Videomessaggio di aprile del Governatore Fiorella Sgallari
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Expo 2024, a Piacenza 450 rotariani da Emilia-Romagna e Lombardia per parlare di acqua e pace
Una vetrina per i service dei club
La pace e la speranza nel mondo. Questo vuole seminare il Rotary. Ed è quello che è stato messo in campo nella chiesa di sant’Agostino, a Piacenza, in occasione del Rotary Expo del 23 marzo scorso. Due Distretti insieme, quello 2050 della Lombardia sud e il 2072, il nostro, Emilia Romagna e Repubblica di San Marino.
Si è trattato di un evento con il quale i club dei due distretti hanno avuto l’opportunità di fare conoscere quanto nei vari territori si sta realizzando per portare ovunque un messaggio di fratellanza e di condivisione e approfondire due temi cruciali per il futuro: l’acqua e il cambiamento climatico, il primo; la pace, il secondo. Lungo i vari banchi allestiti si è potuto toccare con mano quello che il Rotary rappresenta e quello che realizza, grazie all’impegno incessante dei soci. “I nostri service in favore della pace” ha ricordato Luigi Maione, il governatore del D2050, in avvio di manifestazione cui hanno preso parte anche il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, e il prefetto, Paolo Giuseppe Alfredo Ponta. Presente anche Valery Wafer, rappresentante internazionale della Commissione Dei (Diversità, equità, inclusione).
“Ci sono stati tutti molto vicini, in particolare gli amici del Distretto 2050 – ha ricordato il governatore del 2072 Fiorella Sgallari – durante i giorni dell’alluvione. E quell’amicizia rimarrà sempre”.
L’intento non dichiarato, quello del tenere insieme, è stato di certo raggiunto. I numeri della giornata parlano chiaro: quasi 450 le presenze, con 130 postazioni allestite, di cui una trentina dall’Emilia Romagna e Repubblica di San Marino. Alla cena di gala, al termine della giornata di lavori e convegni, hanno preso parte 120 rotariani.
I due articoli che seguono sui relativi convegni dicono della bontà del lavoro fatto e dei temi affrontati. La crisi climatica da un lato, con tutte le conseguenze che porta sull’ambiente in cui viviamo e le incognite sul prossimo futuro, e il tema della pace nel mondo dall’altro, con i tanti conflitti aperti in numerosi Paesi, hanno costituito il piatto forte della giornata che rimarrà negli annali del Distretto 2072. Il Rotary esiste per servire. E oggi serve in ogni continente, in particolare dove c’è più bisogno. Come lungo le navate della chiesa di sant’Agostino, a Piacenza, dove si è potuto verificare in presa diretta.
Francesco Zanotti
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In tema clima non si può più aspettare. La terra soffre e reclama attenzione
All’Expo rotariana di Piacenza si è parlato di urgenze ed emergenze ambientali
La pianura padana si sta desertificando. Non è fantascienza. I segnali ci sono, a livello scientifico, climatico e ambientale. Non sarà domani e nemmeno dopodomani. Ma, se non si mettono subito in campo contromisure, questo è uno degli scenari del prossimo futuro. Di questo si è parlato al convegno “Il Rotary è vita, per l’ambiente, l’acqua, il grande fiume” che si è svolto il 23 marzo scorso nella basilica di Sant’Agostino a Piacenza in occasione dell’Expo che ha visto protagonista il nostro Distretto 2072 assieme al 2050 della Lombardia con i rispettivi governatori, Fiorella Sgallari e Luigi Maione. Occorre cambiare rotta, come ha sottolineato l’architetto Aida Morelli, presidente del Parco del Delta del Po, rotariana del club di Ravenna. E oltre a progetti, strutture, investimenti serve cuore: perché “nessun uomo salverà mai ciò che non ama”.
Alessandro Bratti, un altro dei relatori, è il segretario generale dell’autorità di distretto del Po che conta 20milioni di abitanti e la metà della produzione dell’energia elettrica del Paese. “Ma anche tante problematiche ambientali”.
Qui, aggiunge, c’è una fortissima pressione antropica. Nel dopoguerra si inverte il rapporto tra uomo e fiume: inizia la fase di artificializzazione, con l’escavazione degli inerti. Questo ha portato a modificare la morfologia del fiume: si sono strappati terreni all’agricoltura e si sono approfondite le “incisioni” dell’alveo. “Tutto questo produce erosione”, aggiunge Bratti.
I cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti: tra il 2022 e il 2023, in concomitanza con il periodo di crisi idrica, l’intrusione salina ha toccato i 50 chilometri.
La richiesta del bacino al Grande fiume è di 700 metri cubi al secondo, prosegue l’esperto, non solo per la siccità, ma anche per le necessità dell’agricoltura: “Questo ha messo in crisi il sistema: le falde più profonde stanno risalendo: un fenomeno che crea desertificazione. Con l’alluvione vediamo l’altra faccia di questa medaglia. È stato un fenomeno di un’eccezionalità incredibile: 23 fiumi sono esondati insieme, con 350 milioni di metri cubi caduti in 10 giorni e le tantissime frane in collina. Si parlava prima di 7mila, poi di 10mila o 20mila. Oggi siamo arrivati a censirne 80mila”.
Cosa si può fare? Anzitutto, spiega Bratti, “abituarsi a convivere con questi fenomeni che non sono risolvibili. Poi le strade da percorrere sono quelle della delocalizzazione, dei piani di laminazione, della gestione della vegetazione dell’alveo e dei sedimenti”. In questa scia si inserisce il progetto Aipo, di “rinaturazione” dell’area del Po.
In cosa consiste? Lo ha spiegato Gianluca Zanichelli, dirigente di Aipo, l’Agenzia interregionale per la gestione del Po: “In progetto c’è la riallocazione di specie autonome, l’abbassamento di navigazione, la riforestazione diffusa naturalistica, una riduzione di specie alloctone e introduzione di specie autoctone. Inoltre, i finanziamenti ricevuti con il Pnrr hanno interessato gli argini: stiamo realizzando una mappa di vulnerabilità arginale”.
La presidente del Parco regionale Delta del Po, Aida Morelli, ha spiegato in numeri, ma soprattutto in immagini, cos’è quest’area naturalistica: 54mila ettari di superficie, tre riconoscimenti Unesco, 80 chilometri di costa, 20mila ettari di valli e lagune, 5mila di boschi, 2500 di paludi di acqua dolce e 300 ettari di spiagge naturali. “Il nostro problema sono le mareggiate: la terra si abbassa e il mare si alza – sintetizza -. Com’è successo nello scorso autunno. Qui il rapporto dell’uomo con la natura è unico: dobbiamo convivere con l’acqua e cercare di incanalarla. È questione di sopravvivenza”.
Tutto parte da una parola, l’ultima pronunciata dall’imperatore romano Teodosio: “dilexi”, cioè “ho amato”. Questo dobbiamo fare: non si salva ciò che non si ama. “Il nostro compito è tenere insieme: per questo è importante quello che stiamo facendo anche ora, con il Rotary”.
A parlare, più in specifico di “climate change” è stato Pierangelo Metrangolo, ordinario al Politecnico di Milano: “La correlazione tra cambiamenti antropici ed emergenza climatica è comprovata – spiega -. La terra ha la febbre e le evidenze scientifiche sono tantissime. I ghiacciai saranno i primi a scomparire: prevediamo, nei prossimi decenni, la completa estinzione di quelli del Centro Europa”. C’è un’immagine mostrata ai partecipanti al convegno che vale più di molte parole: la sequenza di scioglimento dei ghiacci, nell’arco di pochi anni, del Ghiacciaio Forni sul Cevedale, “fotografata” dal Servizio glaciologico lombardo.
Anche qui, cosa possiamo fare? “Anzitutto parlare di questi temi, mostrare queste immagini, proprio attraverso il lavoro del Servizio glaciologico lombardo che il Distretto Rotary 2050 ha sostenuto, fare escursioni, in sicurezza in quei luoghi – dice Metrangolo -. E poi c’è il Progetto Himalaya: favorire la formazione di iceberg pompando acqua ad alta pressione e bassa temperatura, invece di farla scorrere. Si sta sperimentando sull’Himalaya. Potrebbe essere utile anche qui”. Una tecnica che, nel settore privato ha sperimentato anche Monfarma il cui general manager, Stefano Cervati, ha portato la sua esperienza al convegno di Piacenza.
L’altro fronte sul quale impegnarsi è quello del mare e degli oceani. La presidente dell’Istituto di oceanografia e membro del board della Missione europea “Restore of our ocean”, Maria Cristina Pedicchio riassume così la posta in gioco: “Conosciamo solo il 7% del fondo di mari e oceani, ma già l’abbiamo rovinato e sfruttato. Abbiamo chiesto che venga creata un’agenzia europea del mare. La commissione europea ha fondato appunto la missione “Restore of our ocean”. Il simbolo è una stella di mare, che ha cinque punte, cinque priorità: la decarbonizzaizone, l’azzeramento dell’inquinamento, la ‘governance’, la rigenerazione degli ecosistemi, e il riequilibrio delle differenze tra mare e mare. Tutti i mari europei devono avere il loro ‘gemello digitale’, un modello “what if” (“cosa succede se…”), che ricostruisce scenari futuri a seconda di come evolverà il cambiamento climatico e l’inquinamento”.
Due principi sui quali si intende lavorare a livello europeo: digitalizzazione e coinvolgimento dei cittadini, conclude Pedicchio. “Dobbiamo creare emozioni: mettere in ogni tombino una targa con disegnato un pesce, ad esempio, per dire che ‘il mare inizia qui’”.
Divulgazione, confronto, scenari, consapevolezza: quello che ha cercato di fare il Rotary proprio con la kermesse di Piacenza.
Daniela Verlicchi
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La testimonianza di Zakia Seddiki, la vedova di Luca Attanasio, e Valery Wafer all’Expo Rotary
Hanno parlato di pace al convegno del pomeriggio, il 23 marzo scorso all’appuntamento di Piacenza
“Il Rotary e la pace”, questo il titolo del convegno che si è svolto nel pomeriggio di sabato 23 marzo all’Expo di Piacenza. Si è parlato di pace con Zakia Seddiki, vedova di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in Congo per il suo impegno nella difesa degli ultimi e Valarie Wafer, presidente del consiglio direttivo Dei (Diversità, equità ed inclusione) e Gala Ivkovic, responsabile per l’innovazione sociale in Italia di Rondine cittadella della pace.
Dopo la consegna del premio “Service above self”, Gianluigi Pagani, prefetto del distretto 2072 e segretario generale della basilica di San Petronio, ha presentato il progetto “Note di pace, notte di speranza”, il concerto di Natale che si è tenuto in dicembre nella basilica di San Petronio e ha permesso di raccogliere oltre 45mila euro a favore degli orfani di guerra ucraini. Grazie al service finanziato una quarantina di giovani verranno ospitati per due settimane sulla Riviera romagnola. Durante il soggiorno i ragazzi ucraini potranno fare visite mediche e frequentare laboratori per la riabilitazione psicologica per gli effetti negativi della guerra.
“Luca era un rotariano con la grande capacità di mettersi in ascolto delle persone – ha spiegato Zakia Seddiki -. Ascoltava per comprendere e per cambiare le cose. Credeva nella costruzione di un mondo diverso, basato sui valori. Per Luca il cambiamento è possibile solo con un lavoro in rete capace di creare mentalità nuove. Per lui era necessario favorire la pace combattendo l’ingiustizia, educando alla legalità e alla pace”. Sul tema della formazione alla pace è intervenuta anche Gala Ivkovic di Rondine cittadella della pace: “La nostra associazione lavora con i giovani di tutto il mondo – ha spiegato – con ragazzi che arrivano dalle zone dei conflitti e passano un periodo insieme ai loro ‘nemici’, palestinesi con israeliani e ucraini con russi, ad esempio.
La convivenza favorisce il loro tentativo di iniziare un percorso di pace, educando i giovani al confronto e riflettendo sulle tre parole chiave ‘nemico, persona, conflitto’. A Rondine, piccolo borgo vicino ad Arezzo, cerchiamo di aiutare chi ha vissuto la guerra e il trauma post-guerra che distrugge la speranza e la voglia di vivere. Al termine di questo percorso, i giovani possono ritornare nella loro comunità, e si mettono a lavorare per la risoluzione del conflitto, perché hanno riconosciuto in quello che credevano un nemico una ‘persona’. Oggi, nel mondo, ci sono più di 300 giovani ‘ambasciatori’ che hanno frequentato i nostri corsi”.
Il convegno è stato concluso da Valarie Wafer, past consigliere RI e presidente del consiglio direttivo Dei, che ha parlato dei temi della diversità, dell’equità e dell’inclusione. “Grazie al Rotary vi sono cambiamenti significativi anche in luoghi come il Pakistan e le Filippine in merito all’eguaglianza e al ruolo delle donne – ha detto – ma c’è ancora molto da lavorare. Per ogni cambiamento, c’è qualcuno che non vuole riconoscere l’importanza di progredire su questa strada di equità, inclusione e rispetto dei diritti fondamentali. È basilare che lo facciamo non solo nei service, ma anche nella vita di tutti i giorni, con il rispetto e con le parole gentili nei confronti delle persone con cui entriamo in contatto, senza discriminare nessuno”.
Al termine del convegno i governatori Luigi Maione e Fiorella Sgallari hanno ringraziato tutti i partecipanti all’Expo per il contributo fattivo dei club nel diffondere la cultura della pace e del dialogo nel mondo.
Emanuele Parisini
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SIPE SISE SISTR 24/25 al Campus di Forlì
Sabato 16 marzo la magia del Rotary ha preso forma
Durante il SIPE SISE SISTR Seminario Istruzione Presidenti Eletti, Segretari, Istruttori- 2024-25 tenutosi al campus universitario di Forlì, i partecipanti hanno avuto un’anticipazione dei temi dell’annata in un clima davvero “irresistibile”.
Il convegno si è aperto con i saluti del governatore Fiorella Sgallari, del DGN Guido Abbate, di Paola Battaglia, presidente del RC Forlì e di Filippo Cicognani come rappresentante del presidente del Campus.
La parola, anzi la bacchetta magica, è passata poi ad Alberto Azzolini, DGE 24/25, che ha fatto vivere ai presenti le emozioni di Orlando grazie ai filmati della convention, creando una formazione diversa e motivazionale.
Il motto dell’annata, “Rotary is magic”, è stato presentato da Stephanie A. Urchick. Attraverso il piano d’azione, da lei fortemente voluto, il Rotary può agire per generare un impatto positivo e duraturo. Solo cambiando assieme diventeremo irresistibili e ci riusciremo partendo dall’analisi dei punti di forza e di debolezza, modificando così il modo in cui facciamo operiamo.
Il coinvolgimento dei soci, la loro visione del Rotary e la conoscenza delle esigenze della comunità creeranno appartenenza rendendoci leader riconosciuti.
Dobbiamo cambiare per tenere il passo e restare attrattivi per i nostri soci che avranno così risposte alle loro aspettative.
John de Giorgio, past governor del Distretto 2110, Chair of the RI Learning Committee 2022/23 Rotary International Training Leader 2020/22, ha affrontato il tema della leadership.
Si deve prima essere leader di sé stessi per esserlo di altri. Occorre personalità e visione e un Piano d’azione che indichi la direzione da seguire.
Con uno scopo condiviso, muovendoci tutti assieme, le nostre azioni potrebbero avere una notevole forza. Il cambiamento, per creare appartenenza, deve essere evolutivo. Si deve innovare in continuità: questa sarà la sfida del prossimo futuro.
Il centro del Rotary devono restare i club supportati nelle azioni dal distretto e da tutti i rotariani.
Massimo Ballotta, past governor del Distretto 2060, Regional Rotary Coordinator Zona 14 2022/25 ha detto ai presenti di guardare al futuro attraverso il piano d’azione, solo così assieme conseguiremo cambiamenti duraturi. Occorre sapere dove siamo e dove vogliamo arrivare. Il come sarà compito dei presidenti che lo dovranno delineare attraverso l’analisi delle priorità, per poi concretizzarlo con le azioni. I valori fondanti devono essere alla base, il resto può essere cambiato, sostituendo ciò che non funziona. Rinnovamento e coinvolgimento creeranno un’esperienza di valore e significato per tutti i rotariani.
Il past governor Paolo Bolzani District Learning Facilitator D2072 ha aperto la sua relazione con “Change means evolution”.
La prova delle quattro domande va vissuta. Solo così potremo metterla in opera.
Condividendo idee potremo fare del servire “il motore propulsivo di noi rotariani”. Meglio parlare di teamship anziché di leadership, solo così ciascun socio verrà valorizzato e darà il massimo.
Dopo la conclusione della plenaria, i presidenti si sono divisi per aree e hanno seguito la formazione specifica tenutasi con metodiche innovative quali breakout session, mentre segretari e istruttori attraverso role play hanno sviluppato i temi a loro più pertinenti.
In concomitanza si è svolto un incontro tra il DGE Alberto Azzolini e il PDG Adriano Maestri che in un gioco di ruoli hanno trattato in modo originale le domande più comuni dei soci dei club e il suggerimento delle risposte da fornire da parte del presidente.
I riscontri della mattina sono stati molto positivi, il clima coinvolgente ha fatto sentire i presenti, anche i rotaractiani presenti, parte di una grande famiglia.
Anche la pausa pranzo, tenutasi nella mensa universitaria, è stata occasione per un momento di scambio di idee tra amici vecchi e nuovi alla luce di quanto ognuno aveva ascoltato nei vari seminari.
Al pomeriggio, dopo una ulteriore Breackout Sessions, il SIPE-SISE-SISTR è giunto al termine con le conclusione di Alberto Azzolini e i saluti del presidente di RC Forlì tre Valli, Daniele Carloni.
Roberta Roventini
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Garisenda dallo spazio: dal suo passato al suo futuro
Conferenza del Rotary per la torre simbolo bolognese
All’interno della Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio a Bologna, sabato 6 aprile, si è tenuto l’evento “La Garisenda dallo spazio, una visione ‘universale’ del simbolo bolognese”, dedicata alla sensibilizzazione sul valore storico della Torre Garisenda per la città felsinea.
L’assessore del Comune di Bologna Anna Lisa Boni, portavoce della campagna ‘Sosteniamo le Due Torri di Bologna’, ha introdotto l’incontro, organizzato dal Gruppo Rotary Felsineo e dai Rotary Club del Distretto 2072 Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino.
E’ poi intervenuta la Governatrice del Distretto Rotary 2072, Fiorella Sgallari, che ha illustrato i numerosi service Rotary a favore della popolazione “…per promuovere progetti a favore di cambiamenti significativi e duraturi per il bene comune, nei nostri 120 anni di storia, sempre per servire al di sopra di ogni interesse personale”.
Tommaso Ghidini, rotariano ed ingegnere della European Space Agency, ha parlato della visione della Garisenda dallo spazio, grazie ai satelliti, nonché del ruolo dell’ESA Agenzia Spaziale Europea per il controllo della stabilità dei monumenti storici, in collaborazione con il Governo e del Ministero della Cultura. “Penso che anche in Europa questo atteggiamento verso lo spazio stia cambiando, progressivamente – ha detto Ghidini – ci si rende sempre più conto di quanto lo spazio sia vicinissimo, soprattutto in Italia. Mi spiego meglio: l’Italia è il terzo contribuente dell’Agenzia Spaziale Europea, dietro solo a Germania e Francia, ed ha una forte tradizione spaziale grazie a un enorme contributo alle attività dell’agenzia. Basti pensare che a Torino si sviluppano gran parte dei moduli della Stazione Spaziale Internazionale in orbita attorno alla terra, e da poco anche i moduli della futura stazione spaziale che ruoterà attorno alla luna, che sarà pronta tra il 2024 e il 2026. Inoltre, l’Italia ha un ruolo fondamentale nella raccolta dei dati dallo spazio; in un momento come questo di forti cambiamenti globali, dalla pandemia al climate change, se c’è un punto d’osservazione privilegiato, oltre che una risorsa, è proprio lo spazio, anche per i monumenti storici”.
Di seguito il professor Roberto Corinaldesi, rotariano, presidente della Consulta tra Antiche Istituzioni, ed appassionato della storia di Bologna, ha raccontato le vicende della Torre Garisenda, dalla costruzione nel 1109 per volere dell’imperatore Enrico V, fino ad oggi, con tutte le problematiche che ha avuto. “La torre è nata male – ha detto Corinaldesi – forse hanno risparmiato sui materiali fin dalla costruzione e quindi ha iniziato subito a pendere. Nonostante questo deficit è riuscita però a sopravvivere agli incendi e ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, rimanendo a sorvegliare Bologna nei secoli”.
L’incontro, moderato da Francesco Baccillieri, è stato poi concluso dall’assessore Boni che ha raccontato lo stato dell’arte dei lavori di restauro e conservazione. “Al momento sono stati raccolti 4 milioni di Euro, con l’aiuto di 40 aziende ed oltre 300 singoli cittadini – ha detto la rappresentante del Comune di Bologna- a questi si aggiungono poi circa dieci milioni di euro divisi equamente tra la Regione Emilia-Romagna, che dovrebbe erogarli tra il 2024 e il 2025, e di fondi PNRR, dei quali si è discusso nei giorni scorsi con il Governo. Dobbiamo seguire alcune procedure per chiudere la partita insieme alla Soprintendenza, ma siamo fiduciosi. Il Comune ha incaricato tre esperti – due dei quali hanno lavorato al restauro Torre di Pisa – che, sotto la guida dell’architetto Raffaela Bruni, stanno lavorando ad una proposta di progetto per il restauro del bene”.
Gianluigi Pagani
06
L’Argentina che ti entra dentro. Gli incontri e i sorrisi dei bambini
Il viaggio nel racconto di Tiziana Casadio e la scommessa sull’Esperanto
Santa Victoria Este – Argentina 14 marzo 2024
La prima parte del mio terzo viaggio in Argentina sta finendo …. da Santa Victoria Este passando per Tartagal, rientro a Salta dopo cinque giorni di full immersion nella foresta del Chaco. in visita alle comunità originarie.
Mi accompagnano alcuni volontari della onlus Funima: l’ingegnere che ha seguito la realizzazione dei progetti rotariani e Alicia Rodriguez Pdg Rotary Club Los Polvorines D 4905.
Ho vissuto momenti indimenticabili e pieni di emozioni. Per coincidenze alquanto strane ho conosciuto rotariani con cui, dopo qualche ora, ci siamo ritrovati a condividere idee e progetti futuri.
Assieme al governatore del Distretto 4851 ho visitato la comunità di El Alambrado e potuto toccare con mano il miglioramento della qualità della vita degli abitanti.
Andres, capo della comunità, ringrazia il Rotary con tutto il cuore.
“…Ora che abbiamo acqua pulita sono talmente contento, che quando lavoro nei campi canto perché so che ci sono persone come voi, dall’altra parte del mondo che pensate a noi. Voi siete un dono del cielo”
Continuano le visite ad altre comunità, con altre emozioni, altri abbracci e sorrisi di bambini felicissimi alla vista dei cassoni dei pick up pieni di giochi e libri.
Poi ci sono le comunità che non abbiamo potuto visitare per la strada disastrata dalle piogge… Abbiamo impiegato tre ore per uscire da un terreno sconnesso con buche e fango.
Ogni decisione diventa importante perché si è in mezzo al nulla e c’è una sola cosa che si può fare: adattarsi e trovare soluzioni.
E così il mio viaggio continua con destino Buenos Aires. Altri incontri rotariani e altri progetti su cui lavorare.
Questa è la vera magia del Rotary.
15 – 18 Marzo 2024 Buenos Aires – Rosario Comitato Interpaese “Esperienza in Argentina”.
La seconda parte del viaggio si concentra sulla attività pensata per collegare i due Paesi, il progetto “Esperanto & Rotary per Unire i Popoli”.
Inizialmente un’idea alquanto fantasiosa e a dir poco “strana” per i tanti rotariani con i quali abbiamo parlato del progetto.
Un team formato da Davide Astori, presidente dell’eClub Homaranismo e docente all’università di Parma, Cyntia Franchini eClub Abriente Fronteras D. 4845 Delegato distrettuale Cip Argentina Italia, Gabriela Kupervaser Coordinatrice UTN Università Tecnologica Argentina e chi vi scrive in veste di delegato distrettuale CIP Italia Argentina, che con professionalità, leggerezza e gioia ha elaborato il progetto.
In un primo incontro distrettuale, in presenza e in collegamento zoom, Davide ci ha ricordato quanto i valori del Rotary siano vicini e complementari a quelli che hanno portato, nel lontano 1890, a pensare ad una lingua che potesse collegare tutti i popoli, senza barriere: l’Esperanto.
E oggi per me la presentazione a Rosario, è la più interessante, la più emozionante.
Con il prezioso aiuto di Nora Alicia Rodriguez Pdg D. 4905, che mi ha accompagnato in questo viaggio, ho avuto l’opportunità di incontrare presidenti di club, governatori e rappresentanti di molti distretti.
Questo progetto interessa in particolare ai presidenti e governatori che lavorano con università o negli ambiti scolastici, ma la cosa interessante è che tutti manifestano tanta curiosità.
Un incontro internazionale certamente indimenticabile: sono stata accolta con tanto calore dal governatore D 4945 (Argentina e Uruguay) Eduardo Orso, Pdg Ernesto Pangia, Dge 4945 Liliana Alberto, Pdg Adriana Martinez, e ho avuto il piacere di presentare il progetto Esperanto anche a Gabriel Wagner comision directiva AECAAC (Asociación Escolar y Cultural Argentino-Alemana de Crespo) e presidente della Liga Argentina de Esperanto, il quale ci ha dato piena disponibilità a condividere il progetto con l’università di Rosario.
In un mondo in cui abbiamo la possibilità di avere tutto in rete, un cellulare che può tradurre per noi e addirittura parlare al nostro posto, dove tutto è perfetto (se abbiamo Internet) di certo quando ci si parla non si guarda negli occhi l’interlocutore, perché si è impegnati a scrivere. Si è concentrati sullo schermo, non su chi si ha davanti.
In tutto questo comunicare “perfetto” forse manca qualcosa. Mancano l’emozione, il contatto e l’alchimia che nasce da una conversazione consapevole. Credo sia proprio questo il motivo per cui questo “strano” progetto suscita curiosità. Mi piace pensare che potrebbe essere un “Guardare indietro per andare avanti con un piccolo miglioramento”.
Inizieremo il corso sulla piattaforma Zoom nel mese di maggio.
Quattro incontri in cui Davide ci parlerà di come sia facile imparare l’Esperanto, una lingua in 16 regole e tanto altro…
Siamo consapevoli di avere lanciato un’idea nell’etere. Chissà? Magari nei prossimi anni si avvierà un corso ufficiale universitario per apprendere la lingua Esperanto congiunto Italia/Argentina…. o magari no, ma tutto sarà perfetto.
Rientro in Italia, come sempre, con gioia per avere conosciuto tanti amici, con la soddisfazione di avere collegato in gran velocità, due club dei diversi Paesi per un progetto comune. Ma anche con la determinazione di tornare per promuovere altre collaborazioni e trovare altri amici. Questo è il mio Rotary.
Tiziana Casadio
07
Startup networking
Innovazione, genialità, visioni futuristiche per un oggi e un domani migliori
Ricerca e Sviluppo, innovazione e tecnologie sono state le protagoniste della conviviale del 26 marzo scorso da Vinicio, organizzata da RC Modena e dal suo presidente Carlo Ventura. Davanti ad una platea numerosa, e con la gradita partecipazione del Governatore Fiorella Sgallari e del Presidente del RC di Castelvetro Terra dei Rangoni Vittorio Brebbia, si sono presentate 7 start up, selezionate fra le 17 coinvolte nel Service Rotary Start Up Networking da una commissione formata da Fabio Sgarbi – in veste di responsabile – Alan Breveglieri, Luca Fiorani, Alfiero Fucelli, Enrico Giuliani, Luca Panini ,Enrico Lupi, Paolo Moscatti e Mario Gambigliani Zoccoli.
A tre delle start up invitate, in fase più avanzata, erano stati riservati corner per colloqui conoscitivi con i soci, mentre le altre quattro si sono presentate ai partecipanti con un intervento di pochi minuti sostenuto da slide e video.
Le tre start up con un corner sono state Novac, Resoh Solutions e HMDrive. Novac si occupa dello sviluppo di soluzioni innovative per il settore dell’energy storage, fra cui un supercondensatore modellabile su superfici custom, per spalmare l’energia su componenti pre-esistenti: questo consente di aumentare le performance di potenza e l’efficienza, e ridurre il degrado del sistema a cui vengono accoppiati.
Resoh Solutions mira invece a produrre celle a combustibile a ossido solido per la conversione dell’idrogeno. Attraverso l’utilizzo di tale soluzione si possono abbassare costi e tempi di produzione ma allo stesso tempo si possono migliorare le prestazioni delle celle. HMDrive ha l’obiettivo di rendere più semplice, sicura ed efficace la fruizione di informazioni durante la guida attraverso una piattaforma hardware-software (2 brevetti) che rende possibile l’utilizzo di occhiali trasparenti di realtà aumentata (AR) come interfaccia veicolo.
Le quattro start up che si sono presentate in apertura della serata sono state Detecto, PerFormS, Human Maple e Goat AI. Detecto è una piattaforma multisided che consente a medici e docenti di creare casi clinici interattivi per gli studenti di medicina attraverso la gamification, migliorando così la loro logica clinica e contribuendo alla creazione di un database di casi clinici.
PerFormS è accreditata dall’Università di Modena e Reggio Emilia, opera nel settore delle Scienze della Vita ed è impegnata nello sviluppo di un nuovo farmaco anti-infiammatorio non cortisonico avente la stessa potente azione dei cortisonici ma senza gli effetti collaterali che li caratterizzano, anche dopo un uso prolungato.
Human Maple si impegna a risolvere il problema ambientale della dispersione dei mozziconi di sigaretta attraverso un approccio innovativo e sostenibile: utilizza posacenere appositamente progettati per la raccolta efficiente dei mozziconi e li ricicla per creare imbottiture per abiti. I loro prodotti non solo riducono l’impatto ambientale, ma offrono anche un’alternativa ecologica e alla moda. Infine, GOAT AI, uno spinoff dell’Università di Modena e Reggio Emilia specializzato in Intelligenza Artificiale e Computer Vision che offre soluzioni innovative in due ambiti principali: l’apprendimento del comportamento umano e l’ispezione visuale su linee produttive. Nonostante la giovane età dell’azienda, il team vanta un’esperienza ventennale in ambito AI.
Molto brillanti le presentazioni e tante le curiosità suscitate, che hanno trovato espressione nelle domande a fine serata.
Francesca Abbati Marescotti
08
Londra, una serata tra amicizia e riflessioni
Testimonianza di una nostra socia in visita nel primo Rotary fondato in Europa
Un’occasione speciale e indimenticabile. Domenica 10 marzo al Chesterfield Hotel di Londra ho avuto l’opportunità di conoscere il Rotary Club of London, il numero 50 nel Rotary International, appartenente al Distretto 1130. Costituito nel 1911, è il principale club di riferimento in Gran Bretagna, il primo a essere fondato al di fuori del Nord America.
Il Rotary Club of London unisce l’esperienza con l’intraprendenza. Tra i suoi membri figurano politici dei principali partiti, ambasciatori, alti commissari, leader religiosi di varie fedi e figure di spicco del mondo delle arti, dell’industria, del commercio e delle professioni. L’attività del club si incentra sul principale obiettivo del Rotary: incoraggiare e promuovere l’ideale del servizio. Grazie alla sua membership internazionale e alle frequenti visite di rotariani da tutto il mondo, il club londinese porta avanti progetti di beneficenza internazionali e sulla promozione del dialogo e della comprensione internazionale.
Dopo un caloroso benvenuto da parte del Presidente Doug Wills e del past president Ian Balcombe, ho partecipato a un panel di discussione organizzato dal Club in sinergia con il Rotaract club of London e presieduto dal presidente del Rotary International, Gordon McInally, sul tema “Climate and Health”.
I quattro relatori, Andrea Hull, Elliott Lancaster, Ashlyn Anderson e Rob Sisson, si sono concentrati sulle connessioni tra sistemi alimentari, cambiamento climatico e impatti ambientali, sottolineando che ciascuno di noi può fare la differenza anche con piccoli gesti quotidiani. L’incontro è stato animato da diverse domande dal pubblico ai quattro relatori, seguite dalle riflessioni del presidente Gordon McInally.
E’ stata un’altra tappa del nostro percorso di connessione tra i Rotary club del mondo con l’obiettivo di creare speranza nel mondo, tema guida per questa annata rotariana.
Alla fine della conviviale si è svolto il tradizionale scambio dei gagliardetti dei Club (il mio è RC Reggio Emilia) in segno di amicizia Rotariana.
Carmelita Ardizzone
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Metti una giornata a “Tavola amica”
La testimonianza di quanti hanno messo il loro tempo a servizio degli ultimi
Il 10 marzo il gruppo dei Rotary Club Ghirlandina ha voluto dare un segno concreto di condivisione pasquale. Ci siamo trovati a Carpi, prendendo parte al progetto Tavola Amica, un’iniziativa nata nel 2003, grazie all’associazione “Ho avuto sete”.
Ogni domenica, i componenti dell’associazione “Ho avuto sete” si trovano per condividere il pasto con persone, che loro malgrado, vivono ai margini della società non solo per motivi di povertà, ma anche per solitudine o emarginazione causata da problemi fisici e mentali.
All’arrivo ci è stato consegnato il grembiule caratteristico dei collaboratori e siamo stati assegnati alle varie funzioni. Alcuni in cucina, altri ad apparecchiare, la maggior parte di noi ad accogliere gli ospiti.
Alle 12 sono state aperte le porte per far entrare quanti avevano prenotato. Con stupore abbiamo visto persone sorridenti, felici di trovarsi assieme, e addirittura già organizzate in tavolate, segno di una familiarità che si ripete ogni domenica.
Vinto l’iniziale imbarazzo, dovuto in particolare alla novità della situazione in cui ci trovavamo, ci siamo messi a servire e a condividere con gioia, prendendo parte alle conversazioni che riguardavano le storie di ogni giorno. Situazioni le più disparate: anziani soli, immigrati, persone con familiari disabili che in quel luogo ricercano non un pasto, ma la compagnia e il calore di stare insieme ad altri.
Chiara, del Rotary club Castelvetro, è una delle promotrici dell’iniziativa e ci racconta “sono orgogliosa di partecipare perché possiamo raggiungere e coinvolgere persone che loro malgrado vivono al di fuori delle consuetudini sociali. Ogni domenica i sorrisi e i ringraziamenti dei partecipanti sono la miglior gratificazione per noi. E con piacere vediamo crescere di settimana in settimana il numero dei partecipanti. Quando usciamo, ospiti e operatori siamo tutti sorridenti e ci accompagna un senso di leggerezza e soddisfazione per quanto abbiamo condiviso”.
Anche i ragazzi del Rotaract hanno preso parte insieme ai club padrini all’iniziativa poiché i nostri giovani non potevano rimanere indifferenti. I ragazzi, rimboccandosi le maniche, hanno messo le mani in pasta, aiutando in cucina e servendo a tavola.
Giacomo, del Rotaract Strada dei Castelli, fa sapere che “non volevamo semplicemente servire un pasto, ma offrire sorrisi e compagnia a chi ogni giorno vive situazioni di emarginazione e difficoltà. L’appagamento è stato tale che non vediamo l’ora di ripetere l’esperienza coinvolgendo altri rotaractiani”.
Erano presenti oltre ai soci, diversi presidenti del gruppo. Ognuno ha utilizzato le proprie capacità per la buona riuscita del pranzo. Carlo ha intrattenuto gli ospiti con le sue barzellette, Paola, Lia e Francesca hanno lavorato in cucina. Barbara, Vittorio e Alessandra, assieme alla sottoscritta, hanno conversato con gli ospiti durante il pasto. Tutti i soci presenti si sono prodigati per la buona riuscita dell’evento.
Lia aggiunge che “è stata una giornata di solidarietà che ci ha riempito il cuore e ha permesso di regalare un piccolo sorriso. Abbiamo condiviso le loro storie, sentendoci squadra, il modo migliore per ricordare a tutti qual è la mission del Rotary”.
Come assistente del governatore ho avuto il privilegio di vedere con quanto affiatamento tutti i rotariani e rotaractiani presenti abbiano condiviso il loro tempo collaborando tra loro. A fine giornata eravamo tutti molto soddisfatti e anche un po’ provati da questa nuova esperienza. La più grande soddisfazione è stata vedere gli ospiti uscire soddisfatti e sorridenti malgrado le difficoltà che li aspettavano al loro rientro a casa. Una delle signore con cui ero a tavola ci ha tenuto a ringraziarmi perché il mio viso sorridente e le mie parole gentili per lei erano state importanti perché si è sentita compresa e accolta”.
Queste iniziative ci fanno capire quanto si possa fare tutti assieme e quale grande famiglia siamo. Il Rotary in azione è davvero capace di “creare speranza nel mondo”.
Roberta Roventini
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Il Rotary non ha confini
Da RC Reggio Emilia alle celebrazioni per i 100 anni di RC Oxford
Cento anni per il Rotary Club Oxford. Un traguardo importante festeggiato sabato 16 marzo al Saint Hugh’s College con una grande festa a cui hanno partecipato tanti amici da tutto il mondo.
La presidentessa, Kalpana Isaac Morris, ha dato il benvenuto a soci, familiari, ospiti e amici, ricordando la storia del club, i suoi fondatori, i suoi traguardi più importanti, i service, i progetti, le raccolte fondi e le partnership con altri club nel mondo.
Il Rotary Club Oxford è stato fondato il 26 febbraio 1924 da 20 soci. Da allora tanta strada ne è stata fatta. Oggi il club conta 46 soci, di cui nove onorari e otto donne. L’attuale presidente è l’emblema di quanto il Rotary si sia evoluto negli anni, accogliendo e dando spazio alle donne e alla diversità in generale.
Dopo i ringraziamenti ai soci che hanno reso possibile la celebrazione, l’honorary segretary, Robin Jones, il past president Tim Pocock, Mike Gorick Honorary Chair of Administration e tanti altri, Kalpana ha consegnato il Paul Harris Fellow al socio Bob Harris per il suo instancabile impegno e la sua dedizione a servizio del Rotary, oltre che per la sua capacità di trasformare lacrime in sorrisi (“he turns tears into laughters”).
Presentatore della serata, Tim Pocock, il past president dello scorso anno rotariano, ha scandito con simpatia ed eleganza ogni momento della celebrazione.
Concludo con una mia riflessionre. È proprio in occasioni come queste che si vede quanto il Rotary sia senza confini e capace di affrontare anche le sfide più difficili.
Carmelita Ardizzone
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Affrontare le Sfide del Futuro al Passo con l’Innovazione
Rotary e università insieme nel territorio
In un’epoca in cui i venti del cambiamento soffiano con forza, anche il Rotary si evolve per abbracciare le sfide e le opportunità del nuovo millennio. Questo spirito di trasformazione è stato celebrato durante una serata organizzata dal Rotary Club Lugo in collaborazione con l’Area Romagna Nord.
L’evento è stato arricchito dalla presenza di due illustri figure accademiche: la professoressa Tiziana Lippiello, rettrice dell’università Ca’ Foscari, e la collega Laura Ramacciotti, rettrice dell’università di Ferrara. Le relatrici hanno portato non solo la loro vasta esperienza nel campo dell’istruzione, ma anche una prospettiva illuminante sulle sfide e le opportunità che il futuro riserva ai giovani e alla società.
Una delle caratteristiche più significative della serata è stata la composizione del tavolo presidenziale, dominato dalla presenza femminile. La presenza del governatore del nostro Distretto Rotary 2072 Fiorella Sgallari e della presidente del Club di Lugo Simonetta Zalambani, oltre alle due relatrici, ha simboleggiato il cambiamento radicale che sta avvenendo nella società e nel Rotary stesso, sottolineando l’importanza del ruolo femminile nella leadership e nella conduzione del cambiamento.
Durante la serata, le due rettrici hanno tenuto un dialogo avvincente e dettagliato, evidenziando il rapido sviluppo delle rispettive università e il loro impatto positivo sui territori circostanti. Questo scambio di idee ha offerto una visione chiara di come le istituzioni accademiche possano adattarsi e prosperare in un ambiente in continua evoluzione.
Le numerose domande poste al termine delle loro presentazioni hanno permesso di individuare le esigenze delle università e di delineare le prospettive future del sapere. Inoltre, il governatore Fiorella Sgallari ha sottolineato l’importanza dell’impegno del Rotary nell’ambito dell’alfabetizzazione non solo primaria, ma con un focus particolare sull’alta specializzazione, e nell’erogazione di borse di studio per sostenere i talenti emergenti.
Infine, è stato ribadito il valore degli accordi di collaborazione recentemente firmati, tra il Rotary e le università del distretto 2072, che promettono di portare frutti positivi nel lungo periodo contribuendo alla crescita e allo sviluppo della comunità.
La serata organizzata dal Rotary Club Lugo in collaborazione con l’Area Romagna Nord è stata un’occasione per riflettere sul cambiamento in atto nella società e nel Rotary stesso. Attraverso il dialogo e la condivisione di prospettive si è gettata una solida base per una collaborazione futura che porterà benefici a tutta la società.
Andrea Rava
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Una Giornata Insieme sulla spiaggia di Ravenna
Rotary Club e Club Innovativi riuniti per una causa comune. Con Debora Donati
I Rotary Club dell’area Romagna Nord e i Club Innovativi si sono riuniti per un Interclub straordinario, denominato “Insieme”. Questa giornata ha visto rotariani provenienti da diverse zone del Distretto condividere un obiettivo comune: rafforzare i legami esistenti, crearne di nuovi, promuovere l’amicizia tra i partecipanti e cercare di trovare nuovi soci. Ha guidato la giornata l’assistente del governatore Riccardo Vicentini.
In un mondo in cui le connessioni umane diventano sempre più preziose, l’obiettivo di trascorrere del tempo insieme ha assunto un significato ancora più profondo. I Rotary Club non sono solo organizzazioni di servizio, ma comunità di individui che condividono valori e obiettivi comuni. Questa giornata ha offerto l’opportunità non solo di consolidare amicizie, ma anche di accogliere nuovi potenziali membri, aprendo le porte del Rotary a coloro che condividono la sua visione di servizio.
La giornata ha anche visto la partecipazione delle famiglie, un aspetto cruciale della cultura rotariana. Il Rotary riconosce l’importanza di coinvolgere non solo i propri membri, ma anche le rispettive famiglie nelle attività e nei valori dell’organizzazione. È un’occasione per rafforzare i legami familiari e per trasmettere ai propri cari l’importanza del servizio e dell’impegno comunitario.
Il momento culminante della giornata è stato la presentazione del service “Insieme a Te – La Spiaggia dei Valori”. Si tratta di un’iniziativa che ha un impatto importante sui malati gravi e che nel corso degli anni ha già accolto oltre 500 ospiti, ed è forse l’unico service territoriale a coinvolgere tutti i club delle due aree. Questa spiaggia inclusiva offre accesso gratuito al mare per persone con gravi disabilità e i loro familiari, consentendo loro di godere di momenti di relax e di svago che altrimenti sarebbero inaccessibili. È un esempio tangibile di come il Rotary possa fare la differenza nella vita delle persone, creando un ambiente inclusivo e accessibile per tutti. Il service “Insieme a Te” è stato candidato quest’anno per un Global Grant della Fondazione Rotary, un riconoscimento del suo impatto e della sua importanza anche a livello globale. Grazie anche al supporto del Comune di Ravenna, la spiaggia diventerà permanente, garantendo un accesso continuo a coloro che ne beneficiano.
Durante la giornata, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare il cantiere del nuovo stabilimento che ospiterà la spiaggia inclusiva. I volontari del Rotary hanno lavorato per rendere questo progetto una realtà e avranno l’onore di inaugurare il nuovo stabilimento i prossimi 29 e 30 giugno. Due giorni durante i quali avranno la possibilità di mettersi a servizio come volontari.
La giornata è stata un momento di orgoglio e di celebrazione per tutti coloro che hanno contribuito a questo straordinario progetto. Debora Donati (al centro nella foto scattata lo stesso giorno sul cantiere allestito sulla spiaggia), anima di questo luogo che è anche un evento in sé, ha detto di sentirsi a casa quando si trova con i soci del Rotary. “Ricordo il nostro primo incontro, tre anni fa. Oggi siete tutti amici. Avete fatto rete in questo tempo e avete fatto conoscere questa realtà. Vi posso dire che la nostra campagna di raccolta fondi, partita solo a novembre scorso, è già al 70 per cento del suo obiettivo (il costo totale dell’investimento è di un milione di euro, ndr). Nella prossima stagione avremo ospiti da tutta Italia e dall’ estero, come avvenuto negli scorsi anni. Preparatevi perché il prossimo step sarà nella ricerca di appartamenti”.
Nel corso della giornata, i partecipanti hanno avuto la possibilità di scegliere tra diverse attività, come la visita ai bunker della Seconda Guerra Mondiale o al centro di recupero delle tartarughe marine di Marina di Ravenna, dimostrando ancora una volta la diversità e l’ampiezza degli interessi all’interno della comunità rotariana.
“Insieme” costituisce un’opportunità per rafforzare legami, creare connessioni e promuovere il servizio e l’inclusione. Il 6 aprile a Marina di Ravenna si è vissuto un momento per celebrare ciò che il Rotary rappresenta e per guardare avanti a un futuro di impegno, servizio e solidarietà.
Andrea Rava
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Il Rotary protagonista del cambiamento
A Castrocaro Terme, Interclub di formazione con il board director Alberto Cecchini
Nella suggestiva cornice del Grand Hotel di Castrocaro Terme si è svolto l’Interclub dei Rotary Club della Romagna e di San Marino, Distretto 2072, con l’intervento di Alberto Cecchini, board director del Rotary International 2022-2024, su “Cambiamento ed evoluzione del Rotary”. Nel Salone Piacentini gli oltre centocinquanta soci partecipanti hanno potuto riflettere sull’itinerario che serve per «aumentare la capacità di adattamento per costruire il nostro futuro», come ha sottolineato Cecchini riportando le esperienze internazionali dell’Institute e dell’evento organizzato recentemente al Colosseo a Roma, anche per la campagna di eradicazione della polio.
Introdotto dalla presidente del Rotary Club Forlì Paola Battaglia, che ha fatto gli onori di casa e dal saluto del governatore del Distretto 2072 Fiorella Sgallari, Cecchini ha evidenziato che «dopo gli anni della pandemia, le restrizioni del lockdown, con le guerre ora in corso e la crisi economica, vi è un’accelerazione dei processi e il mondo è in fermento». Avremo un mondo migliore? «In realtà – ha aggiunto – ora sembra essere più conflittuale. Ricordiamo quanto disse il Papa: nessuno si salva da solo.
Dobbiamo impegnarci nel cambiamento in atto anche come Rotary». Cecchini ha così raccontato quanto sta accadendo anche a livello di Rotary International e la riflessione in atto «per dare maggiore centralità ai club e a nuove forme di aggregazione con esperimenti pilota posti in essere in Australia e in Inghilterra». Quale sarà il nuovo volto del Rotary? Come saranno i soci? Il board director ha spiegato che non esiste un modello unico: in Europa ci sono modalità diverse rispetto all’America, così in Asia e in altre zone del mondo. «Visto che ci è stato detto che non si tratta di un’era di cambiamento ma di un cambiamento d’era, non si può rimanere uguali a prima», ha continuato Cecchini, spiegando che è stato elaborato a livello internazionale un piano di azione con quattro elementi di indirizzo. «Si tratta – ha sottolineato – di creare un impatto più forte con progetti importanti sui beneficiari; di espandere la nostra portata e capacità di intervento, di farci conoscere di più anche all’esterno; di rigenerare la nostra organizzazione, cambiare la logica in una evoluzione che sia anche rivoluzione, anche per quanto riguarda i programmi e i soci, perché esiste un cambiamento pure fra i nostri soci, specie in certe aree del mondo dove la compagine è cambiata quasi completamente; re-immaginare ciò che siamo anche nel cambiamento, lasciando perdere ciò che è vecchio e superato, seguendo ciò che oggi serve».
Cecchini, inoltre, ha spiegato l’importanza del Rotary a livello internazionale, una realtà e una rete di «unmilione e 200 mila soci nel mondo, cui si aggiungono i 200 mila del Rotaract, ma non si può accettare la logica delle porte girevoli di chi entra ed esce in poco tempo. Dobbiamo domandarci una maggiore attenzione nell’affiliazione». Durante la serata, svoltasi martedì 12 marzo, sono stati ricordati anche il Global Grant, il District Grant, i progetti dei Rotary della Romagna e l’intervento a favore di un Centro sanitario in Mozambico. Il socio Salvatore Ricca Rosellini, past president del Rotary Club Forlì e presidente della Commissione distrettuale Salute, ha evidenziato i service e l’impegno per la campagna mondiale End Polio Now di eradicazione della polio. È stato così ricordato anche il socio forlivese Luciano Ravaglia, deceduto alcuni anni fa, pioniere della lotta alla poliomielite nel mondo, che contribuì a lanciare il programma rotariano “Polio Plus” per l’eradicazione della malattia.
Filippo Cicognani, past president del Rotary Club Forlì, è stato insignito del Paul Harris Fellow. All’Interclub erano presenti i presidenti e i vicepresidenti dei Rotary Club Forlì, Forlì Tre Valli, Castel Bolognese, Cervia-Cesenatico, Cesena, Cesena-Valle del Savio, Cesenatico Mare, Faenza, Imola, Lugo, Valle del Rubicone, Ravenna, oltre all’E-Club e al Rotaract, con il presidente dei giovani di Forlì, Giulio Orioli. Molte le autorità rotariane presenti, oltre al governatore Fiorella Sgallari vi erano i past governor Franco Venturi, Paolo Bolzani e Maurizio Marcialis, il governatore eletto Alberto Azzolini, gli assistenti del Governatore, e altri rappresentanti distrettuali.
Presenti anche il patron delle Terme di Castrocaro, Ettore Sansavini, e la direttrice, Lucia Magnani. Cecchini ha invitato tutti i soci a seguire il livello internazionale del Rotary che, in questo momento, sta interrogandosi sul proprio futuro, nella continuità della tradizione e dei valori del sodalizio, ma anche nella necessità di un cambiamento con il coinvolgimento dei soci, nella capacità di adattamento ai tempi attuali, e ha fatto suo lo slogan usato pure nell’Institute e nell’evento a Roma al Colosseo: “It’s time for change”.
Alessandro Rondoni