Il Compleanno del RC Bologna Sud.
Eccoci nell’anno del nostro Quarantennale. E un ringraziamento va subito ai quattro amici, Gian Luigi Coltelli, Alberto Leone, Marcello Menarini e Alfredo Tugnoli che concorsero alla nascita del Rotary Club Bologna Sud e oggi sono ancora con noi; senza dimenticare, fra gli altri fondatori, Riccardo Benfenati, Glauco Gresleri e Orazio Samoggia per lungo tempo soci ed anche presidenti. Piccola o grande che sia, la vicenda di ogni associazione lascia un segno e marca in qualche modo la vita di chi ne ha fatto parte. La nostra storia la ritroveremo fra qualche mese in una pubblicazione che sta curando Coltelli; ma nel frattempo vorremmo che essa si consolidasse anche con un’annata di significativa presenza nella vita della città. E’ per questo che abbiamo deciso di scegliere una strada in un certo senso innovativa legando a due filoni – fatte salve eccezioni per celebrare personaggi come Giovanni Paolo II e Nelson Mandela – le relazioni che accompagnano le conviviali: l’Italia e Bologna. Due grandissimi beni per noi e per i nostri giovani. Il Paese, che deve ritrovare in sé la forza di superare un momento mai così difficile nel dopoguerra; la città, che ci è cara e che ha il diritto-dovere di riproporsi con l’immagine positiva che l’ha accompagnata per decenni. ‘Che Italia?, tema problematico al quale le nostre serate proveranno a dare qualche risposta. ‘Noi bolognesi’, come certificazione di stili di vita e comportamenti che si sono ingrigiti nel tempo e che debbono riemergere con una rigenerazione etica e culturale che sia di esempio a quei due terzi di popolazione che ‘bolognese’ non è. Si partirà il 23 settembre con Augusto Barbera, prestigioso costituzionalista e uomo politico, per un esame approfondito della ‘via crucis’ delle riforme che non si realizzano mai. Il 7 ottobre sarà il turno di Pierluigi Cervellati, urbanista e architetto di fama internazionale, con l’occhio sul declino di Bologna e gli indirizzi per una sua rinascita Un Rotary dell’intraprendenza, ha auspicato il Governatore del Distretto Ferdinando Del Sante. Un Rotary che spalanchi le porte ai giovani “protagonisti dei grandi cambiamenti, ma solo se messi in condizione di poter agire”, ha scritto nella lettera di settembre. Con un appello a promuovere “il più alto livello dell’etica”, per dare un concreto esempio del fare rotariano. Ed è una fortunata combinazione quella che ci porta il Governatore a essere da noi la sera del 30 settembre, a metà strada fra Barbera e Cervellati. Il Rotary può avere ancora un senso se sfrutta la sua articolazione sul territorio, la qualità e il numero dei suoi membri, la potenzialità – ora fortemente inespressa – di incidere sull’opinione pubblica, se si muove su una strada che porti al rifiorire di valori oggi appannati, in Italia e, per quanto ci riguarda, a Bologna. E’ quanto cercheremo di promuovere, per celebrare al meglio il Quarantennale. Alziamo la voce per il nostro Paese e per la nostra città. Paolo Francia