Newsletter ottobre 2022 – n. 104

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Lettera mensile n. 4 del Governatore 2022-2023 Luciano Alfieri, ottobre 2022

Mese dello Sviluppo Economico Comunitario

Carissime amiche e amici,

attribuire i nomi alle cose – un atto apparentemente banale e che come esseri umani impariamo fin da bambini – significa definire il senso e l’interpretazione che diamo di ciò che ci circonda, delle nostre idee e dei nostri pensieri. Allo stesso tempo, però, concetti molto simili tra loro possono essere espressi con parole apparentemente diverse: è il caso del tema che il Rotary International ha scelto per il mese di Ottobre, che come molti di noi già sapranno fino al 2015 era il mese dedicato all’Azione professionale e poi è stato rinominato come mese dello Sviluppo economico comunitario. Se non c’è dubbio che questa nuova denominazione sia più efficace dal punto di vista comunicativo poiché meno criptica, allo stesso tempo il dato di fondo non cambia: il valore che i rotariani offrono alla comunità in cui operano attraverso i propri progetti di servizio parte dalla capacità e dall’esperienza professionale di ognuno, per arrivare con un gioco di squadra a generare un effetto positivo che si manifesta attraverso forme di sviluppo, tanto economico quanto sociale e culturale. Una fin troppo lunga premessa per condurre a una doppia conclusione.

Prima: lo Sviluppo economico comunitario è un obiettivo che ci viene ricordato questo mese ma che fa parte dell’identità rotariana in ogni luogo e in ogni tempo, che ci proponiamo di raggiungere attraverso azioni che vanno dalla mitigazione dell’impatto della crisi economica in cui siamo immersi in questi anni fino al creare fiducia nel futuro e all’aiutare anzitutto le giovani generazioni ad affrontare al meglio un inizio di anni Venti che – tra pandemia, guerra e criticità di vario genere – può esacerbare le differenze e le disuguaglianze sociali, arrivando persino ad annebbiare quel concetto di “Imagine” che abbiamo individuato come prioritario per questa annata. Non mi dilungherò in esempi sul microcredito, sui gruppi d’azione rotariana, su esempi specifici di service, sulla Fondazione Rotary e sul meccanismo dei District e Global Grant, non per mancanza di cose da dire – anzi – bensì perché vorrei che quante più persone possibile arrivassero a leggere questa lettera fino in fondo.

Seconda conclusione, per essere attori protagonisti dello sviluppo economico delle nostre comunità serve prendere azione, essere attivi e (scusandomi per la banalità dei termini) mettersi a fare, sporcarsi le mani. Ecco perché, più che soffermarmi sulla teoria o enfatizzare il successo dei Seminari di Istruzione Nuovi Soci e sull’Effettivo (SINS e SEFF) dello scorso 17 Settembre che hanno radunato a Imola circa 250 partecipanti, desidero approfittare di questa occasione per una rapida carrellata della fitta e altrettanto pregnante agenda del mese.

La prima settimana di Ottobre, dal 3 al 9, è dedicata a Reconnect, al ricreare e rafforzare la connessione con l’associazione degli Alumni del Rotary (Reunion Alumni l’8 Ottobre presso l’Hotel Savoia Regency di Bologna come da programma trasmesso). E al contempo, domenica 9, al Centro Agro Alimentare di Bologna (CAAB) si terrà la fase operativa del progetto “Il Rotary nutre l’educazione”, un’occasione per condividere del tempo insieme, regalando una nostra mezza giornata a supporto dei bambini meno fortunati dello Zimbabwe, in un format di service che mette assieme nutrizione e formazione, aiuto internazionale e sviluppo economico, ben sintetizzato dalla frase “insieme a un pasto, vogliamo dare loro un futuro”. Dall’azione alla riflessione, due settimane più tardi (sabato 22) saremo a Ravenna per un convegno aperto anche al pubblico dedicato alla Cultura, “Il Valore della Cultura”, che anticipa di due giorni un momento fisso dell’annata rotariana che quest’anno ha un’attualità più grande che mai: la Giornata mondiale della poliomielite. Infine, guardando al futuro del nostro sodalizio e della nostra comunità, una breve nota sui giovani dei nostri Interact, a cui è dedicata a livello mondiale la settimana a cavallo tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre.

So che l’agenda del Governatore è la cosa meno interessante di cui possa parlarVi, ma ritengo importante a questo punto dell’anno restituire un breve feedback sulle prime 26 visite ai Club che si sono svolte nel primo trimestre del mio incarico pro tempore. Sono rimasto sinceramente sorpreso dalla voglia di fare e dalla quantità e qualità di progetti che ciascun gruppo di rotariani ha ideato e concretizzato (o che sta per concretizzare), testimonianza della voglia di agire che sta alla base della nostra comunità e che forse in questo momento gode di un’ulteriore spinta data dall’apparente allentarsi della morsa dell’emergenza sanitaria e dall’urgenza di dare seguito alla nostra mission in un momento storico che tutti percepiamo come delicato.

Avrei preferito scrivere questa lettera come una carrellata trionfale di buone notizie, ma credo sia il caso di sottolineare la necessità di insistere – io e noi per primi a livello distrettuale, ma anche nei singoli Club – in materia di alfabetizzazione rotariana, che in più occasioni ho colto come un po’ carente. Conoscere la nostra organizzazione, i suoi meccanismi, le sue dinamiche e anche (senza incaponirsi) i suoi formalismi è senz’altro utile, oltre che necessario, per dare coerenza e sostanza a tutto ciò che insieme facciamo. Se tutti insieme vogliamo essere davvero promotori dello sviluppo economico delle nostre comunità, non possiamo scordarci – o non sapere affatto – chi e che cosa siamo come Rotary e quali sono i princìpi che regolano il movimento degli ingranaggi e della ruota che simboleggia il nostro sodalizio. Senza dubbio formarsi e formare è un’attività che richiede tempo ed energie, e in un contesto sempre più dinamico e frenetico come quello in cui ci troviamo non è semplice trovare la giusta calma per lavorare su questi aspetti. Tuttavia, avere tutti chiara la nostra identità e le nostre peculiarità come organizzazione è qualcosa a cui non possiamo rinunciare, a prescindere dal titolo del tema del mese in cui ci troviamo.

Contando di incontrarci numerosi prima il 9 Ottobre a Bologna, con tutta la “Famiglia Rotariana” a fare e poi il 22 a Ravenna a fare cultura, buon Rotary e rendiamoci orgogliosi di essere tutti motore dello sviluppo economico delle nostre comunità.

Guastalla, 1 ottobre 2022

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SINS/SEFF: all’autodromo per correre insieme

Un seminario di studi e di approfondimento per tutti i soci del Rotary. Il governatore del Distretto, Luciano Alfieri, ha allargato gli orizzonti e ha voluto coinvolgere i rotariani nel seminario di istruzione, di solito riservato ai nuovi entrati e all’effettivo. E ha scelto, per l’appuntamento svoltosi sabato 17 settembre, una location molto particolare, l’Autodromo internazionale “Enzo e Dino Ferrari” di Imola, che conteneva un messaggio molto esplicito: l’invito a correre e a farlo insieme, come accade nei team di Formula 1.

Due gli interventi che hanno caratterizzato la parte più rotariana della giornata di formazione, dopo il saluto della presidente di casa, Paola Perini. Il past governor Paolo Bolzani, presidente della Commissione distrettuale per la formazione, è intervenuto su “L’educazione di base dei nuovi soci e l’alfabetizzazione dei soci”. Bolzani ha posto l’accento sulle “conoscenze imprescindibili dei principi del sodalizio cui si è stati chiamati”. Il Rotary, ha aggiunto, “è una rete globale di 1,4 milioni di individui pronti ad agire” che condividono “passione e impegno, agiscono e fanno la differenza”.

Di fronte al rischio dell’appannamento della specificità dell’essere rotariani, è bene riandare, ha detto Bolzani, al motto che caratterizza il club, “servire al di sopra di ogni interesse personale”,  che mette in campo un volontariato disinteressato. “Ecco perché ha un valore incoraggiare l’ideale del servizio e ribadire i nostri cinque principi guida: integrità, diversità, service, leadership e amicizia”.

Ma come si concretizzano questi principi? Come si attualizzano? si è chiesto Bolzani davanti a una platea di oltre 230 soci, tra cui numerosi past governor e presidenti di club. “Il nostro impegno – ha proseguito Bolzani – si estrinseca attraverso cinque vie d’azione. Quella interna, per rendere i club più solidi. L’azione professionale, perché i rotariani operino con integrità e con la loro esperienza. Quindi l’azione di pubblico interesse, per cercare di migliorare le condizioni della comunità in cui ogni rotariano è inserito. L’azione internazionale, perché il Rotary guarda al mondo intero con progetti in ogni continente. Infine l’azione verso i giovani, con programmi di sviluppo della leadership come Interact, Ryla, Scambio giovani e Scambio azione nuove generazioni”.

Bolzani ha descritto le sette aree di intervento, “per massimizzare il nostro impatto, anche attraverso le sovvenzioni globali sostenute dalla Rotary Foundation”. Eccole per titoli: costruzione della pace e prevenzione dei conflitti; prevenzione e cura delle malattie; acqua, servizi igienici e igiene; salute materna e infantile; alfabetizzazione ed educazione di base; sviluppo economico comunitario; ambiente.

Infine, il past governor ha indicato la cosiddetta prova delle quattro domande. “Ciò che penso, dico e faccio, risponde a verità? È giusto per tutti gli interessati? Promuoverà buona volontà e migliori rapporti di amicizia? Sarà vantaggioso per tutti gli interessati?”. Una guida etica per i soci – come si legge nell’opuscolo “Fondamenti del Rotary” voluto dal governatore Alfieri e distribuito ai partecipanti al seminario di studio – da applicare nelle loro relazioni personali e professionali”.

Un altro past governor, Stefano Spagna Musso, presidente della Commissione effettivo ed espansione, è intervenuto su “Innovazione e conservazione per una consapevole strategia di miglioramento dell’effettivo”. Il tema dell’incremento dei soci è da tempo al centro degli obiettivi e anche delle preoccupazioni dei club e dei distretti. Anche l’età media dei soci e il mantenimento dei nuovi entrati, assieme alla componente femminile, costituiscono altre questioni spesso dibattute. Nel distretto 2072, Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino, ad oggi si contano 3100 soci attivi, con una sessantina di club. Il Rotaract, che è parte integrante del Rotary, conta 29 sodalizi e 435 soci.

“I club innovativi – ha detto Spagna Musso – sono attrattivi”. Lo si è verificato con le ultime consegne delle carte costitutive, come nel caso dell’eClub Emilia e dell’eClub Tre castelli, nel giugno scorso. Eclub o club per interessi affini possono costituire un’arma vincente per attrarre nuovi soci.

Sul mantenimento dei soci nel club, Spagna Musso ha sgombrato il campo sulle quote. “Non è questo il momento per aumentarle”, ha sostenuto con decisione, visti i tempi di difficoltà economiche che i più devono affrontare. “Il rischio – ha ammonito – è quello di essere esclusivi. Invece noi vorremmo essere inclusivi”.

Un’affermazione che indica una strada ben precisa. Attenzione alle derive elitarie: il Rotary vuole essere a pieno titolo parte integrante della comunità in cui si inserisce. Un sodalizio che costruisce ponti.

La giornata, che in avvio di lavori ha visto i saluti del  Governatore Eletto Fiorella Sgallari e del  Governatore Nominato, Alberto Azzolini, si è chiusa con la visita al paddock e alla pista dell’autodromo, compresa la race control room, che ha offerto l’opportunità di vedere da vicino l’affascinante mondo della Formula 1. Un universo nel quale si vince e si migliora solo se si corre insieme verso lo stesso obiettivo. Proprio come accade nel Rotary.

Francesco Zanotti

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SINS/SEFF all’autodromo: leadership e responsabilità

Correre per vincere, insieme. Questo il titolo assegnato alla tavola rotonda condotta dal Past Governor Italo Giorgio Minguzzi, che si è svolta sabato 17 settembre durante il seminario di istruzione per i nuovi soci e sull’effettivo organizzato dal nostro Distretto. L’intenso pomeriggio si è svolto in un luogo che conteneva in sé già un chiaro messaggio: l’autodromo internazionale di Imola dedicato alla memoria di Enzo e Dino Ferrari.

Nell’introdurre i lavori, Minguzzi ha ricordato che il verbo inglese to lead, da cui leadership, significa guidare e che appunto, come descritto dal titolo dell’incontro, per correre e vincere occorre farlo assieme, perché “da soli non si va da nessuna parte”. Il Past Governor ha voluto mettere in evidenza anche l’importanza dell’io, nell’accezione di una responsabilità personale che ciascuno è chiamato ad assumersi.

L’ex pilota di Formula 1 con 120 Gran premi alle spalle, il 61enne Pier Luigi Martini nato a Lugo (Ravenna), ha detto come per lui da ragazzo Imola costituisse il massimo del divertimento. “Quando sentivo l’odore della benzina e ascoltavo il rombo dei motori, mi sentivo qualcosa dentro – ha aggiunto Martini – Questo circuito mi ha permesso di fare della mia passione la mia professione”. Poi ha ricordato come il suo lavoro dovesse essere perfetto. “Alla Abarth mi fecero vedere che 400 persone lavoravano per me. Tutti dovevamo pensare allo stesso modo. Una squadra funziona quando si ottiene di più da chi è più debole e il lavoro in team è l’aspetto più importante”.

In quel mondo che all’esterno appare dorato, non tutto è semplice. “Arrivare in Formula 1 – ha aggiunto Martini – è difficile. Rimanerci è ancora più difficile. Ci vuole sempre la massima concentrazione. Occorre essere preparatissimi. Bisogna dare oltre il 100 per cento”.

Poi alcuni ricordi di Ayrton Senna. “Mi apprezzava perché in Formula 1 – fa memoria Martini – con una macchina poco potente riuscivo a stare là davanti. Ricordo che nel lavoro era instancabile. Quando lo invitavo a casa mia a cena, arrivava a mezzanotte. Da lui c’era solo da imparare”. E sul Gran premio a Monza commenta che “è stato deludente vedere la gara finire dietro la safety car. È stato abbastanza avvilente assistere a una gara finire in quel modo”.

Gian Carlo Minardi, 75 anni, nell’ambiente delle corse dal 1972, ex patron dell’omonima scuderia e ora presidente del Cda dell’autodromo, ha ricordato che l’importante “è che il team sia coeso. La squadra è determinante. Tutti devono tirare dalla stessa parte: piloti, ingegneri, tecnici e meccanici”.

Minardi cita i salti fatti durante la sua carriera. “All’inizio eravamo in pochi, con la Scuderia del Passatore. Fino al 1979 siamo andati in Inghilterra a prendere le macchine. Con la Formula 2 siamo stati il Minardi team fino al 1984. Poi ci siamo buttati, anche se eravamo ancora pochi. Al massimo siamo arrivati a 130 persone, con l’Alfa Tauri. Oggi il team più piccolo ne ha oltre 500. Solo a Faenza l’Alfa Tauri ne ha 550, più 120 in Inghilterra”.

Sugli errori nella squadra della Ferrari, Minardi dice che molti se ne sono accorti perché quest’anno la rossa con i risultati è vicina a Verstappen. “Si tratta di criticità minime. Per questo tipo di miglioramenti occorrono anni di lavoro”. Sul suo impegno diretto, Minardi ricorda la motivazione e la passione che spingono “a fare cose oltre la logica. Il mio hobby è diventato il mio lavoro”. Sul team confida che “molti tecnici sono rimasti con me per molto tempo anche se inseguiti dalla Ferrari. Il nostro era un gruppo che se non finiva un lavoro non mollava mai”. Poi fa i nomi di due ingegneri, Aldo Costa e Gabriele Tredozi, che sono rimasti sempre con lui. “Ho basato il mio lavoro sul rapporto umano”, chiosa Minardi con un certo orgoglio ricordando che “la Ferrari mi saccheggiava i tecnici”.

Il direttore generale dell’autodromo di Imola, Pietro Benvenuti, toscano di Volterra, nel suo intervento ha ringraziato il Rotary per la formazione ricevuta. “Mi ha insegnato quello che mi aiuta nella vita. Ho imparato moltissimo dal Rotarct dove entrai a 17 anni. Nella mia vita, per fortuna, ho sempre svolto lavori che erano le mie passioni. Qua a Imola, mi trovo bene con Minardi, un romagnolo senza se e senza ma.

“Volevamo tornare in Formula 1 – ha concluso Benvenuti -. Il risultato è arrivato. Il resto è lavoro di tutti i giorni”. Un lavoro di squadra, da svolgere insieme. Per correre e cercare di vincere.

Francesco Zanotti

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57.000 pasti per i bimbi dello Zimbabwe, li hanno confezionati 300 rotariani

Una stupenda giornata con il progetto “Il Rotary nutre l’educazione”. Oltre 300 rotariani si sono incontrati al CAAB Centro Agroalimentare di Bologna, per confezionare 57mila pasti monodose per i bambini dello Zimbabwe. “In questo modo i familiari saranno incentivati a mandarli a scuola – racconta Luciano Alfieri, Governatore del Distretto Rotary 2072 – se non altro, per offrire ai figli la possibilità di pranzare. Così insieme ai soci del mio Distretto, che copre l’area Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino, ci siamo trovati qui per preparare questi pasti monodose, con riso, vitamine e soia”.

I volontari si sono disposti intorno a tavolate allestite per l’occasione. Alcuni hanno scaricato i sacchi di cibo, che altri hanno inserito nei sacchetti con uno speciale imbuto. Poi c’è stata la fase della pesa con la bilancia di precisione, per raggiungere il giusto peso degli alimenti, prima confezionati sottovuoto e poi inseriti nelle oltre 50mila scatole, che nei prossimi giorni verranno inviate in Africa.

Tutto in un clima di vera amicizia rotariana, con bambini, giovani ed adulti che lavoravano a stretto contatto fra loro, con la musica di sottofondo. “Si è così concretizzato il progetto a scopo umanitario <Il Rotary nutre l’educazione>, iniziativa ispirata all’Agenda ONU 2030 a sostegno del supporto ai programmi di scolarizzazione – aggiunge Alfieri – che dal settembre coinvolge il Rotary, non solo per realizzazione di oltre 570mila pasti, ma anche per garantire l’alfabetizzazione dei ragazzi, lo sviluppo economico delle comunità, la lotta alla fame delle famiglie, in collaborazione con un solido partner organizzativo di lunga esperienza, Rise Against Hunger, di cui ringrazio la referente Roberta Baldazzi per la sua splendida disponibilità”. Rise è una associazione no profit nata nel 1998 negli Stati Uniti, che dal 2012 ha una sede italiana, ed è stata più volte partner del Rotary in Italia e a livello internazionale. “Grazie ai Rotary che in questo mese di ottobre, dedicato all’alimentazione, ci aiutano nel confezionamento dei pasti per l’Africa – riferisce Roberta Baldazzi – Cosa significa quello che state facendo? 2.850 fra bambine e bambini potranno godere dei pasti per un intero anno in una scuola, in un ambiente tutelato che permetterà loro di accedere all’istruzione. Grazie al vostro impegno odierno, il futuro di questi bambini è qui ed oggi. Grazie”.

Presenti anche i PDG Franco Venturi, Paolo Bolzani, Oreste Andrisano, Adriano Maestri, la DGE Fiorella Sgallari e assistenti del Governatore.

Gianluigi Pagani

05

GOLF4AUTISM, sport e inclusione con il Rotary

Sabato 24 settembre il Golf Club Le Fonti di Castel S. Pietro ha ospitato la festa conclusiva del progetto ‘Golf4Autism’, organizzato e sostenuto dal Distretto 2072 e dai club Rotary Bologna Valle Dell’Idice, Copparo, e i modenesi Rotary Club Modena, RC Modena Muratori e Castelvetro Terre dei Rangoni.

Il service ha consentito a 15 bambine e bambini autistici (di età compresa fra i 7 e gli 11 anni) di associazioni regionali impegnate nel sostegno delle famiglie di persone autistiche (Aut Aut Modena APS, Angsa Bologna, Associazione Dalla Terra alla Luna di Ferrara, Castello Insieme per l’Autismo di Castel San Pietro) di seguire lezioni di avviamento alla pratica del golf.

Le lezioni si sono svolte fra aprile e settembre presso i campi da golf del Club Colombaro di Formigine (Mo), di Castel S. Pietro (Golf Club Le Fonti) e di Argenta (Golf Club Argenta), e sono state tenute da maestri formati e guidati da Piero Sabellico, che dal 2018, per la Federazione Italiana Gioco Golf, propone la pratica del golf per bambini e giovani autistici, come strumento di inclusione sociale e di sollievo per le famiglie.

Golf4Autism è un progetto che prevede lo svolgimento di seminari formativi per maestri di golf condotti da Piero Sabellico, per avvicinare alla pratica del golf bambini e giovani autistici. I seminari consentono ai maestri di acquisire competenze specifiche per l’insegnamento del golf a persone autistiche, siccome realizzati sula base delle più attuali e condivise evidenze scientifiche.

L’iniziativa ha preso avvio il 2 aprile scorso, Giornata Mondiale di Consapevolezza dell’autismo, presso il Golf Club Colombaro di Formigine, con la partecipazione del Governatore Stefano Spagna Musso, e si è conclusa, come detto, il 24 settembre.

Durante questi mesi i bambini coinvolti nel progetto hanno acquisito le tecniche basilari della pratica del golf, ma, soprattutto, hanno giocato, si sono divertiti, sono stati insieme in allegria.

Alla festa conclusiva l’entusiasmo dei bambini è stato contagioso, coinvolgente e commovente: nonostante le loro difficoltà, infatti, i bimbi hanno raccontato la gioia e la soddisfazione di ‘colpire la pallina’, di ‘vederla volare in alto’, di ‘stare insieme in allegria’.

I genitori, i maestri e gli operatori coinvolti poi hanno raccontato di come l’attività proposta abbia avuto per questi bimbi funzione anche terapeutica, riducendo le difficoltà comportamentali.

Grande festa dunque, che si è conclusa con una deliziosa merenda.

Bellissima soddisfazione per gli organizzatori e promotori dell’iniziativa, primo fra tutti, Mario Mariani, del Rotary Club Bologna Valle Dell’Idice, che ha voluto coniugare la passione per il golf all’impegno sociale, prendendo l’impegno personale di continuare anche per il prossimo anno le attività di ‘Golf4Autism’.

Il progetto pilota svolto nella nostra regione, conferma i positivi risultati ottenuti a livello nazionale dal Maestro Sabellico: la pratica del golf, che esige concentrazione e attenzione, aiuta i bambini autistici, propone percorsi di inclusione, senza considerare il benefico effetto di ‘sollievo’ per le famiglie coinvolte.

L’augurio e l’impegno è quindi quello di ampliare il numero dei bambini coinvolti.

Riccardo Elia

Commissione Disabilità Distretto per Service Golf4Autism

06

eClub ROMAGNA e eClub TRE CASTELLI: “Golf senza barriere”

Tutto è pronto, sabato 1 ottobre, al Golf Club Imola Zolino per un pomeriggio all’insegna del divertimento. Due Club Innovativi, Rotary eClub Romagna e Rotary eClub Tre Castelli, si sono impegnati nel regalare ai ragazzi con disabilità cognitive della ODV La Giostra di Imola, un momento di svago e di gioco su un campo da golf.

I ragazzi arrivano puntuali al circolo e, con diverse modalità, ci fanno capire quanto siano felici di questa opportunità e ansiosi di iniziare. Un breve giro in campo con i volontari golfisti del circolo, ha dato inizio ai giochi, poi vengono svolte tre attività a rotazione per i 18 ragazzi. Tiro nel gonfiabile, puttin green e gioco corto.

Sono solari, con tanti sorrisi e molto attenti alle spiegazioni che vengono date dai maestri e volontari, fanno domande e vogliono, con determinazione, provare tutto.

Dopo due ore, praticamente volate, premiamo i ragazzi, tutti bravi e tutti vincitori.

Il pacco che doniamo è un secondo service. Contiene i prodotti del Progetto Mediterraneo dell’associazione Onlus Funima International. Prodotti etici e biologici fatti con materie prime italiane che provengono da terreni confiscati alla mafia e liberi dallo sfruttamento dei lavoratori.

Emoziona tutti  l’intervento di Davide che, oltre a ringraziare per l’opportunità, ci dice che il golf è lo sport che ha sempre sognato di fare e spera tanto di poterlo ripetere il prossimo anno.

Una giornata da riproporre, quindi, come ci dicono tutti i partecipanti.

Tiziana Casadio

07

Reunion Alumni: un’app per salvare le donne

In questi giorni si è svolta a Bologna la prima Reunion a livello nazionale delle Associazioni Alumni, organizzata dall’Associazione Alumni del Distretto 2072.

Incontro rivolto a tutti i soci Alumni, rotariani e rotaractiani. Dopo il consueto inno e saluti da parte degli organizzatori alle autorità rotariane presenti e ai relatori, ha preso la parola Mario Zito, componente della Commissione Alumni,  precisando che il nostro Distretto, grazie alla volontà e all’ impegno di Fiorella Sgallari, è uno dei pochi in Italia ad avere costituito un’associazione Alumni,  interna al Rotary, che vive i valori rotariani in maniera autonoma, ed  i cui membri provengono dai programmi di formazione del Rotary.

Ha inoltre ringraziato il Governatore Luciano Alfieri, che non era presente per motivi di salute, senza il quale non sarebbe stato possibile la reunion.

Dopo il saluto del PDG Franco Venturi e della RD Distretto Rotaract 2072 Maria Eleonora Mosca, la parola è passata al primo relatore, Silvia Gentilini, primo dirigente della polizia di stato, divisione anticrimine questura di Bologna. Ha aperto l’incontro con il suo intervento sulla violenza di genere e vittime vulnerabili:

“Non si trova una soluzione definitiva per questo problema sociale, perché si deve lavorare sul piano culturale. Purtroppo, nonostante gli sforzi che si fanno in ambiti differenti, si fa ancora molta fatica a entrare nel merito e ad aiutare le donne che subiscono violenza, anche perché quando la richiesta di aiuto arriva alle forze dell’ordine, è già tardi”

I numeri sono purtroppo in aumento. Si intende violenza contro le donne ogni atto fondato sul genere che abbia come risultato un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata.

Lo Stalking è una forma di violenza nei confronti di un soggetto che comprende: minacce, molestie, lesioni, violenze sessuali, ingiurie, pedinamenti, danneggiamenti, Maltrattamenti, violenze in genere, percosse, estorsione, sequestro di persona, incendio rapina e tentato omicidio.

Per la prima volta si è tentato di dare una tutela a 360 gradi perché anche la vittima più debole abbia la possibilità di rivolgersi alle forze dell’ordine ed essere indirizzata ai centri violenza per avere una accoglienza adeguata. Importante comprendere che non è scontato che la donna che ha subito violenza sia disponibile a fare una denuncia. Il compito dei professionisti è di far nascere e crescere la consapevolezza di essere vittime, consapevolezza che molte donne non hanno. C’è la necessità, ha detto  Silvia Gentilini, di costruire un’empatia con i cittadini, di capire i bisogni per far sì che una donna possa decidere di andare alla polizia semplicemente per parlare e capire cosa può fare partendo dalla sua volontà di non sporgere denuncia.

Luca Gasperini, Presidente Rotary Club Rimini ha iniziato il secondo intervento con il tema: Turismo sostenibile. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione e ingloba 17 Obiettivi in sintonia con i valori del Rotary, tra i quali

sconfiggere la povertà, la fame, salute e benessere, istruzione di qualità, parità di genere, sostenibilità ecc. Un intervento “provocatorio” di Luca Gasperini che ci ha fatto  ripercorrere i cambiamenti degli ultimi 50 anni e ha incentivato a ragionare a 360 gradi sulla sostenibilità, che deve essere un valore dentro ad ognuno di noi; la nostra quotidianità deve essere in sintonia con la sostenibilità per aiutare noi stessi e il nostro pianeta.

L’incontro è proseguito con i tavoli di lavoro che sono stati sviluppati. Ha lo scopo di creare nuove amicizie e collaborazioni, fra persone di età, professioni e città differenti.

I due relatori Silvia Gentilini e Luca Gasparini hanno trattato 2 temi globali, facenti parte delle SDG delle Nazioni Unite, in particolare, l’”uguaglianza di genere” e la “sostenibilità ambientale”(facendo particolare riferimento al turismo sostenibile).

Una volta finite le esposizioni dei 2 ospiti, sono stati creati 3 gruppi con i partecipanti, eterogenei sia per età e sia per professione. E’ stato richiesto di individuare un problema relativo in particolare ai due temi trattati dai relatori, l’’uguaglianza di genere e la sostenibilità ambientale, con riferimento al turismo sostenibile e di offrire una o più possibili soluzioni. Sono stati eletti 2 portavoce per ogni  gruppo, che hanno esposto in 10 minuti, qual è il stato il tema scelto e la possibile soluzione per arginare tale problema.

Questo è un esperimento al quale gli Alumni hanno già preso parte, con in collaborazione con il Rotary di Kingston in Canada, tramite un loro membro, Francesco Ambrogi, che li  ha messo in contatto con l’Associazione How to Change the World.

Due gruppi hanno presentato una soluzione sul tema sostenibilità, ma il gruppo vincitore, eletto dalla giuria formata da Mario Zito, Silvia Gentilini, Luca Gasparini e Alessandro Fiocchi, ha trattato il problema sull’uguaglianza di genere, in particolare sullo stalking e violenza femminile.

Il vincitore è  stato il gruppo chiamato “Calla”, composto da Sara Quomori Tanzi,  Alessandra Renna, Giovanni BaraniTommaso Pirini. La soluzione presentata è quella di creare una APP che, tramite chiamate e videochiamate, “accompagnasse” le donne durante il tragitto a casa, con servizio h24. App multilinguistica e multietnica, con operatori conoscenti le 4 lingue più parlate in Italia: Italiano, Inglese, Arabo e Cinese. Questa app, tramite interpolazione di dati, può aiutare anche le Forze dell’Ordine, che possono facilmente individuare situazioni pericolose segnalate dagli utenti e dagli stessi operatori , mentre sono in contatto con i primi. Questa APP sarebbe facilmente realizzabile con l’aiuto del Ministero e della Polizia, con costi e tempi molto bassi. Gli Alumni del Distretto 2072 proveranno con tutte le forze a compiere questo progetto.

Alla conviviale successiva, alla quale era presente anche Fiorella Sgallari (Governatore Eletto anno 2023/2024), ha partecipato anche Mike Pfriem in videoconferenza, Rappresentante Internazionale delle Associazioni Alumni. Dopo un suo bellissimo discorso sull’importanza del Rotary nel creare legami, gli Alumni hanno  raccontato il loro progetto, dal quale è stato colpito molto positivamente. L’Associazione Alumni del Distretto 2072 ha premiato il gruppo vincitore con un attestato, in cui è descritto il regalo, un albero di Avocado piantato in Sud America, simbolo della creatività e pianta che riduce, durante la sua vita, enormi quantità di anidride carbonica.

Tiziana  Casadio e Alessandro Fiocchi

08

Dieci anni di Lectio Rotary con sei RC dell’area Ghirlandina

Si è svolta in Piazza Grande a Modena sabato 17 settembre la Lectio Rotary nell’ambito del Festival Filosofia 2022, che aveva come tema giustizia.

Relatrice per la seconda volta, è stata Michela Marzano che ha trattato il tema: Memoria. Riappropriarsi del vissuto, fare i conti col passato.

Di fronte ad una Piazza Grande finalmente gremita e di grande impatto scenografico, Michela Marzano ha sviluppato il tema della riappropriazione del proprio vissuto rispetto al passato della sua famiglia, nel quale gli intrecci di memoria, tra dimensione pubblica e privata, generano importanti significati per l’identità personale.

È stata un’ora intensa al termine della quale la relatrice ha risposto con entusiasmo alle numerose domande del pubblico e si è con piacere sottoposta alle foto con i presidenti del Gruppo Ghirlandina.

Nell’introduzione della relatrice sono stati ricordati singolarmente i sei Rotary Club che da 10 anni consecutivi sono partner di Festival Filosofia: segno evidente di un’affinità di intenti tra queste due Associazioni: in particolare il Rotary riconosce a Festival Filosofia di incarnare uno dei propri principi fondanti: quello di promuovere la cultura come mezzo per migliorare l’intesa e la comprensione tra le persone. Ecco quindi che i sei Rotary del Gruppo Ghirlandina (RC Frignano,

RC Vignola Castelfranco E. Bazzano, RC Modena, RC Modena Muratori, RC Castelvetro Terra dei Rangoni,  Sassuolo) ogni anno portano a termine un service di alto livello culturale per la collettività “adottando” una Lectio, ormai comunemente definita, anche nei programmi della manifestazione, Lectio Rotary.

Al termine della relazione Michela Marzano si è unita ai rotariani per un rinfresco organizzato in un locale del centro storico.

Eugenio Boni

09

In Romagna il 4° raduno della Fellowship ARACI

“Romagna solatìa, dolce paese” è il titolo assegnato al 4°raduno dell’

ARACI, la fellowship dei rotariani appassionati di auto classiche, che si è svolto in terra di Romagna, tra Riccione, San Marino, San Leo, Verucchio e Rimini.

Circa trenta equipaggi di amici rotariani provenienti da diversi distretti italiani hanno rinnovato il già solido legame di amicizia che li lega ormai da diversi anni e che li conduce a percorrere le strade di tutta la Penisola per il piacere di stare insieme e condividere una comune passione.

Gli equipaggi hanno percorso panoramiche strade di campagna sulle dolci colline romagnole che da Riccione conducono alla Repubblica di San Marino e alla Val Marecchia, attraversando Verucchio, con la sua bella rocca malatestiana ed il ricco museo villanoviano, fino a giungere allo sperone roccioso sul quale è abbarbicata la Fortezza di San Leo, famosa per essere stata la sede della prigionia di Giuseppe Balsamo, Conte di Cagliostro, lì rinchiuso dalla Santa Inquisizione.

Non è stato tralasciato, neppure in questa edizione, l’aspetto competitivo della manifestazione con la prova di regolarità effettuata venerdì mattina nello  “Square” dell’Autodromo “Simoncelli” di Santamonica a Misano Adriatico dove, peraltro, si stavano svolgendo le prove libere della gara del campionato italiano motociclistico di velocità che hanno dato la possibilità ai partecipanti di accedere liberamente ai paddock e ai box e di vedere da vicino la frenetica attività di meccanici e piloti in vista della gara che si sarebbe svolta la domenica successiva.

Durante la cena di gala di sabato, presso l’hotel Corallo di Riccione, alla presenza del Governatore incoming Fiorella Sgallari e del Past-Governor Maurizio Marcialis, il Presidente nazionale dell’ARACI, Alberto Cerracchio, proveniente da Salerno, insieme agli amici Luigi Cafasi di Ancona e Pino de Munno di Cosenza, rispettivamente tesoriere e segretario dell’ARACI, ha premiato i primi tre classificati della prova di regolarità  ed un ulteriore premio speciale è stato assegnato all’auto che ha suscitato le maggiori emozioni ovvero la Singer Le Mans del 1935 del segretario nazionale dell’ARACI, Pino De Munno.

Neppure è stato dimenticato l’aspetto filantropico della manifestazione destinando un service alla Rotary Foundation.

Terenzio Motta e Daniele Antinucci

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Il Rotary protagonista al Memoria Festival

Come e perché si vive insieme, quale il senso del fare comunità oggi e del nostro abitare domani, cosa custodire e cosa cambiare per una vita in comune migliore, dai nuclei più piccoli alle sfide globali: sono state queste, e molte altre, le riflessioni che gli ospiti del Memoria Festival, tenutosi a Mirandola dal 30 settembre al 2 ottobre scorsi, hanno proposto a partire dal tema scelto per l’edizione 2022, Vivere insieme.

Tre giorni fitti di attività che hanno coinvolto un larghissimo pubblico riempiendo strade, vie, portici e piazze di Mirandola, sull’onda di un programma come sempre ricco di spunti e, per la prima volta, con una sezione appositamente dedicata ai più piccoli, con giochi, laboratori e spettacoli teatrali dai 4 ai 13 anni.Il Rotary Club Mirandola, fin dalla prima edizione tra i soci sostenitori del Memoria Festival insieme a un’ampia cordata di realtà locali, ha anche partecipato attivamente alla manifestazione, introducendo e moderando alcuni dei più attesi incontri della rassegna. Tra questi, “In famiglia” con la scrittrice Veronica Raimo, per un’esplorazione degli angoli più oscuri e più luminosi di quel nucleo sociale primario che è la famiglia, e dei modi in cui si realizza questo fondamentale vivere insieme.

Poi con il giurista ed ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky e il docente di diritto costituzionale Francesco Pallante, per andare al cuore del concetto di uguaglianza, scoprendo perché sia un qualcosa da imparare e nient’affatto innato; un diritto, certo, ma tutto da costruire e puntellare ogni giorno. E poi “Finché morte non vi separi”: in un’epoca di unioni aperte, generi fluidi, diritti negati e sfide sociali sempre più complesse, il giornalista Francesco Merlo e l’antropologo Marino Niola si sono confrontati sull’attualità di un’antica formula di rito. Come cambiano le tradizioni e cosa significa, oggi, vivere insieme nel matrimonio, restare in un’unione, gestire questa originaria forma di convivenza?

Infine, dalle pagine dell’attualità, le giornaliste Mariangela Pira e Annabella d’Argento hanno condotto alla scoperta di indizi sul nostro futuro: come trasformare emergenze e sfide economiche in volani per un mondo nuovo, a partire dalla compresenza di stagnazione economica e inflazione, segnali di cambiamento del paradigma globalizzato e ricerca di sostenibilità.

Sul palco del Memoria Festival, a rappresentare il Rotary di Mirandola, la presidente Stefania Pellacani, la past president Roberta Roventini e il socio Cosimo Quarta.
L’appuntamento con il Memoria Festival è per maggio 2023 (dal 26 al 28) con il tema “L’Italia in 50 oggetti (e 50 istruzioni per l’uso)”.

Gianluca Dotti

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Rotary eClub Romagna e Leadership femminile

A fine settembre Silvia Salis e lo sport  sono stati al centro di una serata interessante organizzata dal Rotary eClub Romagna.

Dopo i saluti il presidente Vittorio Andrea Vaccaro (Vice Presidente Vicario CONI Emilia Romagna) ha presentato l’ospite della serata.

Silvia Salis, ex martellista italiana, vincitrice di dieci titoli italiani tra invernali ed assoluti, membro del Consiglio Federale della FIDAL, nel 2017 è stata eletta nel Consiglio Nazionale del CONI, il Comitato Olimpico Italiano. Attualmente è Vice Presidente Vicario del CONI.

La sua storia è quella di una ragazza come tante, figlia del custode del campo sportivo di Genova, che piano piano iniziò la sua scalata con tanta determinazione e con la capacità di raggiungere i grandi obiettivi che ha ottenuto.

Paolo Gambi, socio fondatore dell’eClub Romagna, poeta e artista. ha condotto l’intervista a Silvia Salis.

Ed ha iniziato con una poesia.

IL MARTELLO DEI SOGNI – A Silvia Salis –

Di Paolo Gambi

Volano potenti i sogni

dal cuore al cielo, dal cielo alla terra

Nubi fitte si addensano

nebbie a nascondere la via

tempeste di giudizi e chiacchiere

nella notte più buia

Il martello fila dritto alla meta

come un sogno

che non ha paura dell’alba.

Paolo Gambi: “In un mondo in cui si è persa la capacità di perdere, se tu dovessi insegnare come si fa a perdere e perché ne vale la pena, cosa diresti?”

Silvia Salis: “È importante dire ai nostri bambini che la frustrazione fa parte della vita, ormai si tende a evitare qualsiasi frustrazione e crescono ragazzi che non sono preparati alla sconfitta. Fa parte, invece, della nostra vita e bisogna insegnare che nello sport e nella vita, nonostante tu ti alleni costantemente, ci sono atleti più bravi di te e devi essere pronto a gestire la sconfitta.

“ E’ una lezione importante perché ti fa perdere quel senso di onnipotenza di poter fare tutto. Nella tua vita, come nello sport ci sono cose che non puoi fare e questo ti aiuta a vivere la vita in maniera anche più consapevole; ti fa capire che è il momento, ad esempio, di cambiare strada. Io sognavo di vincere le Olimpiadi, ma non ero a quel livello, però è stata la fortuna della mia vita perché ho sempre saputo dentro di me che una vittoria mi avrebbe definito per sempre, il non vincere è stato il motivo che mi ha fatto diventare quello che sono”

P:Gambi: Una tua sconfitta e una tua vittoria?

  1. Salis “Una sconfitta, non avere coronato il sogno di vincere le Olimpiadi, ma a questo è seguita la grande soddisfazione di vedere oggi, nel mio percorso professionale, che le persone quando mi conoscono vanno oltre ai pregiudizi e mi riconoscono per quello che sono.Tutte le sconfitte che una persona supera e riesce ad usare diventano opportunità nella vita. Penso che lo sport e il Rotary si basino sugli stessi valori e fare eventi insieme favorisce il processo di estensione della cultura sportiva nel mondo”.

Tiziana Casadio