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Buongiorno alle Socie ed ai Soci del Distretto 2072 :
ringrazio il Governatore Adriano e saluto le Autorità Distrettuali, i PDG ed i Presidenti di Club: è un piacere per me essere con voi oggi in rappresentanza ufficiale del Presidente Internazionale Holger Knaack, poiché nell’occasione ritrovo tanti Amici , al cui fianco mi pregio di essere, nel comune impegno di servizio.
Il nostro Presidente Internazionale ha una storia di grandi ed intense attività di servizio rotariano , a fianco di una brillante professione di imprenditore immobiliare in Germania.
E’ superfluo ricordare che proprio la Germania è stata al centro di grandi situazioni conflittuali nel secolo scorso, delle quali mi piace soffermarmi, ovviamente, solo sulla riunificazione negli anni 90, cui il Rotary ha contribuito significativamente per riportare la pace fra i tedeschi, e con le altre nazioni.
E’ altrettanto vero poi che , sistemato l’impianto dello stato , come spesso accade, il difficile è venuto nella corretta applicazione dei principi che sono alla base della costituzione, nei tanti aspetti della vita quotidiana : tanto che fino ai giorni nostri l’impegno di tanti è stato rivolto a combattere i soprusi verso i più fragili , immigrati e non, ed a far trionfare l’equilibrio e l’equità in ogni fase dell’attività di correzione degli abusi nel quotidiano.
E, come ci dice Holger , il Rotary è stato protagonista di questa lunga campagna di affermazione di un moderno umanesimo, offrendo una visione basata sulla dignità della persona e dei suoi diritti , ed ha messo a disposizione la propria rete ed i propri talenti per connettere le varie branche della società civile e portarle cosi a collaborare nella comune visione , offrendo opportunità inaspettate.
Il Rotary offre infatti qualcosa di molto particolare alle comunità: una visione di ampio respiro ed un’infrastruttura reale che consente alle persone di tutto il mondo, rotariani e non, di unirsi con spirito di servizio e di pace, per aprire alla Società civile opportunità di dialogo e crescita.
E questa infrastruttura è costituita dagli oltre un milione e duecentomila soci , dai 35000 Club, dalla Rotary Foundation, dai Centri per la Pace, dal Rotaract, dalla Campagna End Polio Now e dai vari programmi e progetti che dai Club sono posti in atto a beneficio delle Comunità.
Come ci ricorda la nostra visione, “crediamo in un mondo dove tutti i popoli, insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine, in quelle lontane, in ognuno di noi”.
Siamo pronti ad agire (e la pandemia lo ha dimostrato), siamo persone che non solo vogliono cambiare il mondo , ma che hanno le capacità necessarie per trasformare le idee in cambiamenti tangibili e duraturi, e sono pronte a mettersi in gioco.
Il Rotary ci consente di unirci : gli uni con gli altri, attraverso le nostre diversità. Ci mette in contatto con persone che altrimenti non avremmo mai incontrato, con le comunità vicine e lontane, con le opportunità professionali e con le comunità che hanno bisogno del nostro aiuto. Ci mette in contatto con una realtà molto ampia che da soli non potremmo raggiungere.
Non a caso ho parlato di unione attraverso le diversità: infatti la realtà rotariana è quanto di più diversificato si possa concepire : siamo diversi per età, per professione, per organizzazione di Club, per numero di membri, per numero di Club nel Distretto. Siamo diversi per come ci avviciniamo alla Comunità e per come agiamo nel Servizio. Ma siamo sopratutto diversi per i nostri talenti e per le nostre professionalità e capacità umane. E queste diversità sono la nostra ricchezza e la base della nostra storia e del nostro futuro .
Infatti nel Rotary nessuno di noi è un’isola: siamo insieme, a prescindere dal nostro Paese di provenienza, dalle lingue che parliamo, dalla nostra cultura e dalle nostre tradizioni. Siamo tutti uniti gli uni agli altri; pur appartenendo alle nostre rispettive comunità, siamo soci dei nostri club e membri della comunità globale a cui apparteniamo.
Questa opportunità è il motivo che ci ha portato nel Rotary e per cui ne siamo soci, ed è il mezzo con cui lo faremo crescere.
Ma quale è il modo di sfruttare appieno questa opportunità ?
Come ci dice Paul Harris , in grande sintesi , il modo è quello di professare la nostra adesione ai principi del Rotary, esercitando la nostra Leadership nella condivisione dei valori e nella realizzazione dei nostri Services, mettendo a disposizione di altri la nostra professionalità ed i nostri talenti.
Siamo leaders, non a caso : l’obiettivo di un leader , non è mai quello di realizzare se stesso, ma piuttosto di motivare le persone che lo circondano a realizzare il loro massimo potenziale, ancor meglio se lo fanno divertendosi.
Il vivere il Rotary con un sorriso sulle labbra, è la affermazione dell’amicizia e la negazione della litigiosità. che purtroppo ancora caratterizza le relazioni fra soci: ma ricordiamoci che con le liti non andiamo da nessuna parte, che nel Rotary non si litiga, mai, piuttosto ci si confronta civilmente nel rispetto dell’altro; con il l’amicizia ed il rispetto abbiamo fatto grande il Rotary e lo e faremo ancor più grande.
Il Leader rotariano deve trasmettere i valori in cui crede e deve guidare la squadra ad operare bene: il Rotary all’uopo ci mette a disposizione il nuovo piano strategico, che detta 4 obiettivi precisi come presupposto per un’azione incisiva.
accrescere l’impatto del Rotary,
ampliare la sua portata,
migliorare il coinvolgimento dei soci
aumentare la nostra capacità di adattamento.
Il primo è far crescere il Rotary per incrementare il nostro servizio alla comunità, l’impatto dei nostri progetti e il numero dei nostri soci in modo da poter realizzare di più.
In alcune regioni il Rotary è in rapida crescita, ma in tante altre non abbiamo visto i cambiamenti che auspicavamo. Lo scorso anno abbiamo raggiunto un record negativo per numero di abbandoni.
Il reclutamento di nuovi soci per sostituire quelli che hanno abbandonato non è la risposta giusta: sarebbe come versare altra acqua in un secchio bucato. Quello di cui abbiamo bisogno è affrontare alla radice le cause dell’abbandono: un coinvolgimento dei soci al di sotto delle aspettative , una insufficiente capacità di reclutare soci giovani, e l’assenza di un organizzato approccio alla ricerca dei nuovi soci.
Un approccio che rifletta un impegno metodico di analisi e comprensione dei bisogni non dei singoli individui ma della comunità. Quali segmenti della comunità, quali ruoli, quali professioni , quali competenze non sono rappresentati nel club e sono necessarie per realizzare i nostri progetti di prossimità alle nostre comunità? Sono queste le persone da trovare.
Non c’è niente di rivoluzionario in questo approccio, anzi, è uno dei concetti più tradizionali del Rotary: il sistema delle classificazioni. Ha funzionato per 115 anni e dobbiamo riscoprirlo e metterlo di nuovo in uso, adattandolo ai tempi.
Ma, attenzione, mai rinunciare alla qualità dei nuovi soci: i danni fatti da soci mediocri sono infinitamente superiori ai benefici tratti dalla loro presenza. Il Rotary pretende che tutti sposiamo la visione e mettiamo in atto le azioni per raggiungerla: tutti indistintamente. Non c’è spazio per gli opportunisti o i disimpegnati, nè fra i più giovani, nè fra i più maturi.
La crescita del Rotary passa anche attraverso la fondazione di nuovi club, non solo nei luoghi dove il Rotary non c’è ancora, ma anche nelle comunità dove la nostra organizzazione ha già una buona presenza. Possiamo avviare nuovi modelli di club che offrano esperienze alternative di riunione e opportunità alternative di service: hanno ormai preso piede Club che uniscono Soci per un chiaro scopo comune e lo fanno attraversando le geografie : sono nati club che lottano per abolire a livello mondiale il traffico di esseri umani e dei loro organi, club di persone impegnate a lottare per attivare politiche ecologiche a tutto campo , club di persone che lottano per promuovere la pace, e club che lottano per abolire la violenza su donne e minori ecc.
L’innovazione sarà una chiave di rafforzamento molto importante.
Il secondo punto riguarda la realtà dei Giovani professionisti che vogliamo avere nei nostri Club.
Non possiamo ignorare la realtà quotidiana dei giovani professionisti interessati al bene delle loro comunità. Dobbiamo venire incontro alle esigenze di questi giovani, nello stadio della vita in cui si trovano, e dare loro il benvenuto nelle forme più opportune, favorendone l’inserimento e il coinvolgimento.
Plaudo all’iniziativa del Governatore di incentrare il Congresso sui giovani: ho ascoltato con molto interesse i loro discorsi ed ho anche appreso tanto ; sono loro che dobbiamo far emergere, sono loro che dobbiamo promuovere, sono loro coloro che dobbiamo ascoltare per essere più efficaci.
Quanto detto sul secondo punto, va insieme al terzo punto : fare in modo che il percorso verso la leadership nel Rotary sia praticabile anche per quei soci che sono attivamente impegnati nelle loro professioni.
Essere dirigenti del Rotary non dovrebbe essere mai visto come un impegno eccessivo per un professionista. Il percorso verso la dirigenza nel Rotary deve essere meno faticoso e mai di impedimento per soci giovani eccellenti.
Possiamo noi stessi renderlo più facile. È arrivato il momento di adattarsi, di trasmettere il messaggio che si può essere ottimi dirigenti , senza dover fare tutto in prima persona. Adattarsi vuol dire nel nostro caso semplificare i processi pur salvando l’integrità dell’azione, attorniarsi di una squadra valida ed essere capaci di delegare.
I tre punti che ho appena presentato riguardano la salute interna della nostra organizzazione, la struttura e le funzioni che ci permetteranno di tornare a far crescere il Rotary. A questo il Rotary International sta lavorando tramite diverse commissioni e presto in base alle loro conclusioni il Board of Directors prenderà decisioni rilevanti: Shaping the Rotary’s future darà presto notizia di se. I prossimi saranno anni di interessanti novità, cui saremo tutti chiamati a dare sostanza , nel più genuino spirito Rotariano.
Tuttavia il Rotary non esiste al di fuori della comunità, ma è una presenza viva nel mondo , al quale dobbiamo adattare la nostra azione.
Per questo motivo il quarto punto ha come riferimento la nostra storica relazione con le Nazioni Unite che rappresentano idealmente tutti i partners validi con cui collaboriamo , con lo scopo di essere più efficaci nelle comunità del mondo , adattandoci alla realtà che cambia e cogliendo le opportunità che si presentano.
Attraverso i progetti – per portare acqua pulita, migliori condizioni di salute, istruzione e stabilità economica alle persone più svantaggiate, pace – il Rotary condivide l’infaticabile impegno delle Nazioni Unite e dei partner validi per un mondo più sano, più pacifico e più sostenibile.
Allora ispiriamoci a quanto affermato per spingere questo Distretto verso traguardi più ambiziosi nel servizio alle comunità dell’Emilia / Romagna : la distribuzione professionale dei soci pare molto orientata ad alcune categorie professionali (il 45% riguarda le libere professioni) e ci suggerisce spazi di miglioramento in alcuni ambiti ben presenti in assoluto in questa Regione: il commercio, le forze armate e dell’ordine, le istituzioni pubbliche , le religioni che tutte insieme si attestano al di sotto del 5%; mettendo poi assieme le categorie professionali che impegnano i 411 Rotaractiani, si ha un quadro di arricchimento delle competenze per i progetti, con tante nuove professioni , che tramite una collaborazione serena fra Rotary e Rotaract non può che aiutare a migliorare la situazione ai fini della diversity professionale.
Circa l’effettivo, mi permetto di suggerire di insistere per una grande cura dei nuovi soci , poiché sapete bene che questo rappresenta un fortissimo punto di criticità: lo scorso anno a livello globale verrà ricordato per avere stabilito due primati: il maggior numero di ingressi e il maggior numero di uscite e fra queste moltissime riguardano Rotariani entrati negli ultimi anni; è pur vero che le uscite registrate dal 2072 sono vicine alla tendenza globale: i rotariani emiliani e romagnoli usciti (non il netto) negli ultimi 5 anni sfiorano il 5% del totale ed il 29% del relativo comparto. Numeri non irrilevanti , che devono comunque allertare la vostra attenzione : Vi invito quindi a mantenere viva l’azione di misurazione dello stato di salute dei Club attraverso analisi annuali che misurino la percezione e l’aspettativa dei Soci: il mantenimento dell’effettivo oggi, ancor più di ieri, deve tenere conto di questi due aspetti. Dalle analisi deriverete piani che vi invito a perseguire con determinazione.
La Diversity è uno dei nostri valori ma è anche la realtà con cui il Rotary International si deve quotidianamente misurare e che annualmente mette alla prova l’efficacia della nostra azione in relazione a un altro importante fattore di distinzione: la rotazione degli incarichi; se percepite all’interno dei vostri Club la sensazione che ogni anno si ricominci tutto daccapo, cari amici, sarà bene che iniziate a considerare di adottare per il Club un vero piano strategico triennale. Il piano strategico è stato ideato per unire gli Amministratori del Rotary a tutti i livelli nella loro alternanza temporale, non per dividerli: e questo afflato all’unione è uno dei valori fondamentali cui fare riferimento per il futuro. Il Rotary unisce, non divide e dalla rotazione e quindi dalla diversity deve nascere l’unione.
Se questa è la nostra Associazione, quale è il nostro ruolo? Quale è oggi la nostra missione e ancor più, forse, il nostro posizionamento?
Raghuram Rajan, già Governatore della Banca Centrale Indiana, e oggi uno dei più ascoltati economisti mondiali, sostiene che una buona parte delle attuali crisi globali è da ricercare in un accentuato squilibrio fra i tre pilastri: Mercato, Stato e Comunità: fra questi le realtà locali, le nostre comunità, secondo il punto di vista di Rajan si sono troppo indebolite.
L’economista sostiene dunque che globalizzazione e rivoluzione telematica hanno frammentato la società e ridotto al minimo le relazioni di prossimità e ciò avrebbe incoraggiato i più fragili a ricercare protezione in quelle che Rajan definisce le nuove comunità immaginate.
Se è vera l’analisi di Rajan, pensate allora cari amici, quanto spazio si apre alla nostra Associazione : non siamo forse noi da sempre attenti alle relazioni di prossimità , avendole elevate al valore della costruttiva amicizia orientata al servizio? Non siamo forse noi, attraverso la nostra propensione al service e la nostra attenzione all’integrità, da sempre i garanti di una protezione dalle sterili comunità immaginate e dai disastri che esse possono provocare?
A tal proposito è encomiabile il vostro sforzo nell’allontanare i giovani dai pericoli delle comunità immaginate: lo fate attraverso l’impegno con i tanti ragazzi che negli anni hanno frequentato il vostro RYLA ed il RYPEN , e con il Camp dell’amicizia che avete sempre realizzato, quando permesso , in versioni multiple, e con tante altre attività dei club, che hanno giustamente adottato la filosofia della collaborazione nei progetti con il Rotaract e l’Interact, ben al di là del mero affiancamento.
Le tre Borse di studio erogate quest’anno, di cui una per la pace, consentiranno ai borsisti di trarre certamente beneficio per la vita grazie ai vostri Grant che l’hanno messi in condizione di formarsi per un futuro professionale ricco e fecondo.
Analizzando i vostri risultati vedo tanti punti luminosi, e qualche ombra:
I tanti progetti messi in atto e portati a termine in poco tempo per il Covid-19 da tutti i Club del Distretto, che sono venuti incontro alle esigenze mediche degli ospedali ed alle richieste di dotazioni protettive delle persone, per un valore di oltre 900 Keuro;
25 Global grant in corso, nelle diverse fasi di sviluppo,tra cui 4 fra Argentina , Camerun, Nepal ed India , unitamente alle 23 sovvenzioni distrettuali, in tante località della Regione, e con tanti aiuti cosi utili alle comunità locali.
Il Governatore ha accennato in apertura al progetto Usaid che i 13 Distretti italiani stanno realizzando in più tranches per lenire gli effetti della pandemia: è un classico esempio di partnership in cui Usaid ha fiducia nel Rotary italiano e mette a disposizione 5 milioni di $ con lo scopo di combattere gli effetti della pandemia; le prime due tranches si sono concentrate sull’aiuto che la disponibilità di tecnologie adatte può dare a tanti ragazzi in età scolare che devono seguire lezioni in didattica a distanza.
Il Distretto ha offerto a 36 Scuole oltre 1000 stazioni di lavoro.
Costo 100K$ per tranche, tempo totale dalla decisione alle consegne 6 settimane, tempi di approvazione contenuti , sostenibilità del progetto piena visto che tali apparecchiature saranno utilizzate anche in futuro .
Ma soprattutto come dicevo conferma della cultura del dono basato sulla fiducia e senza contropartita.
La Fondazione Rotary , oltre a tante altre cose, rappresenta anche il punto di sintesi fra vocazione locale e internazionale , e il sostegno a essa è il più felice indicatore dell’efficacia di tale sintesi.
Oltre alla cultura del servizio , la RF ci propone una solida cultura del Dono; donare senza contropartita , fidandosi che i nostri doni vengano ben utilizzati ne è la molla caratterizzante. La RF è un bene posseduto da ogni singolo Socio, ed il rapporto con la RF non deve essere mediato dal Club o dal Distretto, ma essere diretto e puntuale. Se ogni socio dona personalmente alla RF , la RF sta in salute e tutta la macchina rotariana marcia spedita.
Apprezzabile in tal senso il coinvolgimento pressochè totale dei 56 Club al Fondo annuale con una media pro capite alla data di circa 95 dollari: per il target di 100 dollari a socio manca l’ultimo sforzo, ed io invito tutti i Club , specialmente quelli zeristi (6) quest’anno , a compierlo adesso , per dare un’altra stella di merito a questo Distretto, ed adeguarsi cosi ai migliori Distretti italiani.
La raccolta fondi a favore della Polio è un altro aspetto da considerare: quest’anno avete raccolto circa 39 mila $, equivalenti a 13 $ a socio, che è circa un terzo dell’obiettivo che ogni Club ha: qui vi chiedo uno sforzo per il prossimo anno: cercate soprattutto all’esterno i contributi per una causa che si vende da sola, attraverso manifestazioni promosse per le comunità: la polio si vince con i soldi non solo dei rotariani. I tempi della pandemia finalmente si stanno esaurendo , e le manifestazioni in presenza potranno pienamente ripartire: quindi ampie possibilità di manovra.
Plaudo ai 29 Major donors , ai 138 Benefattori , agli 8 membri della PHS, che qualificano con il loro silenzioso sostegno questo Distretto: vi auguro che a loro nel prossimo anno se ne aggiungano altri, a conferma che la cultura del dono permea in modo sempre più convinto , la vita dei Soci di questo Distretto.
Ma al termine di questa disamina , richiamando la nostra vocazione, vi invito a dare assoluta priorità alla cura delle vostre comunità , conciliandola nei suoi vari aspetti con la nostra vocazione internazionale , espressa cosi pienamente dalla cultura del dono.
Quanto sopra mi porta a concludere che il tema “Il Rotary apre opportunità” del Presidente Holger Knaack, ed il tema “Servire per cambiare vite” del Presidente Eletto Shekthar Mehta , non rappresentino gli effimeri messaggi di due Presidenti pro tempore, ma segnalino piuttosto, la successione e scansione temporale rispondenti a un ben preciso e concreto percorso; poiché caro Governatore Adriano , ancor prima dell’avvento delle piattaforme social il Rotary da sempre apre opportunità; ed allo stesso tempo caro Governatore eletto Stefano, da sempre il Rotary serve per migliorare la vita del prossimo , e ci insegna che le Comunità reali sono quelle di prossimità, e non quelle immaginate ed effimere.
L’ apertura di opportunità ha ancora un ultimo risvolto piuttosto inusuale ma altrettanto valido: quando ci si appresta a portare a termine un impegno magari anche intenso e lungo, dopo essersi assunti tante responsabilità, e aver speso tante energie, inevitabilmente si tirano le somme e si cerca di esaminare cosa si è fatto, ma anche cosa il tempo non ci consente più di fare.
In questi casi è importante trovare la connessione con chi ci ha preceduto e anche con chi ci seguirà: per comprendere appieno il nostro stato d’animo, una grande ispirazione ci può giungere da chi quell’esperienza l’ha vissuta prima di noi, e questa ispirazione ci può consentire di unire al massimo gli sforzi con chi ci segue. Mi piace ricordare una riflessione di Kierkegaard : “La vita può essere compresa solo guardando indietro anche se deve essere vissuta guardando avanti, ossia verso qualcosa che non esiste”.
A questo proposito vorrei condividere con Voi che ho recentemente visitato nel Museo del Castello Sforzesco a Milano la Pietà Rondanini, l’ultima scultura di Michelangelo, cui l’artista ha lavorato sino agli ultimi giorni. L’opera è in parte incompiuta, ma il marmo grezzo valorizza il pathos della Madre che regge il Figlio morto, quasi che l’incompiutezza sia parte integrante della scultura. Non sappiamo se l’Artista ha volutamente lasciato l’opera incompiuta, ma a me piace pensare che cosi sia avvenuto: e penso che osservando questo capolavoro si possa capire appieno la profondità del citato pensiero di Kirkegaard. E allora, pur nell’umano desiderio di voler completare l’incompleto, può rivelarsi appagante lasciare l’incompleto , affinchè altri si adoperino per completarlo; a loro volta costoro scopriranno che potranno lasciare ad altri l’illusione di poter completare la loro opera…
Questa consapevolezza è l’ispirazione che muove ogni principio di rotazione del Rotary e che unisce chi cede a chi gli subentra. La nostra Leadership passa attraverso la capacità di servire fin quando e fin dove serve: quindi passa anche attraverso la prontezza di scendere da cavallo quando è il momento.
Mi permetto di augurarvi ” buona incompletezza” per il vostro servizio Rotariano, che vuol dire massima efficacia nella vostra leadership, prima , durante e dopo il vostro incarico!
Buon Rotary a tutti, un forte in bocca al lupo a Stefano , per l’impegno che si appresta a donare al Rotary ed al Distretto 2072, ed un grande abbraccio con tutto il cuore ad Adriano per il suo anno di intenso sevizio e per la sua passione rotariana.