Videomessaggio di dicembre del Governatore Fiorella Sgallari
Mese della Prevenzione e cura delle malattie
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I primi 100 anni di Rotary in Italia
L’evento si è tenuto a Milano dal 17 al 19 novembre
Un intenso weekend è stato quello del 17, 18 e 19 novembre vissuto a Milano all’insegna dell’amicizia, del servizio e della leadership. Il Rotary ha festeggiato i suoi primi 100 anni in Italia, celebrando i progetti, i service e le attività che hanno lasciato un segno nel nostro Paese e ricordando i tanti rotariani che hanno contribuito al suo successo.
L’apertura magica dei festeggiamenti si è tenuta venerdì 17 novembre presso il Duomo di Milano con il concerto per coro e organo, direttore monsignor Massimo Palombella, cui è seguito un congresso presso l’aula magna dell’università degli Studi di Milano nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 novembre.
Molte le autorità civili e religiose intervenute, tra cui l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Significativo l’intervento iniziale del presidente del Rotary International 2023/2024, Gordon R. McInally, che con le sue parole ha ricordato a tutti i soci il vero spirito che muove il Rotary e le caratteristiche dei suoi membri: people of purpose, people of influence, people of action.
Sono stati tre i temi oggetto del Congresso: ambiente, giovani e lavoro. Temi ai quali il Rotary ha dedicato e continua a dedicare tempo, energia ed entusiasmo per fare la differenza. Ne è testimonianza il progetto “Età Futura”, progetto interdistrettuale nell’ambito del quale i 14 Distretti rotariani italiani hanno comunicato e promosso quanto di più significativo è stato realizzato e si sta realizzando nei vari territori proprio con riferimento a questi tre temi.
Il progetto è stato strutturato come un “osservatorio attivo” che opera su una piattaforma digitale sulla quale ogni Distretto potrà caricare le progettualità più significative – già in corso o sviluppate “ex novo” – nei tre ambiti elencati. Il nostro Distretto Rotary 2072, che al congresso era rappresentato dal nostro governatore Fiorella Sgallari, ha contribuito in maniera significativa grazie ai seguenti progetti:
- Progetto Fucina di idee: progetto nato con l’obiettivo di investire nei giovani talenti, permettendo a ciascuno di loro di esprimere appieno il proprio potenziale. 10 puntate in onda su TRC Modena da ottobre 2023, per presentare le idee di ragazzi e ragazze di fronte a due rotariani professionisti e imprenditori che danno loro suggerimenti e nuovi stimoli su diverse aree tematiche, una per puntata. A seguito delle trasmissioni si svolgerà una serie di incontri su piattaforma Zoom per approfondire gli argomenti andati in onda, insieme ad altri rotariani e a una vastissima platea di giovani;
- Progetto Virgilio: progetto che si articola in attività, svolte dai soci, di orientamento all’imprenditorialità e di assistenza personalizzata, valutazione e mentoring finalizzate ad accompagnare i giovani nell’avvio di un’attività di impresa;
- Rotary start-up days: ispirazione, innovazione, networking. Si tratta di due giornate di formazione per i giovani, che saranno un supporto concreto per avviare nuove imprese e professioni (4-5 maggio 2024 presso UniTec a Lugo);
- NGSE: programma di formazione professionale personalizzabile a breve termine per studenti universitari e per professionisti dai 19 ai 30 anni;
- Premio Start-up Edizione 2023-24: premio destinato a spin-off universitari e a startup innovative ad elevato contenuto tecnologico e di conoscenza.
Per maggiori dettagli e informazione è possibile consultare il sito: https://www.rotary2072.org/rotary2072/progetti-del-distretto-2072-per-il-centenario-del-rotary-italia/
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D2072: 1.300 persone in San Petronio per i bambini ucraini
Una vacanza al mare per la prossima estate. Questo l’obiettivo del service proposto
Musica e solidarietà in scena a Bologna grazie al Distretto Rotary 2072. La Basilica di San Petronio ha ospitato il Concerto di Natale “Note di Pace, Notte di Speranza” organizzato per sabato 2 dicembre scorso dal Distretto Rotary 2072 Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino, in collaborazione con la Diocesi di Bologna e la Fabbriceria di San Petronio, con la partecipazione della Young Musicians European Orchestra. Che emozione vedere 1.300 persone che affollavano le navate della Basilica alzarsi in piedi per applaudire l’Hallelujah di Händel cantato da oltre 250 coristi.
La prima rappresentazione londinese di quest’opera avvenne nel 1743 alla presenza di re Giorgio II che balzò improvvisamente in piedi quando ascoltò l’Hallelujah, colpito dalla grandiosità e dalla bellezza della musica: da allora in poi il pubblico inglese si alza in piedi durante la sua esecuzione, e così abbiamo fatto anche noi rotariani. Händel è sempre rimasto molto legato a quest’opera, tanto che otto giorni prima di morire, nel 1759, andò in scena a Londra.
Il Concerto di Natale è stato diretto da Paolo Olmi e ha presentato, per la prima volta in Italia, il violinista brasiliano Guido Felipe Sant’Anna, che ha vinto la decima edizione del Concorso Internazionale Fritz Kreisler. Il programma ha visto anche la presenza del Coro Ucraino dei bambini di Ternopil, il Coro di Voci Bianche e Coro Giovanile del Teatro Comunale di Bologna, i Cori Associati ad Aerco.
Il ricavato della serata e le generose offerte dei Rotary Club del Distretto 2072 saranno utilizzati per offrire a 40 bambini orfani e rifugiati ucraini, una vacanza al mare la prossima estate, per allontanarli dalle zone di guerra. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie al Distretto Rotary 2072 che ha coinvolto molte associazioni del territorio (tra cui Round Table, AIDDA, International Inner Wheel, Agorà Bologna, oltre a Protezione Civile e a Komen Italia Comitato regionale Emilia-Romagna) e diverse realtà economiche come Bcc Felsinea e Barilla, presenti rispettivamente con il presidente Andrea Rizzoli e con il responsabile relazioni esterne Andrea Belli.
Erano presenti al concerto anche monsignor Giovanni Silvagni vicario generale della Diocesi di Bologna, Andrii Yuras ambasciatore d’Ucraina presso la Santa Sede, Don Mykhailo Boiko parroco di San Michele degli ucraini in Bologna e monsignor Andrea Grillenzoni primicerio di San Petronio. Presente il nostro governatore Fiorella Sgallari, vari PDG e il DGE Alberto Azzolini.
“Il Rotary da oltre 110 anni si impegna per promuovere la pace – ha concluso il nostro governatore Fiorella Sgallari – combattere le malattie, fornire acqua e strutture igienico-sanitarie, proteggere madri e bambini, sostenere l’istruzione, sviluppare le economie locali e tutelare l’ambiente, insomma i 46mila club di Rotary lavorano per contribuire ad un mondo migliore”.
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Festeggiati i 75 anni del Rotary Club Ravenna
Una storia di solidarietà, professionalità e passione
Un libro per non dimenticare. Una serata per festeggiare. È quello che è accaduto martedì 28 novembre a Ravenna. RC Ravenna venne fondato il 26 novembre 1948, uno dei primi in Italia. Il presidente del sodalizio, Giuseppe Labbozzetta, per fare memoria dell’anniversario così rotondo, ha voluto mettere in pagina gli anni e il vissuto di chi ha percorso questa lunga e gloriosa storia che è intrisa della vita della città. Nelle pagine del volume in cui si narrano “I primi 75 anni” la curatrice Daniela Verlicchi, giornalista e socia del club, ha ripercorso le annate grazie alla lettura di migliaia di pagine del bollettino che il Rotary Club Ravenna redige con estrema cura da allora, da quel primo incontro di 75 anni fa.
Si è trattato un paziente lavoro di ricerca che ha permesso di riannodare i fili di una trama intessuta di solidarietà, professionalità e passione che traspirano in ogni resoconto. “Un viaggio – scrive la Verlicchi negli Appunti a margine, una sorta di guida alla lettura – nella storia di Ravenna e d’Italia, vista con gli occhi di chi vuole servire la sua città e il suo Paese”.
Il governatore del Distretto 2072, Fiorella Sgallari, nel saluto posto in avvio di volume, annota che “arte e cultura sono centrali nell’operato del Rotary Club Ravenna, perché rappresentano degli importanti strumenti di crescita, capaci di ampliare la visione della vita, di attivare dialoghi nuovi, di avviare alla criticità costruttiva e alla comprensione”.
Alla serata hanno preso parte diverse autorità civili e militari, tra cui il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa e l’assessore comunale Fabio Sbaraglia. Diversi i club rappresentati: Imola, Faenza, Lugo, Ravenna Galla Placidia, Castelbolognese Romagna ovest, Cesenatico mare e il Rotaract Ravenna con i rispettivi presidenti. Presente anche il past governor Adriano Maestri, socio del Rotary Club Ravenna.
Di “libertà e solidarietà” ha parlato Antonio Patuelli, presidente Abi e past president del club (ha guidato il club nell’annata del 50esimo, 1998-1999). “Il Rotary nasce su questi valori”, ha aggiunto. Un’eredità della democrazia americana. Nell’Italia del dopoguerra, divisa in due, distrutta dal conflitto, i club hanno rappresentato una forza di riconciliazione. “In particolare a Ravenna – ha proseguito Patuelli – colpita dalla guerra, con il porto che era diventato un obiettivo militare. Con il 1945, si apre una fase di ricucitura di coscienze e relazioni, nella quale le persone legate agli ideali rotariani giocano un ruolo importante”.
Il presidente dell’Abi li ha citati per nome, da Lucio Fontana, primo presidente del club, “luminare della medicina” a Pietro Gualtieri, vicepresidente nazionale di Confagricoltura “quando questo settore, quello agricolo, rappresentava l’attività primaria”. A Ravenna erano gli anni in cui il “fischione della Callegari” scandiva i ritmi quotidiani di tutti, gli zuccherifici circondavano la città e il Mercato Coperto era il supermercato nel quale tutti si rifornivano. Tra i soci c’era anche Giuseppe Benelli, “per 20 anni presidente degli industriali” e Guido Ottolenghi, “nonno dell’attuale presidente della Pir, che ricostruì il porto che era stato bombardato”. E poi Cristoforo Ricci “e l’indimenticabile Massimo Stanghellini Perilli, che nel ‘900 si trovava dappertutto – sottolinea Patuelli – sia che ci si occupasse di letteratura, che di Byron, di banche o altro”. Questa è “la storia di un’associazione libera, solidale e democratica”, ha concluso Patuelli.
La location della serata, il museo Classis, è stata scelta ad hoc perché durante le giornate del maggio 2023 lì furono ospitati oltre 700 sfollati a causa dell’alluvione. L’occasione del 75esimo ha fornito l’opportunità per un nuovo service del Rotary Club Ravenna: “Onoriamo la nostra storia con il service Lenire il trauma alluvionale attraverso la cultura: daremo l’opportunità a bambini e ragazzi dei nostri territori di visitare questo museo, di partecipare a laboratori didattici e, attraverso anche l’arte-terapia, capire il legame uomo-acqua che da sempre caratterizza il nostro territorio”, ha detto il presidente Giuseppe Labbozzetta.
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Dal progetto distrettuale nasce il primo orto terapeutico realizzato grazie a un Club
L’obiettivo è il raggiungimento del massimo livello di benessere psico-fisico
L’ortoterapia per curare i disagi psico-fisici: sono molteplici i risultati positivi, e scientificamente accertati, ottenuti con questa pratica occupazionale terapeutica. Dalla prossima primavera la cooperativa sociale Domus Assistenza, attiva a Modena dal 1982, potrà beneficiare di orti portatili o mobili per permettere agli ospiti delle strutture con sede nel capoluogo e in altri sei comuni della provincia, di migliorare le condizioni di vita e l’equilibrio psicofisico, attraverso il contatto diretto con la natura: in sostanza per curare sé stessi.
L’idea di sostenere l’ortoterapia parte dal Distretto 2072 e dal Governatore Fiorella Sgallari, con il progetto degli ortigiardino terapeutici fortemente voluto e rivolto ai club del territorio di Emilia Romagna e repubblica di S.Marino, realizzata per primo con questo service, dal Rotary Club di Modena e dal suo presidente Carlo Ventura, in sintonia anche con la mission rotariana di sostenere progetti atti a migliorare la qualità della vita della comunità.
Come si è realizzato il service? Il Rotary club di Modena ha donato alla Domus dieci piccoli orti (80×120 cm) su cassoni con ruote, la cui altezza da terra li rende utilizzabili anche da parte di persone su sedie a rotelle. “Realizzare o mantenere un orto produce diversi benefici: facilita la socializzazione, valorizza la manualità e crea consapevolezza sulla possibilità di raggiungere un risultato in tempi brevi”. Dice Carlo Ventura. “L’ortoterapia didattica è indicata per i bambini della scuola primaria mentre quella terapeutica per gli adulti con disagi mentali o fisici e per chi soffre di autismo. Benefici anche per le persone anziane ospedalizzate.
L’obiettivo principale è il raggiungimento del massimo livello di benessere psico-fisico e del migliore grado di autonomia da parte degli utilizzatori”. La cooperativa Domus ha ringraziato il Rotary club di Modena e ha annunciato che distribuirà gli orti mobili in tutte le sue sedi del territorio. “Da 40 anni lavoriamo nella provincia modenese-ha sottolineato la vicepresidente di Domus assistenza Sabrina Turchi-per la cura delle persone fragili. Contiamo di trasferire gli orti, oltre che a Modena, nelle nostre filiali di San Felice sul Panaro, Castelfranco Emilia, Pavullo, Acquaria, Ravarino e Carpi”.
Il presidente Ventura ha inoltre evidenziato che questa attività, oltre ad essere efficace, è anche facilmente replicabile. “Domus assistenza è stata scelta perché garantisce diverse strutture sul territorio nelle quali è riconosciuta un’alta qualità di assistenza, cura e recupero delle persone fragili. Ci auguriamo che questa sia la prima di una proficua collaborazione”.
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Dal Rotary un aiuto alle donne della cooperativa Laura
A Faenza, dove l’alluvione ha causato molti danni, anche a chi era già in difficoltà
Nell’ambito dei numerosi interventi messi in atto a sostegno delle attività del terzo settore colpite dall’alluvione dello scorso 16 maggio, La Rotary Foundation e il Distretto Rotary 2072 hanno recentemente consegnato una significativa donazione al Gruppo Appartamento I Cristalli, una struttura gestita dalla cooperativa Laura di Faenza. Questa cooperativa si dedica alla riabilitazione e al reinserimento nella società di donne con disagio psichico e psichiatrico, spesso affrontando problemi connessi alla tossicodipendenza o di giustizia.
La donazione rappresenta un gesto di solidarietà e supporto nei confronti di questa comunità, dimostrando l’impegno del Rotary nella promozione del bene sociale e del servizio alla comunità, in particolare modo per una cooperativa che affronta il tema della salute mentale, tema scelto dal presidente internazionale Gordon McInnaly per l’annata 23/24.
Il gruppo appartamento I Cristalli offre un rifugio per queste donne, aiutandole a ritrovare e rafforzare la propria identità al di là dello stigma della malattia. La struttura si trova in un’area verde e tranquilla della città di Faenza e offre una vasta gamma di servizi e attività per garantire il benessere delle ospiti in ogni momento.
La generosità della Rotary Foundation e del Distretto Rotary 2072 si è manifestata attraverso la donazione degli elettrodomestici alla residenza, che è stata completamente sommersa dall’alluvione dello scorso 16 maggio. Questo gesto ha consentito alla struttura di ripristinare le sue normali attività e di continuare a fornire alle ospiti una possibilità di avviamento a una nuova autonomia di vita.
Il governatore del Distretto Rotary 2072, Fiorella Sgallari, ha commentato questa donazione: “Il Rotary è dedicato a servire gli altri, e quando una comunità viene colpita da una tragedia come l’alluvione, è nostro dovere intervenire e offrire aiuto. Siamo orgogliosi di poter contribuire al ripristino dell’appartamento I Cristalli, un luogo che svolge un ruolo così vitale nella vita delle donne di Faenza. Questo è ciò che il Rotary rappresenta: fare la differenza nella vita delle persone”.
La presidente della cooperativa Laura Erika Naldoni ha aggiunto: “Ci rende molto felici accettare questa donazione quale simbolo di solidarietà e supporto ai percorsi delle nostre donne. Simbolo anche di un’apertura a nuove esperienze di collaborazione con club ed enti privati del territorio locale, nel quale per scelta siamo sempre stati un po’ in disparte vista la delicatezza dei temi che trattiamo. Ora riteniamo corretto e onesto iniziare a fare emergere e restituire alla comunità qualche esito dei percorsi, come testimonianza del complesso lavoro di cui ci occupiamo come privato sociale”.
La generosa donazione della Rotary Foundation e del Distretto Rotary 2072 alla cooperativa Laura rappresenta un esempio straordinario di come il Rotary si impegni nel servizio alla comunità e nel supporto delle persone in momenti di difficoltà. La struttura continua a essere un faro di accoglienza e conforto per le donne di Faenza, offrendo servizi di alta qualità e un ambiente stimolante in cui affrontare le sfide della vita.
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Vietato calpestare i sogni dei nostri giovani
L’evento è stato promosso dal Rotary Club International Passport Distretto 2072
Bullismo e cyberbullismo. Se ne è parlato a Castelvetro di Modena, fra le morbide colline e i verdi filari di lambrusco, ospiti di Casa Barani. L’evento è stato promosso dal Rotary Club International Passport Distretto 2072.
Relatori di elevatissimo livello hanno affrontato da diversi punti di vista questo grave fenomeno sociale, che si sta sempre più diffondendo, accelerato dalla massiccia presenza della rete e dei social, cui giovani e anche non più giovani oggi pare non riescano più a farne a meno.
Il bullismo è un problema da non sottovalutare ed è da combattere. Per combatterlo occorre avere il coraggio di parlarne e soprattutto occorre dare voce a coloro che del bullismo ne sono vittime e anche alle loro famiglie che spesso per paura e disinformazione affrontano il problema nel modo peggiore, rivolgendosi a persone o istituzioni sbagliate.
La dottoressa Alessandra Belardini, dirigente del Centro operativo per la Sicurezza cibernetica per l’Emilia-Romagna, ha affrontato l’argomento mettendo in evidenza che esistono responsabilità anche penali che coinvolgono il “bullo” e le rispettive famiglie, anche se il bullo è minorenne. Soprattutto ha tenuto a sottolineare che quando l’atto di bullismo entra nella rete informatica è assai difficile farlo sparire e neutralizzarlo, amplificando in tal modo la gravità dell’atto stesso.
Interessante anche l’intervento dell’avvocato Ana Uzqueda, presidente della associazione Conflict Manager, socia fondatrice e direttrice scientifica dell’associazione Equilibrio (1996), che coinvolge i ragazzi per aiutare i loro coetanei vittime di bullismo.
Altro intervento assai interessante e concreto è stato quello dello psicoterapeuta Marco Franchini, che da anni si occupa di problematiche giovanili presso le scuole. Franchini ha voluto sottolineare quanto sia importante il ruolo della scuola per combattere il fenomeno.
In calce riporto alcuni indirizzi utili per coloro che volessero approfondire l’argomento.
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Rotary Cesenatico mare: interclub per Gemellaggio con due club albanesi
Sostegno a una casa-famiglia e testimonianza di chi è arrivato in Italia su un gommone
Una serata dalla doppia valenza solidale, è stata vissuta al Grand hotel “Da Vinci” di Cesenatico. Promosso dal Rotary club Cesenatico mare, sotto la regia della presidente Lalla Bertolozzi, all’incontro hanno dato la loro adesione anche il Rotary Club Ravenna, il Cesena-Valle del Savio, Valle del Rubicone e Cervia-Cesenatico. Tra i numerosi ospiti, oltre i presidenti dei club, i past governor Maurizio Marcialis e Adriano Maestri, il governatore nominato Guido Abbate e l’assistente del governatore Gianluca Ginestri che ha portato il saluto di Fiorella Sgallari, assente per motivi familiari.
Grazie al collegamento del prefetto del Rotary Cesenatico mare, Giancarlo Barocci, Il Rotary Pavia est ha deciso di farsi prossimo verso gli agricoltori di Sala di Cesenatico, che hanno visto le loro terre invase dall’alluvione del maggio scorso. Tra questi due club il gemellaggio verrà siglato in maniera ufficiale nella prossima primavera.
“Il primo lavoro – ha detto Barocci – è quello di bonificare il terreno dal tanto fango rimasto in superficie. Ci vuole un lavoro lungo, anche di anni, prima di poter tornare alla situazione precedente”. Il presidente del comitato di zona della frazione di Sala e consigliere comunale, William Spinelli, ha ribadito che “dopo una riunione con il Rotary, per noi è arrivata subito una boccata d’ossigeno. Quindi, grazie a tutti voi per quello che avete fatto. Fatevi un applauso”.
Dopo il recente viaggio in Albania di diversi soci, tra cui il presidente del Rotary club Cesena-Valle del Savio, Gustavo Baronio, il socio Matjia Klodian, giovane arrivato in Italia nel 1998 su un gommone, è stato l’artefice del gemellaggio firmato durante la serata tra il club Cesenatico mare e due club albanesi, quello di Lezha e di Shkoder (Scutari). “Quello che sono oggi – ha detto Klodian – lo devo tutto alle suore maestre pie Venerini”. In risposta, suor Alma ha precisato che “Klodian è un ponte tra la casa-famiglia Rozalba, che si trova nel nord dell’Albania, e il Rotary. Lì ospitiamo ragazze vittime di violenze o di situazioni di forte difficoltà. Ci sono stati tempi in cui uscivano di casa e non tornavano più. All’interno del Centro giovanile abbiamo dato vita a questa casa-famiglia che ha tre sezioni: una destinata alle bambine e ragazze dai 6 ai 18 anni; una per le donne oltre i 18 anni; e una sezione di emergenza attiva 24 ore al giorno. A tutte vorremmo dare l’opportunità di crearsi di nuovo una vita, perché sono donne ferite dalle vicende personali. Grazie a voi e a quanti ci sostengono, riusciamo a dare un futuro a queste ragazze. La nostra casa-famiglia va avanti grazie a progetti ad hoc e a donazioni”.
Clody, una ragazza di 16 anni, ha raccontato la sua esperienza a casa Rozalba. “Non volevo andarci – ha detto – ma adesso è come casa mia, nonostante la perdita prima del padre e poi della madre. E lo stesso vale per le mie due sorelle, una già sposata e una che studia all’università, in Italia. Mai avrei pensato di trovare una seconda famiglia. Anche per questo, un grande grazie a tutti voi”.
Klodian ha raccontato anche dei cosiddetti “ambasciatori di pace” che hanno raccolto i bossoli dei proiettili dovuti alla guerra civile. “Ne abbiamo fatto due campane, grazie all’opera di don Antonio e delle suore Venerini. Non ci dimentichiamo da dove siamo venuti (col gommone, ndr) e non dimentichiamo neppure gli ambasciatori di pace”.
Tra le altre testimonianze portate durante la serata, toccante anche quella del presidente del Rotary club Lezha. “Adesso faccio il cuoco – ha riferito – ma vi posso dire che sono arrivato in Italia nel 1995 su un gommone. Avevo 15 anni e ho fatto il lavapiatti, ora ho un mio ristorante”. A tutti, questo il messaggio forte lanciato durante l’interclub, va data una seconda opportunità. E il Rotary, in questo, ci mette tanto di suo. Da Paul Harris, fino a oggi.
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Rotary Club Gruppo Felsineo e Distretto Rotary 2072 insieme per la prevenzione oncologica
Centosessanta visite gratuite di diagnosi precoce per i cittadini di Bologna
Anche per il 2023 i Rotary Club del Gruppo Felsineo (capofila RC Bologna Est) e il Distretto 2072 scendono in campo al fianco di Fondazione Ant, la più ampia realtà no profit in Italia per l’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai pazienti oncologici, per sostenere i progetti di prevenzione oncologica gratuiti che la realtà no profit porta avanti da quasi vent’anni.
L’iniziativa, che gode del patrocinio del Comune di Bologna e del sostegno della Rotary Foundation, permetterà a 160 cittadini bolognesi di sottoporsi gratuitamente a controlli per la diagnosi precoce dei tumori della cute, della tiroide, ginecologici o mammari. Essa si pone in continuità con quanto realizzato dai Rotary Club Bologna e Rotary Foundation, tramite Ant, già negli anni passati. Con 150 visite effettuate gratuitamente l’anno scorso e 500 controlli offerti ai cittadini nel 2021, si è voluto rispondere alla forte domanda di salute da parte dei cittadini, reduci da un periodo Covid che ha rallentato l’accesso alle prestazioni sanitarie.
La prevenzione oncologica, da sempre principale arma contro l’insorgere dei tumori, è del resto anche oggi al centro delle preoccupazioni dei cittadini italiani e bolognesi. Non solo per l’evidente necessità di tutelare la propria salute, ma anche perché le recenti congiunture economiche hanno fatto contrarre la capacità di spesa per la salute di molte famiglie. “Non era scontato, ma ci siamo riusciti anche quest’anno ” afferma Giulio Trombacco, presidente del Rotary Club Bologna Est, capofila del progetto. “Il prossimo anno festeggeremo i nostri primi 60 anni e questo service consolida la tradizione di offrire un servizio al nostro territorio. Il Rotary è sempre in prima linea per combattere e prevenire le malattie”.
Il messaggio che i Rotary Club del Gruppo Felsineo, Rotary Foundation e Distretto Rotary 2072, uniti in un District Grant, vogliono mandare alla popolazione bolognese è che unendo le forze e con la collaborazione della Fondazione Ant, anche in questo momento di difficoltà, si può fare prevenzione oncologica. “In questo 2023 si è voluto dedicare un impegno particolare proprio alla prevenzione oncologica, che da tempo affianca le attività di assistenza domiciliare ai malati di tumore – dice Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant –. Oltre agli ambulatori presenti a Bologna e in altre città, sono stati messi su strada due ambulatori mobili che hanno girato l’Italia, effettuando nei soli primi sei mesi dell’anno oltre 12.000 visite per la diagnosi precoce di diverse patologie, in gran parte non interessate dagli screening di massa come il melanoma o i tumori della tiroide. Il sodalizio con il Rotary, che ha radici lontane, permette di aggiungere un tassello importante, dedicato ai bolognesi”.
Le visite offerte dai rotariani alla cittadinanza sono tutte ospitate negli ambulatori dell’Istituto Ant a Bologna. Sul sito della Fondazione Ant, ant.it, nell’area prevenzione, sono pubblicati i calendari mese per mese e fino a esaurimento posti, si potranno effettuare le prenotazioni necessarie per accedere alla visita desiderata relativa ai Progetti melanoma, tiroide, mammella mammografia o ecografia e ginecologia.
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Grande successo per la prima visione nazionale del Film Vietnamita Jasmine
L’evento si è tenuto al cinema Fulgor di Rimini
È stata lanciata la prima visione a livello nazionale del film vietnamita Jasmine al Cinema Fulgor di Fellini a Rimini, donato da S.E. Duong Hai Hung, ambasciatore del Vietnam in Italia in occasione della prima visita istituzionale a Rimini a maggio scorso.
L’assessore Bragagni ha evidenziato l’impegno dell’Amministrazione comunale di Rimini nel promuovere la cultura e l’amicizia tra popoli e questo evento internazionale ne è testimonianza proprio nell’ambito del 50esimo anno di relazioni diplomatiche tra Italia e Vietnam.
L’evento, svoltosi l’11 novembre scorso, organizzato dalla Fondazione Italia-Vietnam, con il patrocinio dell’Ambasciata del Vietnam in Italia e in collaborazione con il Comune di Rimini, il Cinema Fulgor, il Distretto Rotary 2072 e il Distretto Rotaract 2072, ha visto una partecipazione importante.
In particolare oltre ad alcuni soci di club e ospiti, hanno preso parte all’iniziativa le seguenti autorità: Nguyen Thai Hoc (console del Vietnam in Italia), Francesco Bragagni (assessore del Comune di Rimini), Fiorella Sgallari (governatore Rotary Distretto 2072), Aldo Menghi (assistente del governatore e socio RC Rimini), Enrico Zavatti (presidente Rotaract Rimini), Virgilio Pagliarani (presidente incoming RC Rimini), Fabio Mariani (presidente RC Rimini Riviera), Patrizia Scrufari Sarti (presidente Inner Wheel Rimini), Francesco Focaccia (presidente RC Cervia-Cesenatico), Claudia Giannelli (socia Rotaract Forlì), Lalla Bertolozzi (presidente RC Cesenatico Mare), Le Huong Thi Bich (presidente associazione Ponte tra Culture), Maria Ielli (soprano e socia di RC Perugia-Trasimeno).
Ad apertura della serata, condotta da Marco Leonetti, responsabile della cineteca e del museo Fellini, sono stati proiettati gli inni in italiano e in vietnamita cantati dalla soprano reggiana Maria Ielli, membro del Comitato Cultura della Fondazione Italia-Vietnam.
Nel video messaggio, il regista Dang Nhat Minh, ha ricordato che Fellini il maestro mondiale, una volta affermò: ”La regia è una professione che nessuno può insegnare, ma sono le sue opere immortali come: La Strada, Le Notti di Cabiria, La Dolce Vita che ci hanno insegnato molto nel nostro percorso di cinema da registi.”
Il cinema è uno dei linguaggi internazionali e Rimini ha l’onore e il privilegio di avere un ambasciatore internazionale come il maestro Fellini e questa sera attraverso il film Jasmine abbiamo un altro Ambasciatore internazionale: il grande regista vietnamita Dang Nhat Minh, ha detto Elena Zanni, direttore del cinema Fulgor.
Fiorella Sgallari, governatore Rotary Distretto 2072 ha evidenziato che “Il Rotary lavora da sempre per l’amicizia e la pace tra popoli, inoltre nell’ambito delle celebrazioni del 50esimo anno di relazioni diplomatiche tra i due Paesi, è stata nominata Maily Anna Maria Nguyen Presidente Sezione Nazionale CIP Italia – Malta – San Marino/Vietnam. Porteremo avanti inoltre progetti Global Grant e programmi di scambi culturali e professionali di giovani italiani e vietnamiti.”
Enrico Zavatti, presidente Rotaract Rimini e in rappresentanza del Rotaract Distretto 2072 ha sottolineato come il Rotaract sia un’associazione di giovani rotariani impegnati attivamente sul territorio sia dal punto di vista di relazioni internazionali che attraverso service. Oltre alla possibilità di poter conoscere un po’ di Vietnam attraverso il film, il Rotaract ha aderito a questo evento, proprio per poter contribuire alla raccolta fondi per il Global Grant Vietnam.
Maily Anna Maria Nguyen, presidente della Fondazione Italia-Vietnam e Delegata dell’Ambasciata del Vietnam in Italia per l’Emilia-Romagna e l’Umbria, ha ricordato che la serata è stata organizzata anche per la raccolta Fondi del Global Grant Vietnam con capofila il Rotary eclub Romagna che presiede, con l’obiettivo di andare a potenziare una struttura sanitaria periferica nel centro del Vietnam vicino alla Città di Danang con attrezzature sanitarie e formazione. Nguyen ha concluso: “Sono molto felice del successo di questa iniziativa dove attraverso la cultura ed in particolare grazie al Film Jasmine è stato possibile avvicinare l’Italia al Vietnam, con un assaggio di vita quotidiana in una cornice esclusiva come il cinema Fulgor del maestro Fellini. Ringrazio l’ambasciata del Vietnam, il Comune di Rimini e tutti i RC partecipanti a questa prestigiosa iniziativa”.
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I Rotary Club di Bologna sostengono le Cucine Popolari
Donato un pulmino. Rotariani tra i volontari del servizio
I Rotary club di Bologna scendono in campo insieme. È accaduto di recente presso la Concessionaria Maresca e Fiorentino di Bologna, con la consegna di un furgone “Fiat Fiorino” alle Cucine Popolari. Il dono è stato possibile grazie al Rotary Club Bologna Carducci con il fondamentale contributo della Rotary Foundation e di tutti gli altri Rotary Club di Bologna (Gruppo Felsineo).
Questo progetto è particolarmente importante per il Rotary Club Bologna Carducci anche perché si attua nel trentesimo anno dalla sua fondazione: fu costituito nel 1994, primo Rotary Club della Città di Bologna ad ammettere le donne e un significativo numero di giovani.
Nella foto: Roberto Morgantini (fondatore e vice-Presidente delle Cucine Popolari, settimo da destra, in basso), Cristiana Fantozzi (Presidente del Rotary Club Bologna Carducci, quarta da destra), Francesca Fiordalisi (Presidente del Rotaract Club Bologna Carducci Galvani, seconda da destra) e alcuni soci del Rotary Club Bologna Carducci.
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Interclub dei Rotary Romagna centro: Un galeotto porterà la pace in Medio Oriente?
Il tema al centro dell’incontro con il giornalista Gigi Riva
“Guerra chiama guerra: il mondo in bilico”. Questo il titolo dell’interclub dell’area Romagna centro organizzato dal Rotary Club Valle del Rubicone a Montalbano di Santarcangelo di Romagna, che ha avuto per protagonista Gigi Riva, scrittore, giornalista ed editorialista del giornale “Domani”.
È stata una serata molto partecipata, per l’interessante argomento trattato. Gigi Riva ha parlato degli attentati del 7 ottobre che hanno colpito Israele.
Quello fra i palestinesi e gli israeliani, ha spiegato Riva, è un conflitto iniziato 2000 anni fa, nel 70 dopo Cristo quando le legioni romane sotto la guida dell’imperatore Tito, per soffocare la rivolta degli ebrei contro Roma, distrussero il tempio di Gerusalemme costringendo gli ebrei alla diaspora. Alcuni si trasferirono in Occidente, in Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, prendendo il nome di sefarditi. Altri ebrei, attraverso lo stretto di Gibilterra arrivano in Europa soprattutto nei Paesi dell’Est Europa (Russia, Polonia, Lituania, Estonia, e altri) ma anche in Italia e in Spagna. In Italia oggi ci sono circa 35.000 ebrei. Prima delle deportazioni nazi-fasciste ce n’erano tanti di più. In Francia, oggi è presente la prima comunità ebraica europea, che conta 500mila persone. La seconda è in America, con circa un milione di ebrei.
Durante i due millenni della loro dispersione, gli ebrei mantennero il desiderio di tornare a Gerusalemme: quasi ogni incontro festivo ebraico aveva come motto “L’anno prossimo, a Gerusalemme”.
Nel suo approfondito excursus storico, Riva ha raccontato delle varie sfide affrontate dagli ebrei nel corso dei secoli, come l’espulsione dalla Spagna, i pogrom in Russia durante il regno degli zar e gli sviluppi significativi alla fine del XIX secolo, quando in Russia i rabbini messianici iniziarono a promuovere il ritorno in Israele. Alla fine dell’Ottocento (1880) in Russia iniziò un fenomeno importante, tanto che qualcuno sostiene, e secondo Gigi Riva a ragione, che il conflitto a cui stiamo assistendo oggi, inizia da allora e dura da 140 anni.
La narrazione evidenzia le complessità derivanti dall’insediamento di coloni ebrei in Palestina durante il dominio dell’impero ottomano.
Viene discussa la creazione dello Stato di Israele nel 1948, descrivendo in dettaglio i conflitti successivi, tra cui la guerra d’Indipendenza e la guerra dei Sei Giorni nel 1967. Vengono toccati l’occupazione dei territori, i trattati di pace e gli accordi di Oslo. La ricostruzione storica si conclude con un focus sulle sfide poste dalle fazioni estremiste, sulla politica dello status quo e sull’influenza di leader come Benjamin Netanyahu.
Gigi Riva suggerisce una sua personale soluzione al conflitto che prevede il dialogo fra le due diverse fazioni, gli Israeliani da una parte ed i Palestinesi dall’altra. Si chiede se una soluzione inaspettata potrebbe emergere da una fonte non convenzionale, il rilascio di un detenuto di nome Marwan Barghouti, come possibile leader palestinese. Baghouti sta scontando quattro ergastoli, ha tre lauree e parla arabo, attualmente detenuto in Israele, è uno dei leader della resistenza palestinese e sostenitore degli accordi di Oslo. Se rilasciato vincerebbe le elezioni presidenziali in Palestina contro chiunque. Viene dalle linee di Al-Fatah ma è un laico, disposto al dialogo. Gigi Riva conclude la sua relazione con la battuta: “E se a salvarci fosse un galeotto”?