Lettera di Dicembre del Governatore Luciano Alfieri

                                                                                                                           Lettera mensile n. 6 – Dicembre 2022

                                                                                                  Mese della Prevenzione e cura delle malattie

Carissime amiche e amici,

 

dall’inizio di questo decennio la nostra percezione della salute è evoluta. Si parla più spesso dell’importanza di implementare la sanità territoriale, di come digitalizzare i processi di gestione del sistema sanitario e dei singoli pazienti, della necessità di imparare a convivere con le emergenze sanitarie in un mondo che è sempre più globalizzato, in cui l’umanità sottrae spazi alla natura e in cui il clima è a temperatura crescente.

Non c’è bisogno di discutere o di dilungarsi sull’importanza di una buona salute e di una buona sanità per il benessere e la qualità di vita, individuale e collettiva, né di ripetere per l’ennesima volta delle enormi differenze in termini di opportunità di accesso ai sistemi di diagnosi e trattamento tra un area del mondo e l’altra, o anche banalmente tra persone con possibilità diverse all’interno di uno stesso paese.

Come rotariani lo sappiamo bene, ma una volta l’anno vale decisamente lo sforzo di una lettera per ricordarci e ricordare ai nostri soci e amici del tema della “Cura e Prevenzione delle Malattie”, che dall’anno rotariano 2015-2016 è l’indicazione che caratterizza, nel calendario della nostra comunità, il mese di Dicembre. Nostro compito, in questo senso, non è solo di dedicarci alla poliomielite (che, come sappiamo, è una minaccia tutt’altro che sventata e sulla quale dobbiamo concentrare i nostri sforzi) ma di farci promotori di una cultura della salute che passi tanto da azioni specifiche verso singole situazioni e patologie quanto da iniziative che incentivino attività di screening e di prevenzione, spaziando dalle problematiche di natura psicologica a quelle legate agli stili di vita (vedasi, in questo senso, il progetto distrettuale “A Scuola in Salute”).

Prevenzione significa anche prendere azione contro le difficoltà connesse all’obesità e all’anoressia, dalle dipendenze tradizionali alle nuove dipendenze, dall’isolamento alle forme depressive, dalla cura dell’alimentazione all’igiene del sonno, dagli screening anti-tumorali ai problemi tipici di chi ha vissuto già molte primavere. Prenderci cura delle persone, prima ancora che curarle nel senso ospedaliero e farmacologico del termine, significa pre-occuparsi e soprattutto occuparsi del benessere di chi abbiamo intorno, dalla famiglia ai vicini di casa, dai nostri concittadini fino a chi abita all’altro capo del nostro pianeta. Lode a chi si avventura in coraggiose missioni di salute in aree del mondo remote, ma anche a chi – nel quotidiano – si mette in gioco in prima persona per essere caregiver, donatore di cure. O di sangue. O di organi a fine vita. O semplicemente di un consiglio sincero o di una buona parola.

Dicembre, peraltro, è il mese che storicamente il Rotary International dedicava all’amicizia, alla solidarietà, alle azioni umanitarie, alla famiglia. Certamente non trovo distonia tra le basi dell’essere rotariano, costituite dall’amicizia e dalla solidarietà, in particolare verso la famiglia, con la partecipazione ad azioni per prevenire, curare e debellare le malattie nel senso più ampio possibile del termine. Dato che aggregare è meglio che suddividere, mettiamoli assieme questi due stimoli: non solo in questo mese di Dicembre dobbiamo vivere pienamente la grande amicizia e familiarità di relazioni, ma dobbiamo esprimere al contempo solidarietà e attenzione verso l’umanità meno fortunata, in particolare verso chi non può accedere alle più fondamentali cure contro le malattie.

Sotto questo aspetto colgo una continuità particolare con il mese di Novembre, che come sapete è dedicato alla nostra Fondazione (e abbiamo tenuto a Rimini il SEFR e a Ferrara il SEGS), al braccio operativo del Rotary che ci permette di intervenire con operazioni sempre più adeguate e mirate. Azioni che riguardano le campagne vaccinali di grande respiro, ma che si concretizzano anche nei più disparati progetti di salute. Purtroppo gli ultimi due anni sono stati anche quelli in cui la pratica vaccinale è stata nuovamente e per molte volte – anche da alcuni medici – demonizzata, e al di là del Covid-19 sappiamo bene che il risultato di questo scetticismo è la ricomparsa di patologie che si ritenevano ormai non più pericolose, e contro cui il nostro sodalizio può agire in maniera tangibile.

Alexis de Tocqueville diceva che “nei paesi democratici la scienza dell’associazione è la scienza madre, quella dalla quale dipende il progresso di tutte le altre”. Noi rotariani rappresentiamo al meglio le varie categorie sociali e dobbiamo incidere più che possiamo nelle scelte del momento; ci compete contribuire, tutti uniti nell’associazione, ad “alimentare la speranza”. E dato che dipende anche da noi, meglio non starcene con le braccia conserte. In proposito, ho potuto apprezzare sinceramente la progettualità e la voglia di fare dei Club che ho incontrato nelle 56 visite già portate a termine (le ultime due sono rinviate all’inizio del prossimo anno per qualche acciacco) e sono certo che l’impatto del nostro agire collettivo sarà significativo e utile, vedasi da ultimo la partecipazione alla Colletta Alimentare.

Ed è proprio da qui che mi piace l’idea di prendere ispirazione per gli auguri – mi rendo conto, un po’ precoci – natalizi e di inizio anno.Spesso capita di augurare al prossimo di trascorrere le feste e l’anno venturo in salute, per se stessi e i propri cari, ed è un augurio che rinnovo con grande piacere ed estrema speranza. Ma vorrei aggiungere un elemento più proattivo, ossia l’augurio di poter essere e saper essere donatori di salute, novelli babbi Natale – o quantomeno elfi – che distribuiscono e difendono la più preziosa delle strenne, lo stare bene.

 

Guastalla, 1 Dicembre 2022

 

Luciano