Congresso/ L’intervento del Governatore Adriano Maestri

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Siamo arrivati alla fine del mio mandato.

E’ stato un anno straordinario, che significa molto più complesso del solito e più ricco di opportunità.

Opportunità perché il compito del Rotary è di mettere in atto azioni e forze per migliorare il mondo, e quest’anno bastava guardare intorno a noi ed erano infinite le situazioni migliorabili.

Ma straordinario lo è stato anche perché ci ha consentito di essere molto più rotariani attivi, molto più rotariani coesi, molto più consapevoli del valore di essere rotariani, molto più percepiti come aiuto reale nelle comunità in cui operiamo.

Nel mio programma, che innanzitutto presentai alla Commissione per la designazione del Governatore a fine 2018, ipotizzavo un Rotary con molti dei temi che sentirete in questo mio breve riassunto dell’anno, in particolare i Giovani e la priorità dei service.

Volevo che fossimo noi tutti a volere realizzare questi obiettivi, senza che fosse la pandemia ad aiutarci a raggiugerli. Non voglio pensare sia stata una contingenza ad aiutarmi, ma piuttosto che molti soci e tutti i Club l’abbiano voluto e abbiano creduto in questo modo di pensare e agire il Rotary.

Sapete che sono piuttosto informale, sapete che non cerco pubblicità, la vita mi è stata già grata nella mia professione e non cerco gloria nel Rotary. Tutti i service promossi e sostenuti dal Distretto hanno avuto come caratteristica di essere replicabili in ogni Club e proprio ai Club abbiamo dato l’occasione di essere protagonisti, anche dove i finanziamenti sono venuti da altri (vedi Usaid) perché sono i club che devo attrarre l’attenzione e con essa l’interesse verso il Rotary, non certo al Distretto. Al Distretto basta avere la collaborazione e la condivisione dei Club.

Le piattaforme digitali sono state il nostro supporto organizzativo principale, ci hanno tenuti connessi anche molto più del passato, ci hanno consentito connessioni raramente sperimentate prima:

– hanno richiamato relatori esterni di pregio,

– hanno favorito innumerevoli interclub con numero di partecipanti mai raggiunti,

– abbiamo realizzato 38 ore di incontri formativi fin dall’autunno 2018, solo in parte in presenza,

– hanno consentito più di 10 incontri con tutti i Presidenti e gli Assistenti finalizzati in particolare ai nostri service, alcuni brevi ma utilissimi (le zoommatine) per organizzare al meglio la nostra azione condividendone le modalità.

Penso che un Governatore che abbia rotto le palle come me sia abbastanza raro, per mestiere l’ho sempre fatto, ma non ero certo che funzionasse anche al Rotary.

Abbiamo razionalizzato i costi. Auspicai che la prima voce di impiego delle quote dei soci fossero i service, a cui dovevamo destinare più del 30% del totale: ci siamo certamente riusciti, in molti Club superandolo,  grazie alla riduzione forzata delle conviviali, ma c’è stato anche chi ha richiesto uno storno parziale di quote o chi ha ancora spese di gestione del club troppo elevate.

Oggi più che mai un Club attrattivo deve dimostrare con orgoglio ai nuovi soci come si investono le quote, nell’ordine:

  • Service al primo posto
  • al secondo posto conviviali di affiatamento e di discussione dei programmi del club e del distretto e novità rotariane
  • al terzo costi gestionali, riducibili principalmente grazie al coinvolgimento di soci nelle attività gestionali e riducendo gli aiuti esterni

Del programma presentato al Presipe abbiamo realizzato tutto, tranne lo scambio internazionale dei giovani (ovviamente vietato dalle norme sanitarie), e la partecipazione alla Convention internazionale di Taipei e il Premio Cultura Giovani, a seguito della difficoltà a collaborare con le scuole.

Sono soddisfatto di quanto abbiamo realizzato anche se tutto è stato più faticoso e anche se sono mancati momenti di convivialità e di divertimento, perché spesso è possibile, anzi opportuno, divertirsi a fare Rotary, è possibile discutere di Rotary mettendo a confronto opinioni diverse e si dorme meglio pensando di aver potuto aiutare chi è  meno fortunato di noi.

Molte delle modalità con cui abbiamo realizzato i nostri progetti erano sperimentali, tutte hanno raggiunte lo scopo, alcune possono essere da stimolo per lavorare meglio anche in futuro. Non tutti i soci erano propensi al cambiamento nemmeno in un momento come questo in cui il cambiamento erano l’unico modo per realizzare i nostri programmi. Ma spesso l’alternativa era NON FARE, alternativa che a me non è mai piaciuta, perché se siamo professionisti di valore, se vogliamo migliorare il mondo come hanno sempre sostenuto PH e tutti ii presidenti che gli sono succeduti, una soluzione la dobbiamo sempre trovare!!

Nel mio organigramma scrissi una frase di PH “ Caleidoscopici cambiamenti si stanno verificando, molti dei quali indipendenti dalla nostra volontà- Il Rotary può semplicemente o continuare ad essere un pioniere o essere lasciato indietro dal progresso”. Questa frase l’ho ricordata tutte le volte in cui dovevo decidere se osare o calmarmi. Ovviamente sono sempre andato avanti.

Un rapido riepilogo dei programmi che erano in calendario e altri che mi sono  o ci siamo inventati allo scopo principalmente di far sentire coesi i nostri soci, aumentando l’orgoglio di essere parte di un club e di un distretto che annoverano molti elementi positivi.

Non posso citare gli innumerevoli service realizzati dai Club + Fondi distrettuali di vario genere + sovvenzioni dalla Fondazione + Usaid, di certo superiamo un valore di 1,5 milioni ma non sono dati ancora perfettamente controllati quindi sto cauto.

Partiamo con l’ormai classico progetto di collaborazione fra le/i consorti dei soci e mia moglie. Il progetto dell’anno non l’ha inventato Lina ma è stato scelto da una commissione esaminatrice di progetti presentati dai club Rotaract, premiando l’originalità, la possibilità di delocalizzare la realizzazione in tutti i territori del club (tema questo ricorrente) e il coinvolgimento del Rotaract. Risultato 41.000 euro raccolti dalle consorti e 10. 000 dal Rotaract. UN APPLAUSO A TUTTI VOI. Il progetto autismo si è concluso. Lina ed io abbiamo vistato oltre 20 centri per l’autismo insieme a rappresentati dei club del posto. Il progetto API non è concluso ma grazie al consenso di Stefano lo chiuderemo prima dell’apertura delle scuole. Università e scuole chiuse ad esterni non ci hanno aiutato, anche se eravamo pronti da marzo.

Progetto di Natale, in un momento difficile, direi di scoramento, nel mese di novembre vi presentai il progetto, In due settimane passammo dalla presentazione in zoom alla realizzazione, distribuendo carte di credito prepagate per un valore di spesa di 170.000 euro ai centri della Caritas e altre organizzazioni simili.

Sapete che i romagnoli sono degli animatori, hanno realizzato il maggior centro turistico estivo del paese dove le spiagge sono belle, ma il mare è brutto.  Buon risultato vero? Col progetto di Natale iniziò la mia attività di animatore, partecipando e diffondendo ad altri club la possibilità di partecipare a molti incontri in zoom organizzati dai club, organizzando un bel brindisi virtuale di Natale  e ci siamo incontrati a San Valentino in due momenti, uno per scherzare fra di noi sull’innamoramento,  e uno per cucinare un dolce da avanzi alimentari.

A febbraio ho lanciato agli assistenti e alla squadra una mia proposta con lo scopo di far conoscere soci eccellenti, sia nel loro percorso professionale che per l’attività rotariana, che ha portato alle realizzazione di 8 incontri con soci che presentavano tematiche molto diverse fra loro e di grande attualità e uno dedicato alla  sostenibilità alimentare e alla riduzione degli sprechi. Tutti molto seguiti e apprezzati.  Pensai appunto che sentirsi parte di un distretto che annovera tantissime persone di rilievo, ben oltre quelle che ho intervistato, potesse favorire il piacere di appartenenza e penso di esserci riuscito.

Proprio la qualità e la varietà delle competenze professionali caratterizza il Rotary e ci consente di essere capaci di progettare ogni tipo di service, se le mettiamo a fattor comune di tutti i club e discutiamo su come meglio impostare e realizzare la nostra azione. L’ha dimostrato anche il ciclo dedicato alla Telemedicina, organizzato dalla Commissione Internazionalizzazione e la Commissione pubblico interesse, con relatori pubblici e rotariani di rilievo e due di formazione sul tema in collaborare col Rotaract. Ciò poi  ha facilitato la realizzazione di  2 splendidi Global Grant, approvati dalla Fondazione in pochi giorni, uno in interclub fra 16 club della Romagna e uno a Bologna con la collaborazione dei 10 Club Felsinei.

Ecco, proprio la collaborazione fra Club è stata una cifra distintiva di quest’anno, prassi che credo potrà rimanere nel tempo, perché così si sono realizzati service di maggior impatto, che oltre a migliorare concretamente alcune situazioni hanno messo in luce i nostri Club. Esempi molto importanti anche nel Parmense e altri progetti significativi in tutte le aree. Scarse, ma presenti, le assenze di club che a volte prediligono un’azione propria. Sono arrivate poi le due sovvenzioni ipotizzate di USAId, 440 PC consegnati a 37 Istituti professionali, tutti visitati dai club che anche in questa occasione hanno avuto la possibilità di dimostrare il nostro potenziale.  Vi mostriamo una foto da Pulitzer che mostra tutto lo spirito con cui abbiamo lavorato. Anche qui qualche raro Club è rimasto nell’ombra.

Abbiamo raddoppiato il numero di Grant e investito quasi tutti i soldi disponibili sia a livello locale che internazionale, con progetti molto interessanti e innovativi, di cui 2 già citati sulla telemedicina, ma altri per la fornitura di apparecchiature sanitarie e umanitarie (progetto Shelterbox in Cameroun): investendo nella prima parte dell’anno in supporti operativi nella fase di punta del contagio, ma non abbiamo dimenticato (i Club e il Distretto) paesi stranieri come Argentina, India, Mongolia, 5 paesi africani (Camerun, ZAMBIA, ZIMBAWE, UGANDA, NIGERIA), India, Nepal e altri.

Tre Borse di studio approvate, di cui una per la pace e una in attesa di autorizzazione, cofinanziate da Club e Fondazione.

NON abbiamo dimenticato i contributi alla Fondazione, Club e Distretto investendo una somma in linea con quanto realizzato negli ultimi tre anni, nonostante il Covid e garantendo supporto ai Club fra tre anni.

La realizzazione del Ryla virtuale (in realtà misto virtuale e in presenza) è stata una sfida ma anche un successo di cui siamo orgogliosi, il merito maggiore va agli ottimi 35 giovani candidati, agli altrettanto ottimi relatori e ad una squadra efficientissima a cui abbiamo aggiunto 5 speciali team leader rotaractiani. La settimana prossima si terrà il Rypen , sono ancora aperte le prenotazioni, anche qui la squadra non sbaglia, pur con mille problemi è determinata e efficace.

VTE, fantastica idea quella di organizzarlo a livello Italia, coinvolgendo due altri Distretti, non aggiungo altro a quello che avete visto e sentito oggi.

Abbiamo celebrato degnamente Dante, studiandone gli aspetti più significativi e anche intriganti sia dal punto di vista dell’artista che dell’uomo.  Dante e Jung è stato un successo con oltre 1,400 collegamenti, 22 relatori e 14 ore di zoom (la nostra zoommata più lunga!!). Non si è potuto fare molto altro sulla cultura, ma questo progetto è stato più che sufficiente per compensare e per l’apprezzamento riconosciuto.

Sulla formazione abbiamo digitalizzato due modalità di dialogo con le scuole, realizzando il Libretto virtuale sullo spreco alimentare, il Video sulla prevenzione andrologica, progetto Pianeta Uomo (non vi narro l’odissea per raggiungere un risultato apprezzabile dalle scuole) e il video sull’ambiente, molto ben valutato anche in ambito artistico e divulgativo, quest’ultimo è stata la soluzione della commissione distrettuale per raggiungere chi non poteva essere raggiunto in marzo per il Covid. Molti Club hanno discusso o realizzato iniziative virtuali sull’Ambiente.

Le scuole quest’anno hanno tenuto chiuso le porte, ma i video sono tre strumenti facilmente utilizzabili anche da Stefano se vorrà servirsene, per entrare facilmente nelle scuole.

Premi start up e premio Galilei giovani come avete visto Non sono mancati.

Abbiamo ricevuto tre super ospiti, il Presidente Knaack all’incontro su Dante, che conosceva e apprezzava molto, Ravindran  in un dibattito sulla nostra Fondazione il 17 ottobre e Jennifer Jones  il 16 maggio, in occasione dell’incontro organizzato a San Marino per i donatori e benefattori del Rotary. Anche questo è piccolo miracolo di Zoom, avere la possibilità di dialogare direttamente con i massimi dirigenti del Rotary. Persino il nostro Club di Castel Bolognese, un club molto intraprendente,  è riuscito ad avere ospite Knaack ad una sua conviviale in zoom nell’agosto scorso. Cose impensabili fino a pochi mesi fa. Anche Mehta ha già partecipato attivamente all’ottima assemblea organizzata da Stefano Spagna Musso. La tecnologia al servizio del Rotary, un passo in avanti molto significativo che ha aperto nuove frontiere.

Al Pre-sipe presentai ai presidenti, agli assistenti  alle squadre di Club e distretto il mio organigramma del Distretto che vedeva nel punto più alto i soci, seguito dai club e al punto più basso il Governatore. Lo scopo era mettere in chiaro che il Governatore e i suoi principali collaboratori erano al servizio dei Club per garantire la massima partecipazione e soddisfazione dei soci. In linea di massima penso di esserci riuscito grazie a tutti VOI

Veniamo per ultimo ad una breve analisi dei club e dei soci. Un mio caro amico PDG ha sempre sostenuto che il Rotary ha molti soci ma meno Rotariani. Purtroppo è vero. Il modo migliore è coinvolgere i soci, far capire loro il valore del Rotary e assegnare loro dei compiti specifici: alcuni possono diventare rotariani ma chi rifiuta ogni collaborazione NON è rotariano e con questo si spera che capisca di NON esserlo. Lo si vede anche nell’assunzione di incarichi di club e distretto, c’è chi preferisce pagare dei dipendenti per togliersi il pensiero, ma un vero rotariano trova sempre il modo di collaborare. Le strade sono tante.

Rimane da risolvere in molti club un miglior equilibrio generazionale, l’unico modo veloce è aggiungere  un buon nucleo di under 40, insieme metteranno in moto la collaborazione con i meno giovani, se sono troppo pochi il dialogo è difficile. Alcuni club ci sono riusciti nonostante la pandemia e ciò dimostra che è possibile e che funziona, alcuni hanno ammesso un numero elevato di nuovi soci, anche questo dimostra che è possibile. Ancora poche donne, dovremmo raggiungere in poco tempo almeno il 25% dei soci.

E’ stata buona nel complesso la tenuta dell’effettivo. Potevamo fare meglio, bastava partire prima con gli ingressi e non aspettare l’apertura delle conviviali. La buona immagine dell’azione di questi ultimi anni va sfruttata per crescere.

La costruttiva collaborazione fra Club a volte si è scontrata con antichi rancori e dispettucci non degni del Rotary. QUESTE COSE FANNO RABBRIVIDIRE, NON SERVE UN PASSO INDIETRO DELLE PARTI, BASTANO spesso 5 CM.

ALCUNI CLUB DICHIARANO APERTAMENTE DI NON RICONOSCERE IL DISTRETTO, PER FORTUNA SONO MENO DELLE DITA DI UNA MANO. SOLO UNO DI QUESTI è IPERATTIVO E APPREZZATO NEL PROPRIO TERRITORIO, MA NON SA SFRUTTARE LE COLLABORAZIONI CHE POSSONO ARRIVARE DAL DISTRETTO PER MIGLIORARE ULTERIORMENTE IL PROPRIO IMPATTO, gli altri han fatto poco. Il Presidente e il suo team comunque possono fare sempre la differenza e possono cambiare il Club, nel bene e più raramente nel male.

L’ultimo punto, non certo per importanza, riguarda Rotaract e Interact. Abbiamo 28 Club Rotaract, sono molti ma la metà ha meno o poco più di 10 soci. Sono troppo pochi, i giovani ci sono e anche i Club Rotary, per fortuna tutti ancora padrini per scelta di entrambi, dovranno collaborare di più per migliorare l’effettivo, loro sono il futuro dei club Rotary. L’età media dei soci è alta: per qualche anno il problema non si evidenzia, avendo esteso la possibilità di uscita a 35 anni, ma proprio nei prossimi 3 o 4 anni serve inserire ragazzi fra i 19 e i 23 anni. Occorre collaborare con le Università, realizzare service all’interno dell’Università, abbiamo centri universitari in tutte le nostre città, facendosi conoscere potranno attrarre nuoci soci. Molto buona la collaborazione fra club Rotary e Rotaract, spesso una collaborazione di qualità, bene su questo punto.

Tema a parte per l’Interact, quelli attivi si danno da fare ma sono vulnerabili, il ciclo di vita troppo breve crea molti problemi: il modo migliore, dimostrato nei Paesi anglosassoni dove è una prassi consolidata, è realizzare club nelle scuole superiori e per le scuole superiori. Avevamo avviato, con Italo, Giordano e Clemente un bell’incontro in un istituto bolognese, ma poi la Pandemia non ci ha consentito di proseguire. Provateci,

Buona la comunicazione ESTERNA e anche i supporti offerti ai Club per la comunicazione: stampa e TV locali ci hanno premiati. Mi pare sia stata efficace anche la comunicazione interna, Chat in WhatsApp a go go e stiamo ultimando la rivista dell’anno. Questi spunti li lascio a Voi tutti ma sono anche le consegne che do a Stefano.

Scherzando con gli amici della Commissione Comunicazione, Giuseppe e Alfonso, ho inviato a loro la mia ultima lettera di giugno chiamandola l’ultima lettera di Jacopo Ortis. Questo mio intervento può sembrare le “Memorie di Adriano”, della Marguerite Yourcenar, leggetelo è un libro bellissimo, com’è stato bellissimo lavorare con la mia squadra al completo e tutti VOI.