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Lettera mensile n. 11 del Governatore 2022-2023 Luciano Alfieri, maggio 2023
Mese dell’Azione per i giovani
Carissime amiche e amici,
che differenza c’è tra i giovani in azione e l’azione per i giovani? Non è un gioco di parole fine a sé stesso quello che vi propongo in apertura di questa lettera mensile, ma una piccola riflessione che parte da due elementi nodali della cultura rotariana.
Uno è il Rotaract, il cui nome non a caso è la crasi di “Rotary in Action” e che, come tutti sappiamo, è una parte fondamentale (e giovane!) di quella che sin dall’inizio dell’anno rotariano chiamo e vi invito a chiamare “la grande famiglia del Rotary”. L’altro pilastro è invece la quinta via d’azione del Rotary, nonché il tema del mese di Maggio: l’Azione per i giovani, che comprende peraltro alcuni tra i momenti più significanti e qualificanti dell’impegno rotariano, oltre al Rotaract anche il sempre più apprezzato ed efficace Interact (si è tenuta la loro prima Assemblea distrettuale dopo la pandemia domenica 16 Aprile a Spilamberto coordinata dalla Sottocommissione Interact presieduta da Salvatore Aloisio), e poi dallo Scambio Giovani (vi è stato un rifiorire di attività post pandemiche grazie al lavoro dell’apposita Sottocommissione guidata da Clemente Ingenito) e diverse attività speciali che ripetiamo ogni anno.
Non credo ci sia granché da discutere sul fatto che le generazioni dei giovani adulti, dei ventenni e dei trentenni di oggi, rappresentino la componente più dinamica, energica e innovatrice della nostra società – e di riflesso del nostro sodalizio. Ma forse dovremmo chiederci, da persone “giovani da più tempo” quali noi siamo, cosa possiamo fare per potenziare la loro voglia di fare, per supportare la loro crescita personale e professionale, nonché per lasciare nelle loro mani il migliore dei mondi possibili.
Mi permetto, come ho ribadito fortemente e provocatoriamente in tutte le mie visite ai Club, di proporre un piccolo cambio di preposizione al tema di questo mese: perché non affiancare all’Azione per i giovani anche l’Azione con i giovani? Se è vero – come ci insegna la versione estesa delle vie d’azione rotariana – che è nostro compito “lasciare un’impronta positiva nei ragazzi e nei giovani adulti”, perché non lavorare anche e soprattutto per costruire assieme, attraverso una sempre più stretta collaborazione intergenerazionale? Per dirlo in gergo contemporaneo, un cambio di paradigma da un approccio più paternalistico verso uno di co-creazione, insomma.
Prima di passare a una piccola rassegna puntuale delle attività contingenti di questo fine anno rotariano, pongo un’ultima domanda che mi fa piacere lasciare aperta: ma chi sono, poi, questi giovani verso cui dovremmo agire?
Il concetto stesso di giovane cambia nel tempo e nello spazio, tanto che anche all’interno di un piccolo orticello qual è l’Unione Europea coesistono oggi modi molto diversi – per tempistiche e per prassi – di accompagnare i giovani verso l’età adulta e verso quella fase della propria vita in cui saranno il vero motore della società.
Senza dimenticare, poi, che non esistono solo la gioventù anagrafica e quella dello spirito, ma per esempio anche la gioventù rotariana, con l’invito implicito a tutte le persone più esperte a prendere per mano e accompagnare chi di esperienza ne ha meno. E poi, in senso più lato, l’azione fatta oggi non è da intendersi rivolta solo a chi è giovane in questo preciso istante, ma anche ai giovani che verranno, ossia al più generale insieme delle generazioni future (vedasi anche il Progetto distrettuale “A Scuola in Salute”).
È ciò che, in un certo senso, abbiamo fatto e stiamo facendo con il programma di eventi di questo periodo. Il 40° RYLA (Rotary Youth Leadership Awards) e il 10° RYLA JUNIOR (ex Rypen) – che ci hanno dato grandissima soddisfazione (ringrazio, ancora una volta, gli organizzatori e a nome di tutti loro i presidenti delle apposite Sottocommissioni Milena Pescerelli e Andrea Bandini) – sono stati eventi nodali di fine Marzo e inizio Aprile e hanno intercettato validissime e validissimi giovani. Nel Convegno distrettuale “L’economia blu per la transizione ecologica del paese” del 15 Aprile, ben coordinato dal presidente della Commissione Ambiente Giancarlo Buccarella, abbiamo parlato di futuro e di tutela dell’acqua e dei mari per le generazioni che verranno (presenti due classi di Istituti superiori). All’Assemblea Distrettuale (ASDI) del 13 Maggio a Faenza la DGE Fiorella Sgallari ci parlerà del futuro più imminente del Rotary International e del nostro Distretto. Ci avvicineremo così poi al 10° Congresso Distrettuale del 23-24-25 Giugno a Reggio Emilia che sancirà la fine di questo anno rotariano. Ne parleremo più in dettaglio il prossimo mese ma intanto invito a segnare le date. Vi aspetto tutti, ma proprio tutti. Nel mezzo, dall’altra parte del mondo, dal 27 al 31 Maggio si terrà a Melbourne il Congresso internazionale, che segna un momento di amicizia rotariana di portata globale (dodici iscritti per il nostro Distretto). E sempre in ottica internazionale e di giovani mi fa piacere segnalare che grazie all’importante sostegno dei Rotary Club Padrini, e con un sostanzioso contributo del Distretto, invieremo all’inizio di Giugno diversi giovani rotaractiani a Rotary4Europe, per un periodo di formazione a Bruxelles.
Ricordiamoci però che non solo a Maggio, ma durante tutti i mesi e tutti gli anni, siamo chiamati a mettere a disposizione dei giovani la nostra esperienza, accompagnandoli a capire (tra le altre cose) cosa sia veramente la leadership nel percorso verso l’età adulta, ma anche con l’umiltà di osservare come i giovani stessi operano e lavorano, per imparare dalle loro intuizioni e soprattutto dalla loro apertura mentale. Solo così saremo in grado di assicurarci, rotarianamente parlando, le migliori energie giovanili, fondamentali per dare continuità e cambiamento al nostro sodalizio, come la storia ultrasecolare del Rotary ben testimonia.
Permettetemi infine di dare il benvenuto nella famiglia rotariana a due nuovi Club ringraziando il presidente della Commissione distrettuale Effettivo, l’IPDG Stefano Spagna Musso, per il lavoro svolto. All’E-Club Mare Nostrum Distretto 2072 – Club di scopo – al quale abbiamo consegnato la carta costitutiva durante il Convegno sull’Ambiente Marino, e all’E-Club Homaranismo Distretto 2072 – Club di interessi comuni – al quale consegneremo presto, ufficialmente, la carta costitutiva.
Buon Rotary a tutti.
Guastalla, 1 Maggio 2023
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Transizione ecologica a convegno
La Fondazione Golinelli di Bologna, ha accolto l’incontro del Distretto 2072 sul tema “L’economia blu per la transizione ecologica del paese”, alla presenza anche dei giovani del Liceo Copernico e dell’Istituto Majorana. “L’Economia Blu comprende tutte le industrie e i settori economici connessi agli oceani, ai mari e alle coste – ha ricordato il Governatore del Distretto 2072 Luciano Alfieri – ci siamo ritrovati qui oggi per capire le grandi modifiche storico culturali sul tema dell’ambiente”.
Dopo i saluti di Giancarlo Buccarella presidente della commissione ambiente del Distretto 2072, di Antonio Danieli direttore generale della Fondazione Golinelli e di Giuseppe Antonio Panzardi provveditore agli studi, ha preso la parola Fabio Fava dell’Università di Bologna e delegato MUR Economia Blu presso la Commissione Europea, per spiegare la “…grande ricchezza economica e sociale del mare, dai trasporti marittimi alla generazione di energia, dalla pesca all’acquacoltura e alle biotecnologie marine, dalle attività portuali alle infrastrutture costiere, cantieri navali, e turismo costiero”. “A livello globale, l’economia blu produce attorno a 1.300 miliardi di euro – ha aggiunto Fava – cifra che potrebbe più che raddoppiare entro il 2030 secondo i dati OCSE 2016. A livello europeo, invece, genera circa 650 miliardi di euro di fatturato e quasi 5 milioni di posti di lavoro secondo i dati EU Commission 2022; a livello italiano circa 50 miliardi di euro annui e 800mila posti di lavoro secondo il X Rapporto Economia mare UnionCamere2022. Inoltre i mari e gli oceani rappresentano il 70% del nostro pianeta. Producono il 50% dell’ossigeno di cui abbiamo bisogno e contengono l’80% della biodiversità che da vita. Assorbono calore ed anidride carbonica, proteggendo l’uomo e producendo energia anche rinnovabile”.
Fabio Trincardi, direttore del dipartimento di scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del CNR ha sottolineato che “…siamo nel periodo storico in cui l’uomo sta incidendo maggiormente sulla trasformazione del Pianeta, e questo incide negativamente sul clima, sulla biodiversità, sulla deforestazione, sulla produzione di CO2 e sui grandi inquinanti come la plastica. L’uomo ha scaldato il Pianeta e questo sta sciogliendo i ghiacci, estinguendo la nostra specie. Il livello del mare sta aumentando con il 75% della popolazione nelle città costiere che rischia di essere sommerso. Nel 2300 avremo oltre 3 metri in più dell’attuale livellodel mare”.
“Siamo di fronte a due popolazioni che usano il Mediterraneo in modi diversi – ha aggiunto Roberto Cimino dell’Eni – la popolazione anziana dell’Europa e la popolazione giovane dell’Africa. Questi due diversi ‘popoli’ usano lo stesso mare per l’acquacultura, il trasporto marittimo, il turismo sostenibile, le rinnovabili marine, la dissalazione dell’acqua di mare e gli studi di settore che fanno riferimento al mare”.
Di seguito hanno parlato Maria Cristina Pedicchio dell’Università di Trieste che ha presentato il progetto europeo Horizon che sta investendo per raggiungere 5 obiettivi, cinque priorità per l’Europa, tra cui la tutela del mare investendo sulla de-carbonizzazione, la tutela delle biodiversità, la lotta alla plastica, la governance delle azioni e gli aspetti “emozionali” per far comprendere alle persone il valore dell’ambiente e la necessità della sua protezione, a partire dai bambini a cui sono dedicati vari volumi sulla storia di “Marina La Stella di Mare”, nell’ambito di un progetto di divulgazione culturale sostenuto dal Rotary. Altri interventi molto interessanti sono stati presentati da Fabrizio Vecchia di Azimut e dagli altri relatori presenti, che hanno evidenziato i gravi rischi dell’inquinamento, della pesca eccessiva e degli effetti della crisi climatica che minacciano l’ecosistema più vasto del pianeta, da cui dipende l’economia blu.
Serve quindi intervenire perché si possano avere pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, attività portuali e costruzioni navali a minore impatto ambientale e climatico, e contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo di un’economia europea più resiliente e climaticamente neutra. I lavori sono stati conclusi da Irene Priolo vice presidente della Regione Emilia-Romagna e da Luciano Alfieri che ha consegnato anche la Carta Costitutiva al nuovo e-club Mare Nostrum Distretto 2072. Dopo il lunch è stato possibile visitare la mostra “Oltre lo spazio, oltre il tempo, il sogno di Ulisse Aldrovandi” presente in Fondazione.
Gianluigi Pagani
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I Distretti 2072 e 2071 uniti nell’amicizia
Firenze e la splendida sala dei Cinquecento dello storico Palazzo Vecchio, hanno accolto il Forum Interdistrettuale dell’amicizia dei Distretti 2071 Toscana e 2072 Emilia Romagna R.S.Marino, nati dal D2070. Il Governatore 2071 Nello Mari ha aperto l’incontro ricordando l’importanza dell’amicizia come valore universale. A seguire un breve intervento da parte delle autorità istituzionali locali a partire dal Sindaco Dario Nardella, che ha ricordato il concetto di amicizia di Umberto Galimberti ( il sentimento che unisce persone con una comunanza di interessi) e poi dall’ assessore Sara Funaro.
E’ intervenuto anche il Decano del Distretto 2072 il PDG Pietro Pasini, in rappresentanza del Governatore Luciano Alfieri, impossibilitato ad essere presente per motivi di salute, e co-organizzatore della giornata insieme a Mari. Anche Tommaso Nannelli presidente Rotary Club Firenze, ha portato i propri saluti prima degli interventi.
Presenza istituzionale molto importante al Forum dell’amicizia, quella di Ian H.S. Riseley Chair Rotary Foundation, che ha ringraziato i due Distretti per il sostegno alla Fondazione e ricordato l’importanza di partecipare all’Institute di Roma, a settembre. E quella di Alberto Cecchini, anche relatore, PDG 2080 e Board Director Rotary International. In platea c’erano soci dei due Distretti e autorità rotariane tra le quali vari PDG, la DGE D2072 Fiorella Sgallari e il DGD Guido Giuseppe Abbate.
Poi ecco i ricordi a cavallo tra il D2070 e i due nuovi Distretti 2071 e 2072, con Franco Angotti Governatore D2070 nel 2012-13 e l’RD della medesima annata Enrico Fantini, mentre per testimoniare il 2014-15, c’era il PDG toscano Arrigo Rispoli. Un apporto ai ricordi è giunto anche da altri PDG e RD del periodo del cambiamento, primi nel loro ruolo nel nuovo 2072, il PDG Giuseppe Castagnoli -che ha ricordato come l’amicizia e lo spirito rotariano abbiano permesso una separazione senza strappi- e l’RD Giordano Giubertoni.
Ai lavori hanno partecipato anche Giulio Bocciolo, PDG 2080 Regional Foundation Coordinator Regione 15, Giovanna Padroni Past President RC Pisa, Gino Ruozzi professore dell’Università di Bologna, con gli aforismi sull’amicizia.
Tra i relatori il PDG D2070 oggi nel D2072 Italo Minguzzi, che verso fine mattinata ha intrattenuto i presenti parlando di un tema che conosce alla perfezione, una forza comune del vecchio D2070 che tiene uniti ancora oggi i due nuovi Distretti nati da esso, cioè il RYLA. Quanto all’amicizia? A latere afferma che per comprenderne la vera essenza, bisognerebbe crearne il culto. Ancor più perché, come ha detto uno dei relatori, citando Cicerone, “La vita non è vita senza amicizia”.
Maria Grazia Palmieri
ha collaborato Lalla Bertolozzi
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Rome Rotary Institute 2023, una importante occasione per tutti
Dal 15 al 17 settembre si terrà il Rome Rotary Institute 2023, vale a dire la riunione annuale organizzata per informare, formare e aggiornare i dirigenti del RI.
È questa un’occasione di confronto sulle esigenze delle comunità rotariane, sulle possibilità di ridefinire aree di intervento e obiettivi di service.
Per questo nei tre giorni precedenti l’Institute si terranno i Seminari di Formazione dei Governatori Eletti e Nominati, provenienti da Italia, Malta e San Marino, Francia e Belgio, Germania e Svizzera, Inghilterra del Sud e Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.
Organizzato da Alberto Cecchini, Board Director 2022-24, l’Institute intende dare voce al processo di cambiamento all’interno del Rotary e al suo esterno, cominciando dal motto scelto, particolarmente adatto al periodo storico che stiamo vivendo: “change means evolution”.
Il concetto è direttamente ispirato a Charles Darwin quando segnala che “non sopravvive il più forte ma chi si adatta prima al cambiamento”. Il tema riprende le priorità del Piano Strategico del Rotary, in cui alle parole impatto, portata e coinvolgimento si associa la nostra capacità di adattamento.
Tra i relatori d’eccezione ci saranno il Presidente Internazionale Gordon McInally e Holger Knaack per la Fondazione. L’Institute si terrà in una sede emblematica come la Nuvola dell’architetto Massimiliano Fuksas, che con la sua mole, 70x175xh40 m, sembra il luogo più adatto per celebrare la nuova epoca, incerta ma molto stimolante, che ci apprestiamo a vivere.
Paolo Bolzani
District 2072 Trainer
Per informazioni
info@rotaryinstituterome2023.com
Iscrizioni
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Talento in tavola
Grande successo per l’iniziativa distrettuale “Degustando il talento” (promossa dalla commissione distrettuale sull’ agroalimentare) il cui evento si è tenuto il 12 aprile 2023 presso ALMA (Accademia internazionale di cucina italiana) a Colorno.
Il concorso, organizzato dal Distretto Rotary Emilia Romagna e San Marino in collaborazione con ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, si pone come obiettivo la valorizzazione della conoscenza del prodotto tipico dell’Emilia Romagna e il sostegno e la promozione, in ambito scolastico, del “Made in Italy”.
Gli allievi delle classi quarte di 16 Istituti Professionali per i Servizi Alberghieri e Ristorativi dell’Emilia Romagna e San Marino si sono cimentati nella presentazione multimediale di un prodotto caseario regionale scelto e della bevanda in abbinamento.
Solo tre istituti sono giunti alla fase finale e Fatima Bedni ha ottenuto il primo posto vincendo due importanti premi: la partecipazione alla Summer school di una settimana ed uno stage curricolare di 2 settimane in ALMA
(foto da Corriere Romagna)
Andrea Belli
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Rotariano e giornalista, il racconto: il mio viaggio con il Papa
Sul volo papale con la spilla del Rotary sulla giacca. Mi è capitato lo scorso 28 aprile. Ho partecipato per la prima volta a un viaggio internazionale di papa Francesco. Da diversi anni sono accreditato presso la Sala Stampa della Santa Sede, ma non avevo mai fatto richiesta di partecipare a un viaggio apostolico sullo stesso volo col quale viaggia il Pontefice.
La visita a Budapest, dal 28 al 30 aprile scorso, mi si è presentata come un’occasione propizia. Da più di un mese sapevo di questa possibilità, ma un po’ per scaramanzia, un po’ anche per le condizioni di salute del Santo Padre, a pochi avevo confidato di questa missione come vaticanista. E l’ho vissuta, da credente e da rotariano, senza risparmiarmi un solo secondo, come cerco di incarnare ogni giorno questa professione che è tutt’uno con la mia vita.
Durante i tre giorni di viaggio sono stati tantissimi quelli che mi hanno scritto dopo aver letto le mie corrispondenze sul sito delle tre testate che dirigo, il Corriere Cesenate, Il Piccolo di Faenza e il Risveglio di Ravenna. Nei due giorni e mezzo ha realizzato undici pezzi e sono stato sempre sui luoghi in cui si sono svolti gli incontri del Papa. Non ho mai seguito nulla a distanza, dalla sala stampa predisposta in hotel o in quelle nei vari luoghi degli impegni ufficiali.
È stato un tour de force. Sarebbe sciocco non ammetterlo. Ogni mattina la sveglia è suonata alle quattro e mezzo, fin dal giorno della partenza. Dire che ne è valsa la pena è fin troppo banale. Durante il viaggio di andata il Papa passa a salutare a uno a uno tutti i giornalisti che volano con lui. È chiaro che l’emozione dell’incontro con il Pontefice è sempre forte per chiunque. Ma lo stupore aumenta quando si avvicina il momento in cui gli si possono rivolgere alcune parole. Allora uno si ripassa quel si è preparato, ma poi incrocia quello sguardo e tutto cambia in quei pochi secondi.
Papa Francesco, come i predecessori, è dotato di una pazienza infinita. Ascolta tutti, risponde, come è capitato a me che gli ho raccontato del giornale “di periferia” che dirigo e della sua visita a Cesena nel 2017. Poi gli ho riferito alcune note di famiglia. Lui è stato molto attento a quel che gli dicevo e mi ha risposto, tra il tono serio e quello scherzoso. Uno si sente voluto bene in quei frangenti così rapidi, in quegli incontri così intensi. Gli occhi si incrociano e i cuori si sintonizzano, come capita con le persone che sanno lasciare il segno di un incontro.
Potrei raccontare di come esce l’informazione sui viaggi del Papa. Di quel che arriva al grande pubblico. Dall’Ungheria, ai più sono giunte notizie sulla guerra in corso tra Russia e Ucraina, sui possibili negoziati di pace, sui migranti e sui muri eretti da Orban. Sul resto poco altro trapela dai grandi media. Eppure devo dire, e qui lo scrivo, che l’incontro più coinvolgente è stato quello nello Sportarena della capitale magiara. Nel palazzetto gremito da oltre 12 mila giovani il Papa ha ritrovato il sorriso, la passione dei giorni migliori e i tantissimi ragazzi presenti hanno saputo fargli sentire tutto l’affetto e il calore di cui sono capaci le nuove generazioni.
È stata una festa nella festa dei tre giorni di visita apostolica. Gli ungheresi hanno messo in piedi un’organizzazione perfetta. I giornalisti al seguito del Papa vengono sempre scortati e formano una parte del corteo papale. Anche questo è un privilegio che ha come contraltare un viaggio quasi del tutto blindato Se si vuole seguire il Papa nei suoi spostamenti, e poi se ne vuole parlare, non resta altro tempo a disposizione.
Tra i tantissimi aneddoti che potrei ricordare, uno riguarda la conferenza stampa in volo, come accade ogni volta al rientro da un viaggio apostolico. Quella durante il ritorno da Budapest è durata venti minuti. Quando il Papa saluta e lascia i giornalisti scatta il confronto tra i colleghi. Nelle risposte Bergoglio ha buttato lì diverse frasi spezzate e alcuni pensieri sono da intuire, e anche un po’ da azzardare. A quel punto si intrecciano le interpretazioni. Come è nel mio stile, non mi tiro indietro dal confronto con colleghi noti al grande pubblico o delle maggiori agenzie internazionali. Quello che poi esce dal vivace dibattito, anche se solo intuito, diventa realtà, come accaduto sulla mezza frase circa la missione di pace in corso rispetto alla quale Francesco non ha inteso aggiungere di più. Ma ormai il sasso era stato lanciato e forse era proprio quello che il Papa si aspettava, vista anche la conferma del segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, arrivata un paio di giorni dopo.
Come dire: un conto è ascoltare le notizie, un altro è assistere a come prendono forma e diventano opinione pubblica.
Francesco Zanotti
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Meeting Interact D2072
Il 19 aprile si è tenuto il meeting distrettuale Interact presso la sede dell’Interact ” J. Du Pré” a Spilamberto, Modena.
Presenti il DG Luciano Alfieri, il PDG Italo Minguzzi, il DGE Fiorella Sgallari, il Presidente della Sottocommissione Interact Salvatore Aloisio, il Presidente RC Vignola-Castelfranco E.Bazzano Andrea Cuoghi, la rappresentante Rotaract Anna Berta Dallari Bondanini, i presidenti Interact ” J. Du Pré”, Dario Bassani, Modena Muratori, Maddalena Prampolini, Bologna , Bonifacio Puccetti ,l’ Advisor Interact ” J. Du Pré” Miriam Garagnani e la delegazione del RC Oxford North, Presidente Alan Godfrey.
Ha aperto l’incontro il DG Luciano Alfieri, soddisfatto della presenza di più di ottanta persone, ricordando che l’ultimo meeting fu nel 2019, e sottolineando quanto l’essere in presenza ora possa rafforzare l’identità ” Famiglia Rotary”. Il Governatore ha posto un forte accento sulla coesione Interact/Rotaract/Rotary, affinché l’efficacia dei Services sia di altissimo livello.
Il DGE Fiorella Sgallari ha espresso grande soddisfazione nel verificare una tale presenza Interact, poiché la forza delle nuove generazioni è garanzia e stimolo di progetti futuri. Aggiunge, inoltre, la necessità del sostegno reciproco dei club affinché si ottenga il risultato migliore.
Il Presidente della Sottocommissione Distrettuale Salvatore Aloisio si è congratulato per la partecipazione di tanti interactiani e auspica che il meeting sia solamente un inizio ispiratore di progetti in sinergia tra i club Interact.
Il Presidente RC Vignola-Castelfranco-E. Bazzano Andrea Cuoghi ha ringraziato il Club Oxford North per l’accoglienza riservata all’Interact ” J. Du Pré ‘ nel 2022 e testimonia la volontà di proseguire il gemellaggio tra i due club così attenti ai giovani.
Il Presidente del RC Oxford North Alan Godfrey ha ribadito la disponibilità del club al gemellaggio con l’RC Vignola-Castelfranco-E. Bazzano e al sostegno dell’Interact ” J. Du Pré”, poiché é convinto che la musica abbia un grandissimo potenziale, essendo linguaggio universale.
Il PDG Italo Minguzzi ha poi ricordato che storicamente, negli USA nacque prima l’Interact del Rotaract, grazie ai colleges. Ha sottolineato che i Rotary Club devono aiutare i giovani a essere cittadini del mondo affinché essi aiutino le generazioni precedenti a capire il nuovo mondo, cambiato velocemente.
La rappresentante Rotaract Anna Berta Dallari Bondanini pone l’accento sulla formazione Interact per incrementarne l’efficacia della comunicazione. Il Presidente Interact ” J. Du Pré” Dario Bassani si dice soddisfatto sia del numero di membri del club (41), sia dell’ultimo service per la Croce Rossa Italiana, per la quale sono stati raccolti 1478,00 euro. La Presidente Interact Modena Muratori Maddalena Prampolini informa della loro partecipazione al RISE e dei Services a favore dell’acquisto di macchinari ospedalieri. Il Presidente Interact Bonifacio Puccetti relaziona sulla partecipazione al RISE e sulla vendita di uova di Pasqua a favore della lotta alla leucemia.
A seguire, due testimonianze entusiaste su Ryla.
A chiusura dei lavori, recital pianistico a cura dell’Interact ” J. Du Pré”
Miriam Garagnani
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Rotary e scoutismo: una due giorni sui comuni valori
La fellowship IFSR-Rotariani Scout del Distretto 2072 si è riunita giovedì 4 e venerdì 5 maggio in occasione della visita del Presidente Nazionale Gerardo Dino Bruno e del Tesoriere esecutivo Nicola Ciancio.
Il primo appuntamento, che ha visto partecipare come ospiti i Presidenti Nazionali AGESCI Francesco Scoppola e Roberta Vincini insieme ai Rappresentanti di Zona AGESCI Cesena Raffaele Berlini e Claudia Amaducci, si è svolto presso la sede dell’azienda Siropack Italia di Cesenatico alla presenza degli iscritti alla fellowship del Distretto 2072, tra cui il Past Governor Mario Baraldi e, collegati da remoto, il Governatore Luciano Alfieri ed il Past Governor Italo Giorgio Minguzzi.
La Coordinatrice degli IFSR Distretto 2072 Barbara Burioli, dopo i saluti di rito, ha aperto i lavori che sono proseguiti con una presentazione della fellowship e dei suoi obiettivi da parte del Presidente Gerardo Dino Bruno.
L’incontro si è concluso con una cena presso il ristorante Marè di Cesenatico, dove i Presidenti Nazionali AGESCI Francesco Scoppola e Roberta Vincini sono stati nominati soci onorari della fellowship per l’annata rotariana 2023-2024.
La seconda giornata si è aperta con una visita ai tesori della città di Cesena, dalla Abbazia di Santa Maria del Monte alla Biblioteca Malatestiana, passando per il Museo Musicalia di Villa Silvia.
In serata i membri della fellowship hanno partecipato alla conviviale del Rotary Club Cesena Valle del Savio presso il Ristorante Cerina di San Vittore di Cesena.
Dopo i saluti in apertura da parte del Governatore Luciano Alfieri, il Rotary Club Cesena Valle del Savio è stato nominato socio affiliato a vita alla International Fellowship of Scouting Rotarians, momento storico perché primo Club del Distretto 2072 ad aderire con tutti i suoi effettivi.
La conviviale è proseguita con la spillatura e la consegna del fazzolettone agli ultimi due iscritti alla fellowship, Rocco De Lucia e Paolo Borghetti, per poi passare alla consegna di alcuni importanti premi e riconoscimenti: il Gold Rotary Scout Award, il premio più importante per l’IFSR, al Governatore del Distretto 2072 Luciano Alfieri; il Fulvio Janovitz Award al Past Governor Mario Baraldi ed alla Coordinatrice dell’IFSR Distretto 2072 Barbara Burioli; il Silver Rotary Scout Award ai membri della fellowship Maria Teresa Bonanni e Maria Cristina De Paoli.
In chiusura omaggi da parte del Rotary Club Cesena Valle del Savio anche per il Presidente Nazionale Gerardo Dino Bruno, il Tesoriere esecutivo Nicola Ciancio ed i Responsabili di Zona AGESCI Cesena Raffaele Berlini e Claudia Amaducci.
L’attenzione all’educazione dei giovani e la sinergia nel servizio che Rotary e Scoutismo svolgono quotidianamente a beneficio del territorio sono solo alcuni degli stimoli raccolti durante due intense giornate di incontri, per continuare a diffondere la fellowship e dare vita ad importanti occasioni di service.
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Lo sport, grande veicolo di socialità
Le associazioni sportive sono la terza agenzia educativa e come tali portano un’enorme responsabilità verso i giovani e verso la società nel suo complesso. Di questo tema e, più in generale, del ruolo dell’attività fisica e delle innumerevoli realtà sportive che operano nel Paese, si è parlato nel corso di un affollato incontro promosso da Rotary di Cento, Comune, “Benedetto 1964”. Protagonista dell’iniziativa è stato Roberto Ghiretti, una vita ad insegnare e ad organizzare lo sport ad altissimi livelli in vari settori a cominciare dal volley e anche un’esperienza come assessore nello specifico settore.
Ad introdurre l’incontro si sono susseguiti al microfono il vicesindaco Vito Salatiello, il presidente del Rotary Giorgio Zoli e il presidente della Benedetto giovani Roberto Spera, che hanno sottolineato il valore dello sport di base e lo stretto legame con il territorio. In prima fila sedevano fra gli altri il sindaco Edoardo Accorsi, il principale sponsor del basket, Riccardo Fava presidente della Baltur, e la presidente della Fondazione CariCento Raffaella Cavicchi.
Quella di Ghiretti è stata una lezione ampia e articolata, per molti versi destinata ai giovani in platea, atleti di alcune squadre della Benedetto basket. La storia dello sport, ha ricordato in apertura, è piuttosto recente, visto che per millenni l’attività fisica è stata sinonimo di preparazione alla guerra. Poi, con la nascita della società ginnastica a metà ‘800, ecco la…virata con una nuova consapevolezza e la crescita, costante sia pure non rapidissima, del movimento anche a seguito, per certi versi, della scarsa attenzione, da parte dei legislatori, verso ciò che effettivamente significa lo sport.
Di qui l’assenza di questo tema dalla stessa Costituzione ma, ha affermato il relatore, a breve finalmente dovrebbe essere posto un atto, un intervento correttivo, politicamente trasversale, da parte dei legislatori. Che lo sport sia fondamentale per la vita umana è, oggi, assolutamente scontato, visto che migliora la condizione psicofisica, sviluppa le relazioni sociali e offre tutta una serie di altri positivi risultati. Si rivela, poi, “un antidoto al disagio, un sostegno alle pari opportunità; in un ambiente sicuro”.
Tutto ciò in un contesto sociale pericoloso per i giovani che presenta forti criticità, ha ricordato Ghiretti, a causa di alcool, droghe, obesità, anoressia, bullismo. Lo sport combatte tutto questo efficacemente e diffonde socialità, rispetta l’ambiente, suggerisce cura di sé, previene le malattie. E va quindi sostenuto dai comuni e dallo Stato ma anche dai genitori che, sempre più massicciamente, seguono i figli, anche come volontari-dirigenti delle associazioni (“ce n’è molto bisogno”). Sullo sfondo si profila intanto la necessità di un grande patto sociale – educativo fra famiglie, istituzioni e aziende (sponsorizzazioni, ma anche progetti comuni).
Alberto Lazzarini
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R.C. Bologna Ovest Guglielmo Marconi e D2072 insieme per il Sitting Volley
Si sono svolte a Cesena, nei giorni 1 e 2 aprile, le finali del primo campionato nazionale di promozione del Sitting Volley, intitolato “Rotary Cup 2023”, conclusione di un lungo percorso iniziato sette anni fa, quando ci fu proposto di interessarci e sponsorizzare un piccolissimo quadrangolare cittadino che si svolse a Imola.
Da allora ne è stata fatta di strada e il nostro club è stato sempre in prima linea per l’organizzazione di queste manifestazioni, che son passate da cittadine, a provinciali, da regionali, a interregionali per approdare, a seguito di un accordo sottoscritto a Roma, subito prima della pandemia, direttamente presso il CONI, settore FIPAV (Federazione Pallavolo).
Da quell’accordo, subito dopo lo stop dovuto alla pandemia, nasce questo campionato nazionale che si è sviluppato coinvolgendo squadre in tutta la penisola con epilogo finale a Cesena, in questi due giorni che hanno visto oltre 300 atleti, tra disabili e normodotati, darsi battaglia sul campo ma sempre con lo spirito sportivo più puro che possa esistere, all’insegna dell’inclusione e del divertimento.
Per la Federazione l’anima dell’organizzazione si incarna nella persona di Monica Tartaglione, Direttore Tecnico della squadra di Cesena ed anche referente regionale del Sitting Volley nonché ideatrice e co-fondatrice del progetto Coppa Rotary.
Ecco uno stralcio della sua intervista alla fine del Campionato:
«Giocare a Cesena davanti a tanti amici e giovani atleti è stato bellissimo. Avrei una lista di ringraziamenti infinita: in primis penso ad Elia Antonacci del Rotary Distretto 2072, co-fondatore del campionato; a tutta le società Volley Club, alla Fipav Emilia Romagna ed al suo Presidente Silvano Brusori. Ringrazio infine l’Assessore Castorri per essere stato testimone di questo evento».
Il nostro Club è sempre stato promotore dell’organizzazione coinvolgendo, quando le risorse lo hanno permesso, anche il Distretto 2072.
Uno dei concetti fondamentali che sempre più viene messo al centro delle nostre azioni rotariane è sintetizzato nell’acronimo “DEI” che sta a significare il nostro impegno per la Diversità, l’Equità e l’Inclusione
Nel Rotary, sappiamo quanto sia essenziale coltivare una cultura della diversità, dell’equità e dell’inclusione per realizzare la nostra visione di un mondo in cui le persone si uniscono e agiscono per creare un cambiamento duraturo.
Valorizziamo la diversità e celebriamo i contributi dati da persone di ogni provenienza, età, razza, colore, disabilità, religione, fede, condizione socioeconomica, cultura, stato civile, lingua madre, sesso, orientamento sessuale e identità di genere, nonché differenze di idee, pensieri, valori e credenze.
Ci impegniamo a promuovere l’equità in tutti gli aspetti, per fare in modo che ogni persona abbia il giusto accesso a risorse, opportunità, reti e supporto per prosperare.
Crediamo che tutte le persone possiedano qualità che le rendono uniche, e ci sforziamo di creare una cultura inclusiva in cui ogni persona sappia di essere apprezzata e accettata.
Non importa chi sei, chi ami, se hai una disabilità o da quale cultura, Paese o famiglia provieni. Tutto quello che conta è che tu voglia agire per creare un cambiamento duraturo.
E il Sitting Volley è una realizzazione perfetta di questi concetti che non sono teorici: Sono oramai tanti anni che seguo personalmente le vostre esperienze e ricordo bene quando un giorno a Roma, alcuni anni fa (prima della pandemia) in sede nazionale FIPAV, immaginando questa manifestazione, ci stringemmo la mano con il Presidente Nazionale per il settore Sitting Volley dicendo “questo è un bel giorno”.
E oggi veder realizzato quel progetto, vedere oltre 300 atleti da tutta Italia, gli organizzatori, gli arbitri e tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza ma soprattutto voi, il vostro impegno, e la vostra forza che riuscite a trasmettere per la realizzazione degli obiettivi comuni della inclusione nella diversità, ci rende felici perché sappiamo che la strada è quella giusta.
A nome del Rotary vi dico grazie e vi abbraccio tutti.
Ci vediamo alla prossima edizione!
Elia Antonacci
La video sintesi della manifestazione la potete guardare al link:
Per approfondire:
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In Zimbabwe, ginecologi e ostretiche per le mamme
Abbiamo realizzato un Global Grant che ha portato ginecologi e ostetriche in Zimbabwe, grazie ad un progetto nato dall’incontro tra professioniste/i e la comunità di Mutoko – zona rurale a 170 km da Harare, capitale dello Zimbabwe- ove è collocata la missione All Souls con l’Ospedale Luisa Guidotti.
Tutto è nato nel marzo del 2022 quando il dottor Mauro Merli, socio del mio club, RC Rimini Riviera D.2072, già volontario presso la missione, mi fece incontrare Massimo Migani, odontoiatra missionario direttore dell’Ospedale di Mutoko. Insieme a lui sviluppammo un progetto a favore della salute materna infantile. A giugno conoscemmo Claudio Crescini, medico ginecologo in servizio volontario a Mutoko di RC Romano Lombardia. Dal confronto di questi due professionisti con le ostetriche dell’Ospedale, emerse la necessità di realizzare un progetto che coinvolgesse professioniste/i italiani di ostetricia e ginecologia per un’esperienza internazionale di sviluppo e crescita di competenze in tema di salute materna infantile. Così, in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordini Ostetriche e l’Associazione Nazionale Ginecologi Ospedalieri partì la ricerca di volontarie/i. Parallelamente trovai la disponibilità di Tember Banda, con la presidente Chipo Nyangulu del RC Harare Central, per l’analisi valutativa sull’area, monitoraggio e valutazione risultati; coinvolsi Luigi Botteghi, per gestione amministrativa e partecipazione della Rotary Foundation e proposi ad altri Club di aderire al progetto. Attualmente lo finanziano i Rotary Club: Rimini Riviera (capofila), Romano di Lombardia, Rimini e Riccione Perla Verde.
L’Ospedale di Mutoko è sostenuto da introiti governativi e dalla Fondazione Marilena Pesaresi, scelta come partner del Global Grant per destinare al progetto i finanziamenti raccolti.
Nell’Ospedale gravitano oltre 70.000 abitanti, si effettuano più di 700 parti all’anno, alcuni particolarmente complessi, che richiederebbero specialisti competenti. Nell’area sono presenti patologie a noi ormai sconosciute come malaria, tubercolosi, morsi di serpente, malattia trofoblastica metastatizzata e AIDS.
Il progetto prevede la turnazione di una squadra di professioniste/i di ostetricia e ginecologia, con almeno 5 anni di esperienza lavorativa e una conoscenza di base della lingua inglese, che – a gruppi e per periodi di minimo 15 giorni – affianchino per un anno il personale della sala parto dell’Ospedale di Mutoko. E’ stato preparato da incontri online, tra il personale dell’Ospedale e volontarie/i italiane/i per condividere i protocolli di intervento. Il primo gruppo di ostetriche e medici italiani inizierà l’affiancamento a maggio 2023 e l’ultimo gruppo terminerà a maggio 2024. Al termine della formazione, chi si distinguerà per impegno e merito, verrà ospitato per un periodo in una struttura sanitaria italiana. A fine progetto, dopo la valutazione dei risultati raggiunti, verrà redatto un manuale tascabile, in inglese, con le linee guida aggiornate in ambito ostetrico, adattate alla realtà locale.
L’incontro tra due mondi così diversi, crediamo possa generare un circolo virtuoso di crescita umana e professionale non solo per il personale sanitario locale, ma anche per volontarie/i di ostetricia e ginecologia che, potranno confrontarsi con situazioni e patologie non osservabili in Italia.
Roberta Mariotti
Presidente RC Rimini Riviera D.2072
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L’ispirazione dell’arte
“Rinascimento a Ferrara”: la grande mostra in corso a Palazzo dei Diamanti non poteva lasciare insensibili i club dell’Area estense. Il Rotary Cento ha già visitato l’esposizione e altri, come ad esempio, il club di Ferrara, si accingono ad organizzare questo incontro-evento culturale.
L’arte e la cultura, d’altra parte, sono temi che il Rotary segue per i suoi service, ed eventi, come in questo caso, sono stimolo anche per realizzare nuovi progetti.
E’ solo la prima di un poker di mostre assolutamente da non perdere. Inaugurata a metà febbraio a Palazzo dei Diamanti, l’esposizione “Rinascimento a Ferrara”, curata da Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, è destinata a un sicuro successo sotto ogni punto di vista. E per molti motivi.
Potranno essere ammirate ben centrotrenta opere, provenienti dai maggiori musei del mondo, tutte realizzate nell’epoca caratterizzata da Umanesimo e Rinascimento: filosofie e stili di vita che ha visto Ferrara, con la sua Corte estense, tra le capofila.
Questa prima puntata artistica rivolge i riflettori su Ercole de’ Roberti (1451 – 1496) e Lorenzo Costa (1460 – 1535) due assoluti protagonisti – non del tutto valorizzati ma ora lo saranno – di una stagione indimenticabile, quella dell’“Officina ferrarese”, fortunato termine coniato dal Roberto Longhi in occasione della grande mostra sul Rinascimento ferrarese del 1933.
L’inaugurazione ha avuto luogo in coincidenza con la riapertura del sempre splendido Palazzo dei Diamanti sottoposto a necessari lavori di restauro e riattamento conclusisi con ottimi risultati.
Delle opere si diceva. Oltre a Ercole e Lorenzo, sono esposti fra gli altri capolavori di Donatello e Mantegna, Bellini e Perugino, Nicolò Dell’Arca e Cicognara, i ferraresi di nascita o acquisiti: Cosmè Tura, Ortolano, Vicino, Marco Zoppo, Guido Mazzoni, Mazzolino. Olii su tavola, tele, affreschi, tempere, sculture. Soggetti religiosi e laici, paesaggi, ritratti. Insomma una felice e articolata rappresentazione di quel lungo, intenso ed emozionante periodo della nostra storia – anche quella locale – nei quali i fermenti intellettuali dell’Umanesimo presto si trasformarono in arte per poi svilupparsi ed esplodere nella magnificenza del Rinascimento. Non a caso in quegli anni, come ha ricordato nella conferenza stampa di presentazione l’assessore alla cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli, Ferrara veniva “ridisegnata” dal grande architetto Biagio Rossetti che ne farà la prima città europea.
Ma la chiave artistica di accesso all’epoca, parlando in termini ferraresi, è rappresentata dagli spettacolari affreschi di palazzo Schifanoia, “delizia” estense, che vide tra i principali pittori proprio Ercole de’ Roberti, grandissimo artista, morto in ancor giovane età, operativo anche a Bologna come del resto Lorenzo Costa che poi lavorò a lungo e proficuamente nella Mantova di Isabella Gonzaga (d’Este). La mostra rimarrà aperta fino al 19 giugno.
Alberto Lazzarini