare domande.
“Il Rotary ha capito tardi che il mondo stava cambiando – ha esordito – e solo verso il 2010 si è dato un piano strategico con obiettivi chiari: effettivo, immagine, service. Sui service dobbiamo cambiare passo, passare da minuscoli interventi alla capacità di mettere insieme competenze e risorse. Solo così i service hanno impatto vero, solo così assumono quel rilievo che consente siano ‘notiziabili’. Non possiamo reclamare l’attenzione dei media se sistemiamo una rotonda.
Il Rotary ha fatto un sondaggio mondiale, dal quale emerge che il 40% non ci conosce, il 20% ci conosce poco e ci associa ad un ente umanitario, il 40% sa bene chi siamo. Per questo insistiamo molto sulla coerenza col brand, per questo abbiamo deciso che la parola ‘Rotary’ fosse la soluzione migliore da comunicare, senza ‘International’ che ora è nella ruota gialla, colore che attira l’attenzione.
A proposito di effettivo. Dentro al numero di 1,2 milioni di rotariani nel mondo, in realtà c’è un grosso movimento perché siamo passati da un 40% di rotariani nel Nord America, 20% nel Far East e 20% in Europa per citare i tre blocchi, al pareggio sul 30% fra americani e orientali, con l’Europa sempre al 20%. Significa che il Rotary è cambiato anche se nel numero totale c’è costanza, perché sono diversi i costumi d un mondo rotariano che cresce.
Per quanto riguarda l’Italia, ricordo che nel 2010 eravamo 43.100 e siccome una Zona non può avere pi di 40.000 soci, si decise di trasferire altrove il Triveneto, salvo farlo rientrare col calo dell’effettivo. Il piano che ci siamo dati è di alzare l’effettivo della Zona 12 di 400 soci l’anno. Ambizioso? Può darsi, ma vi ricordo che l’Italia ha una mole altissima di rotaractiani e dal Rotaract escono ogni anno 800 giovani. Ecco, si tratta di ragazzi in gamba, abituati al club service. Basterebbe cooptarne la metà…”.
Cesare Trevisani
Giovani e cultura: un binomio davvero speciale al centro dei lavori dell’Idir, l’Istituto di informazione rotariana ospitato il 3 ottobre nell’accogliente sala congressi del Cnr di Bologna. Una felice intuizione, quella della valorizzazione delle nuove generazioni – ha spiegato il Governatore Paolo Pasini nell’introdurre i lavori della giornata – avviata dai miei predecessori e che è stata portata avanti con altri riferimenti. Se lo scorso anno era stato privilegiato il settore tecnologico, con start up e spin off, quest’anno abbiamo scelto la valorizzazione di progetti di giovani professionisti nel campo dei beni culturali, il più grande, straordinario patrimonio del nostro Paese.
Ma come parlare delle nuove generazioni? Mi piace parlare dei giovani – ha sottolineato Pasini – in termini di percezione di sé. Ho recentemente visitato un Club nel quale il presidente della Commissione informatica, settore tradizionalmente considerato “giovane”, era un 81enne che lo scorso anno, a 80 anni, era stato presidente del Club. Eppure è una persona giovanissima! Io ho 66 anni, non sono un ragazzo, ma mi sento pieno di voglia di fare Rotary! Il grande poeta e drammaturgo irlandese William Butler Yeats ha scritto una delle più belle poesie parlando della giovinezza come condizione esistenziale dell’uomo. La proiezione di un breve video, con una splendida colonna sonora (“For ever young” di Bob Dylan, cantata dalla straordinaria voce di Joan Baez) ha reso più concreto il concetto espresso dal Governatore: “Possa tu restare per sempre giovane”.
Paolo Pasini ha proseguito ponendo l’accento sul concetto di internazionalità del Rotary, citando una frase tratta da The Rotarian del dicembre 1934: “Il Rotary chiama gli uomini a rispondere ai loro impulsi migliori, a ciò che di meglio è presente nel loro animo, a sollevare la testa ovunque siano. Ciò che vi è di meglio in noi non è racchiuso nei confini di una nazione”. Il Rotary, specialmente in una difficile fase internazionale come l’attuale, può rappresentare uno strumento importante di risoluzione dei problemi. Non ci si può tirare indietro. Il tema del Presidente internazionale di quest’anno, K.R. “Ravi” Ravidran (“Siate dono nel mondo”) contiene “in nuce” la necessità di questa nostra personale responsabilità.
In questi ultimi anni, ha detto ancora il Governatore, ci sentiamo spesso impotenti di fronte a drammatiche situazioni di violenza: l’antidoto è l’impegno internazionale di un’associazione come il Rotary. La consapevolezza della dignità che offre il lavoro consente di cancellare la barbarie e scacciarla dal nostro orizzonte. E la cultura è in grado di fornire ai giovani questa dignità e gli strumenti concreti che consentiranno loro di procedere con sicurezza nella vita. Il Rotary può dare questa dignità: rimanendo sempre giovani.
Alfonso Toschi
Il composito e prezioso mondo dei beni culturali è stato al centro dell’intervento dal titolo “Giovani e patrimonio culturale, perché conviene investire” svolto dal prof. Guido Candela all’IDIR del 3 ottobre scorso. Un punto di partenza per chi vuole lavorare nell’ambito, è il Concorso di Idee Premio Rotary e Cultura e Patrimonio, che punta a progetti di valorizzazione, comunicazione di beni culturali, o della loro gestione, con premiazioni nel giugno 2016. Ed è a questo Concorso, che Candela ha fatto riferimento all’inizio della sua relazione, rilevando come abbia saputo contemplare più elementi cruciali, come le aree disciplinari coinvolte: arte, architettura, storia antica, archeologia, musica. Ma quale ruolo hanno e come vengono protetti o valorizzati i beni culturali nel nostro paese?
“In Italia si privilegia la difesa e la gestione dei beni culturali con un approccio nazionale-patrimoniale e contestualista, che privilegia il legame tra opera d’arte e territorio” ha sottolineato Candela “Un esempio è rappresentato dai Bronzi di Riace che sono di Riace. Naturalmente questa visione produce vantaggi e svantaggi”. Nel primo caso il bene ha un significato come territorio, nel secondo, la visione e la fruizione sono localistiche, con ciò che ne consegue. Per fare un raffronto con paesi dell’area europea e comprendere le differenze con le quali si affronta la questione beni culturali, Candela ha fatto l’esempio di Gran Bretagna e Francia. “Il primo paese ha un approccio cosmopolita, il museo è un contenitore di opere indipendenti dal territorio, ma appartengono ad una stessa collezione. In Francia, invece si utilizza l’approccio minerario: il museo è un contenitore di opere indipendenti dal territorio, ma si promuove il rendimento turistico e la valorizzazione”.
Candela ha poi affrontato le azioni che si intraprendono per i beni culturali: dalla tutela sino alla promozione e alla gestione, che può essere privata o pubblica.
“Quanto al turismo culturale” ha aggiunto” è molto importante per trovare risorse ed è un trend in crescita. Conduce anche al recupero di edifici ed aree metropolitane, come nel caso del porto di Baltimora o della fabbrica della birra di Berlino”. E si declina in vari settori: museale, spettacoli dal vivo, cinematografico, editoriale, con festival e performances attinenti. Nell’ambito del turismo culturale anche le mostre di arte contemporanea potrebbero avere un loro ruolo, ma purtroppo non trovano particolari supporti a favore, spesso, del passato. Candela ha poi affrontato l’argomento specifico dei musei, del finanziamento e del sostegno dell’arte, tra pubblico e privato, nel quale rientra l’attualissimo crawdfunding. Il mercato dell’arte è stato l’argomento conclusivo del relatore, che ha sottolineato la necessità di riscriverne del regole. “Il nostro mercato è asfittico, sottile, viene trascurato come elemento di valorizzazione, gli artisti vanno in città dove possono lavorare, come Berlino. Il nostro mercato delle aste è fermo, si vende a Londra due volte all’anno con Italian Sale. Non capiamo che questo tipo di mercato sarebbe un sostegno per tutta la cultura italiana ”
Maria Grazia Palmieri
Quarant’anni: per un club di giovanissimi, età media 25 anni, è un traguardo importante. Lo festeggia il 23 ottobre il Rotaract Club di Faenza con una serie di iniziative, tra l’impegnato e il ludico, che si terranno in un locale della Città delle Ceramiche. E’ toccato a Carola Bernardi, presidente 2015-2016, l’onore e l’onere di celebrare una data importante non solo per i ragazzi del Rotaract, ma anche per molti rotariani che, in tempi qualche volta ormai lontani, hanno fatto parte del Club.
Già dalla cena tematica, che si muoverà lungo una via temporale tra il Rotaract del 1975 e quello attuale, con brevi testimonianze di Rotariani, Rotaractiani e Interactiani di più generazioni, si comprende come l”iniziativa voglia essere una festa, ma anche una testimonianza concreta di solidarietà e impegno comune, al di là del tempo, delle esperienze e dell’età. E così, le cinque vie d’azione del Rotaract (Azione interna, Professionale, d’Interesse pubblico, Internazionale e Giovani) verranno illustrate da amici di tutte le età, in un melting pot che non potrà che arricchire l’iniziativa. I ragazzi del Rotarat hanno rintracciato molte vecchie foto, che verranno proiettate, su nove pannelli video, per tutta la serata. Altre saranno appese in giro nel locale, consentendo a vecchi e nuovi amici di conoscersi e riconoscersi.
La presentazione della Festa, nel corso di una riunione del Rotary padrino di Faenza, ha fornito anche l’occasione al gruppo giovanile di presentare il service nazionale “Il libro parlato”, proposto dal Distretto Rotaract 2072. E’ stato Alberto Gonelli, Presidente della Commissione distrettuale per il Service Nazionale, ad illustrare l’interessante progetto che consentirà a non vedenti, ipovedenti e dislessici di accedere ad una biblioteca di quasi novemila audiolibri (testi scientifici, di narrativa e altro) “parlati”, ovvero letti da volontari. Tutti possono aderire all’iniziativa, accedendo al sito internet del Centro internazionale del libro parlato, un’associazione fondata nel 1983. Testimonial dell’iniziativa è Annalisa Minetti, cantante e atleta paralimpica italiana. Sono previste borse di studio per i ragazzi che leggeranno gli audiolibri e, grazie ad una collaborazione con i Rotaract locali, sarà possibile “esportare” il service anche in Portogallo e Brasile.
Alfonso Toschi
“Exchange it is not a year in your life, it’s a life in a year”. Si può riassumere così la storia di Tommaso Alboni, 17 anni, che sta vivendo un’esperienza indimenticabile a Jackson nel Tennessee. Lui è uno dei 4 ragazzi dell’Emilia-Romagna che sta trascorrendo 12 mesi all’estero, presso una famiglia di rotariani statunitensi. Si tratta dello Scambio Giovani, una delle tante opportunità che il Rotary offre ai giovani di tutto il mondo e che ancora pochi di noi conoscono. Tecnicamente si tratta di un anno trascorso all’estero, presso famiglie di rotariani locali; la destinazione viene scelta tra le opzioni che il candidato indica nell’application form e nell’arco dei 12 mesi le famiglie possono cambiare 2 o 3 volte, per una durata che va dai 3 ai 6 mesi ciascuna. Contemporaneamente avviene, appunto, lo scambio con giovani stranieri presso il nostro Distretto, non necessariamente provenienti dagli stessi Paesi e non c’è corrispondenza tra le famiglie rotariane coinvolte. “Sono stato fortunato ad andare negli USA – ci rivela Tommaso – perchè tra le mie scelte c’era anche il Messico e la Svezia. Tutto è sponsorizzato dal Rotary, io ho dovuto solo pagarmi il biglietto aereo.” Accanto allo studio – Tommaso frequenta l’ultimo anno del liceo negli USA – il ragazzo che partecipa allo Scambio Giovani è parte attiva dei service rotariani locali. “Nel mio gruppo di Scambio siamo in 5 – ci dice Tommaso – e oltre a me ci sono ragazzi provenienti dalla Corea del Sud, Spagna e Brasile. Insieme svolgiamo diverse attività rotariane e partecipiamo agli incontri dei 2 Rotary clubs di Jackson. La vita qui è frenetica, la mentalità è diversa e si lavora tanto, ma non tornerei indietro per nulla al mondo”. Dall’emozione della sua voce, si capisce benissimo come Tommaso stia vivendo una esperienza di vita unica: siamo sicuri che a luglio 2016, quando la sua esperienza si concluderà, Tommaso tornerà profondamente cambiato e il Rotary ancora una volta avrà colto nel segno, formando e crescendo i leader del futuro.
Simone Ricci
Anche quest’anno il nostro Distretto sostiene la Fondazione Banco Alimentare Onlus nell’organizzazione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, fissata per sabato 28 novembre.
La raccolta del 2014 ha permesso di aiutare oltre 164.000 persone soltanto nel territorio emiliano, ridistribuendo alle strutture caritative circa 7 tonnellate di alimenti.
Un risultato straordinario ottenuto grazie all’impegno anche di 200 soci Rotary, Rotaract e Interact che hanno provveduto a raccogliere, presso supermercati e magazzini della GDO aderenti all’iniziativa, i sacchetti di spesa offerti dai clienti.
Come per gli anni precedenti, in occasione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare i Club sono invitati a impegnarsi con i propri Volontari per presidiare i singoli punti vendita e raccogliere le derrate alimentari offerte dai clienti, oltre a mezzi ed autisti per recuperare i materiali necessari e trasportare quanto raccolto ai magazzini temporanei.
Da qui, le derrate alimentari saranno reindirizzate verso le strutture caritatevoli accreditate, che si occuperanno della loro distribuzione alle persone bisognose.
Non dimentichiamo, infatti, che secondo recenti dati Istat in Italia 5 milioni e mezzo di persone vivono in condizioni di povertà alimentare, e di questi, circa 1.300.000 sono minori, a fronte di una eccedenza alimentare acclarata di oltre 6 milioni di tonnellate annue, come risulta da una ricerca del Politecnico di Milano.
Per questo è assolutamente necessario che il Rotary aderisca all’iniziativa, coinvolgendo quanti più Soci possibili per mettere in campo un’azione concreta di immediata e autentica solidarietà.
La Fondazione Banco Alimentare Onlus si occuperà dell’assegnazione dei singoli o dei gruppi di Soci ai supermercati aderenti per l’effettuazione dei turni. I Soci Volontari saranno contattati direttamente dai Coordinatori provinciali della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.
I Club che riusciranno a coinvolgere almeno 20 Volontari – numero necessario per poter gestire efficacemente l’attività di raccolta in un supermercato nell’arco di tutta la giornata – potranno esporre il Totem del Club durante l’iniziativa.
I Club sono invitati a comunicare entro venerdì 30 ottobre il nome dei Soci Volontari e il numero degli automezzi disponibili al Delegato Distrettuale, Marcello Bonferroni (marcello@bonferroni.it) che provvederà a mettersi in contatto con i singoli Club per comunicare le attività da svolgere.
Valeria Braglia